🎧 Pisa, Balneari chiedono divieto di accesso a spiagge di notte

Pisa, alla luce dei nuovi episodi di vandalismo e piccoli danneggiamenti, avvenuti nella notte tra il 6 e 7 luglio negli stabilimenti balneari del litorale pisano, la Confcommercio di Pisa torna a chiedere alle autorità competenti la chiusura delle spiagge dall’1 alle 5 del mattino “per mettere un freno agli atti di vandalismo purtroppo sempre più frequenti che proseguono incontrollati”.

Dice il presidente Sib Confcommercio di Pisa Fabrizio Fontani: “Chiediamo l’accoglimento della proposta inviata lo scorso 4 giugno al prefetto, al sindaco e agli assessori competenti. Abbiamo richiesto – precisa Fontani – di integrare l’attuale ordinanza che disciplina le attività balneari di competenza comunale con il divieto di accesso in spiaggia dalle ore 1 alle ore 5 del mattino. Una richiesta inviata con lettera ufficiale ormai più di un mese fa che purtroppo si è arenata, per la quale aspettiamo fiduciosi una risposta”.

“La sicurezza è una priorità assoluta per le nostre attività – afferma il direttore Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli – e ora che la stagione estiva è entrata nel vivo non possiamo più perdere tempo per tutelare gli stabilimenti e permettere agli imprenditori del litorale di lavorare in condizioni dignitose e sicure”.

I danneggiamenti dell’altra notte, aggiunge Fabrizio Fontani del sindacato balneari di Confcommercio, “sono la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso e l’unica soluzione che può fare da deterrente a questi fenomeni è limitare la presenza notturna sulle spiagge, consentendola ai soli soggetti autorizzati. I danneggiamenti nella notte tra il 6 e 7 luglio sono la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso. Non possiamo accettare di andare a lavoro e trovare ombrelloni, sdraio e attrezzature distrutte, e l’unica soluzione che può fare da deterrente a questi fenomeni è limitare la presenza notturna sulle spiagge, consentendola ai soli soggetti autorizzati”.

In podcast l’intervista al direttore Confcommercio Provincia di Pisa Federico Pieragnoli, a cura di Gimmy Tranquillo.

Università di Pisa, lezioni in presenza con App prenotazione aula

Pisa, con il prossimo anno accademico aumenteranno gli studenti che frequenteranno le aule e gli spazi dell’Università di Pisa e le lezioni e gli esami saranno in presenza. Lo annuncia l’Ateneo rendendo nota la decisione presa nei giorni scorsi da Senato accademico e consiglio di amministrazione.

“Facciamo un altro grande passo verso la normalità – osserva il rettore dell’Università di Pisa, Paolo Mancarella – e dai prossimi mesi tutti i nostri studenti potranno tornare a vivere pienamente gli spazi universitari in modo sicuro e ci stiamo preparando alla ripresa a pieno regime”.

Le iscrizioni per il nuovo anno accademico apriranno il 27 luglio e tutti gli studenti potranno, quindi, tornare a seguire le lezioni in presenza. A renderlo possibile sarà, spiega l’Ateneo pisano, “anche una app di prenotazione, che sarà rilasciata a breve e pensata per evitare l’affollamento delle aule e il rispetto delle misure governative sulla distanza interpersonale: tramite questa applicazione, ciascun studente, con cadenza quindicinale, potrà prenotare un posto in aula per gli insegnamenti che intende seguire nelle due settimane successive.

Se, per un determinato insegnamento, le iscrizioni risulteranno superiori al numero massimo di posti disponibili in aula, la app suddividerà automaticamente gli studenti in due gruppi, che avranno la priorità per seguire le lezioni in presenza nella prima e nella seconda settimana, visto che per garantire la massima sicurezza, infatti, le aule saranno occupate al massimo al 50% della capienza”.

Resterà in vigore, tuttavia, la possibilità per chi lo desidera di seguire le lezioni a distanza da remoto fino al perdurare dell’emergenza sanitaria. Anche gli esami torneranno da settembre a essere svolti in presenza, compatibilmente con la disponibilità di spazi adeguati e con deroghe speciali per gli studenti appartenenti a categorie protette.

Rave party nel Pisano finito, ma grave un 19nne che ha bevuto antigelo

Pisa, ricoverato in ospedale in prognosi riservata, un ragazzo di 19 anni della Lombardia, che era tra i partecipanti al rave party di Santa Maria a Monte che è durato da sabato a martedì, ed al quale hanno preso parte oltre 6.000 persone.

Il giovane, che è in gravi condizioni, è stato soccorso nel terreno dove si stava svolgendo il rave party, e si sospetta abbia ingerito il liquido di raffreddamento dei mezzi in sosta, anche se non è chiara in che circostanza questo sia potuto accadere.

La questura sta svolgendo accertamenti a riguardo ed al momento, viene spiegato, che ci sarebbe “la sospetta ingestione di glicole etilenico (liquido di raffreddamento dei veicoli)”, la questura fa sapere inoltre, che è stato soccorso anche un altro lombardo, un quarantenne che sarebbe caduto dal pianale di un camion riportando una sospetta frattura di un arto.

Il rave party si è concluso nella giornata di martedì e polizia e carabinieri hanno identificato 1.084 persone provenienti dall’Italia, soprattutto dal Centro-Nord, e da Stati esteri tra cui numerosissimi dalla Francia, ma anche da Spagna, Svizzera e Inghilterra.

La società proprietaria della radura in cui si è tenuto il rave party ha presentato querela e la Digos denuncerà tutti gli identificati per invasione di terreni aggravata. Il questore adotterà nei loro confronti il foglio di via obbligatorio con divieto di ritorno fino a 3 anni.

Sempre secondo quanto fanno sapere le forze dell’ordine, c’è stato pure un arresto, un brasiliano di 38 anni, residente in Campania, destinatario di un mandato di cattura per una precedente condanna, mentre due italiani, rispettivamente di Pesaro e della provincia di Milano, sono stati denunciati per pregresse partecipazioni ad altri rave party.

Sequestrato il Tir, con targa francese, attrezzato con casse acustiche utilizzate per diffondere la musica all’evento, inoltre la polizia stradale ha multato per oltre 4 mila euro, per violazioni al codice della strada, un pullman con targa francese, ma guidato da un italiano, che aveva condotto al rave circa 50 giovani venuti da Roma.

Nel terreno privato dove si è svolto il raduno martedì sera c’erano ancora 25 tra camper e motorhome, con almeno circa 70 persone che si stavano organizzando per fare rientro nei luoghi di provenienza sotto la supervisione delle forze di polizia che sono rimaste sul posto fino al completo deflusso.

La questura sta valutando eventuali sanzioni amministrative per aver violato la normativa anti Covid sul divieto di assembramento.

Rave nel Pisano, dopo tre giorni rimasti ancora in 600

Pisa, sono rimasti circa in 600 al rave ancora in corso di svolgimento nelle campagne di Santa Maria a Monte, iniziato sabato sera e che ha raggiunto nel week end una folla di circa 6 mila partecipanti.

Questa è l’ultima stima della questura dopo la terza notte di rave passata a suon di musica techno sparata a tutto volume dagli amplificatori montati su un Tir.

Ieri sera i giovani presenti al raduno erano ancora il ragguardevole numero di 2500, ma è molto probabile che con la giornata di oggi il rave di Tavolaia, frazione rurale del comune sulle colline della Valdera, possa concludersi e si sciolga definitivamente anche il dispositivo di sicurezza e protezione civile predisposto dalla questura e che vede schierati un centinaio di uomini delle forze dell’ordine che bloccano tutte le vie di accesso all’area dove migliaia di giovani, molto dei quali provenienti dalla Francia e altri paesi esteri, hanno ballato e campeggiato abusivamente per due giorni.

Il territorio dove si sta svolgendo il rave è quello di Santa Maria a Monte, piccolo centro tra Pontedera ed Empoli, nella provincia di Pisa, dove sabato sera è sbucato dal buio un serpentone di auto, camper, furgoni e perfino due Tir. Diretti verso il bosco, al confine del quale in un battibaleno è sorto un campeggio-discoteca a cielo aperto. Che ancora diffonde musica techno udibile anche a centinaia di metri di distanza.

Centinaia di partecipanti sono stati identificati e rischiano una denuncia. Per ora non si segnalano particolari disordini e il prefetto Giuseppe Castaldo assicura che “la vigilanza sull’area e il monitoraggio della situazione è costante”.

Secondo la sindaca di Santa Maria a Monte, Ilaria Parrella, gli organizzatori dell’evento “sono francesi che hanno scelto questo terreno privato immerso in una campagna abitualmente silenziosa. Potremo fare verifiche quando tutti saranno andati via. Gran parte dei mezzi parcheggiati hanno targa francese”.

Il presidente della Regione Eugenio Giani si è informato col prefetto e con la sindaca: “Il prefetto ha la situazione sotto controllo. Ho visto grande capacità e maturità da parte delle istituzioni, i partecipanti dovrebbero disperdersi. Io del resto non avendo una polizia regionale non posso proprio fare nulla, potrei solo dire di andare via”.

Il rave va avanti “mentre inspiegabilmente, le discoteche non possono nemmeno accogliere i clienti all’aperto. Una situazione paradossale”, affermano dalla Lega le on. Susanna Ceccardi (Parlamento Ue) e Donatella Legnaioli (Camera) con la consigliera regionale Elena Meini. L’on. Giovanni Donzelli (Fdi) annuncia un’interrogazione parlamentare. Il rave, per contrasto, diventa lo specchio delle discoteche chiuse, un mondo che anche oggi ha protestato per le restrizioni anti Covid.

“Vergognoso lo stop alle discoteche mentre le piazze sono piene con musica e assembramenti”, è intervenuto il governatore del Veneto Luca Zaia. Da Pesaro il sindaco Matteo Ricci si dice favorevole a “riaprire le discoteche, luoghi molto più; controllati e sicuri”, specie se si entrerà col green pass.

A Firenze oggi i titolari dei locali da ballo protesteranno per chiedere al Governo una data di riapertura.

Università di Pisa: Guardare schermo smartphone induce imitazione ‘contagiosa’

Pisa, secondo uno studio condotto da un team di ricercatori dell’Università di Pisa e pubblicato sul Journal of Ethology, guardare lo smartphone è un gesto altamente ‘contagioso’ che rientra nei “fenomeni di mimica spontanea”.

L’imitazione del comportamento altrui si manifesta entro 30 secondi al di là delle differenze di genere, età o livello di familiarità delle persone, siano esse estranei, conoscenti o parenti. È la prima ricerca, spiega una nota dell’Università di Pisa, che applica un approccio etologico all’uso dei telefonini.

“La mimica spontanea – spiega Veronica Maglieri dottoranda dell’ateneo pisano – come il contagio della risata o dello sbadiglio, è un fenomeno biologico che accresce la familiarità tra i soggetti avendo un ruolo nello sviluppo delle relazioni sociali. Ma in questo caso, sembra produrre un risultato opposto, poiché attivando la nostra necessità di usare il cellulare anche quando siamo in compagnia, ci allontaniamo dalla realtà che stiamo vivendo e veniamo traghettati verso una realtà completamente virtuale, anche se siamo circondati da persone fisiche”.

Per realizzare lo studio i ricercatori hanno osservato gruppi persone ignare della ricerca controllando il loro comportamento dopo essere stati esposti a due diversi stimoli. In un caso gli sperimentatori prendevano il loro smartphone e lo manipolavano per almeno cinque secondi guardando direttamente lo schermo illuminato. Nell’altro eseguivano esattamente le stesse azioni, fatta eccezione per lo sguardo (e quindi l’attenzione), che non era diretto verso lo schermo illuminato, ma altrove.

Il risultato spiega l’ateneo pisano, “è stato che nel primo caso, con un’altissima frequenza, le persone prendevano i loro smartphone e si mettevano a guardarli entro 30 secondi, e secondo i ricercatori la molla che fa scattare il contagio è dunque l’attenzione, mentre la mera manipolazione del telefonino non è sufficiente a evocare un fenomeno di mimica spontanea”.

Rave nel Pisano, 6000 persone, forse continuerà fino a lunedì

Santa Maria a Monte, in provincia di Pisa, potrebbe durare altre 24 ore il rave non autorizzato in corso di svolgimento dalla scorsa notte a Tavolaia, frazione del comune di Santa Maria a Monte, al quale stanno partecipando secondo le ultime stime della questura circa 6mila giovani.

Secondo quanto riferito dai pochi partecipanti che hanno abbandonato l’area il rave dovrebbe proseguire anche per tutta la giornata di lunedì. Il rave party, organizzato su un terreno privato dove insiste un rudere e a distanza dalle poche abitazioni sparse, assicura la questura, “ha creato per ora solo un po’ di caos alla circolazione ieri sera con l’arrivo di centinaia di automobili e numerosi camper che hanno parcheggiato lungo le strade di accesso all’area dove si svolge il rave”.

Sui social network la polizia, che coordina un servizio di ordine pubblico con tre check point per interdire ulteriori accessi e identificare i partecipanti all’uscita, ha scovato alcuni post in lingua francese che pubblicizzano l’evento e al rave sono giunti numerosi veicoli con targa francese e tedesca ma anche di altre nazionalità; oltre ai partecipanti italiani.

I residenti della zona, fin da ieri sera hanno visto arrivare una colonna di auto, camper e tir, hanno lamentato, pubblicando i loro racconti anche sui social, della presenza del ritrovo e di numerosi giovani ubriachi che avrebbero ‘invaso’ anche i giardini di alcune case utilizzando come bagni, con la musica techno, sparata a tutto volume, che si sentiva anche a centinaia di metri di distanza.

Polizia, carabinieri e protezione civile hanno predisposto un servizio straordinario di controllo per cinturare la zona e creare tre check point su altrettante strade di accesso all’area, soprattutto per cercare di evitare problemi di ordine pubblico. Poi si indagherà; per capire chi sono stati gli organizzatori. L’iniziativa, al di là; dei rischi dal punto di vista sanitario, suona come una beffa per i gestori delle discoteche, che da mesi chiedono la possibilità; di riaprire.

“Le discoteche – dice Gianni Indino, segretario del Silb-Confcommercio e leader dei gestori dei locali da ballo della riviera romagnola – in questo momento potrebbero essere un elemento di controllo, potrebbero essere al servizio della comunità ed essere la risposta a tutta questa situazione che sta diventando sempre più; incontrollabile. Noi potremmo essere uno strumento utilissimo per controllare e per mettere in sicurezza la situazione, anche perché si verificano in strada risse, aggressioni e rapine che si insinuano nella voglia di stare insieme dei ragazzi”.

Dalla Romagna al Salento l’amarezza è la stessa. Il sindaco di Gallipoli Stefano Minerva si è fatto interprete dei grandi locali che, in questi giorni, se non ci fosse stato il Covid, sarebbero stati presi d’assalto da migliaia di giovani e che avevano proposto un evento test per provare a riaprire.

“Sono fortemente convinto che le discoteche e i locali da ballo abbiano il diritto di ripartire – dice Minerva – è passato troppo tempo, è trascorso quasi un mese da quell’evento pilota che avrebbe visto Gallipoli protagonista e che sarebbe stato da volano per il settore. È ormai luglio, piena estate, non possiamo permettere che alcune attività restino ferme. Tutti hanno diritto alla ripartenza, a dover lavorare, a garantire un servizio che ormai la società richiede”.

Alla richiesta si è associato anche Giovanni Toti, presidente della Liguria. “Mentre l’Europa balla – dice – in Italia, nonostante il via libera del Cts, non c’è ancora una data per la riapertura delle discoteche. Un settore in ginocchio che merita certezze esattamente come le altre attività che hanno patito le chiusure della pandemia. I dati del Covid ormai consentirebbero di ripartire in sicurezza con il Green Pass e questo tentennamento non fa che incoraggiare feste abusive e assembramenti fuori controllo. Cosa stiamo aspettando?”.

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