Mazzeo: “Il futuro del centrosinistra e del Paese dipenderà piuttosto dalla capacità che avremo di proporre un’idea di Italia alternativa alla destra”

Le candidature per le primarie del Partito Democratico sono ufficiali e il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, membro del PD, si è espresso in merito ai neo candidati in un post Facebook.

“Il congresso del PD è finalmente entrato nel vivo e voglio prima di tutto fare un grande in bocca al lupo a Stefano Bonaccini, Elly Schlein e Paola De Micheli che hanno deciso di metterci la faccia in un momento certo non facile. Sono tre candidati con storie diverse ma la pluralità è e deve restare la ricchezza del nostro partito e sono contento che tutti loro abbiano già affermato che rimarranno nel PD chiunque vinca: questo è l’impegno più importante che ciascuno di noi deve prendere perché i valori che ci uniscono sono molto più forti di ciò che può dividere”.

Per Mazzeo il PD ha “davanti un obiettivo ambizioso: ridarsi una identità chiara e definita (cosa che non è accaduta negli ultimi anni) in modo da poter tornare ad essere partito di maggioranza tra gli italiani. Proprio per questa ragione troverei profondamente sbagliato stravolgere o cancellare il manifesto del PD del 2007, perché questo significherebbe cancellare la nostra storia e quella di personalità come Prodi, Mattarella o Amato”. Secondo Mazzeo “il futuro del centrosinistra e del Paese dipenderà piuttosto dalla capacità che avremo di proporre un’idea di Italia alternativa alla destra. Una proposta in grado di dare risposte concrete ai giovani, alle donne, ai lavoratori, per far tornare a crescere il Paese, ridurre le disuguaglianze e dare diritti e opportunità a tutte e tutti, senza distinzione”.

🎧 Nardella, io con Bonaccini: “Credo che sapremo costruire una squadra vincente perché vogliamo vincere”. Boccini: “Partiamo da qui affidando ad un grande sindaco, Dario Nardella, la guida della mozione”

Firenze, si è tenuta una conferenza stampa congiunta al teatro del Sale, di Stefano Bonaccini, governatore emiliano e candidato al congresso Pd, e Dario Nardella, sindaco decapoluogo toscano.

“Credo che sapremo costruire una squadra vincente perché vogliamo vincere. Ringrazio Stefano perché mi ha convinto nell’idea di fare un bel percorso insieme – ha esordito il sindaco di Firenze Dario Nardella, spiegando i punti che lo hanno convinto ad abbandonare la sua candidatura per supportare quella di Bonaccini – Ho sempre sempre detto in queste settimane che i nostri destini personali vengono molto dopo le idee, i valori, la costruzione di un progetto collettivo. Credo molto in questo concetto”.

In podcast l’introduzione di Dario Nardella.

“Oggi attraverso il sostegno pubblico, chiaro, convinto alla candidatura di Stefano – ha anche detto Dario Nardella – credo di mantenere fede a quello che ho sempre cercato di dire e praticare con coerenza. Il secondo motivo è portare un valore aggiunto per cercare di tenere unito il fronte dei sindaci, degli amministratori, delle persone che ogni giorno si spendono e sacrificano con dedizione, nel governo di città, province, regioni”.

“Tanti ci seguiranno in questa che dovrà essere una bella campagna congressuale – ha detto a sua volta Stefano Bonaccini palrando della sua canddiatura – Non voglio essere il candidato di alcune correnti. Il Pd va smontato e rimontato e non dobbiamo farci chiamare con il cognome di qualcun altro. C’è la necessità di una pluralità di forze”.

“Il 10 dicembre partiremo da Bari per un grande tour in giro per l’Italia, -ha rivelato poi Stefano Bonaccini – vogliamo toccare almeno 100 comuni, non solo i capoluoghi ma anche tanti piccoli comuni che rischiano di sentirsi dimenticati dalla politica e che vogliamo far sentire rappresentati. Ci sono sindaci di grande qualità tenuti troppo spesso in panchina: per questo mi è sembrato giusto affidare la presidenza della mozione” per la mia candidatura a segretario del Pd “al sindaco Dario Nardella”.

“Partiamo da qui affidando ad un grande sindaco, Dario Nardella, la guida della mozione, in rappresentanza di tanti. Dateci una mano, facciamo un modo che diventi una campagna congressuale bella, positiva, dove ci rivolgiamo alle persone, per non parlare solo di nomi e cognomi. Il nostro partito spesso parla troppo di nomi e cognomi, ma noi dobbiamo parlare di contenuti. Mettendo il lavoro al centro, senza lavoro non c’è dignità”.

Vertice Pd-Iv, Giani: “Incontro molto costruttivo e molto lungo”

Firenze, il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha rilasciato alcune dichiarazioni al termine del vertice di maggioranza tra Pd e Iv che si è svolto venerdì sera nella sede della Regione Toscana.

“Incontro molto costruttivo e molto lungo – ha detto Giani a proposito del vertice – perché Renzi, direi un incontro approfondito e serio”.

Tra i presenti, per il Pd oltre a Giani, anche il capogruppo, Vincenzo Ceccarelli, e la segretaria toscana dem, Simona Bonafè. Per Italia Viva erano presenti il capogruppo Iv in Consiglio regionale Stefano Scaramelli, i coordinatori regionali Iv, Nicola Danti e Alice Rossetti, e la vicepresidente della Toscana, Stefania Saccardi.

“Se oggi mi chiedete com’è andata – ha aggiunto Giani – io vi dico ‘abbiamo messo su basi solide l’alleanza’, ma per esaurire tutti gli argomenti perché le basi siano solide e si costruisca una casa di alleanza che va avanti per ancora i tre anni che rimangono, ci vorranno altre riunioni, altri confronti. Ma oggi c’era lo spirito giusto e abbiamo messo le giuste basi”.

Durante il vertice le delegazioni Pd e Iv hanno parlato del programma di maggioranza, ma anche delle prossime nomine, tra cui quella del difensore civico su cui il Pd avrebbe aperto alla possibilità di appoggiare un nome espressione di Italia Viva. Il vertice dovrebbe aggiornarsi nuovamente la prossima settimana.

Giani ha poi spiegato che l’incontro “è stata anche l’occasione, anche se le delegazioni erano ristrette, per entrare nel merito di varie questioni, anche strategiche, dal piano regionale di sviluppo agli interventi che pensiamo per i prossimi anni, soprattutto dal momento in cui si avvicina, a marzo sarà la metà della legislatura, e quindi c’è la necessità di fare un check up, dopo tante emergenze, guardando in una dimensione di programmazione. È stato serio, un confronto che ci ha portato, discutendo queste proposte, a ragionare costruttivamente”.

Nardella non si candida: “Non sono una terza via fra Bonaccini e Schlein”

Roma, alla fine Dario Nardella si candida ma non al ruolo che tutti oggi si sarebbero aspettati: quello di segretario Pd.

“Ci candidiamo a portare idee e a costruire con pazienza e sacrificio una nuova comunità democratica della quale c’è tanto bisogno”, scioglie momentaneamente così la riserva il sindaco di Firenze, mettendo il dibattito davanti ai nomi nella convention romana dove lo affiancano il sindaco di Bologna Matteo Lepore e quello di Pesaro Matteo Ricci, che già ieri aveva messo in campo le sue “10 idee” per il Pd.

Tre sindaci, convinti che al Partito democratico serva un robusto apporto di concretezza da parte di amministratori e primi cittadini, e pronti a ridisegnarne un profilo più vicino ai temi ambientali, del lavoro e della equità sociale.

“Il congresso deve essere una occasione per voltare pagina, non una resa dei conti: basta personalismi, liti tra correnti, basta signori delle tessere, altrimenti in questa casa non ci vuole più entrare nessuno”, avverte Nardella. “Non sono una terza via fra Bonaccini e Schlein”, chiarisce anche, ritagliando per sè il ruolo di mediatore in vista delle assise dem.

“Sono assolutamente interessato ai contenuti usciti oggi da ‘Idea Pd'”, si allinea subito Stefano Bonaccini, già candidatosi alla guida dem e schierato per la costruzione di un nuovo gruppo dirigente “pragmatico, radicato, che abbia a cuore il Paese”, a partire dai sindaci.

“Ho chiesto a Dario Nardella di vederci già nei prossimi giorni per discutere insieme e amalgamare proposte e istanze che vengono dai territori e dalle competenze che gravitano nel campo democratico. Vedo una sinergia e una sintonia che può essere utile al Pd a prescindere dalle candidature”, dice.

Intanto, il segretario dimissionario Enrico Letta cerca di allargare i confini e domani sbarca al Parlamento europeo di Bruxelles, per una tappa del percorso costituente dal titolo “Il Congresso Costituente per il nuovo Pd e la dimensione europea”, con Timmermans, Gentiloni, Benifei, Picierno, Tinagli, Alfieri, Visentini.

A seguire un incontro in collaborazione con il circolo PD Bruxelles. Continua invece quello che proprio oggi Nardella ha definito lo “stucchevole” dibattito sulle alleanze.

A mostrarsi piuttosto freddo, rispetto alle prossime regionali, è il leader M5s Giuseppe Conte. “Se il Pd dovesse dire: va tutto bene ma questo è il nostro candidato e ‘prendere o lasciare’, lo dico subito: noi non siamo la succursale del Pd. Dopo ragioneremo sui migliori candidati”, avverte.

Uniti con i dem “nella battaglia contro la manovra e per gli ultimi e per i poveri”, ma “se parliamo di alleanze, ed è cosa nota – ripuntualizza oggi Conte – non possiamo ragionare di alleanze perché abbiamo di fronte un partito che ha avviato una fase costituente e che non si sa che profilo identitario si darà”.

Cosa altrettanto nota è che non si troverà un’intesa con Matteo Renzi, con la sua Italia Viva ormai dichiaratamente interessato a che “il piano di autodistruzione del Pd funzioni”. Scricchiola però oggi il forte legame con Calenda. Renzi nella assemblea di IV del 4 dicembre punta a confermare l’idea di una federazione con Azione, mentre negli accordi iniziali la linea di navigazione era sul partito unico. Mistero invece sull’incontro a Palazzo Chigi martedì Calenda-Meloni – di cui oggi parla anche la capogruppo Iv al Senato Raffaella Paita – non confermato da nessuno dei due partecipanti.

Nardella sulla candidatura di Stefano Bonaccini alla segreteria Pd: “Ho chiamato Stefano per fargli un sincero in bocca al lupo”

Firenze, il sindaco Dario Nardella ha fatto circolare un breve comunicato, nel qual commenta la candidatura a segretario nazionale del Partito Democratico, del governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini.

“Ho chiamato Stefano per fargli un sincero in bocca al lupo. – si legge nel comunicato del sindaco Nardella – Da ieri, con la modifica allo statuto, è iniziato per tutto il Pd un percorso difficile ma avvincente”.

“Noi vogliamo essere protagonisti di questo congresso a partire dai contenuti e lavoriamo perché domenica a Roma ci sia un bel confronto sulle idee. Arrivano molte adesioni qualificate all’iniziativa “Idea Pd” (domenica 27 novembre alle 11 al Cinema Quattro Fontane), tra cui il movimento Volt Italia e quello Italia in Comune che conta numerosi amministratori. Avremo un bel confronto con forze trasversali e civiche. Qualunque leadership del nuovo Pd ha bisogno di idee forti”.

Per le candidature come sappiamo c’è il tempo per prendere le giuste decisioni. In questi giorni con Stefano come con gli altri protagonisti politici di questo congresso c’è un dialogo aperto e costruttivo.

Tutti dobbiamo mettere davanti l’interesse della casa comune del PD ed evitare che il congresso diventi un semplice scontro personale. C’è bisogno di politica e di idee”.

Ricordiamo che qualche giorno fa, alla domanda su una sua possibile canddatura a segretario, Nardella aveva preso tempo rispondendo: “Credo che la cosa importante oggi sia legare una leadership a delle proposte concrete, lavorando sulla massima apertura del P, a questo mi candido, a dare un contributo di idee: poi sulle vere e proprie candidature ufficiali vedremo nei prossimi giorni, nelle prossime settimane”.

Assemblea Pd di Bagno a Ripoli: il sindaco Casini resti ma con l’azzeramento delle sue deleghe

Bagno a Ripoli, in provincia di Firenze, è arrivata la decisione dell’assemblea degli iscritti al Pd, che si era riunita per discutere del passaggio del sindaco Francesco Casini a Italia Viva, assemblea che si era conclusa verso le 2 della notte appena trascorsa.

Si legge in una nota della riporta la segreteria locale del Pd di Bagno a Ripoli emanata dopo la conclusione dell’assemblea: “L’ipotesi di una mozione di sfiducia resta sul tavolo. Al tempo stesso, per verificare se ci possano essere i presupposti per proseguire il mandato amministrativo senza consegnare il Comune nelle mani di un Commissario prefettizio, il Pd detterà al sindaco alcune condizioni non negoziabili nell’esclusivo interesse delle cittadine e dei cittadini di Bagno a Ripoli”.

La riunione dell’assemblea discuteva del futuro della giunta comunale espressa dal centrosinistra. “Al sindaco – riferisce la segreteria locale – verrà chiesto di rimettere il mandato nelle mani della maggioranza subordinandolo, d’ora in avanti, al pieno rispetto delle condizioni che saranno indicate in un documento che, tenendo conto dei contributi arrivati dagli iscritti ieri sera, sarà poi sottoposto lunedì al voto dell’assemblea comunale del Pd”.

Secondo quanto si apprende tra le condizioni dettate dalla segreteria c’è l’azzeramento delle deleghe del sindaco, in particolare bilancio e polizia municipale, che andranno ad assessori Pd, la collegialità di ogni scelta e la revisione dei rapporti interni all’amministrazione.

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