Giani, piena solidarietà a Cgil e a forze ordine. Cgil Firenze aperta e presidio di solidarietà

Giani: solidarietà piena alla Cgil per l’attacco subito ieri a Roma, definito “fascista e squadrista”, e una critica ai governatori che chiedono una proroga nell’applicazione del green pass e l’allungamento della validità dei tamponi fino a 72 ore, perché “è bene andare avanti con forza nella campagna vaccinale, l’unico modo per una ripartenza rapida e sicura”.

Sono questi i punti chiave affrontati dal presidente Eugenio Giani durante la visita compiuta oggi a Firenze presso le due sedi, regionale e fiorentina, del maggiore sindacato italiano.

“Quando ieri sera ho visto le immagini di Roma mi sono reso conto della gravità di quanto accaduto. Si è trattato di un vero e proprio attacco squadrista che ci riporta indietro esattamente di cento anni, quando episodi come questo portarono in breve tempo alla Marcia su Roma e all’avvento del fascismo. Si tratta di un metodo politico che non può avere cittadinanza in una democrazia ed è bene che le istituzioni tutte, e i cittadini stessi, si attivino al più presto per fermarlo definitivamente”, ha detto Giani. “Oggi siamo tutti vicini alla Cgil per l’offesa senza precedenti che l’ha colpita. Porto ai suoi tanti iscritti e iscritte la mia solidarietà personale, della giunta e di tutto il popolo toscano. Verso Forza Nuova, verso tutti i movimenti politici che praticano il fascismo, dobbiamo essere duri e far rispettare la Costituzione che ne prevede lo scioglimento. Oggi la Cgil è stata colpita per ciò che rappresenta, come un simbolo, e noi siamo in piazza per presidiare la democrazia che con tanta fatica è stata conquistata proprio debellando il fascismo”.

“Chi ha assalito la sede della Cgil con violenza inaudita e fascista va punito con severita’. Dietro la retorica dei no green pass vi sono movimenti pericolosi. Chi li ha istigati anche indirettamente e’ altrettanto responsabile. Solidarieta’ alle lavoratrici e ai lavoratori”. Lo ha scritto sul suo profilo Twitter il sindaco di Firenze, Dario Nardella.

Giani
Foto Controradio

Questa mattina dalle ore 10 in contemporanea con l’assemblea generale Cgil convocata a Roma è stata aperta la sede della Camera del Lavoro di Firenze in Borgo dei greci 3.
“E’ la prima risposta all’atto di #squadrismo fascista che ha colpito la sede della Cgil nazionale. Invitiamo tutti i lavoratori e le lavoratrici, i cittadini e le cittadine a venire nella nostra sede per respingere questo attacco alla democrazia e a tutto il mondo del lavoro.
Non ci faremo intimidire, per troppo tempo organizzazioni fasciste sono state tollerate in questo paese, invece di intervenire per scioglierle”, si legge ne comunicato diffuso dal sindacato.

Davanti alla sede fiorentina centinaia di persone con bandiere della Cgil in segno di solidarietà al sindacato.

Gkn: indotto, Cgil “azienda si assuma responsabilità addetti appalti”

Gkn: “al tavolo ministeriale sulla vertenza Gkn convocato per oggi, si chieda conto in maniera esplicita, come già avanzato dai sindacati, di un’assunzione di responsabilità della Gkn nei confronti anche dei lavoratori degli appalti, ad oggi disattesa”.

E’ quanto hanno chiesto Cgil Firenze, Filt Cgil, Filcams Cgil, al tavolo della Regione Toscana convocato per discutere della situazione dei circa 80 lavoratori degli appalti della Gkn di Campi Bisenzio.

“Abbiamo ribadito a tutte le istituzioni che devono farsi portatrici degli interessi di tali soggetti, il cui futuro deve essere tutelato insieme a quello dei dipendenti della Gkn,
nonostante le difficoltà determinate dalle diverse condizioni contrattuali e di rapporto di lavoro”, afferma il sindacato, che ha invitato “a un impegno forte la Regione verso il Governo perché si attui al più presto la troppo annunciata riforma degli ammortizzatori sociali, che continuano a produrre diverse condizioni e divisioni tra i lavoratori”.

Infine, è stata avanzata richiesta all’assessora regionale al lavoro Alessandra Nardini, “che si è resa disponibile – spiega la Cgil – affinché si pervenga al più presto alla sottoscrizione
del Protocollo per la Formazione e il Lavoro del territorio della Piana, utile a favorire percorsi formativi ad hoc per l’aggiornamento e la riconversione di lavoratori e/o disoccupati del territorio”.

Intanto a  quanto apprende Adnkronos/Labitalia da fonti qualificate vicine al dossier le parti, azienda e sindacati, stanno lavorando ad una soluzione che ruota intorno alla cassa integrazione per cessazione, della durata di 6 mesi, come ponte verso la ricerca di un acquirente per la reindustrializzazione.

Secondo le stesse fonti “si metteranno in campo, inoltre, tutte le risorse regionali possibili unite ad attività di formazione e riqualificazione professionale con il coinvolgimento di soggetti privati operanti nel settore del collocamento. L’obiettivo a cui sono al lavoro le istituzioni, e l’azienda con l’avvocato Rotondi, è quindi trovare una soluzione che possa permettere una transizione occupazionale per i lavoratori coinvolti nella chiusura dello stabilimento”.

Chiude la Scuola Saci, licenziati 35 lavoratori

Firenze, la scuola Saci, punto di riferimento per gli studenti Usa per lo studio dell’arte, chiude l’attività in città e sono stati licenziati 35 lavoratori.

Leonardo Croatto del sindacato Flc Cgil di Firenze, a proposito della chiusura della scuola Saci dice: “Esito evitabile, in questi mesi abbiamo provato a costruire con la direzione un dialogo costruttivo ma invano, riteniamo pienamente responsabili il board e la direzione stessa della fine di una esperienza che ha arricchito culturalmente la città. Ancora una volta sollecitiamo a valutare soluzioni alternative alla chiusura”.

Insieme alle altre organizzazioni sindacali, spiega in una nota, abbiamo ricevuto la comunicazione di avvio della procedura di licenziamento collettivo da parte di Studio Art College International Incorporated (Saci), che ha la sua unica sede operativa a Firenze.

La scuola Saci è a Firenze dal 1975 ed è punto di riferimento per gli studenti USA per quanto riguarda lo studio dell’arte. La procedura di licenziamento collettivo coinvolge 34 dipendenti più l’attuale direttore.

“Nonostante la crisi in atto, e il lungo blocco alle attività didattiche nelle quasi 50 sedi di programmi universitari statunitensi sul territorio fiorentino, Saci è l’unica struttura che fin dall’inizio della crisi ha dimostrato di non avere né le risorse economiche, né le risorse progettuali per superare questa lunga interruzione – prosegue Croatto – Come organizzazione sindacale, insieme alle rappresentanze sindacali aziendali e ai lavoratori abbiamo provato, in questi mesi, a costruire con la direzione un dialogo costruttivo volto a traghettare l’istituto oltre la crisi, ma il confronto è sempre stato problematico”.

“Nei molteplici incontri avuti in questi mesi con la direzione – aggiunge – è sempre mancata qualsiasi progettualità, abbiamo anzi dovuto assistere alla lenta agonia dell’istituto, incapace, a partire dal board fino alla direzione fiorentina, di immaginarsi proiettato nel futuro. Nonostante la disponibilità dei lavoratori, il board e la direzione hanno semplicemente lasciato scorrere il tempo senza prendere alcuna decisione, restando passivi spettatori anziché soggetti attivi, nonostante i ripetuti appelli dei lavoratori e i tentativi di proporre delle soluzioni. Siamo convinti che quest’esito potesse essere evitato, e riteniamo pienamente responsabili il board e la direzione della fine di una esperienza che ha arricchito culturalmente la città, per questo motivo ancora una volta sollecitiamo il board e la direzione a valutare soluzioni alternative alla chiusura”.

🎧 Presidio cantiere A/1: “Non è accettabile che ogni anno più di 1300 persone morte sul lavoro”

Mobilitazione nazionale dei sindacati Cgil, Cisl, Uil nazionali sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro in diverse parti d’Italia. In Toscana il presidio si è tenuto al cantiere Pavimental lungo A/1

“Non è accettabile che ogni anno più di 1300 persone perdano la vita lavorando”, quindi “chiediamo al governo di aprire immediatamente un confronto con le parti sociali finalizzato a negoziare un patto per fermare le morti sul lavoro, un accordo che metta al centro gli investimenti sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Lo ha affermato Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, nel giorno della mobilitazione nazionale dei sindacati confederali con lo slogan ‘Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro’. Sbarra ha partecipato, nel campo base di Pavimental a Barberino di Mugello (Firenze), all’assemblea dei lavoratori impegnati nel cantiere dell’autostrada A1.

“Fermiamo la strage nei luoghi di lavoro” è lo slogan del presidio dei sindacati sulla A1, dove 450 addetti diretti e 50 indiretti sono impegnati nel completamento della terza corsia dell’Autosole nel tratto Barberino-Calenzano.

L’iniziativa rientra nel quadro della mobilitazione nazionale di Cgil, Cisl, Uil nazionali. Nell’ambito della stessa iniziativa, spiega una nota, il segretario Cgil Maurizio Landini sarà in un’azienda agricola di Salerno, mentre il segretario Uil Pierpaolo Bombardieri sarò allo stabilimento Leonardo di Pomigliano d’Arco

“Serve un grande investimento – ha aggiunto – sulla prevenzione, sulla formazione, sulla comunicazione, sulla crescita della cultura della sicurezza nei luoghi di lavoro; e poi bisogna rafforzare e potenziare la vigilanza, il controllo, bisogna assumere ispettori, medici del lavoro, investire sulla ricerca”.

“Chiediamo al governo di aprire immediatamente un confronto con le parti sociali finalizzato a negoziare un patto, un accordo che metta al centro gli investimenti sui temi della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Sentiamo Paola Galgani, segretaria Cgil Firenze

“No alla svendita di Toscana Aeroporti Handling”, presidio Firenze e Pisa

Stamani si è tenuto un presidio del personale di terra degli aeroporti di Pisa e Firenze per dire no alla vendita dell’azienda. “Servirebbe una ripubblicizzazione delle gestioni aeroportuali”

 

Alcune decine di lavoratori del comparto dei servizi aeroportuali a terra, dipendenti diretti di Toscana Aeroporti Handling e dell’indotto, hanno svolto oggi un presidio davanti al Palazzo del Pegaso di Firenze e alla prefettura di Pisa per dire no all’ipotesi di cessione dell’azienda a un soggetto industriale privato da parte della società di gestione degli scali di Pisa e Firenze.

“Sono un operaio con 26 anni di attività che lavora nel piazzale dell’aeroporto di Firenze. La vendita è stata una doccia fredda per noi”, spiega Filippo Rinaldi dipendente Toscana Aeroporti Handling e delegato sindacale Usb Firenze “Dopo un anno molto difficile a livello economico perché fanno molte ore di cassa integrazione, sia al livello psicologico”.

Toscana Aeroporti Handling
Foto Controradio

Hanno partecipato al presidio anche i lavoratori e le lavoratrici dell’aeroporto di Pisa, come Paola Marchi. “Lavoro da trent’anni nel settore aeroportuale, 15 dei quali con l’attuale azienda che ho visto trasformarsi da maggioranza pubblica a privata”, spiega Marchi che lavora al gate dell’aeroporto di Pisa ed è delegata sindacale Usb, “noi chiediamo che l’azienda torni indietro sulla decisione della vendita dell’handling in questo momento in particolare. Ci piacerebbe la ripubblicizzazione delle gestioni aeroportuali non solo a Pisa e Firenze ma in tutta Italia”

Anche i parlamentari toscani del Pd, Martina Nardi, Lucia Ciampi, Susanna Cenni, Andrea Romano e Stefano Ceccanti, hanno inviato una richiesta ai ministeri dello Sviluppo economico e delle Infrastrutture, ribadendo il loro “no alla svendita del comparto handling”.Quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di tutelare, anche in virtù delle risorse pubbliche stanziate fino a oggi nel settore aeroportuale quale comparto strategico nazionale, la continuità dei livelli occupazionali e dell’indotto di Toscana Aeroporti Handling, a partire dalla convocazione di un tavolo istituzionale e interministeriale sulla vicenda”.

I deputati Dem, in una nota, “non nascondono le proprie preoccupazioni per il futuro del ‘Galilei’ di Pisa e del ‘Vespucci’ di Firenze, oggetto di trattative di compravendita in un momento molto complicato (ci sono 900 lavoratori in cassa integrazione) a causa della riduzione del fatturato dovuto alla pandemia e nonostante le rilevanti iniezioni di denaro pubblico” ma anche perché recentemente l’ad di Toscana Aeroporti Roberto Naldi ha già annunciato che se non sarà ‘ampiamente prorogata’ la Cig molti posti di lavoro dovranno essere tagliati e questo nonostante che alla azienda siano destinati parecchi milioni di sussidi pubblici”.

 

RSA e Covid, Cgil Firenze: “Situazione allarmante”

Fp Cgil Firenze su Covid e RSA: “Situazione allarmante, serve una strategia complessiva per affrontare i prossimi mesi, da mettere in campo in poche ore”. Con un comunicato il sindacato richiede: “Dpi di livello superiore, rafforzare il governo clinico pubblico, più personale, strutture dedicate per ospiti contagiati”

“Si rincorrono in queste ore notizie allarmanti sulla situazione delle RSA da ogni zona della città metropolitana di Firenze che si sta aggravando con nuovi focolai ed alti numeri di contagiati Covid tra ospiti e operatori – si legge nel comunicato di Cgil Firenze – con situazioni che mettono a rischio la garanzia della copertura dei turni per mancanza di personale. Serve una strategia complessiva per affrontare i prossimi mesi, da mettere in campo in poche ore”.

“Sicurezza, prima di tutto, con Dpi di livello superiore ed una campagna di test a operatori e utenti. – continua il comunicato – Serve adeguare i Livelli di Assistenza per migliorare una migliore qualità dell’assistenza attraverso più tempo dedicato all’igiene e alla cura di ogni ospite. Per fare questo servono assunzioni di nuovo personale, anche per garantire le sostituzioni, e qualificazione dell’assistenza anche con una formazione sul lavoro. Bisogna rafforzare il governo clinico pubblico con Girot e Usca dedicate alle RSA così da essere in relazione con i servizi sanitari pubblici territoriali e ospedalieri”.

“Per gestire i casi Covid positivi, come abbiamo ampiamente potuto constatare nella prima ondata, non è possibile una gestione all’interno delle RSA che sono luoghi di relazione degli ospiti. Il numero degli anziani positivi è alto, così come il numero di lavoratori nelle strutture infettate non è sufficiente per garantire l’assistenza. In questa fase la presa in carico da parte del pubblico non copre i bisogni di personale che, dovendo garantire l’attività ordinaria, non è sufficiente nemmeno per gli ospedali, pertanto serve ottimizzare le risorse aprendo strutture dedicate per gli ospiti di RSA contagiati dal Covid dove dare loro la migliore assistenza sanitaria concentrando le forze. Strutture dedicate che permettano la netta separazione tra residenti positivi e non e l’ottimizzazione del poco personale disponibile”.

“Un settore delicatissimo che ha bisogno di attenzione e di una strategia complessiva da mettere in campo immediatamente, per gli utenti di quelle strutture, ma anche per la tenuta complessiva del nostro sistema socio sanitario regionale”.

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