Firenze: sequestrati 67 kg marijuana in pacchi spedizione

Sequestrati 67kg di marijuana spedita sottovuoto, “l’Italia è al centro di un’importante rotta internazionale del narcotraffico” commentano i Carabinieri.

Sequestrati 67kg di marijuana proveniente dalla Spagna e spedita in pacchi, attraverso ditte di spedizioni, in Italia e in Inghilterra.

I carabinieri di Firenze, che già il 10 agosto aveva effettuato a Campi Bisenzio (Firenze) un sequestro di 15 chili di droga arrestando un cinese 24enne che aveva appena ritirato i pacchi contenenti lo stupefacente, hanno recuperato 5 colli, per un totale di 46 chilogrammi di stupefacente, arrivati nella stessa azienda di spedizioni di Campi e in attesa di essere ritirati.

Nell’ambito della stessa attività, i militari hanno inoltre intercettato un collo diretto a Londra contenente 12 chili sempre di marijuana, appena depositato presso un altro corriere, a Calenzano, mentre ulteriori due pacchi, con dentro 9,5 chilogrammi di droga, sono stati fatti recuperare e sequestrare, all’arrivo, dalle autorità britanniche.

Complessivamente, dal 10 agosto, sono stati sequestrati 82,5 kg di marijuana. In tutti i pacchi, lo stupefacente, si spiega, ha la caratteristica “di essere accuratamente confezionato all’interno di involucri sottovuoto, ermeticamente sigillati con carta da imballaggio in modo da impedire che l’odore possa essere percepito”.

Per i carabinieri i sequestri confermano che “l’Italia è al centro di un’importante rotta internazionale del narcotraffico, che vede la Spagna quale paese di origine della sostanza e la Gran Bretagna quale destinatario dei carichi illeciti”.

Grosseto: truffe ad anziani, arrestata banda in trasferta da Napoli

Le vittime della banda arrestata a Grosseto erano spesso donne anziane e sole, scovate e raggiunte tramite ricerca sulle Pagine Bianche. Il raggiro veniva effettuato con la tecnica del falso incidente o controllo stradale a un parente. Spacciandosi per carabinieri, assicuratori o avvocati, gli estorsori riuscivano a sottrarre una somma di denaro alle vittime per evitare il processo o l’arresto del parente in questione.

Ciascuna truffa sarebbe fruttata circa 10.000 euro. Nel ‘bottino’ sia denaro che gioielli. Le città colpite dalla banda risultano trovarsi nelle province di Firenze, Arezzo, Grosseto e altre province del Lazio e della Campania.

Nel marzo 2017 a Castel Del Piano, nella provincia di Grosseto, a far scattare le indagini dei militari un episodio legato a uno dei presunti ‘trasfertisti’ arrestati oggi. Allora i carabinieri erano riusciti a intercettare l’auto dell’uomo, presa a noleggio per effettuare l’estorsione.

La procura di Grosseto sta procedendo a vario titolo per due ipotesi di reato: associazione a delinquere finalizzata a estorsione e truffe aggravate nei confronti di anziani. Per tre degli indagati è scattato l’arresto in carcere, per altri due i domiciliari, e per un sesto complice la magistratura ha disposto l’obbligo di dimora come misura cautelare.

Rapinato padre del governatore della Toscana Enrico Rossi

Cascine di Buti (Pisa), tre uomini con il volto travisato da passamontagna hanno compiuto una rapina la scorsa notte in casa del padre del governatore della Toscana, Enrico Rossi. I malviventi, armati di cacciavite, sono stati sorpresi all’interno dell’abitazione e sono fuggiti portando via 5 mila euro in contanti che erano custoditi nella cassaforte dell’abitazione. Ziello (Lega): “ Forse adesso Rossi capirà la necessità di una legge su difesa”.

Sull’episodio indagano i carabinieri. Secondo quanto riferito ai militari in sede di denuncia da Angelo Rossi, padre del governatore, e dalla compagna di 82 anni, i tre, che probabilmente credevano che l’abitazione fosse vuota, sono penetrati in casa forzando una finestra e dopo avere aperto la cassaforte e arraffato il denaro sono stati sorpresi dalla donna alla quale hanno sottratto anche tre anelli. Hanno poi tentato di sfilare un orologio dal polso di Rossi che ha però reagito mettendoli in fuga. I due anziani sono incolumi e i tre malviventi, che probabilmente credevano che l’abitazione fosse vuota, sono fuggiti con i soldi e gli anelli.

Edoardo Ziello, deputato della Lega, commentando la vicenda ha affermato: “Forse adesso Rossi comprenderà la bontà della nostra proposta sulla legittima difesa e che in Italia, purtroppo, per colpa di politiche sbagliate, volute dalla sinistra, siamo già nel far west. Stiamo lavorando per rafforzare, ancora di più, la sicurezza in tutto il Paese, grazie al grande lavoro del Ministro dell’Interno, Matteo Salvini”.

“Degli stranieri, dopo essersi intrufolati nell’abitazione del padre del Governatore, Enrico Rossi, hanno provato a rapinarlo – afferma Ziello – Soltanto grazie alla reazione dell’uomo i malviventi sono fuggiti. Mi dispiace per l’accaduto e mando la mia solidarietà al Governatore e ai suoi familiari”.

Rossi ha controbattuto in una nota: “Trovo francamente fuori luogo la solidarietà pelosa che mi esprime la Lega, strumentalizzando una vicenda negativa occorsa a mio padre novantenne e alla sua compagna. Questo episodio, come altri che sono accaduti anche a me, mi convincono che meno armi sono in circolazione (e meno se ne favorisce l’uso), meglio è per la vita e la sicurezza di tutti. La reazione di mio padre è stata esemplare. Ringrazio i Carabinieri e confido nel lavoro delle forze dell’ordine”.

 

Tenta estorsione al datore lavoro, denunciato

Un operaio di 30 anni, è stato denunciato per estorsione dai carabinieri di Larciano (Pistoia). Avrebbe chiesto 10.000 euro al suo datore di lavoro in cambio del suo silenzio su presunte irregolarità contabili e omissioni sulla sicurezza nella ditta.

I carabinieri si sono presentati all’appuntamento per la consegna di una prima tranche di soldi dopo che la vittima dell’estorsione, un 47enne titolare di una ditta di costruzioni della Valdinievole, si è rivolto ai militari.

Il trentenne, incensurato, è stato fermato e poi denunciato ieri a Larciano, dopo che i carabinieri hanno assistito alla consegna di 4mila euro da parte del datore di lavoro all’ operaio. Quest’ ultimo è stato anche denunciato per porto di oggetti atti a offendere: secondo quanto reso noto dai militari in un marsupio aveva un taglierino e nell’auto una pistola scacciacani e una mazza da baseball.

Grosseto: tenta rapina con un falso pacco bomba

A Grosseto un uomo, non ancora identificato, ha tentato di rapinare l’ufficio postale di Roselle con un falso pacco bomba. Dopo il bluff l’uomo è riuscito a scappare, le indagini per rintracciarlo sono in corso.

Non poteva esplodere il pacco bomba con cui un uomo, forse il gesto di uno squilibrato, è entrato ieri all’ufficio postale di Roselle (Grosseto) mentre scattava l’orario di chiusura minacciando l’impiegata presente.

Lo hanno stabilito, secondo quanto emerge stamani, gli accertamenti tecnici dei carabinieri. Dell’episodio, che ha suscitato un certo allarme, riporta oggi il quotidiano La Nazione.

L’uomo, di mezza età, a volto scoperto, è entrato nella posta minacciando di far esplodere il pacco mentre armeggiava con un telecomando come se volesse inviare l’impulso per attivare un innesco.

In particolare si è avvicinato alla dipendente e le ha mostrato un involucro come se volesse spedirlo: sopra, però, c’era una scritta in cui le si chiedeva di dargli i soldi, sotto minaccia di far scoppiare una bomba.

L’impiegata è scappata nel retro-ufficio e ha chiamato i carabinieri, mentre l’altro simulava l’esplosione, che non c’è stata.

All’interno c’erano materiali che sul momento potevano far pensare a un ordigno, cioè pile collegate da fili elettrici e una bottiglia di vetro con dentro del liquido gelatinoso su cui sono in corso esami di laboratorio.

Al momento sembra escluso che potessero essere congegnati in modo tale da costituire un ordigno efficace, seppur rudimentale. Gli accertamenti tecnici comunque proseguono.

Indagini sono in corso anche per rintracciare l’uomo, che è riuscito a scappare dopo aver spaventato l’impiegata. Gli investigatori hanno una descrizione e potrebbe essere tracciato un identikit.

Elba: fugge da controllo e cade in un burrone

All’Elba un uomo di 37 anni, in seguito alla volontà da parte dei Carabinieri e della Guardia di Finanza di un controllo, fugge nella macchia ma cade in un burrone. L’uomo non ha riportato ferite gravi e una volta dimesso è stato arrestato.

Voleva sfuggire a un controllo antidroga di carabinieri e guardia di finanzan ma è finito poi in un dirupo. E’ accaduto la notte scorsa all’isola d’Elba, in località Capannone, nel comune di Portoferraio (Livorno).

L’uomo, un 37enne italiano è stato poi recuperato, intorno alle 4, dai vigili del fuoco, trasportato in ospedale e poi, una volta dimesso, arrestato con le accuse di per resistenza e detenzione di stupefacenti. Nella caduta ha riportato alcune contusioni.

Da quanto spiegato il 37enne era stato fermato durante un controllo effettuato dai Carabinieri e la Guardia di Finanza all’ingresso di un locale.

Riuscito a liberarsi con un violento strattone, l’uomo sarebbe poi fuggito lungo la provinciale inseguito dai militari, cercando di disfarsi di alcune dosi di cocaina gettandole nella vegetazione (4 le dosi recuperate).

Per non farsi raggiungere si sarebbe poi buttato nella macchia, finendo così in un burrone. I carabinieri dopo averlo localizzato hanno chiamato i soccorsi, 118 e vigili del fuoco. Da quanto spiegato l’uomo sarebbe stato sotto l’effetto di sostanze stupefacenti.

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