Mer 24 Apr 2024
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Tenax chiuso per 15 giorni. Il commento all’accaduto da parte dei soci

Firenze, da oggi è scattata, per 15 giorni, la sospensione della licenza per il Tenax, a disporla, ai sensi dell’art.100 del Tulps, il questore di Firenze Maurizio Auriemma.

Il provvedimento di sospensione della licenza del Tenax, si spiega in una nota della questura, è stato adottato a seguito di quanto riscontrato “in diversi episodi” dalla polizia, in particolare poi, la notte del 22 gennaio scorso, quando gli agenti sono intervenuti “a seguito di una violenta lite tra due avventori in evidente stato di alterazione dovuta allo smodato consumo di alcolici”.

Questa nuova chiusura del Tenax, discoteca e anche sala da concerti storica di Firenze, ma anche rinomata in tutto il mondo, che essendo in esercizio sin dai primi anni Ottanta ha potuto affinare le procedure per consentire un pacifico svolgimento degli eventi di pubblico spettacolo, investendo molto in sicurezza, ripropone la difficoltà dei gestori di poter prevedere gli sviluppi delle azioni sconsiderate di pochi esagitati avventori.

Pubblichiamo quindi il testo integrale del commento all’accaduto da parte dei soci del Tenax:

“Lavorare per noi è diventato molto difficile perché tocchiamo con mano una brutta tensione sociale. Cerchiamo sempre di fare il massimo per prevenire e dissuadere comportamenti inappropriati, ma evidentemente non basta e probabilmente dovremo fare di più.
Il confronto costante con le autorità è per noi una vera e propria necessità per capire come salvaguardare più di 40 anni di attività di un club che si è conquistato faticosamente una popolarità che travalica di molto i confini italiani e che non deve essere oscurata da comportamenti individuali difficilmente prevedibili, comportamenti di una piccolissima minoranza rispetto al numero di persone che passano stagionalmente dal Tenax.
Ci riserviamo di esaminare insieme ai nostri avvocati il provvedimento e valuteremo eventuali vie legali contro questi avventori al fine di valutare l’enorme danno economico e d’immagine che ci è stato arrecato”.