Pd, Rossi: bene unità in Toscana, ottimista su candidato 2020

L’accordo per una segreteria unitaria del Pd in Toscana “è significativo, perché in Toscana avevamo due risultati diversi, uno per il congresso regionale” a favore della renziana Simona Bonafè “e l’altro per quello nazionale a favore di Zingaretti”. Lo ha detto Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana.

“Credo che sia un passo avanti importante, è giusto che ci sia una conduzione unitaria del partito, in questo senso ho apprezzato quanto è stato fatto e deciso”, ha aggiunto. Rossi si è detto “ottimista” sulle possibilità di trovare un candidato unitario per le regionali del 2020: “Sono sempre stato ottimista. Mi sembra che il Pd stia ragionando, discutendo. Anche io sto dentro a questo dibattito volentieri, vediamo cosa potrà produrre”.

“Ho molti dubbi sulla reale volontà del M5s di passare dalla fase demagogica, populista, antipolitica, a una fase in cui si assume le responsabilità di governo: Zingaretti fa bene a sollecitarli in questo senso”. Afferma il governatore della Toscana in risposta alle domande dei cronisti. “Riconosco a Zingaretti la dote di saper gestire questa fase che è molto complicata”, ha spiegato Rossi secondo cui “c’è una parte del popolo della sinistra che è convinta che la sinistra sia dentro il M5s. Zingaretti fa bene a provocare e a dire di uscire allo scoperto. Vedremo quello che accadrà. E’ una fase politica molto in movimento. Nessuno può pensare di avere la verità in tasca su ciò che accade”.

In riferimento alla manovra finanziaria, Rossi sostiene che “Si devono trovare assolutamente le risorse per un intervento forte sul cuneo fiscale a favore dei lavoratori, compresi i non capienti che erano stati tenuti fuori dall’intervento di Renzi: lì non bastano 2,6 miliardi”. “Il Pd a mio parere – ha aggiunto – si concentri e si batta su questo punto”.

“Leggo continuamente i titoli di prima pagina, si negano l’un l’altro sui provvedimenti che verranno presi. Ci sono troppi veti, troppe condizioni che vengono poste in particolare da Di Maio e da Renzi”. Secondo il presidente della Regione, nel merito della futura manovra, la seconda cosa importante è che “il superticket, come si dimostra in Toscana e soprattutto a Firenze, credo induca a comportamenti sbagliati e di privatizzazioni della sanità. Questo va combattuto con l’eliminazione del superticket. Il terzo argomento che vedo sono gli investimenti e la scuola”.

Firenze: Archivio Alinari, la Regione pronta all’acquisizione

La Regione Toscana è pronta ad acquisire il patrimonio fotografico Alinari e stanzierà oltre 14 milioni di euro in tre anni per salvare il famoso archivio e donargli una nuova sede. Ne dà notizia la consigliera regionale del Pd Elisabetta Meucci.

“Qualche mese fa – ricorda Meucci – suscitò molto sconcerto la decisione della società ‘Fratelli Alinari’ di cessare l’attività e di lasciare la storica sede di Firenze. Anche come Consiglio regionale intervenimmo sulla questione approvando due atti e anche l’assessore alla cultura Monica Barni raccolse l’appello annunciando l’avvio di un percorso che avrebbe coinvolto la società, la Soprintendenza e il ministero dei beni culturali. Ora possiamo dire che la Regione sta passando dalle parole ai fatti. Infatti, in questi giorni ha preso il via nelle commissioni consiliari l’iter per l’approvazione della seconda variazione al bilancio di previsione 2019-2021 che contiene la volontà della giunta regionale di procedere all’acquisizione del patrimonio fotografico Alinari”.

“Una volontà – continua Elisabetta Meucci – supportata da un cospicuo finanziamento: 14 milioni e 640mila euro da impiegare in tre anni. Risorse regionali che serviranno per garantire l’acquisizione e quindi la custodia e la corretta conservazione di questo straordinario patrimonio fotografico, bibliografico, archivistico e della Stamperia d’Arte unico nel panorama internazionale, che costituisce un’eccellenza fiorentina e toscana che tutto il mondo ammira e ci invidia”.

“Nel giugno scorso – prosegue la consigliera del Pd – il Mibac fornì all’assessore regionale Barni una relazione in cui dava una valutazione economica congrua della collezione Alinari. Questo passaggio non formale ha consentito poi alla giunta toscana di individuare con precisione le cifre da inserire nella variazione di bilancio che andremo ad approvare nelle prossime settimane. Oltre allo stanziamento di risorse, la manovra prevede anche altre disposizioni: la ricerca di nuove sedi, il trasferimento dei materiali, la previsione di un ‘piano strategico di sviluppo culturale’ e la successiva valutazione sulle forme giuridiche di gestione, con la previsione anche di ‘entrate’ derivanti dai diritti di riproduzione delle immagini e dei marchi Alinari”.

“Sono ovviamente particolarmente soddisfatta per questa decisione, da consigliera regionale e da fiorentina, perché andremo a salvare un’istituzione storica di enorme rilievo e proveremo a darle un futuro”, conclude Meucci.

Toscana, ‘Donne in vetrina per più turismo’, bufera consigliere leghista

?Firenze, “Donne in vetrina per favorire il turismo”. E’ la proposta che il consigliere regionale della Lega in Toscana, Roberto Salvini, ha avanzato parlando di prostituzione nella commissione regionale sviluppo economico.

A riferire la notizia, pubblicata da ‘Repubblica’ e ‘Il Tirreno’, è stato il consigliere del Pd in Regione Monia Monni, che era presente alla riunione. “Se mezza Europa ci investe in quell’indirizzo… – ha detto Salvini – Non ce lo vogliamo togliere il prosciutto dagli occhi? Io sono stato 20 anni fa alle fiere in Germania, in Olanda è uguale, in Austria è uguale, in Francia è uguale: troviamo le donne in vetrina. E’ un turismo anche quello”. Monia Monni ha pubblicato su Facebook il video con le affermazioni di Roberto Salvini, per le quali si è detta indignata e disgustata.

Non si fanno attendere le dichiarazioni del presidente di Regione Toscana, Enrico Rossi: “Io sono molto contrario a questo pensiero aberrante espresso dal consigliere leghista. Tuttavia, per il principio di parità uomo-donna, in vetrina nudo propongo che intanto cominci lui. Leggo che un consigliere della Lega propone una Toscana a luci rosse per favorire il turismo, mettendo le donne in vetrina – ha ripreso il governatore -. Se vuoi ritrovare altri modi per definire ciò che è destra e ciò che è sinistra nel nostro paese, basta verificare il consenso e il dissenso che l’interlocutore esprime verso la legge Merlin, che chiude le case di tolleranza e introduce i reati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione. La Legge Merlin, inoltre, vieta il sesso in compravendita e definisce corrotti i clienti dei bordelli. Questa legge fu fortemente voluta dalla deputata socialista nel 1958, su suggerimento di Umberto Terracini, e votata dalla Dc, dal Pci, dal Psi e dal Pri”.

“La proposta del consigliere regionale della Lega Roberto Salvini per rilanciare il territorio toscano è agghiacciante. È l’ennesimo sintomo di una cultura profondamente sessista che si propaga attraverso un linguaggio discriminatorio e offensivo, purtroppo sempre più tipico di alcuni partiti”. Lo afferma la senatrice toscana Laura Bottici, capogruppo M5S in Commissione Finanze di palazzo Madama. “Una cultura – continua Bottici – che ci vuole imprigionate in ruoli predeterminati: compiacere l’uomo, curare il nostro aspetto, sorridere e obbedire. La proposta di Roberto Salvini, che intenderebbe mettere le donne in vetrina per rilanciare il turismo termale in Regione, non solo è avvilente nei riguardi di tutte le donne, ma anche nei confronti del nostro meraviglioso territorio. La promozione turistica della Toscana deve passare, infatti, attraverso proposte che valorizzino il nostro patrimonio artistico e culturale, non certo attraverso l’esposizione del corpo delle donne in vetrina. È tempo di fare una riflessione comune e contrastare la cultura sessista con ogni mezzo”.

“Le frasi del consigliere regionale toscano della Lega Roberto Salvini qualificano da sole chi le pronuncia. Stupisce che la Lega non abbia detto apertamente e con nettezza che posizioni come quelle sono inaccettabili per chi rappresenta le istituzioni: tutto quello che ha detto Roberto Salvini (in commissione e nella sua intervista oggi) impone un’automatica presa di distanza e una condanna dura e netta”. Lo dichiara la senatrice del Pd Caterina Biti in una nota dedicata alla proposta avanzata in una commissione della Regione Toscana da un esponente della Lega. “Lo sfruttamento della prostituzione è una forma di schiavitù del nostro tempo e non è ammissibile sentirne parlare diversamente – aggiunge -. Ci aspettiamo che tutta la Lega prenda posizione e condanni quelle dichiarazioni”.

“Non solo è una cosa inaudibile in sede istituzionale ma il consigliere Salvini prosegue, col suo fine pensare, dicendo che non si scuserà mai perché tanto le donne ‘usano lo strumento che hanno’, dimostrando ancora una volta il suo maschilismo, il poco rispetto per il genere femminile”, scrive su Fb, il sindaco di Firenze Dario Nardella. “Scusate bambine, ragazze, donne, se – conclude – ancora una volta personaggi del genere vi hanno offese, faremo del nostro meglio perché, pur continuando a esprimere in libertà le loro idee, restino sempre una minoranza”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato a riguardo l’assessora al diritto alla salute, al welfare e all’integrazione sociosanitaria Stefania Saccardi:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/09/190920_00_DONNE-IN-VETRINA_SACCARDI.mp3?_=1

Firenze, Piccioli: “rimango nel PD, amareggiato per equivoci”

Il segretario del Pd Cittadino di Firenze Massimiliano Piccioli ha scritto una lettera agli iscritti per smentire le voci che lo volevano pronto a lasciare il partito: ” mi dispiace si sia equivocato su alcune mie dichiarazioni (e fantasie…Calenda)”

Ecco il testo della lettera di Piccioli

Carissime e Carissimi,

Gli enormi cambiamenti nella scena politica italiana e in quella del nostro Partito, intervenuti dall’Agosto scorso, hanno in questi giorni visto anche l’ultimo atto nel nostro Partito di Matteo Renzi, che ha deciso di costituire un Movimento politico autonomo e fuori dal Pd che lancerà al prossimo incontro autunnale della Leopolda.

E’ un avvenimento di grande portata che certamente inciderà nel quadro politico dei prossimi mesi e che in particolare, a Firenze, segna una rottura lacerante: Matteo Renzi non è solo il Senatore di questa Città, ma soprattutto l’ex Sindaco e la figura politica intorno alla quale, proprio a Firenze, negli ultimi dieci anni, si è costituito un grande movimento di persone, di entusiasmo, di idee, grazie anche alle quali in tanti hanno scelto di aderire al Partito democratico e di condividerne le scelte.

Sono convinto che, al di là di questa rottura, per altro annunciata da mesi, il patrimonio di idee e proposte sulle quali abbiamo lavorato, anche dividendoci, in questi anni, resterà una risorsa nel patrimonio degli ideali e delle azioni politiche che il PD vorrà portare avanti in Italia e a Firenze.

Resta il fatto che una divisione come questa porterà, come altre avvenute in questi anni, un quadro di frammentazione e debolezza generale di cui non avevamo bisogno, specie in questo momento nel quale abbiamo scelto di sostenere un nuovo Governo, necessario per salvare l’Italia dalla deriva salviniana, ma complicato perché strutturato in un’alleanza con una forza politica fino a 40 giorni fa enormemente ostile al PD.

In molti si sono pronunciati ed è positivo e confortante che tutti i gruppi dirigenti democratici della Toscana abbiano in modo netto dichiarato la volontà di restare nel PD, per migliorarlo e farlo divenire davvero il luogo delle battaglie e delle proposte riformiste più avanzate. Ciò significa che alla scelta di Renzi di lasciare il PD, non seguirà un quadro di divisioni che ci avrebbero ulteriormente indebolito.

In questi momenti di grande sconcerto, mi dispiace si sia equivocato su alcune mie dichiarazioni (e fantasie…Calenda) al giornale Repubblica di Firenze, nelle quali sarei apparso ambiguo sulla volontà o meno di rimanere nel PD. Conosco bene le responsabilità che rivesto nel mio ruolo di Segretario cittadino e se avessi voluto lasciare il Partito, avrei senz’altro fatto in un’altra maniera. Pur nell’enorme amarezza di questo momento, confermo quindi a tutti, la mia volontà di continuare a militare nel Partito Democratico. Sono altresì consapevole che in un momento come questo, proprio a Firenze, occorrerà un grande lavoro unitario incentrato nel far capire a molti iscritti e militanti che proprio per valorizzare i molti temi lanciati da Matteo Renzi in questi anni, sarà necessario un PD più determinato, non divisivo e aperto a tutte le esperienze.

Per discutere di tutti questi temi e per ricostruire l’Agenda politica dei prossimi mesi, mi sono confrontato con il nostro Presidente Andrea Ceccarelli nel convocare gli organi preposti, che vorrei aperti ad ogni contributo.

Mai come in questo momento occorrono unità, senso della comunità, dialogo e senso di responsabilità.

Vi abbraccio tutti, a prestissimo

Massimiliano Piccioli

Nardella: “Il Pd ora più che mai deve aprirsi alla società civile”

“Io penso che il Pd ora più che mai debba aprirsi alla società civile e ai territori. I sindaci rappresentano proprio quello snodo tra cittadini e istituzioni, uno snodo di cui il Pd può avvalersi più di ogni altro partito”. Queste sono le parole del sindaco di Firenze Dario Nardella alla domanda sull’incontro di ieri al Nazareno con Zingaretti e i sindaci dem.

Nardella precisa che l’incontro in questione era stato programmato da tempo. Sarebbe solo un caso che sia capitato in “un contesto di capovolgimenti e sconvolgimenti di assetti politici”. L’obiettivo era capire quale fosse il ruolo delle città e dei sindaci nella visione del gruppo dirigente del Partito Democratico.
“In questi giorni di cronaca politica assistiamo ad un confronto tutto interno al Parlamento, ai gruppi parlamentari, al rapporto fra Parlamento e governo. Questo è legittimo ma un grande partito deve essere aperto, deve cominciare il proprio lavoro e la propria organizzazione dai territori, ed è nei territori che i sindaci rappresentano i veri punti di riferimento, i veri depositari del consenso, ed un partito senza consenso non va da nessuna parte”, ha dichiarato Nardella.
Sulla corsa alle regionali, a margine di un evento, ha detto: “Da sindaco del comune capoluogo della Regione Toscana dove il Pd ha toccato il record alle ultime elezioni col 43%, dico una volta per tutte con grande chiarezza che il segretario nazionale Zingaretti e la segretaria regionale Bonafè devono vedersi al più presto, e chiamare a raccolta il gruppo dirigente perché si indichi una strada”. “Il Pd deve essere una strada e dimostrare – conclude il primo cittadino – la capacità di indicare un candidato unitario accanto ad un programma vincente e forte con l’obiettivo di costruire una coalizione”.

Nardella: io resto in partito, uniti siamo più forti

“Io resto nel Pd, l’ho sempre detto. Penso che tutti gli altri debbano riflettere molto perché uniti siamo più forti e divisi siamo più deboli”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella in merito al possibile addio dal Pd di Matteo Renzi, parlando con i giornalisti a margine di una visita all’istituto fiorentino ‘Dino Compagni’, in occasione del primo giorno di scuola.

Sulla possibile scissione nel Pd, “io penso che si debbano commentare le cose solo quando avvengono e se avvengono – ha aggiunto Nardella -, per quello che mi riguarda non posso che dire nuovamente agli amici del Pd che vogliono lasciare il partito di pensarci bene, abbiamo bisogno di un partito forte e plurale. Credo che con questo nuovo Governo ci siano tutte le condizioni per lavorare uniti, abbiamo dimostrato che uniti si può fare bene”.

“Penso – ha concluso – che Renzi possa fare bene ancora nel nostro partito, come ha dimostrato in questa fase delicata che ci ha portato a dare vita ad un nuovo governo di fronte ad una situazione economica del Paese molto difficile”.

Sempre in questa occasione, il sindaco di Firenze è tornato sulla questione dell’ assenza di toscani al Governo: “Abbiamo un’agenda per Firenze e la Toscana molto chiara, che proprio nei prossimi giorni metteremo all’attenzione di questo Governo. Non è che può servire un risarcimento con qualche poltrona: non è questione di reclamare poltrone ma attenzione sì”.

“Credo che nel costruire un Governo si debba guardare la rappresentatività territoriale – ha aggiunto Nardella -, è un vero peccato che la Toscana non compaia nel Governo con nessun membro, né a livello di ministri, viceministri o sottosegretari”.

Per il sindaco, “il Governo dovrà stare molto attento alla Toscana, e dovrà fare di tutto per dimostrare che tiene a quella regione dove il Pd è arrivato primo partito, unico caso in Italia, e dove alle europee Firenze ha toccato il record del 43%. Se non si danno risposte a quei territori che portano consenso e energia al Pd” si fa “un errore grave”.

“Non escludo” una sinergia M5s-Pd in Toscana “ma credo che le alleanze si costruiscano sui fatti, sulle cose concrete. Mi sembra prematuro fare una previsione”, è il commento di Nardella sulla proposta per l’Umbria in vista delle prossime elezioni fatta da Luigi Di Maio.

Le alleanze, ha precisato Nardella, “non si possono costruire in un laboratorio come le pozioni chimiche, noi dobbiamo vedere ora se ci sono condizioni concrete per lavorare insieme ai 5 Stelle”.

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