Scuola: pane e olio a bimbi, coro di critiche

Sindaco Castiglion Fiorentino difende la ‘fettunta’.

Dopo la notizia del pane e olio dato ai bimbi, i cui genitori sono in ritardo con i pagamenti della mensa, al posto del pasto in una scuola di Montevarchi (Arezzo), sono continuate oggi le critiche di molti esponenti politici.

La senatrice di Sinistra Italiana, Alessia Petraglia, ha chiesto la ‘costituzione di un fondo di 1 miliardo e mezzo di euro annui, a cui i comuni possano attingere, finalizzato alla gratuità delle mense nelle scuole che adottano il tempo pieno’.

“Chiediamo – ha aggiunto – a chi si indigna per situazioni in cui i bambini sono privati della mensa scolastica di sostenere questo nostro emendamento”.

“I figli non possono ‘pagare’ per i genitori. Non è accettabile punire i bambini per sanzionare genitori ‘morosi’ che non pagano la mensa”, ha commentato Paolo
Sarti, pediatra e consigliere regionale di Sì-Toscana a Sinistra. “Piuttosto invitiamo la sindaca Chiassai a seguire l’esempio di quanto accade a San Giovanni Valdarno dove le insolvenze sono addebitate nelle cartelle esattoriali, senza mai rivalersi sui bambini”.

Da Castiglion Fiorentino (Arezzo) il sindaco Mario Agnelli difende l’immagine della ‘fettunta’. “Da persona cresciuta a pane e olio nostrani e da sindaco di una delle ‘citta’ dell’olio’, non considero certo una punizione nutrirsi con la ‘fettunta’ anzi anche da genitore adempiente la vorrei per la mensa di tutti i bambini invece che le merendine preconfezionate. Come sindaco di Castiglion Fiorentino, città che rientra tra quelle riunite nell’associazione ‘citta’ dell’olio’ mi sento di difendere questo prodotto”.

Per Simona Malpezzi, responsabile scuola del Pd “è molto grave che l’amministrazione di Montevarchi, per recuperare le rette della mensa dei genitori morosi, metta a ‘pane e acqua’ i bambini. Questa, o poco più, è la dieta riservata agli alunni che non hanno alcuna colpa se non quella di appartenere a famiglie in ritardo con i pagamenti. Si possono lasciare dei bambini senza mangiare per ripianare i buchi di bilancio? Chiunque abbia un minimo di assennatezza sa che consumare un pasto adeguato ed equilibrato è fondamentale per i più piccoli’.

Il Movimento 5 Stelle ha presentato un’interrogazione regionale su questo caso. “Un caso emblematico dell’immoralità di governo dei partiti, da sinistra a destra. Il Pd uscente lascia, anche a Montevarchi, bilanci disastrosi da ripianare e il centrodestra, che gli subentra al governo, non si esime da segregare dei bambini per vetrina politica’, ha sottolineato Andrea Quartini, consigliere regionale M5S firmatario dell’atto.

Intanto a Bagno a Ripoli diminuiscono le famiglie che non pagano la retta della mensa scolastica. Erano un centinaio durante l’anno scolastico 2015-2016, sono state poco meno di 70 durante l’anno scolastico 2016-2017. Per il sindaco Francesco Casini bisogna andare ‘avanti con il sistema di rateizzazione per andare incontro alle famiglie in difficoltà, tariffe eque e prodotti di alta qualità”.

“I fatti di Montevarchi sono inaccettabili. Un’amministrazione comunale che risolve i problemi di pagamento del servizio mensa scolastico danneggiando bambine e bambini è da condannare. È paradossale che, di fronte a buchi di bilancio, siano le alunne e gli alunni della scuola dell’infanzia e della scuola primaria a pagare. La scuola è per eccellenza luogo di inclusione, di accoglienza, di uguaglianza. Le discriminazioni e le emarginazioni non appartengono a questa istituzione. Mi auguro che la sindaca si attivi immediatamente per risolvere la questione seguendo altre e più opportune strade”. Così la Ministra dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Valeria Fedeli, commentando la notizia riportata da organi di stampa relativa alla decisione della Sindaca di Montevarchi di penalizzare bambine e bambini figli di genitori non in regola con il pagamento del servizio mensa erogato dal Comune.

Sulla vicenda alcuni parlamentari hanno annunciato un’interrogazione alla Ministra Fedeli, che è intervenuta per condannare la decisione dell’amministrazione comunale toscana, cui spetta formalmente la gestione delle mense scolastiche. “Il servizio mensa è parte del progetto educativo di ogni scuola. Si tratta di un momento formativo di condivisione e accoglienza, di un’occasione di crescita attraverso la quale le bambine e i bambini prendono parte a percorsi di educazione alimentare, entrano in contatto con corretti stili di vita e con aspetti culturali e scientifici dell’alimentazione. Come tale va affrontato”, conclude la Ministra.

Rissa in centro Firenze: chiesto presidio sicurezza piazza San Lorenzo

Gianassi: richiesto presidio fisso serale per almeno un mese.

Un contingente di forze dell’ordine speciale, fisso, per monitorare la situazione in Piazza San Lorenzo a Firenze, dopo la rissa a sprangate tra passanti e turisti avvenuta ieri: a chiederlo al ministero degli interni è il Cosp, il comitato per l’ordine pubblico al quale prendono parte tra gli altri Prefettura e Comune, riunito stamani. Ad annunciare la richiesta è stato l’assessore comunale alla sicurezza Federico Gianassi.

“Verrà presto inoltrata al ministero – ha detto – ciò che chiediamo è un presidio fisso, almeno in alcuni momenti della giornata, in particolar modo quello serale, per almeno un mese. Quanto è successo ieri – ha concluso Gianassi – è gravissimo”.

A chiedere un presidio è stata, in una nota, anche la Cisl: “a nome dei propri iscritti
che lavorano nel mercato di San Lorenzo, chiede alle autorità preposte di intervenire con un presidio fisso delle forze dell’ordine, al fine di tutelare gli operatori su area pubblica che lavorano onestamente, i commercianti, i residenti e i turisti”.

Dal Cosp di oggi, si apprende poi, è anche emerso che, nell’ottica della riqualificazione dell’area e della piazza vi saranno prossimamente controlli interforze sul commercio abusivo e verifiche di legalità tra i banchi degli ambulanti.

Ha presentato formale denuncia ai carabinieri, che adesso indagano per il reato di lesioni
personali, il 23enne bengalese rimasto ferito in una rissa avvenuta il pomeriggio del 7 novembre nei pressi del mercato di San Lorenzo, a Firenze. Il giovane, che ha riportato lievi contusioni giudicate guaribili in cinque giorni, è un ambulante del mercato.

Secondo il suo racconto, sarebbe stato aggredito da un gruppo di pakistani, con uno dei quali nei giorni precedenti aveva avuto un diverbio dopo che senza volerlo lo aveva urtato mentre era impegnato a spostare il suo banco. In difesa del bengalese sono intervenuti altri connazionali, e i due gruppi di sono fronteggiati anche con delle spranghe di ferro.

Sempre in base al racconto del 23enne, il pakistano lo aveva aggredito anche alcune ore prima della rissa, nella vicina piazza dell’Unita’ d’Italia.

“Nell’indifferenza dell’amministrazione comunale di sinistra, bande di stranieri si stanno impossessando del controllo del territorio in centro a Firenze. La maxi rissa tra 30 persone avvenuta l’altra sera in San Lorenzo, a colpi di mazze di ferro, bastoni e bottiglie, rappresenta un’escalation senza precedenti nel capoluogo toscano. È urgente fare un presidio fisso interforze. Nel frattempo ci chiediamo come intenda reagire il sindaco Pd, Dario Nardella”. Lo afferma il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, e coordinatore fiorentino di Forza Italia, Marco Stella.

“Quello della sicurezza – sottolinea in una nota – è un problema di prim’ordine in tutta Italia, e Firenze non fa eccezione; ma mentre in altre città si corre ai ripari con misure repressive di controllo, a Firenze il Comune sta a guardare’.

Per Stella, “non è accettabile che due gang rivali di bengalesi e pakistani si affrontino a colpi di spranga in strada, in pieno centro, terrorizzando cittadini e commercianti, e rischiando di ferire i passanti. Serve una svolta, che solo un presidio fisso delle forze dell’ordine in centro potrà garantire”, conclude.

Biotestamento: Bambagioni, lettera Gesualdi è manifesto

“Per approvazione rapida legge testamento biologico Parlamento”.

“Ritengo questa lettera un manifesto per l’Italia ed il mondo intero che può aiutare il dibattito a superare le divisioni arrivando ad approvare rapidamente la legge sul testamento biologico in Parlamento. La tua iniziativa obbliga tutti coloro che hanno responsabilità a confrontarsi con la bellezza e la concretezza della tua lettera’. Lo scrive il consigliere regionale Pd Paolo Bambagioni rivolgendosi all’ex allievo di don Milani, Michele Gesualdi dopo la sua lettera sul biotestamento.

Nella missiva, prosegue Bambagioni, “hai spiegato benissimo, con estremo coraggio ed alla luce della Fede la differenza tra cura e accanimento terapeutico e la libertà di accettare la tappa finale della vita terrena e la nascita al cielo. Un atto di civiltà, di rispetto per non lasciare sole tante persone che soffrono con i loro familiari”.

Bambagioni sottolinea la propria “ammirazione, per l’importantissimo contributo al dibattito che hai voluto dare con la tua testimonianza. Del resto è una nuova battaglia di civiltà a cui non ti sei voluto sottrarre nel rispetto della missione a cui don Lorenzo Milani ti ha educato e che te hai fatto propria, come del resto tutta la tua vita dimostra: combattere le ingiustizie sociali con concrete scelte politiche”, conclude.

Sì Toscana: Pd partito del No all’ambiente

Amiata, Scaramelli e Bezzini (Pd): “ No alla nuova centrale Enel ”

Via libera del Consiglio agli emendamenti del Partito democratico.

No alla VIA per la realizzazione di una nuova centrale da 20MW nel Comune di Piancastagnaio. Quello che serve è una nuova legge sulla geotermia che a breve arriverà in aula . Ed è questa la scommessa della Toscana del futuro che passa dalle nuove tecnologie anche in ambito geotermico. Con la raccomandazione alla Giunta di attivarsi nei confronti dell’ Enel affinché, per quanto riguarda lo sviluppo del settore geotermico in Toscana,  e nell’Amiata in particolare, vengano applicate le migliori tecnologie al momento disponibili per gli impianti di produzione elettrica da fonte geotermica. E’ un no congiunto a quello di M5S quello dei consiglieri del Partito democratico Stefano Scaramelli e Simone Bezzini che hanno votato il testo dei pentastellati dopo essere stato modificato con gli emendamenti del Partito democratico.

“Gli emendamenti che abbiamo proposto e che sono stati approvati –spiegano Scaramelli e Bezzini che già il 30 maggio avevano chiarito la loro contrarietà al progetto di Enel- , condividono l’impostazione di fondo della mozione  e tendono a sottolineare maggiormente la necessità di attivarsi nei confronti di Enel per aggiornare le tecnologie di ultima generazione per ridurre le emissioni delle centrali già esistenti sul territorio dell’Amiata”.

“Vogliamo inoltre sottolineare –concludono Scaramelli e Bezzini- che attraverso la proposta di identificazione delle aree non idonee all’attività geotermoelettrica in Toscana, le amministrazioni comunali sono state dotate di strumenti adeguati per tutelare gli aspetti paesaggistici e ambientali dei propri territori in merito all’attività geotermoelettrica”

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