Firenze: arriva la delibera per ‘tutelare il decoro’ in centro storico

Firenze, il sindaco Dario Nardella aveva comunicato qualche tempo fa che avrebbe portato in comune una norma sul decoro urbano. Oggi, 22 dicembre, è stata approvata nel corso dell’ultima giunta – e sarà sottoposta al consiglio comunale – la delibera dell’assessora alla sicurezza Benedetta Albanese che introduce il divieto specifico di usare le pareti esterne degli edifici per appendere o appoggiare merce.

La delibera prevede un titolo dedicato e un comma in più all’articolo 19 del Regolamento di Polizia Urbana. “Un nuovo passo avanti nella direzione del decoro e della bellezza delle nostre strade, oltre che della sicurezza” ha detto l’assessora Albanese. “Tale comportamento contribuisce a ridurre il decoro delle strade della città, ed in particolare del centro storico, dove negli ultimi mesi si è registrato un aumento nell’uso delle facciate per esporre merce. Servono quindi regole specifiche per mettere un freno a questo fenomeno. Per questo abbiamo deciso di aggiornare la norma dell’articolo 19 del regolamento di Polizia Urbana rendendola adeguata all’attuale contesto e più efficace nel contrastare il fenomeno dell’abusivismo. Rispettando delle semplici norme di decoro si vive meglio lo spazio pubblico ma si lavora anche meglio. Ringrazio l’assessore Giovanni Bettarini per il confronto con le associazioni di categoria”.

All’articolo 19, se il consiglio darà la sua approvazione, verrà quindi aggiunto un comma per vietare agli esercizi commerciali di qualsiasi natura l’utilizzo delle pareti esterne degli edifici e degli stipiti delle aperture quando sono sulla pubblica via. Un divieto che vale sia per appendere che per appoggiare merce di qualsiasi tipo, salvo che non si tratti di frutta, verdura, fiori ed autorizzazioni storiche. Previsto anche il cambio del titolo dell’articolo 19 dall’attuale “Art. 19” che adesso è “Tende, luci, insegne, mostre, vetrine, targhe e monumenti”: previsto il cambio in “Norme sull’uso dei prospetti esterni degli immobili”.

Stadio, Soprintendente Ranaldi: “La copertura deve cambiare”. Nardella: “Faremo pannelli meno impattanti”

Firenze, lo Stadio Artemio Franchi torna a essere dibattito della politica cittadina.

La soprintendente Antonella Ranaldi, succeduta ad Andrea Pessina, in un’intervista a Repubblica, ha praticamente detto che la copertura dello Stadio Artemio Franchi è da cambiare: “È un progetto interessante, soprattutto perché quello che sembrava inizialmente un limite, la tutela dell’architettura di Nervi, si è rivelato invece una risorsa. Il nuovo stadio rispetta filologicamente l’originale e protegge le gradinate. Il punto più critico semmai è il fotovoltaico. Mi aspetto una soluzione tecnologicamente più avanzata rispetto alla semplice posa dei pannelli sulla copertura”. Infatti, prosegue, “La tettoia è molto visibile dalla collina di Settignano, ci vuole qualcosa che sia esteticamente più accettabile. Si potrebbe trattare di materiali più performanti oppure di pellicole fotovoltaiche, meno impattanti. Aspetto la proposta degli architetti”.

Il sindaco di Firenze Dario Nardella, a margine di un evento in città, ha commentato le dichiarazioni dalla soprintendente sul restyling dello stadio Franchi. “La prescrizione sui pannelli” della copertura del nuovo stadio Artemio Franchi “era già stata fatta presente, vuol dire che faremo i pannelli meno impattanti e più belli. Per il resto apprezzo il fatto che la soprintendente abbia espresso un giudizio positivo su tutto il progetto. Noi andiamo avanti, senza nessun problema”.

La Toscana vara la riforma sanitaria. Giani: “Un sistema che migliorerà la capacità di risposta ai bisogni dei cittadini”

Firenze, via libera dalla Giunta toscana alla riorganizzazione dei sistemi sanitari, socio-sanitari e sociali della Regione, che si lega al decreto ministeriale 77, approvato la scorsa estate, per il riordino della medicina territoriale a livello nazionale.

Per questa riforma sanitaria, nel recepire il Dm 77, spiega il presidente della Regione Eugenio Giani, “la Toscana non si è limitata ad un semplice adempimento burocratico e ci ha aggiunto un pensiero ed un programma”. “Si tratta di un progetto – aggiunge l’assessore alla sanità, Simone Bezzini – che parte dalla storia di questa regione, che ne valorizza le specificità ma che apporta un ridisegno complessivo. È anche il frutto di un percorso di partecipazione e di un confronto con territori e attori del sistema”.

Per l’assessore regionale alle politiche sociali Serena Spinelli “Il percorso di riforma che stiamo avviando ridefinisce il modello organizzativo dei servizi sociosanitari territoriali non solo allineandosi a livello nazionale al Pnrr e al Dm77, ma anche raccordandosi con il piano nazionale dei servizi sociali e il piano per la non autosufficienza”. “Il risultato – sottolineano Giani, Bezzini e Spinelli – è un sistema che migliorerà la capacità di risposta ai bisogni dei cittadini“.

La riforma sanitaria toscana, che andrà a regime nei prossimi tre anni, ridefinisce infatti il modello organizzativo dei servizi sociosanitari territoriali e avrà i suoi tre pilastri nelle case di comunità, ospedali di comunità e 37 centrali operative territoriali. Si punta sull’integrazione e il potenziamento delle cure domiciliari, sullo sviluppo della sanità di iniziativa – ovvero dei percorsi di prevenzione per gestire meglio le malattie croniche – e sulla presa in carico sul territorio. Un ruolo importante l’avranno l’innovazione e i servizi digitalizzati, la telemedicina e il telemonitoraggio. I cittadini continueranno ad accedere al sistema attraverso il numero unico per cure non urgenti 116117, rivolgendosi al medico o al pediatra di famiglia, alle case di comunità o al punto unico di accesso, attraverso il segretariato sociale o ai punti insieme, ai consultori e ai servizi della salute mentale delle dipendenze, ai centri servizi e ai centri per le famiglie.

Le 37 centrali operative territoriali, con un medico e cinque infermieri in servizio in ognuna e aperte 12 ore al giorno per sei giorni alla settimana, che funzioneranno in back-office come una sorta di cabina di regia smistando percorsi e bisogni in base alle esigenze del cittadino, in modo integrato e semplificando, per i cittadini, percorsi amministrativi a volte ostici. Nasceranno poi le case di comunità, da 70 a 77 in tutta la regione, con all’interno specialisti di base ma anche medici di famiglia, pediatri, infermieri di comunità e assistenti sociali. Offriranno assistenza in raccordo con la rete ospedaliera. E nasceranno anche gli ospedali di comunità, per le cure intermedie di persone fragili o anziane o con patologie croniche che necessitano di interventi a bassa intensità, se non trattabili a domicilio. Ci sarà almeno un ospedale di comunità in ogni zona distretto o per società della salute, con circa venti posti letto ogni 50mila abitanti.

Avviato l’iter per la decadenza alloggio ERP all’omicida della modella Irene Focardi

Firenze, è stato avviato l’iter di decadenza dall’assegnazione dell’alloggio popolare che risulta ancora assegnato all’omicida di Irene Focardi, l’ex modella uccisa nel 2015.

Questo è quanto emerso in consiglio comunale da una risposta dell’assessore alla casa Benedetta Alabanese a una domanda di attualità dei consiglieri Movimento 5 stelle Roberto De Blasi e Lorenzo Masi. “Due mesi fa avevamo sollevato la questione di un alloggio ERP (ndr. alloggio di Edilizia Residenziale Pubblica destinati all’assistenza abitativa, o casa popolare) ancora assegnato all’omicida della povera Irene Focardi, nonostante questo persona fosse stato condannato in via definitiva all’ergastolo da oltre due anni – ricordano gli esponenti M5s in una nota -. La casa popolare doveva già essere stata tolta all’omicida ma ciò non era avvenuto per cui l’assessore alla casa Albanese si era impegnata ad avviare quanto prima l’iter per la decadenza dall’assegnazione”.

De Blasi sottolinea che “volevamo avere certezza che dalle parole l’Amministrazione sarebbe passata ai fatti. L’assessore ci ha dunque confermato che a novembre è stata adottata la determina di decadenza dall’alloggio e che l’avvocatura generale ha chiesto il dissequestro dello stesso. In questo momento gli uffici stanno aspettando il provvedimento di dissequestro così da poter poi procedere con l’assegnazione della casa popolare a un nuovo nucleo familiare“. Per De Blasi “siamo contenti di aver contribuito in modo importante a sollevare l’attenzione su questa delicata questione”.

Termina l’occupazione in 4 licei fiorentini. Fratini, ‘danni per oltre 10 mila euro’

Firenze, l’occupazione delle quattro scuole superiori del centro storico è terminata e secondo Massimo Fratini, consigliere della Città metropolitana delegato all’edilizia scolastica, ha portato danni per oltre 10 mila euro.

“Vetri rotti, suppellettili e armadietti di pronto soccorso distrutti, porte divelte, bagni vandalizzati, scritte sui muri con vernice indelebile, ma anche forzatura delle scrivanie della dirigenza, furto di chiavi con serrature che dovranno essere quindi sostituite, e perfino vocabolari rubati. Alle spese per questi danno, si devono poi aggiungere altre migliaia di euro per le “radicali pulizie” che sono necessarie”.

Per Fratini “la giusta istanza di avere una scuola migliore, viene vanificato dal comportamento di pochi esaltati che non hanno il rispetto dei beni e che, sordi anche agli appelli dei compagni, si comportano in modo irrazionale e senza rispetto. Molte delle istanze dei ragazzi sono condivisibili, da promuovere e sostenere – sottolinea -. All’inizio di un corteo dei primi di dicembre c’era un lenzuolo dipinto e colorato con una scritta meravigliosa, ‘Vogliamo una scuola + bella’. Vorrei dire ai ragazzi: anche noi: istituzioni, genitori, personale Ata, docenti, tutti vogliamo una scuola più bella. Occorre parlarsi, condividere le scelte e camminare insieme”.

Fratini spiega di aver “cominciato ad incontrare tutti i ragazzi neo eletti nei consigli di istituto in ogni singola scuola per stimolare il confronto e mettesi in ascolto dei loro bisogni e delle problematiche che hanno bisogno della collaborazione di tutti”. Secondo Fratini “questa voglia di protagonismo da parte dei ragazzi è sostenuta e condivisa non solo dalle istituzioni ma anche dalla maggior parte dei dirigenti scolastici che incoraggiano e addirittura promuovono assemblee, confronti, ore autogestite. Purtroppo però anche quest’anno, in alcun casi è stata scelta la strada dell’occupazione di alcune scuole. Purtroppo anche quest’anno si sono dovuti contare i danni”.

Firenze: imbrattata con diverse scritte la sede Spi Cgil. Nardella: “Massima solidarietà”

Firenze, un nuovo atto vandalico si è consumato nella notte lungo le vie cittadine: presa di mira la sede dello Spi Cgil al quartiere 4.

‘Amici dei padroni’, ‘Cgil=spie’, ‘Traditori del popolo’, queste alcune delle scritte che sono comparse nelle notte sulle vetrine della sede dello Spi Cgil. A imbrattare la sede con i testi in vernice rossa e nera sono stati ignoti , che hanno accompagnato le frase con disegni di falce e martello e della stella a cinque punte.

Il primo cittadino fiorentino Dario Nardella si è subito esposto per condannare l’atto. Su Twitter ha infatti scritto “Ecco la sede dello Spi Cgil al quartiere 4 questa mattina. Massima solidarietà e tutta la mia vicinanza e quella dell’amministrazione. Condanniamo con forza queste scritte inaccettabili”. Alle parole il sindaco ha accompagnato le foto della sede imbrattata.

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