Vaccini: Toscana, in fase consegna 15.400 dosi Astrazeneca

Le dosi di Astrazeneca saranno suddivise tra Grosseto,Livorno,Prato. Alle 18 al via prenotazioni

Sono in fase di consegna le 15.400 dosi della prima fornitura di vaccino anti-Covid di Astrazeneca destinata alla Toscana: 3.400 dosi sono state consegnate alle 13 al ‘Misericordia’ di Grosseto per la Asl Sud Est, 5.100 dosi alle 15.30, agli ‘Ospedali Riuniti’ di Livorno per la Nord Ovest e 6.900 dosi alle 17.30 all’ospedale ‘Santo Stefano’ di Prato per la Centro. Lo fa sapere la Regione.

La somministrazione di questa fornitura partirà, come annunciato ieri, giovedì 11 febbraio; le prenotazioni si aprono oggi alle 18, fino a esaurimento posti. Al momento della prenotazione l’utente potrà scegliere il luogo più comodo e vicino, insieme alla data e all’ora dell’appuntamento. Le categorie coinvolte sono i lavoratori tra 18 e 55 anni del comparto scolastico e universitario, delle Forze armate e di Polizia. Con le prossime forniture settimanali, spiega la Regione, si aprirà anche alle altre categorie previste in questa fase e in merito alle quali la Regione attende ulteriori comunicazioni e dettagli dalla struttura nazionale. Sempre per oggi, conclude la nota, è confermato anche l’arrivo delle nuove 31.590 mila dosi di vaccino Pfizer-Biontec (presso i 13 hub toscani), che consentono di procedere con regolarità alla vaccinazione degli operatori sanitari e socio-sanitari e del personale delle rsa. Per coloro che hanno già effettuato la pre-adesione, le agende si riapriranno oggi alle 14.

Incidenti lavoro: cade da solaio capannone, morto operaio

Nel Livornese la caduta da altezza circa tre metri dell’operaio. Si tratta del quarto incidente sul lavoro in pochi giorni

Incidente sul lavoro a Stagno (Livorno): un operaio di 66 anni è morto dopo essere caduto da un solaio mentre stava effettuando dei lavori in un capannone industriale. L’incidente è accaduto verso le 11 di oggi, venerdì 5 febbraio, e a prestare i primi soccorsi all’uomo, che nella caduta da un’altezza di circa tre metri avrebbe sbattuto violentemente la testa, sono stati i colleghi. Gli stessi colleghi hanno subito avvisato il 118 che è arrivato sul posto con un’ambulanza della Svs con il medico. Nonostante i lunghi tentativi di rianimare il 66enne, purtroppo per il medico non è rimasto altro che constatarne il decesso. E’ intervenuta inoltre la polizia per ricostruire la dinamica dell’incidente.

Si tratta del quarto incidente mortale sul lavoro in pochi giorni:il 2 febbraio un operaio di 23 anni è morto schiacciato sotto una pressa a Montale. Il giorno precedente in un infortunio avvenuto a Castelfranco di Sotto (Pisa), aveva perso la vita un uomo di 51 anni, titolare di una ditta di termoidraulica, che stava effettuando una manutenzione a una cisterna in una conceria. Il 30 gennaio era morto un ciclofattorino a Montecatini Terme, mentre svolgeva una consegna.

 

Rilevate piccole fessure, Fi-Pi-Li chiusa e poi riaperta

La superstrada Fi-Pi-Li è stata chiusa da ieri sera a stamani in entrambe le direzioni, tra Ginestra Fiorentina a Lastra a Signa, nel Fiorentino, in seguito al rilevamento di due piccole fessurazioni sulla sede stradale, all’altezza del distributore di benzina di Ginestra, in direzione del capoluogo toscano.

Lo stop, deciso in concomitanza col ‘coprifuoco’ dovuto al Covid, è stato disposto per effettuare una serie di controlli e anche provvedere a risistemare la sede stradale. Da quanto appreso sarà anche predisposto un sistema di monitoraggio con robotica. Il tratto è stato prima riaperto in direzione mare e poi a metà mattina anche verso Firenze.
Il 7 gennaio scorso c’era stato il cedimento di un muro di contenimento della sgc a Lastra a Signa, in direzione di Firenze. In seguito allo smottamento è tuttora chiusa la carreggiata verso Firenze (i lavori di ripristino dovrebbe durare tre mesi) con traffico dirottato su quella in direzione mare, dove si viaggia a doppio senso di marcia.

La strada di grande comunicazione (SGC) Firenze-Pisa-Livorno, nota anche come FI-PI-LI, è una delle più importanti arterie del sistema stradale della Toscana, classificata tecnicamente come strada extraurbana secondaria[1] e amministrativamente come strada regionale, i cui rami principali furono completati all’inizio degli anni novanta. Orientata in senso est-ovest, è localizzata nel Valdarno Inferiore e attraversa le province di Firenze, Pisa e Livorno. L’ente proprietario è la Regione Toscana e la sua gestione è condivisa tra le province attraversate.

Ha inizio nel comune di Firenze e, all’altezza di Lavaiano, nel comune di Casciana Terme Lari, si biforca in due rami: uno in direzione nord ovest verso Pisa, e l’altro in direzione ovest-sud ovest verso Livorno.

Il primo tratto (FI-PI) termina nel raccordo autostradale di Pisa che la collega con l’autostrada A12, mentre il secondo tratto (FI-LI) termina nel porto di Livorno, in corrispondenza dello sbocco del Canale dei Navicelli nel Mar Tirreno

È l’unica strada in Italia che ha ricevuto in via definitiva[2] una classificazione formata solo da lettere e non alfanumerica

Pci: a Livorno un anno di appuntamenti per il centenario

A illustrare il programma, intitolato ‘Il centenario del Partito Comunista d’Italia. Livorno 1921-2021’, il sindaco Luca Salvetti. Tra gli obiettivi, spiega una nota, anche una grande rassegna dopo l’estate-autunno dedicata al rapporti tra Partito Comunista, arte, letteratura e cinema, e altri eventi che si svolgeranno compatibilmente con
l’emergenza Covid.

Partiranno domani, per svilupparsi lungo tutto l’arco dell’anno secondo le intenzioni dell’Amministrazione comunale, le iniziative a Livorno per il centenario del Partito Comunista italiano, città che ne vide la nascita il 21 gennaio 1921.

A illustrare il programma, intitolato ‘Il centenario del Partito Comunista d’Italia.
Livorno 1921-2021’, il sindaco Luca Salvetti. Tra gli obiettivi, spiega una nota, anche una grande rassegna dopo l’estate-autunno dedicata al rapporti tra Partito Comunista, arte, letteratura e cinema, e altri eventi che si svolgeranno compatibilmente con
l’emergenza Covid.

“Il centenario della fondazione del Partito Comunista – ha sottolineato Salvetti – è un evento cruciale che, da qualunque prospettiva si guardi, ha profondamente inciso sulla storia, non solo politica, ma anche culturale e sociale del nostro Paese, e ha caratterizzato profondamente anche l’immagine e identità della città di Livorno. E’ un vero onore per me avere l’opportunità di poter celebrare questo evento proprio qui dove si è verificato”.

Domani il Comune aderisce all’evento di annullo di un francobollo celebrativo del centenario del Congresso di Livorno, e, successivamente, a un incontro al Teatro Goldoni al quale interverranno, tra gli altri il presidente della Regione Eugenio Giani e Salvetti. Davanti al
Goldoni di Livorno  una mostra-installazione dedicata alla scissione: pannelli affissi su una serie di totem posti a ‘falce’ nella piazzetta di fronte all’ingresso del luogo in cui maturò la scissione.

Un pannello riguardante la nascita del Pci sarà inoltre esposto sulla facciata dell’ex Teatro San Marco, e un’installazione di ombrelli ricorderà le condizioni in cui si tenne il primo congresso del partito all’interno del teatro.

La Biblioteca labronica presso i Bottini dell’Olio ospiterà una rassegna documentaria di cimeli legati al centenario: in primis la bandiera del Partito Comunista d’Italia che fu cucita dalle donne della prima federazione livornese del partito.

Eni, Stagno (Li): sindacati chiedono garanzie ditte in appalto

Un presidio e un volantinaggio davanti alla raffineria Eni di Stagno (Livorno) per accendere i riflettori sulle prospettive future dei lavoratori dell’indotto.

E’ quanto organizzato oggi da Fiom, Fim e Uilm. Il prossimo luglio, spiegano i sindacati, scadranno infatti gli appalti delle ditte che si occupano di manutenzioni metalmeccaniche all’interno della raffineria: otto le ditte coinvolte nei cambi d’appalto, per un totale di 400 lavoratori.

“Ad Eni – dice Mauro Macelloni della segreteria Fiom-Cgil di Livorno – chiediamo di mantenere gli investimenti per garantire l’occupazione diretta ma anche di confermare risorse economiche adeguate per mantenere i livelli occupazionali dell’indotto. Chiediamo garanzie concrete: la situazione è già molto critica adesso, Livorno non può permettersi di perdere altri posti di lavoro. Riteniamo pertanto fondamentale coinvolgere istituzioni locali, Regione, Confindustria e Eni al fine di arrivare alla stipula di un accordo quadro che abbia come obiettivo la tutela dei lavoratori in caso di cambio d’appalto”.

Per il sindacato “serve una ‘clausola sociale’ affinché tutti i lavoratori dell’indotto possano mantenere il loro posto anche in caso di cambio d’appalto”.

L’accordo servirebbe a tutelare non solo i 400 lavoratori operanti nell’indotto metalmeccanico ma anche i circa 200 che orbitano all’interno della raffineria in ditte del settore edile, chimico e commercio. Anche in relazione alle recenti notizie sui piani dell’Eni relative alle prospettive future dello stabilimento, i sindacati chiedono di aprire un confronto:

“Stiamo sentendo parlare di vari progetti sul tavolo: per la Fiom è fondamentale che il saldo occupazionale di qualsiasi operazione sia positivo o al massimo pari a zero”.

Nell’ottobre scorso erano state inviate due lettere condivise dai due Comuni di Livorno e Collesalvetti, una diretta al Governo e al presidente della Regione e l’altra alla Presidente e all’Amministratore delegato di Eni, per chiedere che l’impianto di Livorno entri a pieno titolo all’interno del piano di riconversione energetica dell’intera azienda, guardando alla sostenibilità ambientale come elemento della progettazione industriale, nell’ottica di un significativo miglioramento ambientale, come fortemente richiesto dal territorio. Aspetto che va di pari passo alla forte richiesta di garantire la tenuta occupazionale dello stabilimento e dell’indotto.

Morta carbonizzata una donna in un incendio

Piombino, in provincia di Livorno, una donna è morta carbonizzata questo pomeriggio a Piombino, in un appartamento di via Bellini.

Piombino, in provincia di Livorno, una donna è stata ritrovata morta carbonizzata, questo pomeriggio, durante un incendio che si è sviluppato in un appartamento di via Bellini, nel centro della città.

A fare la macabra scoperta sono stati gli uomini di una squadra dei Vigili del Fuoco del comando di Livorno, distaccamento di Piombino, che sono intervenuti intorno alle ore 18:00, chiamati sul posto per domare un incendio sviluppatosi in un appartamento. I Vigili del Fuoco, dopo aver domato le fiamme hanno rinvenuto, all’interno dell’abitazione, il corpo una donna morta carbonizzata.

Per quanto riguarda le cause dell’incendio gli accertamenti sono ancora in corso, mentre sul posto, oltre ai Vigili del Fuoco, sono accorsi unità del personale sanitario del 118, dei Carabinieri e della Polizia di Stato.

È stato avvisato il Magistrato di turno per le pratiche di rito. Al momento in cui stiamo scrivendo i vigili del fuoco stanno ancora lavorando per liberare l’appartamento dal fumo per poter permettere alle forze dell’ordine di entrare e fare un sopralluogo.

La tragedia è avvenuta in una zona residenziale del centro di Piombino in una traversa del viale Amendola che corre parallelo al mare.

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