Firenze: ex promesse del calcio condannate per rapina ed estorsione

Idriss Ben Moussa, 22 anni, ed Eslam Farrag, 21 anni, sono le ex promesse del calcio accusate di aver commesso rapine ed estorsioni a vittime conosciute tramite l’app di incontri Grindr. “Emerge, con amarezza, un mondo nascosto determinato da un uso deviato dei social network da parte di giovanissimi”

Condannati per rapine ed estorsioni, a vittime conosciute attraverso l’app di incontri Grindr, le due ex promesse del calcio Idriss Ben Moussa, 22 anni, con un passato anche nel vivaio della Fiorentina, e il 21enne Eslam Farrag.

Secondo quanto riportato dall’edizione fiorentina de Il Tirreno e de La Nazione, Idriss Ben Moussa è stato condannato in rito abbreviato a una pena di 2 anni e 10 mesi dal tribunale di Firenze, mentre Eslam Farrag ad una pena a 2 anni e 8 mesi.

I due erano stati arrestati dai carabinieri di Scandicci nel gennaio scorso, nell’ambito dell’inchiesta che poi ha portato al processo, dove erano accusati a vario titolo di almeno otto episodi, ai danni di altrettanti uomini, cinque avvenuti nel capoluogo toscano e tre a Scandicci.

I due giovani si accordavano, via Grindr, per andare a casa delle loro future vittime: avvolte, a seconda della richiesta del malcapitato, si presentavano anche insieme, chiedendo soldi per fare sesso. Al rifiuto, le vittime venivano minacciate di pestaggi, a volte picchiate, perché consegnassero denaro.

In altri casi il ricatto scattava dopo il rapporto sessuale, minacciando la diffusione in rete delle immagini dell’incontro, ripreso di nascosto con un cellulare. Se per caso incontravano ancora resistenza, allora minacciavano botte, passando talvolta alle vie di fatto, per avere il denaro.

In un caso il 22enne avrebbe intimato ad un uomo che si era rifiutato di pagarlo “di far scoppiare un casino, sono minorenne e ti ho registrato”.

Complessivamente dagli otto uomini aggrediti avrebbero intascato contanti per alcune migliaia di euro.

A far scattare l’arresto è stata la denuncia presentata da una delle vittime: nell’agosto del 2022 Ben Moussa, difeso dall’avvocato Paolo Florio, era stato arrestato per rapina a Roma, con l’accusa di aver rubato un Rolex e del denaro a un uomo con cui era entrato in contatto proponendosi come escort su un sito web.

Alla luce della richiesta di una pena di sei anni, richiesta dal pm Benedetta Foti, gli avvocati difensori, Paolo Florio e Niccolò Lombardi Sernesi, si dicono “soddisfatti dell’esito del processo, ma, aldilà del risultato, questa vicenda deve far riflettere, perché fa emergere, con amarezza, un mondo nascosto determinato da un uso deviato dei social network da parte di giovanissimi”

Nella realtà, ci tengono a sottolineare i legali dei due giovani, i rapporti sessuali non si sarebbero “mai davvero consumati” perché i due, seguendo un canovaccio collaudato, si fermavano sempre prima dell’approccio. Ma mai senza aver carpito foto, dettagli o informazioni che potessero spingere la vittima a togliersi da una situazione d’imbarazzo pagando la somma richiesta.

Scandicci, 29enne trasportava oltre un etto di marijuana

Un 29enne è stato arrestato per detenzione di stupefacenti. Fermato da un controllo stradale, è stato sorpreso con più di un etto di marijuana

Il 29enne sarebbe stato fermato per un routinario controllo stradale, quando i carabinieri hanno rinvenuto più di un etto di marijuana nella vettura. Arrestato per detenzione di stupefacenti un 29enne fiorentino ieri sera a Scandicci (Firenze).

Il tribunale ha convalidato l’arresto e disposto per l’indagato l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.

Il giovane, secondo le fonti, era alla guida della sua auto quando e’ stato fermato dai carabinieri che erano impegnati nei controlli sulla circolazione stradale; dopo aver rinvenuto una confezione di marijuana ,secondo quanto ricostruito, hanno perquisito la sua abitazione e hanno rinvenuto altri 60 grammi suddivisi in dosi.

Kata, ancora nessuna traccia della bimba scomparsa

Da quanto risulta dalle perquisizioni eseguite ieri nelle zone adiacenti all’ex hotel Astor, non ci sarebbe alcuna traccia di Kata, scomparsa dallo scorso 10 giugno

Nessuna traccia di Kata, la bambina di 5 anni scomparsa dal 10 giugno scorso, sarebbe emersa nel corso delle perquisizioni eseguite ieri nei garage di un condominio di via Monteverdi a Firenze, confinante con l’ex hotel Astor dove la piccola abitava con la madre e il fratellino.

Così come infruttuose sarebbero state anche le ispezioni eseguite dai carabinieri nell’azienda edile adiacente al cortile, a ridosso dell’ex albergo. Nessun elemento riconducibile alla bambina è stato rintracciato.

Le perquisizioni erano state disposte dalla Procura, dopo la visione di una telecamera di sorveglianza della ditta edile, che mostrava il furgone bianco muoversi a seguito del rumore simile a quello di un oggetto che cade dall’alto.

Nel mezzo si sente il cigolio del cancello, il rombo di un motorino e il sibilo del portellone del furgone che viene aperto e poi chiuso.

Tutto avviene alle 15.29, all’incirca nello stesso lasso di tempo in cui è scomparsa Kata.

Le indagini vanno avanti: gli inquirenti continuano ad interrogare gli ex occupanti dell’ex Astor, mentre i carabinieri stanno visionando le telecamere di sorveglianza puntate sulle strade della città.

Pisa, rocambolesco inseguimento in superstrada

L’inseguimento sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno sarebbe durato non più di venti chilometri. Arrestati tre individui già noti alle forze dell’ordine

I tre ladri avrebbero rubato un’auto a Cascina, nel Pisano, e sarebbero fuggiti sulla superstrada Firenze-Pisa-Livorno, in direzione mare, innescando un rocambolesco inseguimento da parte dei carabinieri.

In manette sono finiti un tunisino di 41 anni, già noto alle forze dell’ordine, e due italiani di 41 e 34 anni, accusati a vario titolo di furto aggravato, resistenza a pubblico ufficiale e porto ingiustificato di grimaldelli.

Dopo il processo per direttissima lo straniero è stato trasferito in carcere, uno dei due italiani ai domiciliari e l’altro liberato dopo al convalida dell’arresto.

Il furto dell’auto, secondo quanto ricostruito dai carabinieri, sarebbe avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri. Il veicolo, dotato di un sistema di geolocalizzazione, ha permesso ai militari dell’Arma di rintracciare ed inseguire i tre ladri. Questi, a quanto risulta, intimato l’alt, si sarebbero allontanati a gran velocità dalla pattuglia.

I tre, dopo avere imboccato lo svincolo per Tirrenia, a San Piero a Grado, avrebbero urtato un’altra vettura, senza conseguenza per l’automobilista, prima di fermare la corsa contro il guard rail.

Due malviventi sarebbero fuggiti attraverso i campi, mentre il terzo è stato immediatamente bloccato. Nel giro di pochi minuti, tuttavia, i carabinieri giunti in forze sul posto hanno rintracciato e bloccato gli altri due fuggitivi.

A bordo dell’auto rubata sono stati trovati e sequestrati diversi attrezzi da scasso, ma anche un computer portatile, uno zaino e altri oggetti ritenuti di provenienza illecita e sui quali sono in corso ulteriori accertamenti.

Insegue e tampona la ex: arrestato un 37enne

Non si sarebbe rassegnato alla fine della loro relazione e per questo è passato dalle parole ai fatti. Un gesto molto grave che è costato l’arresto ad un 37 che già aveva mostrato problematiche di questo genere e che per questo aveva ricevuto dei provvedimenti a suo carico.

Oggi, mercoledì, ha inseguito con l’auto la sua ex costringendola a fermarsi dopo un tamponamento. L’uomo, un 37enne già sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento alla donna e ai luoghi da lei frequentati, è stato arrestato in flagranza di reato dai carabinieri. E’ accaduto a Poggibonsi.

Stando a quanto ricostruito dagli investigatori, l’uomo, che non si sarebbe mai rassegnato alla fine della relazione, avrebbe seguito l’automobile della donna che, una volta parcheggiato se lo è trovato di fianco. Impaurita, è ripartita e ha chiamato il 112, inseguita dall’ex che cercava di superarla a tutti i costi fino a quando ci è riuscito e l’ha bloccata facendo retromarcia, tamponandola. In pochi minuti sono arrivati i carabinieri che hanno trovato la donna in macchina impaurita e l’uomo vicino al finestrino. Per il 37enne è scattato l’arresto.

Uomo di 75 anni accoltella la moglie nella loro casa di Prato

Prato, una donna di 80 anni è ricoverata in gravissime condizioni all’ospedale pratese di Santo Stefano con ferite alla gola e al torace, che le sarebbero state inferte dal marito, utilizzando un coltello da cucina nella loro casa, in via Fiorentina.

Sarebbe stato lo stesso uomo ad avvertire le forze dell’ordine dopo il tentato omicidio della moglie, anche se ancora non si conoscono la dinamica e le cause.

L’uomo è stato arrestato in flagranza di reato. La telefonata è arrivata al 112 attorno alle 5 del mattino. Sul posto sono intervenuti polizia, carabinieri, e polizia municipale, ed è in corso un sopralluogo del sostituto procuratore di turno.

È complesso, allo stato delle indagini, stabilire le cause per le quali Franco Mengoni, 75 anni, ha accoltellato sua moglie Franca Fiorvanti, di 80, nella loro abitazione a Prato.

La donna sta lottando per restare in vita all’ospedale Santo Stefano, mentre l’uomo si trova in questura, non molto lontano dal luogo del tentato omicidio. Il sostituto procuratore Petrocchi sta cercando di ricostruire la dinamica dell’aggressione.

L’uomo era in pensione da anni, precedentemente aveva gestito proprio con la moglie una ritorcitura, una fase di lavorazione dell’industria tessile. Pare che entrambi godessero di buona salute.

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