Regionali, Rossi: “Pd ha bisogno di grande apertura e di guardare a sinistra”

“Il Pd ha bisogno di una grande fase di apertura, io credo che abbia bisogno di guardare a sinistra”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine di un evento a Firenze parlando con i giornalisti delle prossime Regionali.

Per Rossi “guardare a sinistra non significa non tenere conto dei bisogni e delle necessità di larghi strati di ceto medio produttivo, commerciale, di imprenditori”, però, ha aggiunto, il Pd “ha bisogno di ritrovare le sue radici che stanno a mio parere nella storia del socialismo, nella storia della sinistra italiana e nella storia dei popolari cattolici, nei valori e nella cultura di questi due grandi orientamenti e culture” perché “aver smarrito questi fondamenti ci ha portato fuoristrada, ci ha portato ad essere succubi di una cultura neoliberista, mercatista. Abbiamo bisogno – continua Rossi – di rialzare lo sguardo e partire dal riconoscere innanzitutto le critiche, guardare a quei gruppi sociali di meno abbienti, di ceti medi che soffrono la crisi. Questa deve essere la strada su cui il Pd si costruisce come nuovo”.

Ha commentato poi la riorganizzazione del Pd annunciata dal segretario Nicola Zingaretti e l’eventuale rapporto con le Sardine: “Io credo che le Sardine debbano essere ascoltate, devono dire la loro e nessuno ha diritto a fare un’Opa” sul movimento che “rivendica un cambiamento nella politica a tutti i livelli. Poi chi di loro vorrà aderire a questa iniziativa che Zingaretti ha preannunciato, bene, chi non vorrà aderire perché la pensa diversamente, farà diversamente”. Per Rossi è “un movimento di rinnovamento della politica, significa che in questo Paese la politica gridata, la politica degli insulti, che non approfondisce i problemi, che non fa proposte serie, trova anticorpi che scendono in piazza e si fanno sentire. Poi dove sarà l’indirizzo politico di queste persone che scendono in piazza io credo che ogni individuo deciderà per sé”.

Sulla propaganda di Salvini invece dichiara: “Noi siamo relativamente sicuri di vincere, non ci fa paura la propaganda di Salvini. Siamo certi che in Toscana si riconosca il lavoro buono che è stato fatto e che il nuovo candidato ed i candidati saranno in grado di allestire un programma che a partire dalla nostra base penserà ai futuri anni in Toscana”.

Cittadinanza onoraria di Empoli alla senatrice Segre

Empoli, il Consiglio Comunale di Empoli ha approvato un ordine del giorno che impegna il sindaco e la giunta ad avviare il percorso per il conferimento della cittadinanza onoraria alla Senatrice Liliana Segre.

Il documento impegna il Comune di Empoli anche a sostenere la commissione del Senato della Repubblica contro il razzismo e l’antisemitismo istituita su proposta della senatrice Segre.

L’ordine del giorno sulla Commissione Segre è stato firmato dal capogruppo del Partito Democratico Simone Falorni e da quello di Questa è Empoli Lorenzo Ancillotti.

La votazione ha visto i gruppi PD, Questa è Empoli, FabricaComune, Fratelli d’Italia Centrodestra e Movimento 5 Stelle favorevoli, si è astenuta Lega Salvini Empoli.

Con tale atto i proponenti impegnano il sindaco e la giunta non solo ad appoggiare il percorso della Commissione Segre sul tema hate-speech con adeguate iniziative d’informazione sui risultati del suo lavoro, ma anche e soprattutto “a coltivare la memoria della lotta contro tutti i totalitarismi, dei crimini compiuti nelle guerre coloniali, delle leggi razziali, della persecuzione degli ebrei e della Shoah, dei massacri delle Foibe e di ogni altro eccidio a danno di innocenti e indifesi, collaborando con le associazioni per la tutela e la valorizzazione della memoria della Resistenza, aiutando la ricerca storica, lo studio della storia contemporanea e l’educazione alla cittadinanza nelle scuole”.

Secondo le indicazioni del consiglio l’esecutivo di Via del Papa dovrà “creare nuove azioni di sensibilizzazione culturale e civica contro il razzismo, la xenofobia e le discriminazioni di religione, in collaborazione con le diverse comunità di fede ed etniche, anche con lo scopo di promuovere e condividere le regole di cittadinanza”. E dovrà impegnarsi a “sollecitare il Parlamento – perché si completi la legislazione per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza – e le istituzioni preposte all’impegno alla vigilanza preventiva e all’applicazione più rigorosa delle misure previste dalla legislazione vigente”.

Infine, l’assemblea municipale dà mandato ad aderire alla “Rete dei comuni per la memoria, contro l’odio e il razzismo”. Il M5S ha aggiunto un emendamento, approvato, in cui si impegna la giunta a organizzare percorsi didattici su Olocausto, leggi razziali e estremismi per gli studenti empolesi che portino a un incontro finale proprio con Liliana Segre.

Rossi: alleanza Pd-M5s non funziona e non è argine contro Salvini

“L’alleanza all’ultimo momento fra Movimento 5 Stelle e Pd non funziona neanche per costruire un argine contro questo dilagare di Salvini”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, commentando il voto in Umbria.

“Non mi pare – ha aggiunto – che ci sia all’ordine del giorno, per quel che io penso, lo dico con grande rispetto per gli amici e compagni che la pensano diversamente da me, l’idea di un’alleanza strategica con il Movimento 5 Stelle”. Lo ha affermato Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana, parlando a margine di un convegno sul Patto per lo sviluppo regionale organizzato dai sindacati oggi a Firenze.

“Conviene perdere da soli – ha proseguito Rossi, a margine di un convegno sul Patto per lo sviluppo della Toscana – perché tra noi e Movimento 5 Stelle ci sono differenze di valori nella concezione politica e nelle proposte concrete tali che una sconfitta, che in democrazia è sempre possibile, conviene averla sulla base però della visione della sinistra. Come abbiamo visto il Movimento 5 Stelle è un movimento che esprime una protesta che, quando poi diventa governo o si propone di diventare governo, o non ce la fa o curva a destra, e alimenta quindi le forze di destra”.

Per il presidente della Toscana Enrico Rossi “il declino dell’Umbria, che è una regione economicamente, invece, viva, operosa, è legato al fatto che è una zona interna, e cioè che mancano infrastrutture, che mancano strade, mancano treni, manca il digitale, mancano situazioni di connessione, mancano investimenti per la sicurezza e per l’ambiente, tutte questioni di carattere nazionale”. “Io – ricorda – una volta avevo proposto che si affrontasse il tema di questo vecchio dormiente che è l’Appennino, e ripropongo che il Pd faccia lo stesso, che affronti il tema nelle aree interne, tema che riguarda anche la Toscana”.

Per il Pd nazionale “abbiamo bisogno di un congresso per tesi dove si discute, dove i personalismi si mettono da parte, perché un leader, un segretario eletto ce l’abbiamo”. “Ridefiniamo la nostra linea – ha spiegato Rossi – il nostro profilo politico e culturale, i nostri valori fondamentali di riferimento, le classi sociali di riferimento che dobbiamo avere, che a mio parere sono ovviamente la classe lavoratrice, gli imprenditori che che sono impegnati, i poveri, i giovani che fra l’altro si stanno mobilitando in tutto il mondo e anche da noi. Quindi una base sociale possiamo averla, e su questa noi dobbiamo scommettere con idee nuove ma che affondano le proprie ragioni nel passato, affondano le proprie radici anche nella grande storia della sinistra europea e italiana. Nel momento in cui rinunciamo a questa storia ci condanniamo a perdere”.

“C’è una destra statalista, aggressiva, che legge bene i problemi ma non trova le soluzioni, e questi mesi di governo lo hanno statuito e certificato: ma non possiamo neanche abbandonarci all’idea che in un’alleanza col M5s si risolva il tema del posizionamento del Pd”. Lo ha affermato Matteo Biffoni, sindaco di Prato e presidente di Anci Toscana, presente al convegno insieme a Enrico Rossi.

Il dato dell’Umbria, ha detto Biffoni, “in parte era atteso, non in queste proporzioni. In Umbria noi avevamo già perso Perugia, Terni, Assisi. Un segnale di malessere verso il governo di centrosinistra era già arrivato dai comuni. Pensavamo tutti quanti, eravamo consapevoli, che sarebbe stata un’impresa molto ardua. Quando ti arrestano un assessore regionale ed un segretario regionale del partito oggettivamente le condizioni sono complesse: però i numeri della sconfitta, la proporzione della sconfitta, è oggettivamente qualcosa che fa riflettere”.

“Ha senso continuare con questo Governo se le scelte finali della finanziaria faranno l’interesse del Paese. Non mi fa paura discutere – ha spiegato Biffoni – con gli alleati e con tutti quelli che fanno parte di una coalizione si discute, ci si confronta, ci si arrabbia, ci si manda a quel paese, e poi dopo si riprende un caffè insieme. L’importante è che le scelte finali siano quelle giuste. Io voglio vedere l’esito di questa manovra”.

Secondo il sindaco di Prato, l’operato del governo così come la nuova legge di bilancio sarà positivo se “non solo anestetizza l’aumento dell’Iva, che sarebbero stati 700-800 euro a famiglia, per tutti, ricchi e poveri”, ma anche se “ricomincia a mettere i soldi tra le amministrazioni locali per far ripartire i lavori, se dà una mano a far ripartire l’economia”.

“Le elezioni regionali in Umbria ci hanno consegnato un risultato in gran parte previsto, con la vittoria della destra sovranista – comunica l’on. Di Giorgi -. Il Pd tiene, nonostante gli errori del passato, che già avevano consegnato le principali città della Regione alla destra, le inchieste nel campo della sanità,  e le recenti scissioni. Cede invece il Movimento 5 Stelle che probabilmente paga alcune ambiguità di troppo anche riguardo alla linea politica del Governo Conte”.

“Alla luce di questo risultati – prosegue -, il centrosinistra deve dire  basta alle polemiche che minano ogni giorno l’azione dell’esecutivo, e cominciare a lavorare seriamente sui territori per una proposta riformista di sviluppo nel segno della coesione sociale e dell’attenzione verso i ceti che hanno maggiormente sofferto gli effetti di questa perdurante crisi economica. Anche in Toscana bisogna avere il coraggio di scelte nette, che dimostrino nei fatti un cambio di passo, a partire dalle candidature, pur rivendicando i risultati del nostro buongoverno”.

“Chi intendesse – conclude Di Giorgi – invece proseguire con i veti, le polemiche, i distinguo e i trabocchetti, si assumerebbe una gravissima responsabilità storica, offrendo alle destre un’occasione unica per vincere anche nella nostra Regione.

L’intervista di Gimmy Tranquillo al governatore della regione Toscana, Enrico Rossi.

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Pd Firenze: “Individuare fase nuova, una strada unitaria”

Ieri sera, nella Direzione Cittadina del Pd fiorentino, il segretario Massimiliano Piccioli si è dimesso. Affidato ad Andrea Ceccarelli, Presidente dell’Assemblea Cittadina, il compito di avviare un percorso di ascolto e di confronto con i segretari di circolo, gli eletti ed i riferimenti istituzionali del Partito. “Bisogna per individuare il migliore percorso per la fase nuova, una strada unitaria che permetta il rilancio dell’attività del Pd cittadino e l’elezione del nuovo Segretario”, si legge nel comunicato.

Nelle sue dimissioni Piccioli ha detto: “Il mio impegno nel Partito Democratico non finisce qui. Continuerà dai banchi del Consiglio Comunale di Firenze, come Consigliere facente parte del Gruppo Consiliare Pd. Il Pd è la mia casa e così potrò contribuire ancora meglio al governo dell città che amo”.

Il Presidente Ceccarelli ha accettato l’incarico sottolineando la necessità di avere il tempo necessario ad individuare soluzioni il più possibili condivise, inclusive, capaci di affrontare e raccogliere le difficili sfide che oggi vengono proposte al Pd fiorentino.

DELLE DIMISSIONI DI PICCIOLI ABBIAMO PARLATO CON MARCO RECATI SEGRETARIO METROPOLITANO DEL PD

Cyberbullismo, Toscana: da Pd proposta legge per prevenzione

Una proposta di legge per contrastare bullismo e cyberbullismo con azioni di prevenzione e sensibilizzazione: a presentarla i consiglieri regionali del Pd Ilaria Giovannetti, prima firmataria, e Stefano Scaramelli, presidente della commissione sanità insieme all’assessore regionale alla presidenza Vittorio Bugli.

Il testo, che dovrebbe andare in commissione sanità il 30 ottobre, prevede che la Regione finanzi interventi rivolti alle scuole, ai luoghi di aggregazione giovanile, anche di ambito sportivo, volti alla realizzazione di campagne di sensibilizzazione e di informazione rivolte agli studenti e alle loro famiglie; all’organizzazione di corsi di formazione rivolti a gruppi di studenti finalizzati alla creazione di occasioni di ascolto e confronto e programmi di formazione per il personale scolastico ed educativo. La proposta di legge prevede anche l’istituzione di un ‘Comitato regionale per la lotta al bullismo e al cyberbullismo’, con funzioni propositive nei confronti della giunta toscana.

“Questa proposta – ha spiegato Ilaria Giovannetti – nasce proprio dai giovani che, attraverso il Parlamento regionale degli studenti ci hanno posto qualche tempo fa il problema di arrivare a una normativa toscana. L’aspetto più importante – ha aggiunto Giovannetti – è forse quello dell’istituzione del Comitato che assumerà il compito di elaborare progetti e coordinare le azioni”. Per Scaramelli “la sfida è essenzialmente di carattere culturale. Vuol dire aprire una breccia dentro un tema che molte volte non si vuole affrontare, e farlo con una legge in una regione come questa è importante”. Bugli ha ricordato che “la Regione Toscana ha già proprie azioni di contrasto al bullismo e al cyberbullismo. Ma non vi è dubbio che il fenomeno ha assunto una tale dimensione che vi è il bisogno di dotarci di una norma a livello regionale”.

Regionali Toscana, Bonafede: non c’è un accordo col Pd

Per le regionali del 2020 “in Toscana non c’è nessun accordo col Pd di carattere generale”. Lo ha detto Alfonso Bonafede, ministro della Giustizia, a margine di un convegno all’Università di Firenze sulla class action.

“Noi abbiamo preso una decisione in Umbria – ha spiegato – e nel momento in cui ci saranno competizioni elettorali in altre regioni faremo le nostre valutazioni regione per regione”. Secondo Bonafede “il punto importante di quello che sta succedendo in Umbria” è quello di “sostenere un cittadino che senza esperienze politiche precedenti possa portare una vera innovazione: questa innovazione poi, nel caso in cui Bianconi andasse a governare l’Umbria, troverebbe concretezza nel momento in cui si facesse una giunta che al suo interno non avrebbe nessun componente politico. Non mi chiedete se questa cosa si replicherà o non si replicherà – ha concluso – né da parte mia c’è la volontà di fare nessun sottinteso riferimento alla Toscana o ad altre regioni”.

Alcuni cronisti hanno colto l’occasione per chiedere al ministro Bonafede delle considerazioni sulla Leopolda, che iniziera quest’oggi, e se questa possa essere un elemento destabilizzante per la compagine di Governo: “Ho rispetto degli incontri che fanno le singole forze politiche, e proprio per questo rispetto non faccio nessun commento, ma sicuramente non nutro nessun timore al riguardo”, è stata la risposta.

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