Nardella: “Prima di legarsi in un matrimonio politico con i grillini si dovrebbe verificare l’effettiva comunanza di valori”

Firenze, con un post sulla sua pagina Facebook, il sindaco di Firenze Dario Nardella esprime il suo disagio sulle dichiarazioni di alcuni dirigenti del suo partito che considerano ormai scontata l’alleanza con il M5S.

“Leggiamo sui social e sui giornali interviste e dichiarazioni di alcuni nostri dirigenti del PD che proclamano l’alleanza con i 5 stelle come cosa fatta e vitale per il futuro dell’Italia e del nostro partito – scrive nel suo post Nardella – Io non ho pregiudizi di principio, ma annunciare patti politici alla vigilia di qualche elezione, come fatto in Umbria, è più una tattica miope che il frutto di un serio progetto politico”.

“Lo stesso avviene con la nuova legge elettorale con un dibattito autoreferenziale che irrompe nel Paese mentre siamo tutti impegnati a combattere l’epidemia e la crisi economica. Tutto questo senza un confronto di merito, aperto e trasparente, senza coinvolgere gli iscritti, i dirigenti locali e le migliaia di amministratori che rappresentano con impegno il PD nelle istituzioni del territorio in momenti cruciali per l’Italia e le sue mille città”.

“Perché nessuno è partito da qui? – si chiede poi il sindaco di Firenze – Perché questa sensazione che sia tutto già deciso e calcolato? Prima di legarsi in un matrimonio politico con i grillini si dovrebbe verificare l’effettiva comunanza di valori, metodi e programmi. Ma soprattutto prima di fare alleanze strategiche e scegliere leggi elettorali più o meno convenienti, il Partito si chiarisca su cosa vuole essere”.

“Se si vogliono fare passi politici strategici, non basta qualche intervista sul giornale, si abbia il coraggio di coinvolgere ed ascoltare iscritti, amministratori ed elettori con un congresso, vero, di nome e di fatto. Certo non ora, in cui dobbiamo essere tutti concentrati per battere le destre nelle elezioni regionali e comunali del 20 settembre. Ma dopo, se si vorranno prendere decisioni talmente cruciali, sarà inevitabile prepararsi a un congresso per darci un nuovo profilo riformista e unire tutte le forze democratiche su metodi che partano da pieno coinvolgimento dei nostri territori e su temi chiari come il lavoro (piuttosto che il reddito di cittadinanza), l’ambiente, la sicurezza dei cittadini (garantita dallo Stato e non con la legittima difesa privata), la scuola (il vero punto debole di questa gestione dell’emergenza covid), l’autonomia dei territori”.

Coronavirus: Pd Firenze, da Governo troppi nodi irrisolti

“Lo vogliamo dire senza girarci intorno: non ci convincono gli ultimi provvedimenti del Governo. Restano ancora tanti, troppi nodi irrisolti”. Così in una nota congiunta il capogruppo del Pd a Palazzo Vecchio, Nicola Armentano, e il segretario del Pd di Firenze, Andrea Ceccarelli.

“Sappiamo bene che quella in corso è una situazione emergenziale inedita e che individuare le soluzioni adeguate è stato ed è senza dubbio complicato – hanno spiegato Armentano e Ceccarelli – Così come abbiamo compreso e condiviso le decisioni messe in atto per il contenimento del virus e guardato con favore alle prime misure intraprese in campo economico. Ora però ci aspettavamo più chiarezza su tante questioni strategiche e un cambio di passo per garantire risposte che i cittadini attendono ormai da tempo, problematiche concrete che ha giustamente evidenziato il sindaco Nardella”. “Pensiamo – hanno continuato – alla scuola e in generale a tutti i servizi all’infanzia” ma anche “alle attività economiche”, “mondo della cultura, dello sport” e “alla libertà di culto”.

“Meglio che muoia un renziano che uno di sinistra” polemiche per il post su Facebook

Il segretario dell’Unione Comunale del Partito Democratico di Casciana Terme Lari, Samuele Agostini, ha scritto un post su facebook che ha scatenato molte polemiche: “Se prendessi il virus e mi accorgessi che sono spacciato un minuto prima di morire prenderei la tessera di Italia Viva. Sempre meglio che muoia un renziano che uno di sinistra”. Non sono mancate le reazioni.

“Una vergogna che anche di fronte all’allarme sociale generato dal coronavirus, ci sia chi non riesce a fermare l’odio politico per chi ha posizioni politiche diverse. Arrivando addirittura ad augurare la morte”. Ha dichiara il deputato di Italia Viva Marco Di Maio commentando il post.

Il Pd da Roma prende le distanze. “Condanniamo con forza quanto detto dal segretario Pd di Casciana Terme Lari, Samuele Agostini, che in un post su facebook ha rivolto nei confronti di Italia Viva parole infamanti e offensive. Nella comunità democratica non troverà mai spazio l’odio e l’insulto contro i quali ci battiamo e ci batteremo senza guardare in faccia a nessuno”, afferma il responsabile organizzazione del Pd Stefano Vaccari.

“Ci dissociamo dalle parole di Samuele Agostini. Non importa che si tratti di battute ironiche. Il suo post su facebook è di cattivo gusto e quei toni non appartengono allo stile di rispetto che il nostro partito ha nella dialettica politica”. Così il coordinatore della segreteria del Pd toscano, Lorenzo Becattini.

Le deliranti parole del segretario Pd di Casciana Terme Lari non meritano neanche un commento. Credo che Samuele Agostini non abbia ben compreso che nella nostra comunità sono bandite le offese e gli insulti. Sono certo che si prenderanno immediati provvedimenti”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci, a proposito di un post Facebook dell’esponente pisano dei dem, che ha scritto: “Sempre meglio che muoia un renziano che uno di sinistra”.

“Ho trovato molto gravi le parole di Samuele Agostini nei confronti di Italia Viva e dei suoi simpatizzanti e non vogliamo in alcun modo che certe affermazioni vengano associate alla comunità del Partito democratico. Per questo oggi stesso, appresa la notizia del suo post su Facebook, l’ho sospeso e ho provveduto a segnalare la vicenda alla commissione di garanzia regionale del nostro partito per i provvedimenti del caso”. Così la segretaria del Pd toscano, Simona Bonafè, in merito al post Facebook di Samuele Agostini contro Italia Viva.

 

 

 

“Toscana Diffusa”, l’obiettivo di Eugenio Giani come Presidente

?San Miniato, in provincia di Pisa, con una conferenza-stampa/evento, durante la quale è stata realizzata una ricercata diretta Facebook, con tanto di regista e tre telecamere, nella quale si vede il candidato alla presidenza della Regione Toscana, Eugenio Giani, giganteggiare sul panorama della Toscana, in giacca e cravatta, incurante del freddo particolare reso visivamente palese dall’abbigliamento degli altri intervenuti, e con la parola d’ordine “Toscana Diffusa”, è partita ufficialmente la campagna elettorale per la presidenza della Regione Toscana per il centrosinistra.

“L’obiettivo della prossima consigliatura regionale, l’undicesima, è quello di valorizzare la “Toscana Diffusa”, che è bellissima per la pluralità che offre – ha esordito Giani – Troppo stesso si è parlato di una Toscana a due velocità. Invece vogliamo dare alla Toscana un’unica ed equilibrata marcia. Vogliamo una Toscana che salvaguardi la sua diffusa specificità”.

Per pronunciare il suo discorso Giani ha scelto il punto più alto di San Miniato: la torre della Rocca di Federico. Da questo luogo, ha spiegato, è possibile ammirare 9 delle 10 province della Toscana e questo sito rappresenta una sorta di centro della regione. Giani ha assicurato che ci sarà grande attenzione ai “273 Comuni toscani, e alle loro specificità”, che “sono tante facce di uno stesso diamante”

“Voglio che nella nuova legge che ha costruito il ministro Boccia, la Toscana possa stare fino in fondo nella sfida dell’autonomia differenziata e dare il suo contributo – ha spiegato Giani – Uno sforzo di autonomia, gestione, programmi e obiettivi che concorra a far crescere e valorizzare l’Italia tutta. Investire sulla Toscana significa valorizzare l’Italia – ha aggiunto Giani -. Su materie come cultura, energia, infrastrutture, economia, dobbiamo dare il nostro contributo che vada a tutta l’Italia”.

“Questa settimana avrò un incontro con la sinistra per chiudere il programma elettorale. Posso intanto dire che la vicepresidente sarà sicuramente una donna, che dovrà avere una spiccata sensibilità e spessore relativamente alla transizione ecologica. Per la superstrada Firenze-Pisa-Livorno escluderei tout court il pedaggio – ha precisato Giani illustrando i punti del suo programma – Dovremo però trovare delle formule gestionali per motivare degli interventi volti a portare a dei lotti di cantiere per la messa in sicurezza della strada oltre alla realizzazione di tratti di terza corsia. Mettere la strada a pagamento – prosegue – cambierebbe l’attuale volto del pendolarismo. Punterei alla salvaguardia della gratuità per i residenti nei comuni adiacenti e farei una verifica su azioni per portare del gettito tramite il transito dei mezzi estranei a questi territori”

“Uno dei miei obiettivi di programma sarà il rispetto entro il 2030 degli accordi di Parigi per la riduzione della produzione energetica tramite la combustione fossile. Oggi la Toscana è al 50% di fabbisogno da fonti alternative – ha proseguito con i punti del programma Toscana Diffusa – con la geotermia al 30% a cui si uniscono idroelettrico, eolico e fotovoltaico. Dobbiamo incentivare la creazione di un circuito virtuoso e spostare la mobilità cittadina sul trasporto elettrico”.

“Io vedo un centrodestra in grande difficoltà in Toscana, senza candidato né programma. La mia è nient’altro che una constatazione oggettiva – ha detto Giani rispondendo ad una domanda sulle eventuali preoccupazioni destate dalla lista di centrodestra – Non è mai maturata in Toscana una classe dirigente propria del centrodestra, invece rivendico quella del centrosinistra. Lo si è visto alle elezioni del 26 maggio 2019 dove nei comuni c’è stato altro risultato rispetto alle Europee. Alle Regionali non puoi permetterti di non avere un candidato a 125 giorni dalle elezioni, che deve dialogare con 273 comuni, identificare un programma e dare soluzioni puntuali per i territori. E sono convinto – ha aggiunto – che Matteo Salvini non assicurerà in Toscana la stessa presenza come in Emilia Romagna”.

“Per la costa l’intervento principale per Livorno sarà quello alla Darsena Europa. Abbiamo fatto molto finora anche per Piombino, in cui lavoreremo affinché la cantieristica si adatti ai lavori di modifica di assetto del porto. Per Piombino sarà importante il collegamento diretto tramite la strada 398 – ha proseguito esponendo i punti del suo programma elettorale – e al contempo uno dei cardini importanti di mandato sarà la Tirrenica, una 4 corsie che deve essere quello che era stato la consolare Aurelia per gli antichi Romani”

“Sulla sanità faremo un check up nei primi sei mesi di mandato, poi tradurremo le istanze raccolte dai territori in una riforma. Il filo conduttore sarà il rapporto con chi vive in Toscana e le logiche dei collegamenti presenti sul territorio. Per esempio l’area del distretto di Arezzo è troppo ampia e difficilmente gestibile al momento. Dovremo concentrarsi sulla valorizzazione di ospedali diffusi accanto alle grandi aziende ospedaliere. I piccoli nosocomi dovranno ritrovare la loro identità, nel quadro di una popolazione che invecchia sempre di più”.

“Se le 18 forze politiche che hanno sottoscritto la mia candidatura non si concentreranno in un numero minore di liste svolgerò volentieri la funzione di mediatore per accorparle – ha detto Eugenio Giani rispondendo alla domanda su un’eventuale formazione di una ‘Lista Gian’ – allo stato attuale non è prevista: anzi, ce ne sono così tante che l’obiettivo è quello di aggregarle”

“Noi attualmente rivolgiamo un atteggiamento costruttivo verso il Movimento 5 Stelle, non so chi uscirà dalle loro ‘regionarie’ ma al capogruppo Giannarelli ho sempre riconosciuto rispetto e dialogo pur con la diversità di vedute. Cercheremo a livello elettorale di muoversi con rispetto reciproco, può servire anche per un eventuale ballottaggio al secondo turno, ma non è facile – Secondo Giani peraltro – potrebbe capitare che centrodestra e centrosinistra superino il 40%” e quindi si prefigurerebbe un secondo turno dove l’elettorato M5s potrà avere un ruolo importante”.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il candidato alla presidenza della Regione Toscana, Eugenio Giani:

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2020/01/200120_00_REGIONALI-2020-PD_GIANI.mp3?_=1

Bugetti (PD): bene Zingaretti su nuovo partito, e alla sinistra dico: valorizziamo le cose che ci uniscono

Intervista con la consigliera regionale del Partito Democratico Ilaria Bugetti. “Dalle piazze e dai movimenti un contributo di idee, ma l’immagine di un partito chiuso nelle sue stanze è sbagliata”

A pochi giorni dalla parole di Nicola Zingaretti che ha annunciato una profonda ristrutturazione del Partito Democratico da compiersi nei prossimi mesi, e il giorno dopo le parole di apprezzamento del ‘Padre Nobile’ Romano Prodi, abbiamo sentito il parere della consigliera regionale Ilaria Bugetti che dice: “dalle piazze, come quella delle Sardine, può venire un grande contributo di idee, anche se rispettiamo la loro autonomia”. E agli ex ‘colleghi’ di Leu e SI Bugetti lancia un appello: “Valorizziamo le cose che ci uniscono che sono tante, il nostro elettorato non premia le divisioni”.

 

 

Regionali, Rossi: “Pd ha bisogno di grande apertura e di guardare a sinistra”

“Il Pd ha bisogno di una grande fase di apertura, io credo che abbia bisogno di guardare a sinistra”. Lo ha detto il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, a margine di un evento a Firenze parlando con i giornalisti delle prossime Regionali.

Per Rossi “guardare a sinistra non significa non tenere conto dei bisogni e delle necessità di larghi strati di ceto medio produttivo, commerciale, di imprenditori”, però, ha aggiunto, il Pd “ha bisogno di ritrovare le sue radici che stanno a mio parere nella storia del socialismo, nella storia della sinistra italiana e nella storia dei popolari cattolici, nei valori e nella cultura di questi due grandi orientamenti e culture” perché “aver smarrito questi fondamenti ci ha portato fuoristrada, ci ha portato ad essere succubi di una cultura neoliberista, mercatista. Abbiamo bisogno – continua Rossi – di rialzare lo sguardo e partire dal riconoscere innanzitutto le critiche, guardare a quei gruppi sociali di meno abbienti, di ceti medi che soffrono la crisi. Questa deve essere la strada su cui il Pd si costruisce come nuovo”.

Ha commentato poi la riorganizzazione del Pd annunciata dal segretario Nicola Zingaretti e l’eventuale rapporto con le Sardine: “Io credo che le Sardine debbano essere ascoltate, devono dire la loro e nessuno ha diritto a fare un’Opa” sul movimento che “rivendica un cambiamento nella politica a tutti i livelli. Poi chi di loro vorrà aderire a questa iniziativa che Zingaretti ha preannunciato, bene, chi non vorrà aderire perché la pensa diversamente, farà diversamente”. Per Rossi è “un movimento di rinnovamento della politica, significa che in questo Paese la politica gridata, la politica degli insulti, che non approfondisce i problemi, che non fa proposte serie, trova anticorpi che scendono in piazza e si fanno sentire. Poi dove sarà l’indirizzo politico di queste persone che scendono in piazza io credo che ogni individuo deciderà per sé”.

Sulla propaganda di Salvini invece dichiara: “Noi siamo relativamente sicuri di vincere, non ci fa paura la propaganda di Salvini. Siamo certi che in Toscana si riconosca il lavoro buono che è stato fatto e che il nuovo candidato ed i candidati saranno in grado di allestire un programma che a partire dalla nostra base penserà ai futuri anni in Toscana”.

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