Ci lascia Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana

Dopo una breve malattia è scomparsa a Firenze, dove era nata nel 1965, Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana e vicepresidente nazionale di Confcooperative.

Dal 2022 era alla guida del Consorzio Co&So, del cui cda ha sempre fatto parte. Lo annuncia con “immenso dolore” Confcooperative Toscana. “La vita di Claudia – ricorda Confcooperative Toscana – è stata caratterizzata dall’impegno costante e quotidiano nel Terzo Settore, nel mondo del volontariato e dell’impresa sociale che, con la passione e la professionalità che tutti le hanno sempre riconosciuto, aveva contribuito a costruire.
Nel 2022 ha raccontato questa realtà, che considerava estremamente importante per il nostro Paese, nel libro ‘Terzo – Le energie delle rivoluzioni civili’, analizzandola dal punto di vista storico e attuale, e dando voce alle necessità più urgenti per un suo sviluppo sostenibile. Claudia Fiaschi, cooperatrice sociale fin da giovanissima, nel 1987 ha fondato la Cooperativa Sociale L’Abbaino e non si è mai risparmiata nell’impegno nella cooperazione sociale, con particolare attenzione al mondo dell’infanzia e dell’educazione”.
“Perdiamo una figura di primo piano del Terzo Settore, del volontariato e dell’impresa sociale, una donna che con passione e professionalità ha dedicato la sua intera vita al servizio degli altri, con un’attenzione particolare a bambine e bambini. È una grande perdita per tutta la Toscana”. Così il presidente del Consiglio regionale, Antonio Mazzeo, appresa la notizia della scomparsa di Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana e vicepresidente nazionale di Confcooperative.

“La scomparsa di Claudia è una notizia terribile, per me lei è sempre stata un’amica leale e una sostenitrice della comunità fiorentina”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella appresa la notizia della morte di Claudia Fiaschi, presidente di Confcooperative Toscana e vicepresidente nazionale di Confcooperative. “Claudia – prosegue il sindaco – ha dedicato tutta la vita alla cooperazione. Imprenditrice e donna impegnata nel sociale, al servizio della nostra comunità, sempre solare, brillante e intelligente, coinvolgente e instancabile nei suoi progetti, incarnava i valori della cooperazione con spirito di solidarietà e impegno civile. In questo momento di dolore esprimo il più profondo cordoglio, a nome di tutta l’amministrazione fiorentina, ai familiari e a tutti i soci del mondo di confcooperative. Il mio auspicio è che tante donne possano prenderla ad esempio e seguire la sua strada”.

Ritirate 7 tonnellate di reti da pesca dismesse all’Isola d’Elba

All’Isola dell’Elba sono state ritirate sette tonnellate di reti da pesca dismesse. L’iniziativa, che rientra nell’ambito del Programma nazionale triennale della pesca e dell’acquacoltura, è stata realizzata da Confcooperative.

Il progetto nella fase di realizzazione ha coinvolto due cooperative associate, Cooperativa San Leopoldo e Cooperativa AcliPesca: il ritiro è stato possibile grazie alla ditta Alto Ambiente di Altopascio, comune sito nell’area lucchese, specializzata nel trasporto e trattamento di rifiuti speciali, tali sono infatti considerate le reti da pesca.

“In due distinte operazioni abbiamo riempito tre camion e ritirato ben 7 tonnellate di reti disarmate, fili da pesca e lenze delle barche di tutta la flottiglia elbana – spiega Andrea Bartoli, responsabile pesca di Fedagripesca Confcooperative Toscana -. Il ritiro è avvenuto in tre zone: Marina di Campo, area Porto Azzurro-Capoliveri, Marciana Marina”. Bartoli sottolinea che “il materiale raccolto era stipato in magazzini e sedi delle cooperative all’Elba, materiale che i pescatori avevano necessità di smaltire. Gli attrezzi da pesca raccolti sono, successivamente, stati trasferiti presso un impianto di trattamento e riciclo di materiali plastici. Rimangono da smaltire almeno altre 30 tonnellate, materiale che si accumula, annualmente, al termine della stagione di pesca e che, essendo rifiuto speciale, deve essere smaltito in modo adeguato e da ditte certificate”.

Firenze: da 16/9 a 18/9 il Festival nazionale dell’Economia civile

Dal 16 al 18 settembre torna a Palazzo Vecchio il Festival nazionale dell’Economia civile, giunto alla sua quarta edizione, dal titolo ‘In buona compagnia. Per cercare, ricostruire, fare pace’. Lo scopo è quello di coinvolgere giovani, cittadini, imprenditori, amministratori e associazioni sensibili alla necessità di un nuovo paradigma di sviluppo che rimetta al centro la persona e l’ambiente.

“Vogliamo – ha spiegato Leonardo Becchetti, direttore del Festival e co-fondatore di NeXt Economia – cittadini che, in buona compagnia, si rimbocchino le maniche e diano il loro
contributo alla società”. Tra i partecipanti al Festival, secondo il programma comunicato oggi in occasione della presentazione a Firenze, ci sono Enrico Giovannini, ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Anna Fasano, presidente di Banca Etica,
Elena Bonetti, ministro per le Pari opportunità e la famiglia, Fabrizio Barca, presidente de Forum nazionale delle disuguaglianze, Andrea Orlando, ministro del Lavoro, Patrizio
Bianchi, ministro dell’Istruzione.

Il Festival proporrà anche la quarta edizione della ricerca ‘Il Ben vivere in Italia’; visite
nei luoghi fiorentini dell’economia civile e la ‘Lectio civilis a ritmo di musica’ con il cantautore Enrico Ruggeri. Tornano per questa quarta edizione anche i premi dedicati all’economia civile. Tra questi il Premio nazionale Imprese di economia civile 2022, che premia cinque buone pratiche d’impresa selezionate in tutta Italia, il Premio nazionale ‘prepararsi al futuro’, per dare spazio alle idee dei giovani e il riconoscimento intitolato a David Sassoli per ‘un’economia e un’Europa civile e di pace’, istituito quest’anno dopo la morte dell’ex presidente del Parlamento europeo. Il Festival, promosso da Federcasse insieme a Confcooperative, è organizzato e progettato con NeXt e Sec con il contributo di Fondosviluppo.

Festival Economia Civile, Confcooperative: “bisogno di nuove pratiche dai territori”

“Come Confcooperative mettiamo in modo le buone pratiche per creare uno sviluppo coesivo, che sappia ridurre al massimo le diseguaglianze sociali”. Lo ha detto Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, a margine del Festival dell’Economia civile. “Abbiamo bisogno di pratiche nuove e protagonismo nuovo sui territori – ha aggiunto Gardini.

 

“Come Confcooperative mettiamo in modo le buone pratiche per creare uno sviluppo coesivo, che sappia rianimare le comunita’ ed i territori per ridurre al massimo le diseguaglianze sociali. Il Covid ha esasperato la poverta’ ed anche la ripresa del Pil non ci da’ dati positivi sull’occupazione”. Lo ha detto Maurizio Gardini, presidente Confcooperative, a margine del Festival dell’Economia civile in svolgimento a Firenze. “Abbiamo bisogno di pratiche nuove e protagonismo nuovo sui territori – ha aggiunto Gardini – In questi giorni di Festival faremo capire come l’impegno sui territori possa portare ad un nuovo modello di lavoro, attraverso un protagonismo dell’economia civile che non va in contrapposizione con il pubblico, ma che da’ sostanza e realismo al piano nazionale che e’ la grande sfida del nostro paese”.

Parlando di giovani e occupazione, Gardini ha dichiarato: “Sono molto preoccupato per i giovani, ma non solo. Sono preoccupato anche per chi perde il lavoro a 50 anni, che rischia di scomparire totalmente dal mondo del lavoro. Dobbiamo avere una politica di attenzione alle poverta’ e agli ammortizzatori sociali, guardando con importanza al lavoro. Dobbiamo, quindi, guardare a chi non ce la fa e preoccuparci di intervenire, garantendo lavoro. Anche il percorso scolastico dovra’ essere piu’ vicino a quello lavorativo e con politiche attive, invece, si potra’ riavvicinare alla realta’ lavorativa chi l’ha persa in precedenza”.

Consegnata a Mattarella la “Carta di Firenze per l’Economia civile”

Alla presenza del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, si è aperto questa mattina a Firenze, nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, la seconda edizione del Festival Nazionale dell’Economia Civile dal titolo “Persone, luoghi, comunità: l’economia che ri-genera”.

Il Festival terminerà domenica 27 settembre con l’intervento del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, in videoconferenza. Il Capo dello Stato, al suo arrivo in piazza della Signoria, è stato accolto sull’arengario di Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella, dal prefetto Laura Lega, dal Leonardo Becchetti, direttore del Festival Nazionale dell’Economia Civile e Cofondatore di NeXt Nuova Economia per Tutti, Augusto dell’Erba, presidente di Federcasse, da Maurizio Gardini, presidente di Confcooperative, e Luigino Bruni, professore di Economia all’Università Lumsa di Roma e presidente Sec – Scuola Economia Civile. Nel corso dei lavori è stata presentata la “Carta di Firenze per l’Economia Civile”. Il Festival, nato da una idea di Federcasse, è organizzato insieme a Confcooperative, NeXt – Nuova economia per tutti e Sec – Scuola di Economia Civile.

“Noi cittadini, donne e uomini, liberi di spirito, impegnati nei campi più diversi del lavoro, della ricerca e dell’insegnamento, delle arti, dei mestieri e della creatività, della cooperazione – che amiamo l’Italia e ci sentiamo parte viva d’Europa – in questi mesi segnati dalla pandemia e dalla crisi ambientale, sentiamo l’urgenza di un cambio di rotta e di un impegno comune più incisivo, in difesa della salute, della scuola, del lavoro, dell’ambiente e del benessere collettivo”. Inizia così la “Carta di Firenze per l’economia civile. Il futuro dopo il coronavirus”, consegnata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, questa mattina in apertura della seconda edizione del Festival dell’Economia civile, che si tiene fino a domenica prossima nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze. I sottoscrittori della “Carta” si impegnano a “sostenere il valore del lavoro e delle persone come luogo di realizzazione delle più profonde aspirazioni umane” e rifiutano “l’idea che si possano trattare le risorse umane al pari di quelle materiali e tecnologiche: l’uomo si realizza con il proprio ingegno, con il lavoro manuale e intellettuale e non può mai venire ridotto a mero fattore di produzione o ingranaggio di un sistema produttivo. Non può essere mortificato nelle sue aspirazioni di realizzazione professionale”.

La “Carta” invita a “credere nella biodiversità delle forme d’impresa. L’impresa capitalistica non è l’unica, né l’esclusiva, né la naturale né la superiore forma d’impresa, anche se le imprese di capitali costituiscono numericamente la maggioranza della popolazione imprenditoriale, sia a livello nazionale che a livello mondiale. Molteplici vecchie e nuove forme di impresa cooperativa incivilimento né crescita né sviluppo. L’economia civile guarda pertanto con fiducia ed ottimismo ad una dove sempre più imprese cercano di coniugare profitto ed impatto sociale, creazione di valore economico, dignità e qualità del lavoro e sostenibilità ambientale!.

La “Carta” invita a “promuovere la diversità e l’inclusione sociale perché negli ultimi anni, la corsa al ribasso sui diritti del lavoro e la concorrenza fiscale tra paesi per attirare insediamenti produttivi hanno portato con sé una crescita insostenibile dei livelli di diseguaglianza sociale ed economica tra le persone all’interno degli Stati, in grado di minacciare la coesione sociale e la tenuta stessa. Ma un mercato che voglia dirsi civile deve tendere a colmare divari economici e sociali, finanziario attraverso l’attivazione di meccanismi di inclusione di uomini e donne e ri-generazione di chi si trova ai margini, attraverso la valorizzazione delle diversità come ricchezza sociale”.

La “Carta” suggerisce di “valorizzare l’impresa come luogo di creatività e di benessere Perché l’impresa civile (capace di coniugare creazione di valore economico e di senso, produttività e sostenibilità sociale ed ambientale) si fonda sulle relazioni tra persone e rappresenta in quanto tale uno dei principali e influenti luoghi di formazione del carattere e della personalità umana. Frutto di formazione del carattere e della personalità umana. Frutto di ispirazione e di creatività, di capacità di leggere i nuovi bisogni e i nuovi spazi di mercato, di nuove competenze, di buone relazioni con il contesto territoriale e con le comunità. È un’impresa esperta non solo in competenze tecniche ma anche in capacità relazionali, dove reciprocità, gratuità e fiducia sanno generare relazioni positive e un sovrappiù sia economico che sociale”.

Si chiede inoltre di “investire nell’educazione e nella promozione umana Perché, se è vero che è possibile massimizzare l’utilità anche in piena solitudine, per essere felici bisogna essere almeno in due (come ricordava Aristotele), perché la felicità richiede il riconoscimento di almeno un’altra persona. La vera determinante del benessere è legata alla produzione e al consumo di beni relazionali: tra questi, i più rilevanti sono l’amicizia, l’amore, la fiducia, l’impegno civile, i servizi alla persona. Quanto più un’economia avanza, tanto più la domanda di beni relazionali diventa strategica rispetto alla domanda di beni privati e di beni pubblici. Le relazioni di qualità sono la chiave del successo delle relazioni nei luoghi di lavoro e favoriscono la creazione di fiducia e di capitale sociale. Dono e reciprocità sono i fattori chiave che le costruiscono”.

Lavoratori svantaggiati e disabili, firmata la convenzione per inserimento lavoro in Toscana

È stata firmata oggi da Arti, l’agenzia regionale per l’impiego, la convenzione per favorire l’inserimento dei lavoratori svantaggiati e disabili nel mondo del lavoro. Il testo è stato sottoscritto dalle associazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori più rappresentative a livello territoriale e con le associazioni di rappresentanza, assistenza e tutela delle cooperative: Confindustria, Confcommercio, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Coldiretti, Cia, Lega Cooperative, Confcooperative, Agci, Cgil, Cisl e Uil.

“Questa convenzione è uno strumento che integra e amplia quelli già in uso ai servizi per il collocamento mirato che consente alle aziende di assolvere agli obblighi previsti dalla legge”, ha affermato Cristina Grieco, l’assessora regionale a lavoro, formazione e istruzione della Regione Toscana a margine della firma.

“L’accordo favorisce l’inserimento lavorativo di soggetti disabili che presentano particolari difficoltà di integrazione in contesti lavorativi ordinari, attraverso un progetto personalizzato di inserimento”, ha precisato l’assessora Grieco. “In particolare questo strumento, che non è ancora operativo in Toscana, consente all’azienda di assolvere fino al 30 per cento degli obblighi previsti dalla legge tramite l’affidamento di commesse di lavoro alla cooperativa sociale che parteciperà al progetto e che svolgerà il lavoratore disabile individuato con il supporto dei competenti sevizi per il collocamento mirato di Arti”.

La convenzione, tra l’altro, favorisce l’inserimento di persone disabili con l’obiettivo prioritario della stabilizzazione del rapporto di lavoro. Una volta sottoscritta da parti sociali ed economiche, la convenzione potrà essere fatta propria dalle imprese conferenti e dalla cooperativa destinataria. Tale convenzione, recependo i contenuti della convenzione quadro, costituirà lo strumento operativo attraverso il quale sarà attuata questa misura di politica attiva di lavoro.

INTERVISTE A CURA DI CHIARA BRILLI

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