Nel Giorno della Memoria, una svastica e insulti agli ebrei scritti in strada a Livorno e scritte fasciste su opere d’arte a Volterra

Livorno, una svastica e la scritta “Raus Juden” sono comparse stamani al mercato di via Buontalenti della città toscana, nel quale operano da decenni numerosi commercianti di origini ebraiche.

La scritta e la svastica sono state vergate con vernice bianca, verosimilmente con una bomboletta spray. Ignoto al momento chi ha compiuto questo atto, portato a termine con ogni probabilità la notte scorsa.

Le forze dell’ordine sono al lavoro per rintracciare i responsabili e stanno setacciando le immagini registrate dalle tante telecamere della videosorveglianza urbana nella zona.

Già in passato in città si erano verificati altri episodi analoghi, come quello del settembre dell’anno scorso, quando sulla saracinesca di un banco comparve la scritta “ebreo” con accanto il disegno di una forca dalla quale pendeva una stella di David.

Lo scorso 3 gennaio, invece, l’ultimo episodio con alcune svastiche sono state disegnate sui muri del sottopassaggio della stazione ferroviaria.

Volterra

Scritte fasciste questa volta su opere d’arte a Volterra, né dà notizia il Comune della città toscana, postando le immagini sulla propria pagina Facebook. “La deturpazione di un’opera d’arte è già di per sé un gesto vile e inqualificabile. Quanto però accaduto questa mattina non solo è inqualificabile, ma rappresenta un’azione di una bassezza umana e morale che non ha eguali.  Questa mattina, infatti, i pannelli all’interno del sottopassaggio del Gioconovo, inerenti al progetto “Poetico Alabastro” dell’artista Giuseppangela Campus, sono stati sfregiati con scritte inneggianti al fascismo, svastiche e altro ancora. Un gesto che non può né essere giustificato, né tantomeno tollerato, soprattutto in un giorno come questo dove si celebra il Giorno della Memoria”.

“Chi ha voluto sfregiare un’opera ed un bene pubblico – continua il post del Comune di Volterra – non ha fatto altro che dimostrare come ancora oggi sia necessario e fondamentale continuare a portare avanti le politiche e le azioni volte a tramandare quanto accaduto in passato, poiché ancora oggi c’è chi dimostra la propria nullità culturale e personale con atti del genere.

L’attacco ad un’opera d’arte non è un attacco solo all’artista o all’opera, ma è uno sfregio a tutta una comunità. Sfregiare l’arte con simboli e frasi inneggianti al fascismo e al nazismo rappresenta un attacco a tutto il paese, alla nostra Costituzione e alla memoria di tutti coloro che hanno perso la loro vita a causa di ideologie folli che hanno quasi distrutto il nostro mondo.

Oggi più che mai siamo dalla parte della bellezza, dell’arte, della poesia e della memoria di quanto accaduto ricordando come un monito straordinario le parole del Presidente Pertini “il fascismo non è un’opinione, è un crimine!”.

🎧 Rubeus et alii, mostra di opere ispirate al Rosso Fiorentino a Volterra

Rubeus et alii: quest’anno ricorrono i 500 anni dalla realizzazione della Deposizione dalla croce, tavola dipinta eccelsa di Giovan Battista di Jacopo di Gasparre, detto il Rosso Fiorentino – che si firmava Rubeus -, conservata nella Pinacoteca Comunale di Volterra (PI). Intervista di Chiara Brilli ad Antonio Natali.

La Deposizione di Rosso è presente in tutti i manuali di storia dell’arte e sin dall’Ottocento è uno dei motivi di visita a Volterra.

Intendendo ricordare l’anniversario, ma anche un ideale “ponte” tra uno dei personaggi più estrosi della scena artistica fiorentina di cinque secoli fa e il panorama dell’arte contemporanea italiana, la gallerista Francesca Sacchi Tommasi ha ideato e organizzato Rubeus et alii, mostra di opere di Ugo Riva e Elena Mutinelli, curata da Antonio Natali e da Elisa Gradi, ispirata al rapporto affettivo e di rispetto che lega gli artisti di oggi a Rosso Fiorentino, capace di concepire un’opera tanto “contemporanea” come la “sua” Deposizione.

La mostra viene inaugurata oggi alle ore 17 nel Chiostro di Palazzo Minucci Solaini di Volterra (PI), sede della Pinacoteca Comunale dove è custodita la Deposizione di Rosso, per poi proseguire fino alla fine di agosto 2021; la presentazione ai media è prevista lo stesso giorno, alle ore 12; inoltre l’esposizione sarà arricchita dal catalogo edito da Capire edizioni, su cui troveranno spazio i saluti istituzionali, i testi dei curatori e una poesia di Davide Rondoni.

«Con la mostra “Rubeus et alii” – dice Giacomo Santi, Sindaco di Volterra – la Pinacoteca di Volterra accoglie un progetto espositivo di grande qualità. L’Amministrazione comunale è felice di partecipare a questa iniziativa che è nata per celebrare i 500 della Deposizione di Rosso Fiorentino, uno dei capolavori che esponiamo con orgoglio nei nostri musei. Un grazie a tutti coloro che hanno lavorato alla progettazione e realizzazione dell’esposizione».

«Quando le eccellenze s’incontrano e insieme costruiscono cultura e arte – aggiunge Dario Danti, Assessore alle Culture del Comune di Volterra -, l’emozione e la meraviglia non possono che trarne beneficio. Come ne trarrà sicuramente beneficio la nostra città e la nostra Pinacoteca. Due grandi artisti di fama internazionale, due grandi curatori e una importantissima galleria d’arte che ci consegnano un’esposizione unica per rigenerare uno spazio pubblico e civico, omaggiando la Deposizione del Rosso Fiorentino nell’anniversario della sua realizzazione. Siamo certi che questo evento è solo l’inizio di un intenso percorso comune»

«Quando un’opera d’arte è un capolavoro può ispirare gli artisti per secoli – chiosa Alessandro Furiesi, Direttore della Pinacoteca civica di Volterra -. È per questo motivo che la Deposizione del Rosso Fiorentino, dipinta nel 1521, continua ancora oggi, dopo cinque secoli, ad influenzare pittori e scultori. Questa è la genesi della mostra che si svolgerà in Pinacoteca per omaggiare il quadro che vi è conservato, grazie alle opere di Ugo Riva e Elena Mutinelli. Una mostra nata dalla collaborazione fra privato e pubblico, infatti è grazie al lavoro della galleria Etra Studio Tommasi, presentato alla Pinacoteca ormai più di un anno fa, che si è potuto lavorare su questo progetto. Si tratta di una operazione significativa, nel 500° anno dalla realizzazione del dipinto di Rosso Fiorentino. Una esposizione che accompagnerà i visitatori del museo per l’estate 2021 e che caratterizzerà la ripartenza della Pinacoteca di Volterra con un intervento di ampio respiro culturale».

 

La mostra

In totale saranno in mostra cinque opere progettate e realizzate appositamente per questa mostra-omaggio e, nonostante i due artisti siano lombardi – Ugo Riva è bergamasco e Elena Mutinelli è nata a Milano -, sedotti dal fascino del capolavoro manierista di Rosso Fiorentino e provenienti da esperienze artistiche assai diverse, entrambi hanno scelto di utilizzare materiali tipici della Toscana: la terracotta policroma e il marmo di Carrara.

Con la curatela di Antonio Natali (già Direttore della Galleria degli Uffizi), Ugo Riva propone a Volterra quattro opere in terracotta, la prima delle quali – dal titolo Solitudine – è stata realizzata durante i mesi terribili del primo lockdown. In essa le diverse figure poste circolarmente su una base di terracotta scura appaiono nell’atto di fuggire o disperarsi e non mancano simbologie e richiami a capisaldi della pittura rinascimentale fiorentina. «Sono innamorato da sempre di Rosso Fiorentino – dice l’Artista – a tal punto che già nel 1994 gli avevo dedicato una piccola scultura intitolata Le inquetudini del Rosso, dove risaltavo i cambiamenti rivoluzionari nell’arte di cui lui era stato protagonista. Poi rifeci quella scultura, un po’ più grande, nel 2010 per il “Four Seasons” di Firenze, dove tuttora si trova. Arriviamo così a questo progetto, pensato per essere mostrato sul pozzo del Chiostro di Palazzo Minucci Solaini e realizzato in terracotta, di cui in Toscana c’è una grande scuola, un materiale che mi dà un immenso piacere. Rispetto al progetto iniziale, alla fine si è rivelato un lavoro di ‘sottrazione’: ho eliminato la croce, che mi pareva anche banale, e le figure appaiono tutte come se fuggissero da un qualcosa di terribile. Ma perché? Perché in mezzo c’è stato il Covid. Io ho passato un anno da solo in studio, con i miei amici più cari che  perdevo uno ad uno a causa della malattia, vivendo una solitudine tremenda, perché nel momento del dolore ognuno è solo con se stesso. Da cui il titolo dell’opera. Infatti nell’opera le figure non si toccano, il pianodi appoggio è pieno di squarci e ferite e perfino la Madonna ha le braccia alzate. Non c’è alcun gesto di condivisione».ue figure che assecondano la caduta del corpo riverso all’indietro; gli arti che si perdono nella pietra fluida e poi su, verso il volto che pare, ancora una volta, animarsi di un anelito di vita, prima di abbandonarsi nuovamente e rientrare nel ventre eterno del blocco di marmo».

“Percorsi cosimiani”, itinerari in Toscana alla scoperta de’ Medici

Ripartono da fine agosto i “Percorsi cosimiani” a Firenze e in Toscana. Dalle architetture tuttora presenti a Pisa, Arezzo, Siena e Livorno ai luoghi più intimi come Cerreto Guidi o La Verna: dalla fine di agosto ripartono i “Percorsi cosimiani”, un ciclo di itinerari gratuiti alla scoperta delle “testimonianze” del governo di Cosimo I de’ Medici organizzati dal Comune di Firenze e MUS.E, con il supporto di Unicoop Firenze in occasione del cinquecentenario della nascita di Cosimo e Caterina de’ Medici.

Con un’importante novità: il ciclo di appuntamenti non interesserà soltanto Firenze ma si estenderà ad altre parti della regione. Durante il suo percorso politico Cosimo I – straordinariamente acuto e carismatico, ma anche “principe tremendo e spaventevole”, come scrive l’ambasciatore veneto Vincenzo Fedeli – disegnò in forma indelebile un nuovo assetto architettonico e urbanistico della città di Firenze e dell’intera Toscana: eletto appena diciassettenne “capo e primario del governo della città di Firenze e suo dominio” si trovò a governare un ampio e fragile territorio che includeva vaste aree di campagna, piccoli borghi, grandi centri urbani: fra questi i vicariati di San Giovanni Valdarno, Certaldo e Scarperia; le enclaves della Lunigiana e della Garfagnana; le città di Arezzo, Pisa, Pistoia, Volterra, Cortona, a cui si aggiungerà dal 1555, dopo una guerra tanto breve quanto intensa, anche Siena.

L’itinerario dei “Percorsi in Firenze” prenderà il via dalla sua casa di famiglia, Palazzo Medici su via Larga, per ampliarsi al “quartiere mediceo” circostante, alle residenze di dignitari e consiglieri e proseguire con l’Accademia delle Arti del Disegno, la piazza e al palazzo ducale (poi divenuto il palazzo vecchio di piazza), le eleganti architetture delle magistrature e degli “uffizi”, palazzo Pitti, nuova e monumentale reggia medicea.

Fra gli emblemi di Cosimo I figurano due áncore con la scritta latina «duabus», a significare i due fondamenti del suo potere: l’alleanza con l’Impero e la fortificazione dello Stato di Toscana. Se l’alleanza con l’imperatore Carlo V marca le sorti del governo fiorentino e del giovane duca posto al suo vertice, le fortezze e i presidi costruiti per volere di Cosimo I in ogni angolo della regione si offrono come evidenti capisaldi della sua politica territoriale: i “Percorsi in Toscana” permetteranno di coglierne le evidenze più significative, da Pisa, Arezzo, Siena e Livorno a Cerreto Guidi e La Verna, testimoniando tanto la politica di riordino, controllo e difesa del Duca quanto la sua assidua frequentazione del territorio.

Per coloro che vorranno proseguire in autonomia l’applicazione multimediale sui luoghi cosimiani a cura dell’Accademia delle Arti del Disegno, sviluppata da Centrica con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, è scaricabile su Android https://play.google.com/store/apps/details?id=it.centrica.ubilia
e iOS https://itunes.apple.com/it/app/ubilia/id805448028.

A cura di Ufficio UNESCO – Area di Coordinamento Amministrativa del Comune di Firenze e MUS.E
Grazie a Unicoop Firenze
Per chi: giovani e adulti.
Costi: gratuito.
La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni 055-276224 info@muse.comune.fi.it, www.musefirenze.it, www.500cosimocaterina.it
Percorsi in Firenze
Quando: 29 settembre – 27 ottobre – 24 novembre h 10 e h 11.30
Dove: centro storico (partenza da Palazzo Medici Riccardi, via Cavour 1)
Durata: 1h15’ per ciascuna visita

Percorsi in Toscana
Quando e dove
– 25 agosto: Arezzo h 10 e h 11.30 e La Verna h 15.30 e h 17
– 15 settembre: Siena h 10 e h 11.30
– 20 ottobre: Villa di Cerreto Guidi h 10 e h 11.30
– 17 novembre: Pisa h 10 e h 11.30 e Livorno h 14.30 e h 16
Durata: 1h15’ per ciascuna visita
Il primo appuntamento di ogni visita è riservato ai soci Unicoop Firenze. L’eventuale viaggio per raggiungere i luoghi di visita è a cura dei singoli partecipanti. Le visite prevedono tratti da percorrere a piedi. Per lo specifico punto di inizio di ogni visita: 055-2768224 info@muse.comune.fi.it

Filcams Cgil scende in spiaggia per diritti lavoratori stagionali del turismo

La campagna Back stage è un appuntamento organizzato da Filcams Cgil per l’8 e il 9 agosto sul litorale pisano. “Back stage: l lavoro che non vedi vale, e’ lo slogan della nuova campagna della Filcams Cgil – si legge in un comunicato del sindacato di categoria – per l’estate 2019 sul lavoro stagionale, che ha la finalità di denunciare le irregolarità e gli abusi nel settore e di informare le lavoratrici e lavoratori dei propri diritti, sia in costanza del rapporto di lavoro che alla sua cessazione, attraverso l’accesso alla Naspi.

Dopo l’iniziativa del 26 luglio nel centro storico di Volterra, la Filcams Cgil di Pisa sarà presente l’8 agosto on the road al Calambrone, facendo tappa con un camper negli stabilimenti balneari ed esercizi pubblici, e il 9 agosto in spiaggia a Tirrenia, dove verrà collocato un gazebo presso il Bagno degli americani dal quale partirà il volantinaggio lungo il litorale.

filcams cgil la campagna Back stage

Foto tratta da Facebook Filcams CGIL Pisa – la maglietta dell’iniziativa’Quest’anno – dichiara Caterina Ballanti, segretaria generale della Filcams Cgil di Pisa – vogliamo inoltre sensibilizzare e rendere consapevoli anche coloro che usufruiscono dell’offerta turistica del valore del lavoro e delle professionalità spesso non riconosciute e mortificate, che ci sono appunto ‘dietro le quinte’, nel back stage delle loro vacanze. Un esercito di 300mila lavoratori – prosegue Ballanti nella sua dichiarazione -, centinaia nella sola provincia di Pisa, tra bagnini, cuochi, camerieri, baristi, addetti alle pulizie, receptionist che vengono assunti per la stagione estiva per allietare le nostre ferie estive, ma che in molti casi si trovano in situazioni di irregolarità.’

I dati del settore, anche sul territorio, sono preoccupanti. Nel 2018 – va avanti il comunicato -, su circa 700 denunce presentate all’Ispettorato del lavoro, il 70% riguardano proprio il settore del turismo e dei servizi, dati confermati dalle vertenze attivate presso gli uffici legali della Cgil di Pisa: lavoro nero, grigio, evasione contributiva, lavoratori assunti ed assicurati part time ma che lavorano invece 60 ore la settimana, senza nessun giorno di riposo, vere e proprie forme di cottimo. E poi ci si lamenta del fatto che non si riesce a trovare la necessaria manodopera stagionale oppure che i giovani non hanno voglia di lavorare. I giovani forse non vogliono essere più sfruttati! Che si incominci ad applicare i contratti collettivi nazionali, a garantire una giusta retribuzione, a rispettare i diritti fondamentali. La qualità dell’offerta turistica non può prescindere dalla qualità del lavoro. Per non parlare dei processi di esternalizzazione e di appalti, sopratutto nelle strutture alberghiere, dei servizi di pulizia, di facchinaggio, della ristorazione con l’utilizzo di personale: si tratta di lavoratori non direttamente assunti dall’impresa proprietaria della struttura, ma da terzi soggetti che spesso applicano contratti pirata .

‘Dal nostro punto di vista – riprende la segretaria generale del sindacatodi categoria – esiste un problema culturale nel fare impresa in questo settore: troppa improvvisazione, scarsa programmazione, assenza di investimenti a lungo termine volti a qualificare anche il lavoro. Le imprese vogliono d’estate personale qualificato, ma investono poco in formazione. Si parla del turismo come volano dell’economia, ed effettivamente rappresenta il 13% del Pil nazionale, ma mancano vere politiche di settore. Vogliamo richiamare – ribadisce Ballanti -, come ogni anno, l’attenzione degli organismi istituzionali preposti, delle amministrazioni locali ed associazioni datoriali affinché ci siano maggiori controlli e maggiore responsabilità sociale delle imprese. Stiamo sperimentando in questi anni sul territorio questa forma di ‘sindacato di strada’, scendendo in spiaggia o per le vie dei centri storici per cercare di avvicinare lavoratori invisibili, parlare dei loro diritti, farli uscire dal loro isolamento. Non è sicuramente semplice superare la paura e la diffidenza lo abbiamo visto nei loro occhi. Ma noi non ci arrendiamo. I diritti per la Filcams Cgil – conclude Caterina Ballanti nel comnunicato – non vanno in vacanza e vogliamo che i lavoratori, anche stagionali, sappiano che se vogliono c’ un porto dove andare’.

Volterra si candida a capitale della cultura 2021

Il Comune di Volterra (Pisa) si candida a diventare capitale della cultura 2021, e chiede al ministro dei Beni culturali Alberto Bonisoli di “fare chiarezza politica sulla continuità di questo progetto” e sapere se ci sarà l’apposito bando.

E’ stato l’assessore alla cultura di Volterra, Dario Danti, in una lettera sottoscritta anche dal suo omologo di Livorno, Simone Lenzi, a chiedere al ministero di uscire allo scoperto sui bandi in questione. La notizia è stata pubblicata stamani dal quotidiano La Nazione. “Siamo a luglio – scrivono Danti e Lenzi nella lettera a Bonisoli – e non vi è traccia del bando per la capitale italiana della cultura 2021. Il nostro è un appello congiunto affinché siano garantiti ai Comuni quei tempi tecnici adeguati alla progettazione e al coinvolgimento della cittadinanza. Qualora il bando dovesse subire ritardi e uscire dopo l’estate, le città si troverebbero in difficoltà. La nostra richiesta è dunque rivolta al ministero: si faccia chiarezza circa la volontà politica di portare avanti il progetto delle capitali italiane della cultura”.

Intanto, per Volterra Danti ha già un’idea da tradurre in un progetto concreto di partecipazione al bando per ottenere finanziamenti: la ‘Deposizione di Rosso Fiorentino’ (che nel 2021 compie 500 anni), un parco archeologico urbano e il teatro stabile nella Fortezza sono i tre perni attorno ai quali costruire la candidatura.

Rissa fuori da discoteca nel Grossetano, grave un ragazzo

Una colluttazione scaturita da una lite tra giovani è avvenuta intorno alle 4 di questa notte fuori della discoteca Tartana di Scarlino (Grosseto). Il bilancio è di tre feriti, di cui uno in gravi condizioni. I tre feriti sono tutti tra i 19 e i venti anni e residenti in toscana.

Solamente uno dei tre ragazzi è stato ricoverato dopo aver sfondato conla testa il lunotto posteriore di un’automobile parcheggiata. Il giovane è stato trasportato all’ospedale le Scotte di Siena per mezzo dell’elisoccorso Pegaso. Gli altri due, trasportati invece all’ospedale Misericordia di Grosseto, hanno rifiutato le cure.
Sul posto la Croce rossa e il 118. I carabinieri indagano per scoprire i motivi della lite.

Notizia in aggiornamento.

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