Parte il secondo ciclo degli arazzi di Giuseppe a Palazzo Vecchio

Parte il secondo ciclo della mostra “Il ritorno di Giuseppe, il principe dei sogni”, allestita a Palazzo Vecchio, nella Sala dei Duecento. Quattro sono i nuovi arazzi visibili (dei venti) delle Storie di Giuseppe, voluti dal duca Cosimo I de’ Medici tra il 1545 e il 1553.

Oltre agli arazzi già disponibili, si aggiungono: Giuseppe e la moglie di Putifarre; Giuseppe fugge dalla moglie di Putifarre; Giuseppe in prigione e il banchetto del Faraone; Giuseppe spiega il sogno del Faraone delle vacche grasse e magre. Il secondo ciclo terminerà il 23 febbraio 2020 ma la mostra andrà avanti con altre opere disponibili fino ad agosto 2021.

La serie infatti è stata divisa quando Firenze era capitale del Regno d’Italia (tra il 1865 e il 1871). Dieci dei venti arazzi vennero spostati nel patrimonio reale, mentre gli altri rimasero alle “Gallerie” statali della città di Firenze. Si è dovuto attendere la mostra itinerante de “Il Principe dei Sogni. Giuseppe negli arazzi medicei di Pontorno e Bronzino” per riunirla, in occasione dell’Expo 2015.

Grazie all’accordo tra il Segretariato Generale della Presidenza della Republica, il Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e il Comune di Firenze, la Sala dei Ducento, quando non è impegnata nelle sedute del Consiglio, potrà essere ammirata con i suoi nuovi arazzi. Nella Sala, infatti, secondo l’antico uso degli arazzi che prevede l’esposizione di essi solo per feste e cerimonie importanti o in base ai cicli stagionali, sono esposti a gruppi da quattro per una durata di sei mesi. A rotazione, sarà dunque possibile scoprire la storia del patriarca Giuseppe attraverso le opere di tessitori e pittori.

“Un nuovo passo di una collaborazione preziosa che ha consentito di riportare a casa questi meravigliosi arazzi e di farli fruire nuovamente al pubblico dopo molti anni passati in restauro”, così commenta l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi.

Per informazioni e visite, consultare il seguente link.

Dall’11 al 15 settembre torna il ‘Firenze Jazz Festival’

Dall’11 al 15 settembre torna la terza edizione del ‘Firenze Jazz Festival’. 40 concerti in 10 luoghi simobolo dell’Oltrarno, per 5 giorni tutti dedicati al jazz contemporaneo. Si esibiranno più di 100 artisti nazionali ed internazionali tra astri nascenti e stelle del jazz.

Un festival che si svolegerà nei giardini, nelle piazze, nei club e negli spazi urbani del capoluogo fiorentino, sotto la direzione artistica di Enrico Romero. Questa edizione si caratterizza per il legame tra tradizione e sperimentazione sonora in contesti esclusivi, con concerti sparsi per diverse e suggestive location dell’Oltrarno fiorentino.

Il Firenze Jazz Festival presenta, quest’anno, sette diversi gruppi con ospiti internazionali sul palco principale del Festival in Piazza del Carmine, oltre al meglio del panorama jaz italiano portando in scena ospiti affermati e lasciando ampio spazio alle nuove e interessanti proposte della ‘next generation’: gruppi di giovani musicisti, vere scommesse per il futuro, già molto apprezzati anche in campo internazionale.

Ad aprire la rassegna sul palco main stage di Piazza del Carmine arrivano i Kinkajous a presentare dal vivo il loro primo album ‘Hidden Lines’, in un interessante mix musicale tra jazz ed elettronica. Atteso, sullo stesso palco, anche il batterista, compositore e produttore Moses Boyd (il 13 settembre). Ospiti anche due band dalla Scozia: gli ‘STRATA’ e gli ‘AKU!’.

Un festival, progetto dell’Estate Fiorentina 2019, di rinascita, che propone nell’anno Leonardiano, un perfetto connubio tra storia, intrattenimento e gusto. Previsto anche un percorso gastronomico con un temporary restaurant ispirato a Leonardo Da Vinci: nei tre giorni del festival, grazie a ‘Le tre rane di Ruffino’ si potranno assaggiare, presso il ristorante Essenziale di Simone Cipriani, piatti inediti ispirati al genio rinascimentale.

Tutti i dettagli del programma nelle interviste di Lorenzo Braccini al direttore artistico Enrico Romero e all’assessore alla cultura Tommaso Sacchi.

https://www.controradio.it/wp-content/uploads/2019/09/190903_04_-FIRENZE-JAZZ-FESTIVAL.mp3?_=1

 

Parco Cascine Firenze ospita Lattexplus Festival

Sabato 7 e domenica 8 settembre il Lattexplus Festival, alla sua terza edizione, debutta con l’obiettivo di produrre un festival di musica elettronica in un ‘teatro modulare’ (in grado di accogliere oltre 2.000 persone), la ‘Q1 arena’. Una pista da ballo nel prato del Quercione al parco delle Cascine, a Firenze.

Numerosi gli ospiti: da Peggy Gou, uno dei nomi più importanti della dance music a Laurent Garnier, uno dei più grandi dj e produttori europei a livello internazionale. Il festival, presentato martedì 27 agosto a Palazzo Vecchio, è curato dall’organizzazione di eventi Lattexplus e gode del sostegno dell’Estate fiorentina 2019 del Comune di Firenze. Spazio, tra gli altri, anche alla dj statunitense Avalon Emerson e a Dj Tennis, al secolo Manfredi Romani, fondatore dell’etichetta ‘Life and death’.

La Q1 Arena, che ospiterà il Lattexplus Festival nasce dal desiderio di realizzare uno spazio mobile ideato per accogliere eventi tra i più eterogenei in una delle più grandi aree verdi della città di Firenze, il Parco delle Cascine. Il progetto di N_D creative studio si sviluppa attraverso i principi della sostenibilità con un design “human scaled” che presta la massima attenzione ai processi di trasformazione e valorizzazione urbana e sociale. La struttura ben si inserisce in questa filosofia garantendo la sostenibilità ambientale ed economica attraverso l’utilizzo di tecnologie che si confrontano con la temporaneità di quest’opera architettonica. L’arena è suddivisa in due aree principali: quella interna, in grado di ospitare 2000 persone al coperto e che darà riparo anche a palco, area tecnica e backstage, e quella esterna, con tutti i servizi che si possono trovare all’interno di un festival come l’area relax e l’area ristoro. I due spazi sono collegati da un percorso esperienziale tra architettura sostenibile e materiali hi-tech. Un’altra novità relativa al Lattexplus Festival è la riduzione della plastica mono uso, con l’utilizzo di bicchieri riutilizzabili per i cocktail e posate e contenitori per il cibo biodegradabili. Tre le altre iniziative intraprese spicca l’installazione dell’isola ecologica PAANDAA per la raccolta di bottiglie e bicchieri di plastica: consegnando i propri vuoti presso questo spazio gli spettatori saranno premiati con dei token che potranno essere spendibili in cibo e bevande. Un’operazione virtuosa che consentirà di ridurre in tempo reale l’impatto ambientale della manifestazione.

“Le Cascine – ha detto l’assessore alla cultura del Comune di Firenze Tommaso Sacchi – diventano un modello, la nostra è una delle città europee che può vantare un polmone verde e idoneo all’ospitalità di grandi eventi. Il tutto grazie al lavoro degli operatori fiorentini: non è servito importare professionisti per organizzare i grandi momenti culturali che hanno vivacizzato il parco in questi mesi”.

Gallerie degli Uffizi, Comune nomina Moretti nel Comitato scientifico

Il sindaco Dario Nardella Fabrizio Moretti come proprio rappresentante nel Comitato scientifico delle Gallerie degli Uffizi. Lo ha designato ai sensi dell’art 50, c. 8 del TUEL. Il mandato di Fabrizio Moretti ha durata quinquennale.

Classe 1976, Moretti è stato il primo italiano a far parte del comitato esecutivo di TEFAF (The European Art Fair di Maastricht), insignito a soli 27 anni del prestigioso titolo francese di Chevalier de l’Ordre des Arts et des Lettres. È stato membro del comitato della mostra Frieze Masters di Londra e, dal 2016, è membro del Paintings Council del J. Paul Getty Museum di Los Angeles. Dal 2015 è Segretario generale della Biennale dell’antiquariato di Palazzo Corsini a Firenze.

«Auguro buon lavoro a Fabrizio Moretti – ha detto l’assessore alla Cultura Tommaso Sacchi -. Sono certo che con la sua esperienza e il lavoro svolto come segretario generale della Biennale internazionale dell’antiquariato di Palazzo Corsini sarà di grande supporto ad uno dei musei più straordinari e importanti del mondo». «Negli ultimi cinque anni, proprio grazie al suo impegno profuso nella governance della Biennale fiorentina – ha aggiunto -, Moretti ha portato quest’ultima a un indiscutibile e crescente successo di pubblico, operatori e critica di rilievo internazionale. Sono convinto che questa sua nomina sarà l’ulteriore occasione per tenere saldo e vivo il rapporto delle Gallerie con la città».

Due milioni e mezzo per la cura degli edifici e monumenti cittadini

Inzia oggi l’intervento di manutenzione delle facciate di Palazzo Strozzi, uno degli edifici storici compresi nel piano di cura del patrimonio culturale, per il quale sono stati stanziati due milioni e mezzo di euro. L’assessore Sacchi: “La manutenzione dei nostri palazzi e delle nostre chiese è fondamentale”.

Per tre giorni gli operai di una ditta specializzata, con l’ausilio di un mezzo con cella aerea, ‘tasteranno’ le superfici lapidee di Palazzo Strozzi per evidenziarne eventuali rischi di distacchi o necessità di interventi di restauro. Analoghi controlli sono da poche settimane terminati sulle facciate di Palazzo Vecchio e in generale interessano tutto il patrimonio monumentale cittadino, per il quale il Comune di Firenze ha destinato oltre due milioni e mezzo di euro in due anni.

MANUTENZIONE FACCIATA DI PALAZZO STROZZI IN VIA STROZZI
FOTO Enrico Ramerini / CGE Fotogiornalismo
MANUTENZIONE FACCIATA DI PALAZZO STROZZI IN VIA STROZZI
FOTO Enrico Ramerini / CGE Fotogiornalismo

“La prevenzione e la manutenzione – rileva l’assessore alla cultura Tommaso Sacchi – sono attività fondamentali per la cura e la buona gestione dell’enorme patrimonio artistico e monumentale della nostra città. Grazie agli interventi programmati, periodici e diluiti nel tempo, riusciamo ad avere un quadro preciso dello ‘stato di salute’ dei nostri palazzi, conventi e beni e possiamo organizzarne in maniera ordinaria e senza emergenza la cura”.

Il piano di interventi prevede tre accordi quadro dedicati a: palazzi, ville  e monumenti cittadini per un importo complessivo biennale di 864.750 euro (le ispezioni sono articolate in 73 immobili e 188 monumenti); chiese, conventi e Palazzo Vecchio per un importo complessivo biennale di 812.054 euro (le ispezioni interessano Palazzo Vecchio, 15 complessi religiosi, San Firenze  e l’Osservatorio Ximeniano); complessi monumentali e cinta muraria per un importo complessivo biennale di 835.276 euro (le ispezioni sono articolate in 26 episodi della cinta muraria, 17 immobili, monumenti del parco delle Cascine compresi quelli minori quali colonnini, cippi, termini, steli).

Ad oggi siamo a circa il 50% di ispezioni eseguite sul totale delle previste.

Addio a Toraldo di Francia, l’architetto della pensilina alla stazione di Firenze

L’architetto fiorentino Cristiano Toraldo di Francia, si è spento oggi a 78 anni. Professore all’Università di Camerino, fondatore del “Superstudio”, tra le sue opere più importanti la progettazione del lungomare di Livorno, la stazione ferroviaria di Firenze Statuto e la sede dell’Istituto bancario San Paolo di Prato. A Firenze è ricordato per la pensilina di Santa Maria Novella che fin dalla costruzione attirò feroci critiche, fino alla sua distruzione vent’anni dopo sotto la giunta Renzi.

Nato a Firenze il 18 settembre 1941, figlio del fisico e filosofo Giuliano Toraldo di Francia (1916-2011), dopo essersi laureato in architettura all’Università di Firenze, Cristiano Toraldo di Francia fondò nel 1966 il “Superstudio”, dove linguaggio architettonico e design vennero rielaborati sulla base di metodi di rottura fortemente ironici. Promotori del design d’evasione, i primi lavori di Superstudio risposero all’esigenza di liberarsi dalle suggestioni architettoniche tradizionali con progetti-immagine, usando l’utopia a fini demistificanti.

Foto tratta da https://www.cristianotoraldodifrancia.it/

Sciolto il Superstudio, nel 1980 aprì un proprio studio a Firenze, che si occupa di diversi settori della progettazione, dal disegno industriale all’architettura. Ha disegnato per Poltronova, Pica, Calzolari, Giovannetti, Fasem e per Anonima Castelli il Sistema Parete Integrato, per Zanotta il tavolo “Quaderna”, per Palagio la parete ventilata in cotto “Terra”, per Breda Ferroviaria la carrozzeria e gli interni del treno “Circumvesuviana” (Superstudio).

Tra i progetti realizzati da Cristiano Toraldo di Francia figura la pensilina per gli autobus della stazione di Santa Maria Novella a Firenze, opera discussa fin dalla costruzione nel 1990, in occasione dei Mondiali di Calcio, e abbattuta nel 2010 dalla giunta comunale dell’allora sindaco Matteo Renzi.

Foto tratta da https://www.cristianotoraldodifrancia.it/
Foto tratta da Wikipedia

La carriera accademica di Cristiano Toraldo di Francia inizia nel 1973 tenendo seminari nella Facoltà di Architettura di Firenze, a cui seguono conferenze in Europa, Giappone, Stati Uniti e Australia, e insegnamenti presso numerose scuole internazionali. Dopo aver insegnato alla California State University, ha concluso la carriera all’Università degli Studi di Camerino, dal 1992 professore della Facoltà di Architettura, oggi Scuola di Architettura e Design ”Eduardo Vittoria”, con sede nella città di Ascoli Piceno.

Il suo lavoro di ricerca sul linguaggio dell’architettura è stato documentato da numerose pubblicazioni internazionali ed è stato presentato nei maggiori musei e mostre di arte: dalla Triennale di Milano (1973) alla Biennale di Venezia (1978-1996), dal Museum of Modern Art (1972-2002 ) al Metropolitan Museum di New York (1976). I disegni e i progetti di architettura insieme agli oggetti di design fanno parte di numerose collezioni permanenti pubbliche e private. Nella collezione permanente di arte moderna e contemporanea del Centre Pompidou a Parigi nel 2001 sono state aperte due sale dedicate al Superstudio. Nel 2003 il Design Museum di Londra ha dedicato una mostra sul lavoro teorico del Superstudio dal titolo “A world without objects”. La casa editrice Skira ha pubblicato per l’occasione un volume dal titolo “Superstudio” a cura di Bill Manking e Peter Lang. La mostra si è spostata a New York sempre nel 2003, e poi alla Triennale di Milano nel 2004. Cristiano Toraldo di Francia ha progettato gli spazi espositivi della mostra “I Maestri della Carrozzeria Italiana” al Centre Pompidou a Parigi, oltre a uffici e interni commerciali per importanti aziende italiane, tra le quali Anonima Castelli, Enrico Coveri, Gherardini e per istituti di credito come la Banca Toscana, l’Istituto bancario Sanpaolo di Torino e altri fino alla recente Sede della Banca di Credito Cooperativo del Chianti Fiorentino. Ha progettato opere pubbliche per i comuni di Roma, Firenze, Livorno, Chianciano, Prato, Pistoia, Macerata e altri. Nel 2004 aveva dato vita allo studio di architettura associato Luccioni Toraldo di Francia.
Per l’editore Quodlibet è autore dei volumi “Superstudio: la vita segreta del Monumento Continuo. Conversazioni con Gabriele Mastrigli” (2015) e “Opere 1966-1978” (2016).

Foto tratta da https://www.cristianotoraldodifrancia.it/

Così lo ricorda il rettore dell’Università di Camerino, Claudio Pettinari, con un post su Facebook: “Il rettore e l’intera comunità universitaria si stringono attorno ai familiari del professore Cristiano Toraldo di Francia, docente della Scuola di Architettura e Design del nostro Ateneo, esprimendo le più sentite condoglianze. La nostra Università ricorda la competenza, la preparazione, la passione per la ricerca e la didattica che sempre hanno contraddistinto la sua figura di docente universitario, unitamente ad una straordinaria umanità e vicinanza ai sogni e alle aspirazioni degli studenti, per i quali è sempre stato punto di riferimento unico e insostituibile. Arrivederci Professore, grazie”.

Foto tratta da https://www.cristianotoraldodifrancia.it/
Foto tratta da https://www.cristianotoraldodifrancia.it/

Su Facebook è comparso anche il ricordo dell’assessore alla Cultura del Comune di Firenze, Tommaso Sacchi: “Questa notte è scomparso Cristiano Toraldo di Francia. Ci lascia un protagonista visionario e sapiente dell’architettura del nostro Paese. Fiorentino. Una delle anime del #superstudio che tra il 1966 e il 1978 ha contribuito ad una nuova idea di architettura e di cultura del progettare del nostro Paese, mettendo in discussione i confini tra arte, design e Paese, mettendo in discussione i confini tra arte, design e architettura con una disinvoltura insolita per quel tempo. Un pensiero ancora oggi di una attualità sconvolgente. Una pagina di storia del nostro Paese – ha concluso Sacchi – che, da Firenze, ha influenzato il pensiero di architetti e intellettuali di tutto il mondo. Voglio esprimere un pensiero di cordoglio alla famiglia Toraldo di Francia”.

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