Coronavirus: 30 casi positivi in Rsa nell’Aretino

Trenta casi positivi al Covid 19 alla Rsa Fabbri Bicoli di Bucine, in provincia di Arezzo: tra i contagiati ci sono 22 degenti e 8 operatori. Lo rende noto il sindaco Nicola Benini.

“Già da sabato sera – spiega in una nota il primo cittadino – ho avuto contatti con la dirigenza Asl, il prefetto e la Protezione civile ed ho chiesto che venissero messe in atto tutte le misure necessarie per tutelare sia i degenti che il personale dell’intera struttura, che è articolata su 3 piani per complessivi 83 ospiti, ed evitare che il contagio si estendesse
agli altri 2 piani. Ho chiesto alla Cooperativa Giovani Valdarno, che gestisce la struttura, di attivare immediatamente tutte le misure necessarie per contenere il contagio. Già ieri
pomeriggio ho avuto assicurazione dalla Asl che verrà effettuato il tampone a tutti gli altri degenti e a tutto il personale che opera nella struttura”.
“Purtroppo questa pandemia – conclude il sindaco – sta stravolgendo la vita quotidiana della comunità e della Rsa Fabbri Bicoli che è parte importante della storia di questo comune ed è risorsa essenziale per tutto il Valdarno. Un grazie infinito a tutti gli operatori che, pur in condizioni difficilissime, continuano ad assistere con dedizione e professionalità i nostri anziani”.

Coronavirus: Toscana, nuovo caso ma tre clinicamente guariti

C’è un nuovo caso positivo in attesa di validazione da parte dell’Iss in Toscana dove si registra anche che tre dei pazienti affetti da Covid-19 sono clinicamente guariti mentre gli altri sono stabili e in miglioramento.

Lo rende noto la Regione Toscana. Il nuovo caso è stato registrato in provincia di Arezzo: è una 42enne, residente a Pergine Valdarno, in sorveglianza attiva domiciliare da ieri sera.

Dagli approfondimenti epidemiologici subito attivati la donna è risultata essere un contatto stretto della paziente fiorentina, sua collega, di 32 anni, recatasi nei giorni scorsi a Milano e ricoverata sabato all’ospedale di Ponte a Niccheri. La 32enne è uno dei tre casi ‘clinicamente guariti’ e da domani sarà a casa in isolamento domiciliare.

Gli altri casi ‘clinicamente guariti’ sono quelli del 49enne informatico di Pescia, trattenuto a scopo precauzionale in ospedale e lo studente 26enne norvegese ricoverato a Ponte a Niccheri. Dal monitoraggio giornaliero risulta che in Toscana ci sono ad oggi 944 persone in isolamento domiciliare.

Intanto salgono a 5 i casi validati dall’Iss tra i complessivi 13 toscani. Oltre all’imprenditore
fiorentino di 63 anni (primissimo caso in Toscana) e all’ informatico 49enne di Pescia, già confermati nei giorni scorsi, stamani è arrivata la risposta dall’Istituto superiore della sanità anche per il 65enne brasiliano vicino di casa dell’imprenditore, per il 44enne, rientrato con positività da Vo’, in isolamento domiciliare senza più febbre a Torre del Lago e per il 26enne norvegese.
Riguardo al nuovo caso, è stata la stessa 42enne – che era in autoisolamento volontario domiciliare da quando aveva appreso della positività della collega – a contattare nella serata di ieri il numero verde della Asl Sud Est per richiedere il tampone: era in stato. Le sue condizioni, spiega la Regione, sono costantemente monitorate e risultano essere discrete.
Permangono stabili, e in alcuni casi in miglioramento, le situazioni degli altri pazienti, presi in carico dal sistema sanitario toscano in questi giorni: tra loro ci sono anche i due coniugi di Codogno, arrivati in auto a Carrara (Massa Carrara) dove possiedono una seconda casa (in sorveglianza attiva al proprio domicilio); il musicista settantenne di Albiano Magra in
Lunigiana che si è recato per un concerto a Codogno, messosi in autoisolamento domiciliare dove si trova tuttora; due calciatori della Pianese, squadra di Piancastagnaio, tra cui un 23enne in isolamento domiciliare e un 22enne ricoverato in ospedale, e un
collaboratore della società, sessantenne e ricoverato al Policlinico Le Scotte di Siena.
Delle 944 persone in isolamento domiciliare (di cui 480 prese in carico attraverso i numeri dedicati, attivati da ciascuna Asl), 251 sono nella Asl Toscana centro (Firenze – Empoli –
Prato – Pistoia), 104 casi in quella nord ovest (Lucca – Massa Carrara – Pisa – Livorno) e 125 casi in quella sud est (Arezzo – Siena – Grosseto).

Maltempo, Cdm dichiara stato di emergenza per Arezzo e Siena

Il Consiglio dei Ministri ieri ha dichiarato “lo stato di emergenza nei territori delle province di Arezzo e Siena interessati dagli eccezionali eventi meteorologici che si sono verificati nei giorni 27 e 28 luglio 2019”. A renderlo noto è Palazzo Chigi attraverso un comunicato.

Già il 2 agosto il presidente Rossi aveva scritto al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale evidenziando i caratteri di eccezionalità dell’evento e la rilevanza dei danni. Il riconoscimento dello stato di emergenza nazionale permette di estendere e rafforzare gli impegni già messi in atto dalla Regione fin dai primi giorni dopo il disastroso evento che ha colpito, oltre ad Arezzo, anche il senese.

“Mi fa piacere – ha detto il presidente Enrico Rossi – e si ringrazia il governo per questo provvedimento. Ci metteremo subito al lavoro per arrivare quanto prima all’ordinanza del Capo del Dipartimento con la nostra intesa”.

“Apprendo con piacere la notizia – ha detto l’assessore Federica Fratoni – Coniugata a quanto abbiamo già fatto con la delibera di di giunta dello scorso 5 agosto con cui avevamo individuato le aree colpite – 46 comuni nelle cinque province coinvolte – , attivato un finanziamento di oltre un milione di euro per coprire parte dei costi degli interventi di emergenza degli enti locali, e un altro di oltre 800.000 euro per finanziare gli interventi di riparazione delle arginature dei corsi d’acqua interessati, ci permette di affrontare con più serenità la ricostruzione dei territori così duramente colpiti”.

L’assessore Vittorio Bugli aggiunge: “La Presidenza del Consiglio dei ministri non ha potuto purtroppo riconoscere lo stato d’emergenza sugli altri territori da noi segnalati cioè Firenze, Grosseto e Lucca, ma come Regione, oltre a quanto provveduto con la dichiarazione dello stato d’emergenza regionale, ci impegneremo a trovare una soluzione per far fronte alle necessità particolarmente dei privati e delle attività produttive che non possono aver risposta con le risorse di questa emergenza nazionale”.

“Esprimo apprezzamento per quanto deciso a vantaggio del territorio aretino – ha detto quindi l’assessore Vincenzo Ceccarelli – E voglio sottolineare come la sinergia che, dopo l’evento, si è subito manifestata fra enti locali, portatori di interesse, cittadini, associazioni di categoria e Regione, abbia avuto come effetto questa risposta che ci permetterà di affrontare meglio la ricostruzione dei prossimi mesi”.

Funghi, Arezzo: primi sei intossicati, aprono sportelli micologici

Asl aprirà preventivamente gli sportelli micologici in provincia di Arezzo, visti i primi casi d’intossicazione. Gli eventi meteorologici eccezionali delle scorse settimane hanno portato ad una straordinaria e abbondante fioritura di funghi nei boschi.

Per dare una risposta alle numerose richieste, spiega una nota, la Asl Toscana sud est – Area Aretina, tramite i tecnici della prevenzione con qualifica di micologo, ha già riaperto gli sportelli dell’Ispettorato Micologico dell’ospedale San Donato e delle zone, per offrire gratuitamente il servizio di identificazione delle specie fungine, al fine di verificarne la commestibilità. Il servizio sarà garantito gratuitamente fino al 20 dicembre 2019, salvo il protrarsi della stagione favorevole alla nascita dei funghi.

Nel 2018 sono stati 14 gli intossicati nella sola provincia di Arezzo e 318 persone che sono affluite agli sportelli micologici. Anche quest’anno si sono registrati, sabato scorso 17 agosto, i primi 6 intossicati da funghi, tutti adulti di una stessa famiglia, che si sono presentati al pronto soccorso dell’ospedale di Sansepolcro (Arezzo). Su richiesta del medico è intervenuto il micologo della zona Valtiberina il quale, dalle indicazioni ricevute sui sintomi dei pazienti, dai loro racconti sui quantitativi consumati nei giorni precedenti e dalle fotografie presentate, ha indicato come causa la quantità eccessiva di funghi consumati.

Maltempo, Confagricoltura: “Nell’aretino le nostre culture distrutte”

Confagricoltura ha diramato un comunicato stampa per mettere al corrente della situazione critica che il maltempo delle scorse ore ha provocato alle culture nell’area dell’Aretino.

I danni ingenti alle culture calcolati hanno convinto l’organizzazione a richiedere lo stato di calamità. Il comunicato di Confagricoltura recita:

“Non c’è altro da fare che avere il riconoscimento di stato di calamità naturale in maniera tale che almeno i danni più gravi possano essere riparati o vedremo decine di aziende chiudere. Stiamo già provvedendo a raccogliere la documentazione per la richiesta ma già ora, nonostante i dati non siano ancora definitivi, siamo in grado di stimare una perdita nelle nostre produzioni superiore in media al 50%, anche se i nostri associati ci dicono che per la grandine sono andati distrutti completamente molti frutteti e le coltivazioni di girasole e mais.” Così Angiolino Mancini, presidente Confagricoltura Arezzo, spiega la dimensione dei disastri che il maltempo ha inflitto sulle imprese agricole di tutta la provincia di Arezzo.

“E’ auspicabile – aggiunge Marco Neri, presidente Confagricoltura Toscana – che questa volta la politica, sia a livello locale che regionale che nazionale, dia subito un segnale di concreta attenzione al mondo agricolo di Arezzo e della Toscana già oberato da pesi e costi impropri. Se sulla testa dei nostri agricoltori verrà messo anche il costo dei danni provocati dal maltempo, è ovvio che molti saranno costretti a chiudere. Per questo motivo chiediamo che sia immediatamente riconosciuto lo stato di calamità in maniera tale da permettere a ogni azienda di iniziare subito con le opere sia di messa in sicurezza che di ripristino che sono propedeutiche per far ripartire la coltivazione e la produzione”.

Bibbiena (Arezzo): fiamme in appartamento, 6 in ospedale

Due nuclei familiari composti in totale da sei persone, di cui due minori, sono rimasti leggermente intossicati dal fumo a causa di un incendio scaturito all’interno di un’abitazione e che ha riguardato due appartamenti in uno stabile di Casamicciola nel comune di Bibbiena (Arezzo).

E’ accaduto intorno alle 4.30 della scorsa notte in una frazione di Bibbiena. Si tratta di un papà e una mamma con due bambini, rispettivamente di sette anni e di tre mesi, e di due anziani. Questi ultimi sono stati trasportati al pronto soccorso dell’ospedale di Bibbiena mentre gli altri all’ospedale San Donato di Arezzo. Quattro le ambulanze arrivate sul posto con l’automedica. Le condizioni degli intossicati, secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, non sembrano gravi. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco per mettere in sicurezza i due appartamenti; l’intervento è terminato poco prima delle sette di stamani.Si indaga sulle cause del rogo che potrebbe essere derivato dal cattivo funzionamento di una stufa.

Exit mobile version