Offese a Meloni: Gozzini sospeso per tre mesi

Gozzini era gia’ stato sospeso in via cautelativa dall’Universita’ e il rettore aveva proposto 3 mesi di sospensione.

‘Il Consiglio di amministrazione dell’Universita’ di Siena ha accolto nella riunione di questa
mattina il parere espresso dal Collegio di disciplina sulla sanzione proposta dal rettore per il professor Giovanni Gozzini e ha deliberato la sospensione del docente dall’ufficio e dallo
stipendio per tre mesi’. Cosi’ in una nota l’Ateneo in merito al caso delle affermazioni sessiste sulla leader di Fdi Giorgia Meloni, pronunciate da Gozzini, docente a Siena, in una
trasmissione su Controradio del 19 febbraio scorso. Gozzini era gia’ stato sospeso in via cautelativa dall’Universita’ e il rettore aveva proposto 3 mesi di sospensione.

Le offese  durante la trasmissione ‘Bene bene Male male” andata in onda venerdì 19 febbraio su Controradio. Giovanni Gozzini, storico e docente all’Università di Siena ha insultato pesantemente Giorgia Meloni in un salendo di epiteti offensivi. È partito con “ortolana e pesciaiola”, scusandosi anche con la categoria di lavoratori, per arrivare a “rana dalla bocca larga, scrofa” e poi chiudere con “peracottara”. “Ieri sera m’è preso il mal di miserere quando ho sentito quell’ortolana della Meloni. Datemi dei termini: una rana dalla bocca larga? Una vacca? Una scrofa? Cosa devo dire?” commentava Gozzini.

 

Riportando le parole pronunciate contro di lei dallo storico toscano, la leader di FdI ha scritto sul suo profilo Facebook: “Ma a voi sembra normale che un docente universitario usi un linguaggio simile? Vi immaginate se queste frasi fossero state rivolte nei confronti di una qualsiasi esponente di sinistra cosa sarebbe accaduto? Come donna e come politico, sono veramente stufa di dover subire questo tipo di attacchi diffamanti e osceni. P.S. il Rettore dell’Università di Siena e il Ministro dell’Università e della Ricerca non hanno nulla da dire? E il Pd, che lo nominò assessore?”. A stretto giro sono arrivate le scuse di Gozzini ma ormai la polemica era già divampata.

“Per il fatto di aver usato delle parole sbagliate durante la trasmissione sono a porgere le mie scuse a tutti quanti, a Giorgia Meloni per prima e a tutte le persone che si sono sentite offese”. Così in una nota Giovanni Gozzini, storico e docente all’Università di Siena, in merito a quanto dichiarato, durante la trasmissione ‘Bene bene Male male’ andata in onda venerdì su Controradio, mentre commentava l’intervento alla Camera di Meloni per la fiducia al nuovo governo. “Presento le mie scuse per il linguaggio usato durante la trasmissione – si legge nella nota diffusa da Gozzini -. Non è mio costume, né come ospite storico della trasmissione di Controradio né in altra sede promuovere un linguaggio che non sia più che rispettoso nei confronti di tutti”.

🎧 Quasicristalli violano anche le leggi della termodinamica

Firenze, come pubblicato da ‘Unifimagazine’, la testata online dell’Univerità di Firenze, secondo studio pubblicato sulla rivista Earth and Space Chemistry, fatto da un team internazionale guidato dal Prof. Luca Bindi, i quasicristalli violano le leggi. (Nel Podcast l’intervista al Prof. Luca Bindi,  a cura di Gimmy Tranquillo).

“I quasicristalli sono minerali unici i cui atomi sono disposti come in un mosaico, in modelli regolari ma che non si ripetono mai nello stesso modo, come succede invece nei cristalli ordinari – spiega Bindi –. Agli albori del nostro sistema solare, 4.5 miliardi di anni fa – prosegue il ricercatore –, gli elementi chimici hanno cominciato a condensare dal gas primordiale, seguendo un ordine preciso, che corrisponde alla loro diversa temperatura di condensazione e alla loro volatilità”.

Il gruppo di ricercatori – composto da Paul J. Steinhardt, dell’Università di Princeton, veterano insieme a Bindi dello studio dei quasicristalli naturali, Paul A. Asimow, del California Institute of Technology, Maurizio Petrelli, dell’Università di Perugia, e Simone Tommasini, del Dipartimento di Scienze della Terra Unifi – ha utilizzato un microscopio che permette di arrivare a un milione di ingrandimenti e che ha reso possibile verificare la presenza di microinclusioni di materia formatasi sia ad alta temperatura che a bassa temperatura.

“Il paradosso termodinamico dei due quasicristalli sta nel fatto che hanno quantità normali di elementi refrattari, cioè che si sono formati ad altissime temperature, ma al contempo sono arricchiti in elementi mediamente volatili, cioè formatisi a basse temperature, con una proporzione fino a cento volte maggiore rispetto alla composizione delle classiche meteoriti. Condizione che non era mai stata documentata in nessun materiale, né terrestre né extraterrestre”.

“La composizione delle microparticelle cosmiche analizzate – conclude Bindi – apre uno scenario affascinante sui processi che hanno portato alla formazione dei quasicristalli durante le prime fasi di condensazione della materia gassosa primordiale e le successive collisioni che sono avvenute tra i vari pianeti in via di formazione”.

Inchiesta Medicina: interrogato urologo Carini, chiesta interdizione per un anno

E’ durato circa tre ore l’interrogatorio del professor Marco Carini, primario a urologia a Careggi, comparso ieri pomeriggio davanti al gip di Firenze a seguito della richiesta di interdizione dall’incarico per 12 mesi avanzata dalla procura nell’ambito dell’inchiesta su presunte irregolarità nei concorsi a medicina a Firenze.

Carini, spiegato i suoi legali, avvocati Sigfrido Fenyes e Lorenzo Zilletti, ha risposto alle domande del giudice fornendo tutte le precisazioni richieste circa i fatti di cui è accusato.
Nella richiesta di interdizione il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonino Nastasi contestano a Carini due episodi di corruzione. In un caso l’accusa è quella di essersi accordato per pilotare, in un’ottica spartitoria, l’assegnazione di due posizioni di professore ordinario di urologia all’Università di Milano per gli ospedali San Paolo e San Donato.
In un altro caso si sarebbe impegnato per far vincere ad Andrea Benedetto Galosi, anche lui indagato nell’inchiesta, un concorso per professore ordinario presso l’Università politecnica delle Marche, facendo parte della commissione esaminatrice, scegliendo i commissari e comunicandoli allo stesso Galosi, al quale avrebbe chiesto poi in cambio di intercedere presso alcuni componenti della commissione esaminatrice per il concorso a primario di urologia dell’ospedale di Grosseto.

Nel complesso si tratta di oltre un anno di conversazioni intercettate dalla Guardia di Finanza tra i vertici dell’Università e la sanità fiorentina. La Procura ipotizzerebbe  “accordi spartitori” nella gestione delle cattedre di Medicina per professori ordinari, associati e ricercatori, con “vincitori predeterminati”.

Sul fronte degli interrogatori che si protrarranno fino a dopo Pasqua con decisione sulle misure interdittive attesa per metà di aprile, è stato sentito per primo il Rettore di Firenze, Luigi Dei indagato dei reati di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. Nei prossimi giorni sono previsti altri interrogatori di garanzia che si concluderanno con il direttore generale di Careggi, Rocco Damone.

Inchiesta Medicina: nuova intercettazioni, salta interrogatorio

La maratona di interrogatori nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità in alcuni concorsi per professori della Facoltà di Medicina subisce una battuta d’arresto.

Nuove intercettazioni relative al caso della professoressa Sandra  Furlanetto, accusata di corruzione in concorso col rettore Luigi Dei  sono state depositate dal procura prima dell’interrogatorio della docente, che era previsto per questo pomeriggio ed è stato rinviato  su istanza del suo difensore, avvocato Mario Taddeucci Sassolini, che ha chiesto tempo per visionare le carte.

L’interrogatorio della professoressa Furlanetto è stato dunque rinviato al 26 marzo. Secondo quanto appreso, il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonino Nastasi hanno depositato altre 50 pagine di intercettazioni prima che si svolgesse l’interrogatorio.
Per l’accusa, il rettore Dei si sarebbe impegnato a conferire a Furlanetto, professoressa associata di chimica analitica all’Università di Firenze, le funzioni di ‘delegato del rettore all’orientamento e servizi agli studenti’, in cambio dell’impegno di lei a non presentare ricorso contro la nomina di un altro prof a ordinario di chimica analitica. Che l’incarico ricevuto da Furlanetto sia una contropartita alla mancata proposizione del ricorso, risulta secondo gli investigatori anche da una conversazione telefonica tra il rettore e a una donna non identificata. “Il contentino – afferma Dei nella telefonata, secondo quanto riportano le agenzia, parlando a proposito del nuovo incarico conferito alla Furlanetto – l’ha chiesto lei”.

Ne complesso si tratta di oltre un anno di conversazioni ascoltate dalla Guardia di Finanza tra i vertici dell’Università e la sanità fiorentina.

La Procura ipotizzerebbe  “accordi spartitori” nella gestione delle cattedre di Medicina per professori ordinari, associati e ricercatori, con “vincitori predeterminati”. Ma nell’inchiesta e nelle intercettazioni non comparirebbero solo i presunti bandi ‘profilati’ per Medicina anche anche altre procedure, cattedre e dipartimenti. Sul fronte degli interrogatori che si protrarranno fino a dopo Pasqua con decisione sulle misure interdittive attesa per metà di aprile, è stato sentito ieri il Rettore di Firenze, Luigi Dei indagato dei reati di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. Nei prossimi giorni sono previsti altri interrogatori di garanzia tra cui il professore di urologia Marco Carini e il direttore generale di Careggi, Rocco Damone.

Rettore Unifi Luigi Dei interrogato: “Dico la verità”

Firenze, il rettore Unifi Luigi Dei è apparso davanti al gip che dovrà decidere sulla richiesta di interdizione dall’incarico avanzata nei suoi confronti dai pm fiorentini. L’interrogatorio, al quale erano presenti anche il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonino Nastasi, titolari delle indagini, è durato quasi 4 ore. L’inchiesta che coinvolge Dei e altre 38 persone è incentrata su presunte irregolarità in concorsi in medicina.

“Sono stanco ma sereno e tranquillo. Io dico la verità, questa è la mia forza, è solo quella”, ha detto il rettore al termine dell’interrogatorio.”Il rettore – ha dichiarato il suo legale, avvocato Sigfrido Fenyes – ha risposto alle domande e ha avuto modo di chiarire i particolari richiesti”.

Nell’inchiesta Luigi Dei è accusato dei reati di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. La richiesta di interdizione è stata avanzata per tre degli episodi che gli vengono contestati.

In un caso è accusato di corruzione in concorso con Sandra Furlanetto, associato di chimica analitica all’Università di Firenze: secondo la procura, si sarebbe impegnato a conferire alla docente le funzioni di ‘delegato del rettore all’orientamento e servizi agli studenti’, in cambio dell’impegno di lei a non presentare ricorso contro la nomina di un altro prof a ordinario di chimica analitica.

In un altro caso sempre il rettore – in concorso col dg di Careggi Monica Calamai e poi con Rocco Damone, succeduto nell’incarico, e col prorettore Paolo Bechi -, per creare un posto da professore straordinario da riservare a una persona già stabilita, si sarebbe fatto promettere il cofinanziamento di due posizioni di professore da parte dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi.

Per quanto riguarda l’ipotesi di induzione indebita a dare o promettere utilità, il rettore in concorso con Bechi, per l’accusa avrebbe indotto il professor Angelo Raffaele De Gaudio, anche lui indagato nell’inchiesta, a conferire un incarico di docente straordinario a una persona predeterminata, offrendogli in cambio il mantenimento della direzione del dipartimento di anestesia e rianimazione.

Studenti in Crisi DADstinenza in piazza con Pc

Firenze, un gruppo di studenti di studi umanistici hanno deciso di ritrovarsi in Piazza Santissima Annunziata per un flash mob, si sono seduti distanziati in piazza con il Pc su cui seguire le lezioni, ognuno di loro aveva preparato un cartello sul quale ciascuno aveva scritto un pensiero sull’università.

“Oggi infatti sarebbe stato il giorno di rientro e purtroppo ci viene impedito con la proroga della DAD nel secondo semestre – scrivono gli studenti in un breve comunicato – Disposizione inaccettabile sulla quale non ci troveranno silenziosi: andare all’università e avere uno spazio di dibattito e confronto è infatti importantissimo per tutti noi studenti e un diritto insostituibile”.

“Crediamo che sia arrivato il momento di rivendicare i servizi che ci spettano e un’università in presenza in sicurezza – continua il comunicato degli studenti – Soprattutto crediamo che sia importante far sentire la nostra presenza come studenti che dopo un anno non hanno visto alcun impegno e interesse nel fare dell’università una priorità, quale essa è”.

 
Siete consapevoli che la pandemia esiste e che i problemi ci sono?
Siamo perfettamente consapevoli della situazione, la nostra non è indifferenza verso l’attuale emergenza né tantomeno una cieca noncuranza, ma siamo anche consapevoli del fatto che seguendo le regole della sicurezza si possa attuare un’alternativa diversa.


Perché bisognerebbe poter tornare ritornare all’interno dell’università?
La DAD è uno strumento ma non deve passare come l’ultimo strumento, sicuramente integrativo, sicuramente utile ma non tutti possono sostenere una situazione in DAD.

Qual è il problema di non poter andare nelle facoltà?
L’esperienza universitaria si è ridotta di molto, secondo me è proprio questo il problema principale, il rapporto tra studente e professore non esiste quasi più, si è perso il messaggio dietro l’università che comunque era una parte formante della personalità proprio di una persona andare in presenza e conoscere tante persone che hanno gli stessi interessi.

Perché la frequenza è importante?
Personalmente penso che la frequenza sia importante perché la classe è l’unico posto in cui gli studenti possono dialogare con i professori e anche intervenire facendo domande. Comunque, per me la presenza è fondamentale, a distanza non è assolutamente la stessa cosa, è tutto molto più piatto, e anche la presenza fuori dall’università importante perché avere una comunità di studenti e parlarsi è la nostra vita insomma.

Cosa ti manca dell’università in presenza e cosè che non puoi fare rimanendo fuori dalle aule?
Probabilmente è un discorso personalistico e non intendo estenderlo ad altri però credo che il passaggio della conoscenza richieda con un nesso di necessità la presenza fisica delle persone.

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