Anghiari: furto in azienda orafa da oltre 500 mila euro

Anghiari, un altro furto nel comune aretino, questa volta i ladri sono scappati con metallo prezioso per svariate migliaia di euro.

Ad essere prese di mira l’azienda orafa Forval, sita nel comune di Anghiari, appartenente a Giovanni Fornacini, imprenditore e dirigente calcistico locale. Secondo una prima e parziale ricostruzione, i ladri hanno eluso il sistema di sorveglianza e si sarebbero introdotti all’interno della ditta nella notte tra mercoledì 14 e giovedì 15 dicembre. Poi avrebbero fatto scattare l’allarme è si sarebbero nascosti in attesa del sopralluogo della proprietà avendo poi il tempo di mettere a segno il furto.

Ad accorgersi del furto ormai avvenuto è stato il proprietario prima delle 8 di mattina, quando, una volta arrivato in azienda, ha trovato le porte spalancate e la cassaforte aperta. Sul posto sono subito arrivati i carabinieri della compagnia di Sansepolcro che hanno effettuato tutte le operazioni utili per cercare le tracce dei malviventi. Secondo una prima stima il bottino ammonterebbe a circa 500 mila euro.

Non è il primo furto nella zona, infatti il giorno prima era stato messo a segno il gran colpo nella dimora del presidente di Arezzo Fiere, Ferrer Vannetti, che ha fruttato ai ladri un bottino da 100.000 euro. Su tutti gli episodi indagano i carabinieri.

50enne aggredisce la moglie con un martello

Foiano della Chiana, nel comune dell’area aretina nel pomeriggio di ieri, 12 dicembre, un uomo, un 50enne, avrebbe aggredito con un martello la moglie colpendola più volte.

Da quanto è emerso dalle prime ricostruzioni, sembra che la coppia fosse in crisi e che la moglie avesse manifestato l’intenzione di chiedere il divorzio. Nel pomeriggio di ieri tra i due è scattata l’ennesima lite che il 50enne ha deciso di terminare prendendo un martello e colpendo la moglie più volte. Una volta arrivati i soccorsi, la donna è stata trasportata con l’elisoccorso, in codice rosso, all’ospedale Le Scotte di Siena: quando è stata soccorsa sarebbe stata cosciente ma avrebbe riportato ferite alla testa a causa dell’aggressione.

Ad arrestare il marito i carabinieri della compagnia di Cortona intervenuti sul luogo della lite familiare, dove la coppia vive con i due figli. L’uomo è stato fermato e poi a sua volta è stato trasferito all’ospedale della Fratta perché in stato confusionale.

Sono in corso ulteriori accertamenti da parte dei carabinieri per ricostruire quanto accaduto. Infatti, i contorni della vicenda, da quanto emerso, sono ancora tutti da chiarire. Certamente il 50enne dovrà rispondere di tentato omicidio, infatti al termine del sopralluogo ed esaminati i referti relativi allo stato della donna, il pm Laura Taddei ha ipotizzato l’accusa di tentato omicidio per l’uomo.

Cinghiale irrompe in un salone di bellezza di Monte San Savino

Monte San Savino, una storia particolare si è svolta nel comune in provincia di Arezzo. Protagonista della vicenda un cinghiale.

Nella mattina di oggi, 23 novembre, un salone di bellezza è stato preso d’assalto da un cinghiale che ha infatti ‘caricato’ e spaccato con una testata la porta a vetro di un negozio di una parrucchiera.

All’interno del salone erano presenti, oltre alla titolare, due clienti: tutte le persone all’interno sono state colte alla sprovvista dall’animale e prese dallo spavento. “L’animale – racconta Maura Sanarelli, titolare dell’attività – forse abbagliato dal sole o da una luce, è arrivato di corsa e ha battuto la testa contro la vetrina mandandola in frantumi. Alla porta c’era una persona che per fortuna non è stara urtata, si trattava di un cinghiale di grosse dimensioni”.

Il cinghiale è rimasto a sua volta stordito per la forte botta, però, una volta ‘ripresosi’, si è rialzato ed è fuggito per la via comunale. La paura per la titolare e le clienti è stata tanta. Oltre allo spavento, per la signora Sanarelli si aggiungono gli ingenti danni causati dalla ‘testata’.

Il fatto risulta comunque anomalo in quanto il salone di bellezza si trova nella parte bassa del paese non lontano dallo stadio e da altri negozi, ma comunque in una zona urbana benché circondata dalla campagna.

Regione Toscana: investimenti di quasi 5 milioni di euro per la prevenzione sismica negli edifici pubblici

Prosegue il piano di investimenti per la prevenzione sismica negli edifici pubblici della Regione Toscana. Previsto un investimento di quasi 5 milioni di euro.

Sulla base del “Documento Operativo per la Prevenzione Sismica (DOPS) 2022 – II stralcio”, la Giunta regionale ha deliberato interventi di miglioramento o adeguamento e messa in sicurezza dal punto di vista della prevenzione sismica per quattro edifici pubblici diversi, distribuiti nelle province di Arezzo, Firenze, Grosseto e Prato.

In particolare, la Regione ha destinato 4.785.425 euro del bilancio regionale, suddivisi in tre annualità, per interventi su:

  • la Caserma dei Carabinieri del Comune di Pieve Santo Stefano nella provincia di Arezzo, in piazza Plinio Pellegrini. Un finanziamento da 398.181 euro;
  • il Palazzo Comunale di Calenzano sito nell’area fiorentina, in piazza Vittorio Veneto. Un finanziamento da 1.530.000 euro;
  • la Sede Operativa dell’Unione Comuni dell’Amiata Grossetana ad Arcidosso nella provincia di Grosseto, in località la Colonia. Un finanziamento da 2.235.043 euro a favore dell’Unione dei Comuni Montani dell’Amiata Grossetana;
  • il Centro Operativo Comunale, sede della Polizia municipale e della Protezione civile, a Montemurlo, in provincia di Prato, in via Toscanini. Un finanziamento da 622.200 euro.

Le risorse saranno assegnate progressivamente in tre anni sulla base dei microprogrammi di avanzamento dei lavori per la prevenzione sismica: 239.271 euro nel 2023; 2.312.714 euro nel 2024; 2.233.440 euro nel 2025.

“Continua l’impegno della Regione Toscana per la sicurezza sismica per gli immobili pubblici – spiega l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni –. Con questi finanziamenti, provenienti dalle risorse nazionali relative al Fondo per il rischio sismico e dal bilancio regionale, vogliamo continuare a sostenere la progressiva qualificazione del patrimonio immobiliare pubblico e, soprattutto, la messa in sicurezza di quegli edifici che, in caso di necessità, devono essere più che mai un punto di riferimento per la popolazione”.

Arezzo, due donne lottano per riconoscere maternità figli

Faranno ricorso al tribunale di Arezzo le due donne che si sono viste negare dall’anagrafe del Comune di residenza la richiesta di essere riconosciute entrambe legittime madri dei due gemelli avuti grazie alla procreazione medicalmente assistita effettuata in Spagna.

La lotta di due mamme per far riconoscere a entrambe la maternità dei loro due gemelli: succede in provincia di Arezzo, dove due donne, unite civilmente, si sono viste negare dall’anagrafe del Comune dove risiedono la richiesta di essere riconosciute entrambe legittime madri dei due piccoli avuti grazie alla procreazione medicalmente assistita effettuata in Spagna.

Entrambe hanno partecipato attivamente alla gravidanza, dato che a una è stata praticata la fecondazione artificiale eterologa (quindi è la madre biologica), mentre l’altra, dopo un transfer embrionale dell’ovocita, ha portato a termine la gestazione. L’anagrafe ha accolto solo la richiesta della donna che ha dato alla luce i due bambini e non anche quella della madre biologica; pertanto la coppia ha deciso di rivolgersi a un legale, l’avvocato Ramona Borri che presenterà ricorso al tribunale di Arezzo, ufficio della volontaria giurisdizione.

Due incendi in due capannoni industriali in 7 giorni, ‘indagare sulle cause’

Arezzo, la presidente della provincia di Arezzo Silvia Chiassai Martini, che questa mattina, dopo aver trascorso la notte sul luogo dell’incendio, insieme ad una delegazione di Confindustria ha incontrato la prefetto di Arezzo Anna Palombi, ha chiesto di fare chiarezza sui due incendi avvenuti a breve distanza fra loro e che presentano molte analogie.

Indagini celeri e dettagliate, Chiede la presidente della provincia di Arezzo – che mettano fughino ogni possibile dubbio circa i due incendi che hanno distrutto a Levane nel comune di Bucine (Arezzo) il capannone della Valentino Shoes Lab giovedì scorso e parte di quello della Lem finiture metalliche questa notte.

Dopo aver ascoltato le richieste la prefetto ha assicurato che già da questa sera saranno rinforzati i controlli con pattuglie sul posto. “Nella zona non si sono mai verificati episodi legati a possibili infiltrazioni di malavita organizzata – ha commentato Chiassai – Spero che la procura faccia chiaro subito sugli incendi dal momento che il comparto di Levane è grande e molto importante economicamente”.

Dal punto di vista delle operazioni di spegnimento, i vigili del fuoco di Arezzo e Firenze, arrivati sul posto con 36 uomini e 14 mezzi, hanno provveduto a mettere in sicurezza la zona. Nonostante la nube sprigionatasi dall’azienda, al cui interno sono conservati solventi e prodotti chimici per la galvanica, non si sono registrati problemi di salute né per i vigili intervenuti né per i residenti.

Per quanto riguarda la stima dei danni l’incendio sembrerebbe aver intaccato pesantemente una catena di produzione, i circa cento dipendenti interessati dovrebbero essere dirottati per il momento in altri punti produttivi del gruppo che vanta, con l’indotto, circa 700 lavoratori.

Sotto il profilo delle indagini, coordinate dalla procura di Arezzo, il riserbo è massimo anche se, da quanto trapela, non sarà trascurato alcun dettaglio. Ci sono molti filmati da visionare attentamente per arrivare a formulare qualsiasi tipo di ipotesi.

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