Calexico: “El Mirador”. Disco della settimana.

“El Mirador“ è il 10° album dei Calexico, un disco dedicato a famiglia, amici e comunità, che, nella tradizione del gruppo, ibrida suggestioni desertiche e ritmi subamericani, questa volta con una particolare attitudine “cosmica”.

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Texas, Messico, polvere e percussioni caraibiche, è sempre stata questa la cifra stilistica del progetto di Burns e Convertino; il decimo album conferma la formula con qualche levigatura di troppo ma rivestendo il lavoro di una inedita dimensione cosmica ed universale.

“El Mirador è dedicato alla famiglia, agli amici e alla comunità”, ha affermato Joey Burns, cantante, polistrumentista e co-fondatore di Calexico. “La pandemia ha messo in evidenza tutti i modi in cui abbiamo bisogno l’uno dell’altro e la musica sembra essere il mio modo di costruire ponti e incoraggiare l’inclusione e la positività. Questo si accompagna alla tristezza e alla malinconia, ma la musica accende il cambiamento e il movimento”. Burns e Convertino si esibiscono insieme da oltre 30 anni, condividendo un profondo amore per il jazz e di solito costruendo canzoni su basi di basso e batteria. “El Mirador” mostra un lato più solare della band, tagliando due anni di nebbia pandemica con un’esplosione di ottimismo ballabile. Scrivendo e registrando insieme a Sergio Mendoza (tastiere, fisarmonica, percussioni), l’album espande le influenze di lunga data di cumbia, mariachi e la pletora di suoni della diaspora che fioriscono in tutto il sud-ovest.
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“Suono con i Calexico da circa 15 anni e ammiro la costante ricerca di nuovi suoni da parte di Joey e John”, riflette Mendoza, il cui studio casalingo di recente costruzione è diventato un rifugio per la band promuovendo una creatività più organica. “Dopo così tanti album”, aggiunge, “sono davvero orgoglioso che siamo riusciti a realizzare qualcosa di così fresco insieme”. Oscillando tra polverose atmosfere desertiche e vivaci sussulti di cumbia e “son” cubano, l’album affronta tematiche come la perdita di significato e certezze, la nostra paura dell’ignoto, le migrazioni, le ansie di un mondo in subbuglio e la manipolazione  delle informazioni, non offrendo mai una diagnosi, ma sostenendo con tutto il cuore l’unità e la compassione come unica cura per i nostri mali sociali.

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El Mirador si erge sia come punto di osservazione che come faro nell’oscurità; un’opportunità per cercare dentro di sé, riflettere sulle nostre connessioni con la Terra e la sua gente e, si spera, illuminare un percorso in avanti. Dopo decenni on the road, la musica di Calexico rimane aperta e romantica.

I Calexico intraprenderanno un tour europeo che includerà spettacoli in Austria, Germania, Francia, Regno Unito e altro ancora. Quest’estate partiranno anche per una serie di spettacoli negli Stati Uniti occidentali e in Canada.

El Mirador è il nostro “Disco della settimana“.

The Linda Lindas: “Growing Up”. Disco della Settimana

Ancora un disco su cui non fare grandi discorsi. Indie Rock, Punk Rock, Power Pop e Indie Pop shakerati al meglio da The Linda Lindas, 4 ragazzine spinte e inscatolate alla perfezione dallo staff della Epitaph, etichetta di riferimento per lo stile in questione. Fuck art, let’s dance!

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The Linda Lindas sono 4 fumettose ragazzine di origine asiatiche/americane dai 12 ai 18 anni che vivono a Los Angeles. I loro nomi sono Bela, Eloise, Lucia e Mila. Incoraggiate da Kristin Kontroli delle Dum Dum Girls, di loro ci mettono grinta e attitudine, al resto ci pensa il padre di due di loro, Carlos de Garza, pruduttore già di Paramore e Bad Religion che le indirizza in casa Epitaph, una etichetta che è già una garanzia.

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Nel 2020 diventano virali su internet con una astuta strategia di marketing intorno al brano “Racist, Sexist Boy” suonato dal vivo in una biblioteca e condiviso da Tom Morello dei Rage Against The Machine, Flea dei Red Hot Chili Peppers, Thurston Moore dei Sonic Youth e Kathleen Hanna delle Bikini Kill.

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Dopo una manciata di singoli è appena uscito il loro album di debutto dal titolo Growing Up.

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La press-release definisce il disco come “un prodotto di generazioni di musica underground a Los Angeles e oltre. Il debutto di The Linda Lindas incanala punk classico, post punk, power pop, new wave e altre sorprese in canzoni orecchiabili e senza tempo cantate da tutti e quattro i membri, ognuna con il proprio stile ed energia. Con un’abilità di scrittura sempre più matura e un’esperienza di vita ampliata, le Linda Lindas stanno crescendo.”

Growing Up delle Linda Lindas è, senza tanti discorsi, il nostro Disco della Settimana!
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Wet Leg: l’album omonimo è il nostro Disco della settimana.

Insieme quasi per scherzo le Wet Leg sono diventate “la band del momento” grazie ad una manciata di singoli assolutamente irresistibili. L’indie pop ai massimi livelli in un disco appena uscito per Domino.
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“Volevo scrivere canzoni divertenti, non volevo assecondare troppo i sentimenti tristi, volevo scrivere cose che fossero divertenti da ascoltare e da suonare. Wet Leg, in origine, doveva essere solo divertente, ma poi arriva anche la tristezza. In quanto donna, hai molta pressione addosso, quasi come se il tuo valore si misurasse solo su quanto tu sia bella o cool. Ma vogliamo essere sciocche e un po’ volgari. Vogliamo scrivere canzoni che le persone possano ballare. E vogliamo che le persone si divertano, anche se non può essere sempre possibile.” più programmaticamente l’intento era comporre “musica triste per gente da party, e musica da party per persone tristi”.

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Band rivelazione dell’anno, le Wet Leg sono una band indie rock britannica dell’Isola di Wight, fondata nel 2019 da Rhian Teasdale e Hester Chambers. La band è diventata famosa nel 2021 quando il loro singolo di debutto, “Chaise Longue”, è diventato un successo virale. Rhian Teasdale e Hester Chambers sono state presto protagoniste di show sold out in tutto il Regno Unito. L’album, registrato e prodotto a Londra da Dan Carey (produttore dei Fontaine DC) della Speedy Wunderground, è stato pubblicato l’8 aprile 2022 dia Domino ed è un tripudio “alternative pop”, con strofe terribilmente catchy, batteria incalzante e il binomio basso/chitarra in primissimo piano.
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Wet Leg, l’album omonimo, è il nostro Disco della settimana.

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Big Thief “Dragon New Warm Mountain I Believe In You”. Disco della settimana.

No, il disco non è nuovissimo, ma assecondando i tanti di voi che hanno chiesto un ascolto più approfondito, a circa un mese dalla sua uscita “Dragon New Warm Mountain I Believe In You” diventa il nostro “Disco della settimana”.

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Dragon New Warm Mountain I Believe in You è un avventuroso doppio LP che esplora le caratteristiche e le capacità più profonde dei Big Thief. Per poter indagare a fondo nella musica che Adrianne LenkerMax OleartchikBuck Meek James Krivchenia avevano immaginato nel 2020, la band ha deciso di scrivere e registrare in 4 distinte sessioni, un febbrile resoconto della loro crescita come individui, musicisti e come componenti di una famiglia elettiva.

I Big Thief hanno passato 5 mesi creando musica, tra Upstate New York, Topanga Canyon, The Rocky Mountains e Tucson, in Arizona, e realizzando 45 nuove canzoni. I pezzi migliori sono stati rielaborati fino a formare i 20 brani che rendono vario e fluido l’ascolto di Dragon New Warm Mountain I Believe in You.  L’album è stato prodotto dal batterista James Krivchenia, il primo ad aver proposto il concept di DNWMIBIY nel 2019, con l’idea di riunire in unico album i vari aspetti della scrittura di Adrianne e della band.

Nella prolissa durata di ottanta minuti di durata, spalmati su ben venti canzoni, “Dragon New Warm Mountain I Believe In You” spiazza l’ascoltatore ibridando folk-rock, lo-fi, indie, sperimentazioni “vintage” in una apparente mancanza di coordinate precise. E’ proprio però questa contaddittorietà, tra ruvidità e delicatezza, il senso di avventurosa libertà, a volte di bozzetto incompiuto (la copertina non sembra a caso),  a rendere il lungo viaggio sonoro più straniante ed interessante.

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Noi abbiamo scelto di ascoltare quei brani in cui la maturità compositiva ed interpretativa della band la pone a confronto, senza sfigurare, con i grandi classici. Non sfuggiranno ai più attenti infatti gli echi di Fairport Convention, Gene Clark, Karen Dalton, fino al tardo folk rock di Edie Brickell & The New Bohemians.

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I testi dell’album raccontano una realtà marginale e desolata, esclusa ma consapevole dei difetti del sistema, dell’impoverimento sul piano delle relazioni e dello spaesamento esistenziale, della fragilità dell’individuo in quanto parte di una comunità.

A grande richiesta, a circa un mese dalla sua uscita, “Dragon New Warm Mountain I Believe In You” diventa quindi il nostro Disco della settimana.

Buon ascolto.

Dragon New Warm Mountain

Placebo, “Never Let Me Go”. Disco della settimana.

A nove anni dalla pubblicazione dell’ultimo lavoro “Loud Like Love”, arriva il  l’ottavo album in studio della band intitolato “Never Let Me Go”, la conferma di una formula consolidata con qualche tocco di novità.

A nove anni dalla pubblicazione dell’ultimo lavoro Loud Like Love, arriva il 25 marzo 2022 l’ottavo album in studio della band intitolato Never Let Me Go. L’album è stato anticipato dai singoli “Beautiful James”, “Surrounded By Spies” e “Try Better Next Time”

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Si tratta del primo album registrato dai Placebo come duo formato dai membri fondatori Brian Molko (voce, chitarra e tastiere) e Stefan Olsdal (basso e tastiere), a seguito dell’uscita dalla formazione del batterista Steve Forrest avvenuta nel 2015. Parlando dell’album, pubblicato da So Recordings/Rise Records, Molko ha dichiarato di aver scelto un approccio inedito per la realizzazione dei brani «l’album è nato completamente al contrario. Sono andato da Stefan con delle immagini e una lista di titoli di canzoni che ho scritto negli ultimi cinque anni e gli ho detto: scegliamo la copertina dell’album prima di scrivere la musica, iniziamo con i titoli prima delle canzoni e poi registriamo tutto l’album senza un batterista». Il duo ha iniziato a lavorare con il produttore Adam Noble (già produttore del precedente album del gruppo “Loud Like Love” e del singolo Jesus’ Son) senza avvalersi di altri musicisti, sino all’ingaggio di due diversi batteristi per il completamento delle tracce. Nel 2020 l’album era già stato completato, ma il gruppo ha deciso di ritardare la sua uscita a causa della pandemia di COVID-19.
I Placebo annunciano oggi anche una serie di date che li porteranno in giro per il Regno Unito e l’Europa nel 2022. Saranno in Italia il 27 ottobre 2022, al Mediolanum Forum di Milano.
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Questa è la tracklist di “Never Let Me Go”, il nostro Disco della Settimana:
Forever Chemicals
Beautiful James
Hugz
Happy Birthday In The Sky
The Prodigal
Surrounded By Spies
Try Better Next Time
Sad White Reggae
Twin Demons
Chemtrails
This Is What You Wanted
Went Missing
Fix Yourself
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The Mysterines, “Reeling”. Disco della settimana.

E’ semplice “Rock” quello di The Mysterines, ma fatto con stile e verve da un quartetto di poco più che ventenni guidati dalla potente voce e dalla forte presenza scenica di Lia Metcalfe.

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The Mysterines sono una band alternative rock di Liverpool che prende in prestito elementi della scena grunge e li fa esplodere con ritornelli dalle tinte classic rock.

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Grazie al “grunge” giovanile dell’EP autoprodotto Take Control nel 2019, i Mysterines, formati in origine dalla cantante/chitarrista Lia Metcalfe (pensate ad una vessione “potenziata” di PJ Harvey, Curtney Love o Patti Smith), da George Favager (basso) e da Chrissy Moore (batteria), avevano attirato l’attenzione di BBC Introducing, la piattaforma per artisti emergenti della BBC che li ha inseriti nelle playlist della radio e li ha portati a suonare sul palco del festival di Reading e Leeds. Questa enorme esposizione ha permesso alla band di fare da supporter per artisti come Royal Blood e The Amazons, creando al contempo una forte aspettativa per il loro primo album.
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Dopo un anno di alterne vicende, un cambio di batterista e l’aggiunta di un chitarrista, il neo-quartetto si è rinchiuso per tre settimane negli studi di registrazione Assault & Battery di Londra, tra due lockdown, sotto l’occhio vigile della produttrice e ingegnere del suono Catherine Marks (Foals, Wolf Alice, The Killers). Il tutto spesso in una sola ripresa live.
L’album Reeling è appena uscito per l’etichetta Fiction e dura appena 43 minuti (la durata degli album “storici”) è stato così accolto da NME: “Few bands in Britain are doing it better than The Mysterines right now”, ed è  il nostro Disco della settimana.

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