Ucraina, Nardella: “Sono 350 i profughi arrivati nel territorio metropolitano”

Il sindaco di Firenze Dario Nardella ha fatto il punto sullo stato di accoglienza dei profughi ucraini nel capoluogo toscano, nel corso di un intervento in Consiglio comunale dedicato al conflitto in Ucraina. Il Comune è anche a lavoro per far partire un aereo cargo per “portare tutti i beni necessari in Ucraina”.

“Nel territorio comunale di Firenze abbiamo ad oggi 50 persone ucraine ospitate attraverso la rete di collegamento tra l’amministrazione comunale e le altre realtà – ha detto il primo cittadino Nardella -, nell’area metropolitana si contano circa 300 persone che sono ospitate da nuclei familiari della comunità ucraina”.

“Mi sono sentito ieri – ha aggiunto – con la ministra Lamorgese, la cifra di profughi attualmente in Europa aumenta di giorno in giorno: il ministro sostiene molto la collaborazione tra prefettura e comuni. Questo grande flusso investirà tutta l’Europa, l’Italia sarà tra i paesi più impegnati. A Firenze abbiamo attivato un tavolo di coordinamento con la prefettura per l’accoglienza e l’accompagnamento di cittadini ucraini che arrivano nel nostro territorio comunale e metropolitano: è stata invitata l’Asl, ne farà parte anche l’ufficio scolastico regionale. Nel Cospe di oggi abbiamo deciso di creare un coordinamento permanente per seguire giorno dopo giorno l’evoluzione della situazione.”

“Ad ora, oltre ai Cas già usati, le realtà che hanno attivato la disponibilità su accoglienza sono Misericordie – ha affermato sempre Dario Nardella -, Fondazione Kennedy, Croce Rossa, Comunità ebraica, Consolato Stati Uniti d’America, Caritas, Istituto degli Innocenti. Comunità ebraica e Consolato degli Stati Uniti d’America hanno messo a disposizione alcuni appartamenti mentre il Meyer ha già dato disponibilità di 12 posti letto divisi tra intensivi e sub-intensivi e ordinari per accogliere i bambini provenienti dall’Ucraina. Il coordinamento ci consente di monitorare tutto ciò che ci serve, anche l’assistenza psicologica”. Sull’accoglienza scolastica, ha spiegato Nardella, “abbiamo già avuto una riunione per l’inserimento nei percorsi scolastici. Abbiamo ricevuto disponibilità anche da scuole paritarie”.

“Siamo a lavoro – ha concluso – per allestire un aereo cargo per portare tutti i beni necessari ad aiutare in Ucraina”. Nardella ha ricordato anche il collega sindaco di Gostomel, Yuriy Prilipko, “ucciso dalle forze russe”.

In Toscana in fuga da Kiev con figli piccoli: “Mi sembra incubo”

Firenze, sono scappati in macchina da Kiev il primo giorno di bombardamenti sulla città per raggiungere l’Italia e mettersi in salvo. Olga, ucraina di 36 anni è arrivata il 2 marzo a Greve in Chianti, in Toscana, con i tre figli Timor, 13 anni, Damiano, 8 e Angelika, 3.

Tutto grazie alla madre Alina che vive da anni in Toscana dove lavora come assistente familiare. “Sono sotto shock, mi sembra un incubo, non riesco a credere a quello che sta succedendo nel mio Paese – racconta Olga -. Non ci aspettavamo una situazione del genere. Il giorno prima dei bombardamenti ero a lavoro nel salone di parrucchiera, sono andata a comprare nuovi prodotti perché il giorno successivo avevamo molti appuntamenti, invece nella notte sono iniziati i bombardamenti. Allora ho messo i miei figli in macchina e all’alba siamo scappati”.

Olga ha percorso in macchina 600 chilometri fino a Leopoli dove ha preso un autobus per Firenze. In Ucraina ha lasciato parte della famiglia e il marito: l’uomo non può andare a combattere perché rimasto disabile in seguito a un incidente sul lavoro, ma è impegnato ad aiutare la popolazione ucraina.

“Mio marito ha perso un occhio e non può combattere – spiega Olga -. ma sta aiutando le persone. Ha già portato cinque famiglie nella casa che mia madre ha vicino a Leopoli. Mia suocera, invece, è rimasta a Kiev con una figlia e un nipote disabile, non possono scappare e non possono nascondersi quando bombardano, quando la chiamo la prima cosa che mi dice al telefono è: ‘Siamo ancora vivi’. Spero che qualcuno li possa aiutare”.

Olga e i suoi figli sono ora ospiti di don Riccardo Santi, parroco di Strada, frazione di Greve in Chianti, che ha messo a loro disposizione i locali della piccola foresteria adiacente alla canonica.

“Ringrazio gli italiani per tutto l’aiuto che ci stanno dando – continua Olga – siamo arrivati qui senza niente e ora abbiamo tutto, vestiti e cibo. Qui ci sentiamo al sicuro”.

I figli di Olga hanno già iniziato a studiare l’italiano grazie a una docente in pensione che si è offerta di andare in parrocchia a fare lezione di italiano a Timor, Damiano e Angelika.

Enrico Rossi: “Putin ha fatto un’aggressione criminale a uno stato libero”

Firenze, un’intervista fatta all’ex presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, durante la manifestazione per l’Ucraina in Piazza Signoria del 28 febbraio scorso, ha raggiunto ben oltre le 400.000 persone sulla nostra pagina Facebook, Controradio Firenze.

Vista quindi l’attenzione che l’intervista ad Enrico Rossi ha generato sui nostri social, la riproponiamo in versione ‘da leggere’ qui, sul nostro sito.

Che cosa vuole Putin?

“Intanto prendiamo atto che almeno a memoria mia in una situazione così difficile non ci siamo mai stati, perché abbiamo avuto la guerra nei Balcani ma comunque per quanto atroce fratricida era limitata in uno spazio, adesso è una guerra che può portare rischi di guerra mondiale e persino anche di nucleare”.

Non ha esagerato Biden a dire che o si fanno le sanzioni o si arriva alla terza guerra mondiale?

“Che un presidente degli Stati Uniti parli di guerra mondiale è già preoccupate che è un presidente Putin metta allerta per un’eventualità di guerra nucleare è ancora più preoccupante. Io penso che esista una sola strada quella di riprendere il negoziato, di discutere, di far cessare il fuoco e di trovare una soluzione al conflitto che si è scatenato e mi auguro che per questo si adoperino tutti, le sanzioni possono servire ma occorre anche che ci sia una ripresa di un negoziato: si persegua direttamente un negoziato”.

“Io ho apprezzato molto il lavoro che sta facendo Papa Francesco e sono confortato dal fatto che c’è un movimento pacifista che si sta manifestando nelle piazze che avverte questo pericolo e deve essere assolutamente fermato. No, non ci sono ragioni, Putin ha fatto un’aggressione criminale a uno stato libero, democraticamente capace di eleggersi un governo e quindi si colloca al fondo della storia. Il suo obiettivo mi pare di intendere è quello di un nazionalismo imperialista e vuole ristabilire una zona di influenza per la Russia, si ispira agli Zar a Stalin”.

Se è così, la trattativa è difficile perché lui sa quello che vuole, quindi che cosa possiamo trattare?

“Bisogna sapere anche quello che vogliamo noi cioè la pace! Trovare un punto di equilibrio tra est e ovest che va ristabilito, va ricostruito tutelando gli interessi dell’Ucraina e facendo sentire anche la Russia in sicurezza. Mi pare che sia interessante il fatto che anche in Russia ci siano manifestazioni di opposizione aperta al despota Putin e queste possono senz’altro servire”.

“Io sono favorevole a bloccare questa escalation di tensione che mette a rischio, a me pare la pace nel mondo, poi spero di sbagliarmi e che invece non sia così. Intanto ogni giorno che passa muoiono persone, ci sono più profughi, persone che soffrono, distruzioni, e questo non mi sembra affatto secondario. Credo che su Putin la comunità internazionale deve esercitare una pressione, isolarlo, costringerlo ad un negoziato che riporti alla pace”.

In viaggio dall’Ucraina incinta di 9 mesi: partorisce a Firenze

Il bambino si chiama Artem ed è stato partorito domenica sera all’Ospedale San Giovanni di Dio di Firenze. Il parto è avvenuto due giorni dopo il lungo viaggio in auto da Drohobych, in Ucraina, vicino a Leopoli, fino a Firenze. L’appello della nonna, “mia figlia ha una sistemazione solo per un mese”.

Artem è venuto alla luce domenica sera all’ospedale fiorentino San Giovanni di Dio ed è probabilmente fra i primi bimbi nati in Italia da madre rifugiata ucraina. E’ successo due giorni dopo il lungo viaggio in auto che da Drohobych, in Ucraina, vicino a Leopoli, ha portato in Italia, a Firenze e poi a Scandicci, la sua famiglia, mamma, babbo e due sorelle.

Alla nascita pesava più di 3 kg e mezzo e stava bene. Questo è quanto rende noto l’Azienda sanitaria Toscana centro che riporta il racconto della nonna materna di Artem: la donna, che abita a Scandicci, da settimane esortava la figlia a scappare. Giovedì 23 febbraio l’ha potuta riabbracciare insieme alle nipoti. Da Drohobych, in auto con loro, c’erano anche i due cani della famiglia perché, dice la donna, “non si potevano lasciare soli”. Due giorni dopo l’arrivo a Scandicci, è nato Artem.

Il dott. Luigi Tancredi che domenica 27 insieme a un’ostetrica ha fatto nascere il bimbo originario dell’Ucraina, porta con sé l’emozione di una nascita alla 43/a settimana di gestazione, oltre termine e oltre ogni resistenza. In sala parto c’era anche la nonna di Artem che parla l’italiano e racconta che per dare un supporto anche linguistico alla figlia, ha potuto assistere alla nascita: “Sono arrivati in Italia per miracolo – dice – Ora vogliamo ringraziare l’ospedale per come ha fatto sentire mia figlia, proprio come se fosse a casa”.

“L’ospedale si è appellato alla Convenzione di New York sull’adeguata assistenza e tutela al fanciullo – dichiarano dalla direzione dell’ospedale – E’ una storia che ci ha coinvolti tutti”. La mamma di Artem ora è felice e piange, racconta la nonna. I primi giorni è stata in hotel, la madre poi l’ha aiutata a trovare una sistemazione provvisoria per un mese. E’ ancora la madre a lanciare un appello: “Un mese finirà presto. Mia figlia ha bisogno di una sistemazione più duratura”.

🎧 Sostegno Ucraina a Firenze: una mappa dei luoghi dove poter donare

Firenze è in campo per sostenere il popolo ucraino. Centinaia di profughi sono in arrivo in queste ore in tutta la nostra Regione e grazie alla collaborazione tra istituzioni e misericordie della Toscana, sono stati istituiti punti di accoglienza e luoghi dove poter donare generi di prima necessità.

Sono molte le associazioni di volontariato ma anche semplici cittadini come il ‘Comitato Cittadini per Firenze’ che ha organizzato una raccolta presso il Parterre di piazza della Libertà, che si sono attivate in queste ore. Un sostegno concreto per l’Ucraina, per chi arriva e per chi deve spedire materiale sui luoghi di guerra.

In podcast l’intervista di Lorenzo Braccini a Oxana Polataichuck, assistente del Console d’Ucraina a Firenze e a YuliyaMuts dell’associazione Lilea Onlus.

Vediamo in quali punti della città è possbiile donare. Nel Quartere 1 a Firenze è possibile recarsi al ‘Robert F. Kennedy Human Rights Italia’, presso la sede di via Ghibellina 12, per consegnare, il lunedì, martedì e mercoledì dalle 19 alle 20, generi alimentari (tonno, carne, legumi, pomodoro, riso, pasta, latte condensato, alimenti liofilizzati…) e indumenti. Sempre al Quartiere 1, la Croce Rossa Italiana Comitato Firenze (Lungarno Soderini 11), organizza una raccolta di medicinali e una raccolta fondi.  Per tutte le info: firenze@cri.it

Il Quartiere 3, organizza la raccolta di pannolini per bambini; assorbenti per signore; cibo in scatola a lunga conservazione (alimenti in scatola, legumi, riso, pasta, latte condensato, alimenti liofilizzati…); materiale di pronto soccorso (bende, cerotti, disinfettante); coperte nuove (non si raccolgono medicinali e abiti). Ci si può recare al Circolo Arci di Sorgane (Via Tagliamento, 2) il giovedì pomeriggio dalle 16.00 alle 18.00; alla Casa della Gioventù (Piazza Cardinale Elia Dalla Costa) il giovedì pomeriggio dalle 16,30 alle 18,30: presso la Rete di Solidarietà (presso il Porto Piazza Cardinale Elia Dalla Costa) martedì dalle 10.00 alle 12.00.

Al Quartiere 4, presso la Rete di Solidarietà (Piazzetta San Sepolcro 7/4) – Per informazioni sulla raccolta: 055/7330135 – 3203667491.

Possibile anche donare alla Caritas di Firenze che è costantemente in contatto con le Caritas in Ucraina, in coordinamento con Caritas Europa e Caritas Internationalis. “In questa fase è importante non disperdere le azioni ma seguire le indicazioni che Caritas Italiana fornirà in base all’evoluzione della situazione”, fanno sapere.

Per quanto riguarda l’accoglienza è possibile contattare il numero verde della Sala operativa regionale delle Misericordie: 800927985.

 

 

Ucraina, Giani: “Attivati alberghi covid e alloggi atenei per profughi”

Seduta straordinaria del Consiglio Regionale per discutere del conflitto tra Russia e Ucraina. Il Governatore Eugenio Giani ha sottolineato l’importanza dell’integrazione in Europa e l’istituzione di alberghi sanitari e alloggi per il diritto allo studio delle università toscane a disposizione per l’accoglienza dei profughi che arriveranno in Toscana dall’Ucraina.

Queste sono state le parole di Giani sulla situazione relativa all’Ucraina. “Per ora non c’è una presenza programmata di arrivi – ha detto Giani -, anzi la percezione che abbiamo è che ci troveremo profughi senza nemmeno capire da quali canali saranno arrivati, quindi dobbiamo essere pronti. Mettiamo a disposizione gli alberghi sanitari che avevamo predisposto per il Covid e che hanno ancora un rapporto di convezione con noi e che possono essere usati quando arriveranno i profughi”.

La Toscana sta anche lavorando, ha aggiunto Giani, per “una disponibilità di accoglienza per gli studenti ucraini grazie alle strutture di diritto allo studio delle facoltà universitarie. Questo lo disciplineremo in base alle persone che potranno arrivare”. Per il momento, ha concluso Giani, “è arrivata una trentina di persone avendo come riferimento famiglie ucraine”. Sul tema dei profughi è in programma per domani una riunione delle Regioni italiane con la Protezione civile nella quale, ha spiegato, si discuterà “un documento comune da parte delle Regioni che hanno un atteggiamento di massima unità su accoglienza e aiuti”.

“Sono convinto che rispetto ai valori dell’Europa questa situazione ci insegni quanto sia importante procedere sul processo di una più significativa integrazione dell’Unione europea. Il Vecchio continente, che ha una cultura, una storia, che è stato faro di civiltà nel mondo – ha aggiunto -, non può rimanere frammentato. Il processo di integrazione dell’Unione europea deve, non solo andare avanti, ma anche concretizzarsi con la costituzione di un soggetto che possa parlare a una voce sola, con un leader che possa esprimersi, con la possibilità di integrazione di tutti i sistemi”. Giani ha poi sottolineato “quanto sia importante che l’Ucraina venga inserita nell’Unione europea”.

Non solo il Presidente della Regione, ma anche l’assessora Monia Monni è intervenuta sulla crisi in Ucraina. “Siamo stati attivati attraverso la Cross di Pistoia, la nostra centrale per le maxi-emergenze e stiamo facendo un lavoro di coordinamento nazionale per il reperimento ed invio di farmaci su richiesta diretta del governo ucraino”.

“La situazione è in divenire – ha aggiunto – e dipenderà molto da come proseguiranno i negoziati di pace, tutti auspichiamo nel migliore dei modi ma le informazioni in nostro possesso ci dicono altro, e quindi tareremo il nostro intervento sulla base di quello che emergerà nelle prossime ore”.

I piani su cui operare, ha spiegato Monni, “sono essenzialmente tre: i primi sono gli interventi a specchio, che sono già in corso e sono quelli per cui al bisogno specifico l’associazione o il Comune si attivano per una risposta. Il secondo livello di interventi è quello del ministero dell’Interno, dell’attività di accoglienza già attiva sul territorio. Il terzo livello sarà quello della Protezione civile”.

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