Firenze, tenta di gettarsi nell’Arno, salvato dai carabinieri

Firenze, tenta di gettarsi in Arno dal ponte Vespucci, trentottenne tratto in salvo da due carabinieri.

È accaduto stamattina intorno alle 10. I due militari, in servizio alla sezione scorte del reparto servizi magistratura di Firenze, stavano raggiungendo il consolato statunitense quando hanno visto un uomo che stava scavalcando il parapetto e lo hanno afferrato per le braccia.

Il trentottenne, senza fissa dimora, secondo quanto emerso, avrebbe cercato di divincolarsi per lanciarsi nel fiume, ma è stato persuaso a desistere dal suo intento. I due militari hanno chiamato anche il 118. Il trentottenne non ha spiegato il motivo del suo gesto ed è stato portato in ambulanza al pronto soccorso di Santa Maria Nuova.

Cadavere di un uomo recuperato dai Vigili del Fuoco nel fiume Greve

Scandicci, operazioni di individuazione e ripescaggio del un cadavere di un uomo, si sono svolte nel tardo pomeriggio nel fiume Greve, a Scandicci, a cura dei sommozzatori dei vigili del fuoco e coi carabinieri.

Il soccorso è scattato intorno alle 18.30 per una persona in acqua avvistata nel tratto prospiciente il campo sportivo Bartolozzi, un punto molto frequentato e di notevole traffico veicolare per la presenza di un ponte. I vigili del fuoco, intervenuti anche con una squadra di terra, hanno raggiunto col gommone in dotazione il cadavere di un uomo per il quale il medico del 118 ha poi confermato il decesso.

Accertamenti sono stati avviati per l’identificazione della salma e per determinare le cause della morte. La Greve, affluente di sinistra dell’Arno, è un corso d’acqua a carattere torrentizio ma, tranne alcuni punti specifici e rocciosi, non presenta profondità insidiose.

Cadavere ritrovato in un canale a Scandicci, in corso accertamenti

Scandicci, sarà fatta autopsia su un cadavere in avanzato stato di decomposizione ritrovato venerdì sera a Scandicci (Firenze), tra la zona industriale e la località Badia a Settimo, in via Merlin.

Il cadavere è stato trovato in un canale di scolo presso una rotatoria stradale. Sono intervenuti i carabinieri di Scandicci, coadiuvati dai colleghi della Sezione investigazioni scientifiche del comando provinciale di Firenze e dai vigili del fuoco.

Ignote al momento le cause della morte. Accertamenti in corso per l’identificazione.

Sette persone denunciate per furto di oggetti religiosi

Firenze, due spartiti musicali, due libri e una stola sarebbero stati portati via da un gruppo di appassionati di “urbex fotografica” – la fotografia negli edifici abbandonati – nell’ex convento di Santa Lucia, a Lastra a Signa. Per sette trentenni, residenti in provincia di La Spezia e Massa, è scattata la denuncia per concorso in furto aggravato di oggetti storici.

L’episodio è di domenica pomeriggio quando alcuni passanti hanno dato l’allarme ai carabinieri dicendo che avevano notato persone sospette entrare nella struttura sconsacrata e in disuso. I sette giovani, secondo quanto emerso, per hobby fotografano luoghi abbandonati.

Ieri si sono introdotti, secondo quanto poi ricostruito dai carabinieri senza permesso, nell’area per scattare immagini, ma nel corso dell'”esplorazione” hanno trovato spartiti musicali, libri e la stola e se ne sono impossessati.

Una volta fuori, secondo la ricostruzione, si sono fermati a fare merenda, lasciando in mostra gli oggetti trafugati. All’arrivo dei carabinieri, i sette sono stati identificati e denunciati. Gli oggetti religiosi sono stati sequestrati. Nei mesi scorsi la proprietà aveva già denunciato altri furti.

Spara con una scacciacani in centro a Firenze

Firenze, intervento stamani dei carabinieri poco prima delle 5:00 in via Nazionale, a seguito di alcune segnalazioni per una lite tra due uomini, uno dei quali con una pistola, e per un rumore di sparo.

L’arma è risultata poi essere una scacciacani priva del tappo rosso: denunciato un uomo di ventiquattro anni, individuato come la persona che aveva la pistola e l’avrebbe usata a scopo di minaccia nei confronti della seconda persona coinvolta nella lite, un uomo di trentuno anni.

Una terza persona è stata individuata e fermata, si tratta di un uomo di ventinove anni che era di passaggio e sarebbe intervenuto in aiuto di uno dei due.
Quando i militari sono intervenuti la pistola è stata trovata in possesso del trentunenne, l’uomo era riuscito infatti a disarmare il ventiquattrenne. Per quest’ultimo è scattata la denuncia per l’ipotesi del reato di minaccia e porto abusivo di armi.

Furto a distributore di carburante, forzata la cassaforte dell’accettatore di banconote

Firenze, uno faceva da ‘palo’, l’altro apriva la cassaforte dell’accettatore di banconote e portava via il denaro in soli diciotto secondi. Con questa tecnica due uomini avrebbero messo a segno un furto il 22 maggio nella stazione di servizio di Rufina e ne avrebbero tentato un altro il 14 agosto nel distributore di benzina in viale Europa a Firenze, impossessandosi complessivamente di 500 euro.

I due presunti autori del furto sono stati identificati, sono un uomo di 64 anni, già noto alle forze dell’ordine, e un altro di 36, entrambi sono stati arrestati dai carabinieri in esecuzione di una misura di custodia cautelare emessa dal gip di Firenze con l’accusa di furto aggravato anche tentato.

La coppia avrebbe portato via piccole somme per evitare che il gestore della pompa di servizio si accorgesse dell’ammanco. Per il colpo a Rufina, i due, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, dopo aver raggiunto il distributore con auto intestate a loro familiari, avrebbero aperto la cassaforte con chiavi contraffatte e sottratto una manciata di banconote.

Dopo pochi giorni, avrebbero tentato di ripetere il furto ma senza riuscirvi, perché il gestore si era accorto degli ammanchi e aveva sostituito la serratura. Tre mesi più tardi, nel mirino è finito il distributore di via Europa. I due, dopo aver spostato le telecamere di video sorveglianza, avrebbero tentato di impossessarsi dell’incasso contenuto nell’accettatore, dopo aver forzato il lucchetto di sicurezza, posto in aggiunta alla serratura blindata.

Ma alcuni automobilisti si sono fermati a fare rifornimento e il piano è andato monte. Dalle indagini è emerso che i due sceglievano impianti di servizio isolati e prima di entrare in azione studiavano i sistemi di videosorveglianza e le serrature per agire in velocità.

Nell’abitazione del sessantaquattrenne i carabinieri hanno rinvenuto numerose chiavi artigianali per casseforti, ma anche diversi calibri per la duplicazione e l’intaglio del metallo oltre ad appunti con misurazione delle serrature. Non è escluso che la coppia abbia messo a segno altri furti: le indagini proseguono anche nelle province di Arezzo, Prato e Siena.

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