Rsa, Cgil Firenze: “Siano aumentati controlli e screening a dipendenti e ospiti”

Con l’ordinanza regionale n° 93 dello scorso 15 ottobre, sono state adottate misure precise per la prevenzione del contagio e della diffusione del virus Covid 19 nelle Rsa, Rsd o altra struttura socio sanitaria.

“Come sindacato abbiamo condiviso tali misure, pur consapevoli della implicazioni sul piano relazionale e sulla qualità della vita di ospiti e operatori delle strutture.
Il rapido e grave sviluppo del quadro pandemico rende indispensabile, come abbiamo evidenziato nei giorni scorsi, il rispetto generalizzato e rigoroso in tutte le strutture delle indicazioni contenute nell’ordinanza 93, successivamente meglio dettagliate nell’ordinanza n°96, per le quali occorre un monitoraggio permanente da parte dell’Azienda sanitaria.

In particolare, come Spi Cgil, FP Cgil e Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze riteniamo prioritario e inderogabile l’esecuzione, con la frequenza prevista, che andrebbe ulteriormente aumentata, degli screening ai dipendenti ed agli ospiti, attraverso tampone rapido, come previsto dall’indicazione della Regione che dispone che le Asl devono fornire “test antigenici rapidi” in misure sufficiente alla Rsa e Rsd.

Risulta infatti evidente che con la sospensione delle visite dei familiari, tale misura risulta la più efficace per la tutela della salute di ospiti e operatori delle strutture”.

Spi Cgil, Fp Cgil e Cgil Firenze

“Appalti scuole, più tutele ai lavoratori”: flash mob Cgil a Firenze

Appalti scolastici, lavoratrici senza coperture salariali e previdenziali: oggi flash mob (organizzato da Cgil-Filcams-Fp-Flc) in piazza Santa Croce a Firenze.

Cgil Firenze, Filcams Cgil Firenze, Fp Cgil Firenze e Flc Cgil Firenze sono preoccupate per le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori degli appalti scolastici, settore in prevalenza femminile  (tra Firenze e Provincia sono oltre 4mila). Si tratta di servizi fondamentali per il sistema scuola: mense, scuolabus, pre e post scuola, centri di alfabetizzazione. “Oggi queste lavoratrici e lavoratori si trovano in una condizione di forte precarietà per la prossima conclusione degli ammortizzatori sociali Covid19. La loro precarietà è resa ancora più pesante dal periodo di sospensione estiva della scuola in cui non hanno retribuzione e nel quale non si riconosce neanche la copertura previdenziale. Tutto questo fa emergere forte il contrasto tra il loro ruolo, che è essenziale e riconosciuto nel sistema educativo della scuola e va per questo inquadrato nella completa offerta formativa, e la loro assurda situazione lavorativa. Inoltre: come e quando rientreranno in servizio a settembre?” sottolineano i sindacati congiuntamente.

Per sensibilizzare sulla situazione dei lavoratori e delle lavoratrici degli appalti scolastici, la Cgil Firenze e le sue categorie interessate hanno dato vita ad una manifestazione questa mattina in piazza Santa Croce mettendo in scena un flash mob sul tema “Noi siamo quelli col contratto sospeso ma non col cappello in mano”.

Chiara Liberati, Filcams Cgil

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Cgil-Cisl-Uil Firenze:“Sospendere le attività non indispensabili, si garantisca la sicurezza di chi deve lavorare, pronti a mobilitazioni e scioperi”

“Sospendere le attività non indispensabili, si garantisca la sicurezza di chi deve lavorare, pronti a mobilitazioni e scioperi”: Cgil-Cisl-Uil Firenze oggi hanno incontrato sindaco e prefetto. Chiesta anche la chiusura domenicale dei supermercati.

“Oggi è il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto. Così come il Governo giustamente invita i cittadini a stare a casa, anche i lavoratori e le lavoratrici hanno il diritto di tutelarsi e di restare a casa, per la salute loro e per non mettere in ulteriore difficoltà il servizio sanitario nazionale. Quindi, si sospendano tutte le attività realmente non indispensabili”: lo sostengono Paola Galgani (segretaria generale Cgil Firenze), Roberto Pistonina (segretario generale Cisl Firenze) e Paola Vecchiarino (Responsabile Uil Firenze).
I tre sindacalisti, a seguito dell’uscita del DPCM del 22 marzo 2020 che individua le attività economiche non essenziali che dovranno sospendere la produzione per far fronte al diffondersi del virus Covid-19 nella provincia di Firenze, hanno aperto un confronto con il sindaco della Città Metropolitana e il Prefetto di Firenze.
Questo il report degli incontri di oggi con sindaco e prefetto stilato da Galgani, Pistonina e Vecchiarino:
“Negli incontri che si sono tenuti nella giornata di oggi abbiamo ribadito le nostre posizioni, già espresse a livello nazionale:
− l’elenco dei settori individuati dal DPCM è troppo ampio rispetto alla definizione di “attività indispensabili” ed è quindi necessario che il governo corregga l’Allegato 1 al DPCM (come tra l’altro previsto dall’Art. 1 comma 1 lettera a);
− anche all’interno delle aziende che hanno codici Ateco realmente indispensabili si identifichino le attività essenziali, in modo da prevedere una riduzione della produzione utile all’effettivo rispetto degli obiettivi di salute pubblica;
− in tutte le attività lavorative, senza alcuna distinzione, si provveda a far rispettare il “Protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” del 14 marzo u.s. come previsto dall’Art. 1 comma 3 del DPCM del 22 marzo 2020 e in caso ciò non sia possibile si attivino gli ammortizzatori sociali previsti;
− in particolare si verifichi che in tutte le attività che restano aperte vi sia l’effettiva distribuzione dei DPI;
− si intervenga per ridurre la pressione sui supermercati, provvedendo alla chiusura domenicale, a incentivare la spesa di vicinato, ad evitare assembramenti comunque pericolosi in una fase di diffusione del contagio.
In particolare al Prefetto abbiamo rappresentato la richiesta di CGIL CISL e UIL nazionali di incontro con il Ministro dell’Economia e quello dello Sviluppo Economico per ridurre le attività ancora considerate essenziali in base al Decreto ~e perché intervenga attivamente per il rispetto della riduzione delle attività produttive e la tutela della sicurezza, non autorizzando le attività che non sono realmente funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività essenziali, che non siano a rischio in caso di interruzione e che non siano strategiche per l’economia nazionale”.

Concludono Galgani, Pistonina e Vecchiarino: “Cgil, Cisl e Uil del territorio fiorentino invitano e sostengono le proprie categorie e le Rsu a mettere in campo tutte le iniziative di lotta e di mobilitazione, fino alla proclamazione dello sciopero, per sostenere le proposte avanzate e valuteranno iniziative territoriali qualora si rendano necessarie, in accordo con quanto verrà stabilito a livello nazionale. Oggi è il momento di mettere la salute di tutte e tutti al primo posto: deve essere una responsabilità di tutti. Responsabilità che non è mai mancata da chi lavora nei servizi essenziali, a partire dalla Sanità: è indispensabile che queste lavoratrici e lavoratori siano messi in condizione di lavorare con risorse e dispositivi adeguati”.

Contro l’intolleranza, presidio sabato a Firenze e manifestazione il 13 dicembre

Di seguito l’appello alla partecipazione di numerose associazioni fiorentine per due iniziative contro il clima di odio e intolleranza. Presidio sabato alle 15 su Ponte Vespucci e manifestazione nazionale il 13 dicembre, anniversario della strage di piazza Dalmazia.

Una sequenza inquietante. L’atto vandalico contro la targa dedicata alla memoria di Idy Diene sul Ponte Vespucci domenica, l’aggressione al giovane rifugiato nigeriano nel sottopasso delle Cure, e l’arresto di un gruppo di estremisti razzisti che stava pianificando un assalto al centro islamico di Colle Val d’Elsa.

Aggressioni omofobe, razziste, violente sono inaccettabili. La già preoccupante serie di fatti denunciati in varie parti del paese, evidenziano un crescente clima di tensione che attraversa purtroppo anche Firenze. Noi non ci arrendiamo all’idea che la nostra città finisca in questo vortice di violenza e per questo ci impegneremo sempre nel costruire una realtà diversa e migliore, partendo dalle nostre esperienze di aggregazione, solidarietà e dialogo sul territorio.

Apprendiamo con piacere l’annunciato ricollocamento della targa per Idy Diene da parte di un “anonimo benefattore” come confermato dall’assessore Cristina Giachi, così come l’istituzione di un tavolo e un patto sociale contro il razzismo annunciato dal Sindaco Nardella, che le associazioni firmatarie avevano chiesto già da marzo scorso.

Chiediamo che il 13 dicembre, anniversario della strage di piazza Dalmazia, diventi l’occasione per una mobilitazione e una riflessione che parta da Firenze e che abbia una dimensione nazionale, per condividere azioni concrete contro il clima di odio e intolleranza e perché Firenze diventi l’esempio da seguire per altre città italiane.

Invitiamo intanto il Comune e tutta la popolazione al presidio che si terrà sabato 16 novembre alle ore 15 sul Ponte Vespucci. 

 

 Firmano il comunicato, Associazione dei Senegalesi di Firenze, ANPI Firenze, CGIL Firenze, Libertà e Giustizia Firenze, Anelli Mancanti, I Participate, Associazione Donne Maghreb, Umani per Resistere, Comunità delle Piagge e tutte le associazioni aderenti ad A.N.G: Diaconia Valdese Fiorentina, Cooperativa Sociale C.A.T., Associazione “Progetto Accoglienza” Borgo San Lorenzo, COSPE onlus, Oxfam Italia Intercultura, Legacoop Toscana – Dipartimento Welfare, Arci Firenze, Associazione Progetto Arcobaleno, Consorzio Sociale Martin Luther King, Misericordia Barberino-Tavarnelle, Associazione Le C.A.S.E. Onlus, C.N.C.A. Toscana, Cooperativa Sociale Pane e Rose, Consorzio Metropoli società cooperativa sociale a r.l. , Alice cooperativa sociale, Gli Altri cooperativa sociale.

 

 

Marcia di Barbiana: “Fanatismo accostarla a Bibbiano e Forteto”

Marcia di Barbiana domenica 10 novembre, la Cgil e la Flc Cgil nazionali, toscane e fiorentine aderiscono. “Devastazione culturale in corso, c’è fanatismo nell’accostare l’esperienza di don Milani a Bibbiano e Forteto. Bisogna reagire, sì a una scuola che finalmente accolga tutti e non lasci indietro nessuno, come si insegnava a Barbiana”

La Cgil e la Flc Cgil nazionali e toscana, la Cgil Toscana, la Cgil Firenze e la Flc Cgil Firenze dichiarano: “La devastazione culturale che di questi tempi, con atteggiamenti irresponsabili, si sta diffondendo è una vergogna per la storia e la cultura nel nostro Paese e per quello che queste rappresentano anche al di fuori dell’Italia. L’accostamento della figura del priore di Barbiana alle vicende di Bibbiano e del Forteto (il 30 novembre a Bergamo si terrà una conferenza intitolata «Da Barbiana a Bibbiano», promossa da associazioni che si richiamano alla famiglia tradizionale, e in cui è annunciata la presenza del commissario del Forteto) dimostra che il livello di quella discussione viene intriso di fanatismo ed integralismo, ed è incapace di promuovere un vero pensiero: si persegue solo la strumentalizzazione di ogni contesto, per la “conquista” di quei “pieni poteri” utili a mortificare il pensiero critico e diverso, fondamento di tutte le democrazie.

Dopo le minacce alla Senatrice Segre, dopo il dilagante rigurgito razzista, questo ennesimo episodio dimostra che profondo è il solco che si è creato nei sentimenti e nel sistema valoriale di questo Paese. Solo investimenti importanti sull’istruzione e sulla formazione possono contribuire a cambiare la qualità della cultura del nostro Paese, riconsegnando cittadini in grado di promuovere una società equa e solidale. L’esperienza pedagogica di Barbiana, che trovò in “Lettera ad una professoressa” la sua sintesi culturale, ha di fatto contribuito a cambiare la scuola in maniera determinante. Una scuola che finalmente accolga tutti e non lasci indietro nessuno, per formare i buoni cittadini di domani: questo è il testamento di Don Lorenzo Milani. Il mondo del lavoro, minacciato dalla crisi economica e dalla mancanza di lavoro e di un vero progetto di sviluppo economico e sociale, deve comunque reagire a questo clima che si sta diffondendo. La Cgil tutta invita a partecipare alla marcia di domenica e metterà in campo tutte le iniziative utili ad ostacolare questo crescente clima.”

Una dichiarazione firmata da Giuseppe Massafra, della segreteria Cgil nazionale, Francesco Sinopoli, segretario generale di Flc Cgil nazionale, Alessandro Rapezzi di Flc Cgil nazionale, Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana, Paola Galgani, segretaria generale Cgil Firenze e Paola Pisano, segretaria generale Flc Cgil Firenze.

CGIL: “Just Eat lascia a piedi 100 riders a Firenze”

Firenze, “Just Eat lascia a piedi i suoi ciclofattorini-riders (100 a Firenze) per seguire la totale deregolamentazione delle altre piattaforme – si legge in un comunicato della Nidil Cgil Firenze che annuncia mobilitazione – Il Parlamento intervenga per impedire questa ulteriore regressione”.

“Ai ciclofattorini/riders fiorentini è stato comunicato che la piattaforma Just Eat interromperà dal 1° gennaio 2020 i rapporti commerciali con le società Food Pony e PonyU, che attualmente forniscono alla piattaforma i ciclofattorini/riders assunti con contratti di collaborazione coordinata e continuativa (i così detti cococo). Si tratta, secondo le nostre stime – continua il comunicato della Cgil – di un centinaio di riders solo a Firenze (oltre un migliaio in tutta Italia). Da quello che sappiano Just Eat sta formando una propria flotta di riders scegliendo il modello delle altre piattaforme: la collaborazione autonoma occasionale senza contributi previdenziali e assicurativi, e con un sistema di pagamento variabile a cottimo”.

“Oltre il danno, la beffa: nei colloqui di lavoro avvenuti in questi giorni con gli aspiranti candidati, Just Eat ha escluso i rider che avevano precedentemente un contratto con Food Pony e PonyU. Quindi lasceranno a piedi tutti i riders che in questi anni hanno lavorato per loro. Se queste informazioni vengono confermate, si tratterebbe di un licenziamento di massa – specifica la Cgil -come l’anno scorso ha fatto Foodora, con l’esplicito obiettivo di deregolamentare ulteriormente questo lavoro, togliendo le tutele del contratto di collaborazione coordinata e continuativa, e quindi di aggirare la sentenza del Tribunale di Torino che ha imposto per questi contratti di applicare la disciplina del lavoro dipendente”.

“Non staremo a guardare – dichiara infine Nidil Cgil Firenze -, annunciamo la mobilitazione dei lavoratori e chiediamo al Parlamento di intervenire nella conversione del decreto sui rider per assicurare a tutti l’applicazione della sentenza di Torino, garantire diritti e tutele, impedire la paga a cottimo e l’abuso del lavoro autonomo occasionale”.

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