A Firenze “Il Quarto Stato”: in mostra a Palazzo Vecchio fino al 30 giugno

Arrivato da Milano, nei giorni scorsi a Firenze, il famoso quadro di Pellizza da Volpedo, “Il Quarto Stato”. Un’opera sempre attuale che sarà in mostra a Palazzo Vecchio, dal primo maggio fino al 30 giugno.

Alla vigilia dell’inaugurazione della mostra del quadro “Il Quarto Stato”, c’era anche il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in visita al capoluogo Toscano. “La collaborazione con Firenze è sempre molto viva – ha affermato Beppe Sala -. Il Quarto Stato è un’opera molto attuale. Il lavoro oggi è centrale: se il Quarto Stato era composto dai contadini e poi con la rivoluzione industriale era il proletariato, oggi il Quarto Stato è un insieme molto largo, che rischia di allargarsi. Penso al lavoratore del call center che prende 600 euro per lavorare 32 ore alla settimana. Molto bene dunque dare visibilità a quest’opera per il messaggio che porta, molto bene portarla qua per il 1 maggio”.

Su una nuova collocazione dell’opera a Milano Sala ha spiegato che “il dibattito è già riaperto, noi stiamo pensando a dove metterlo, non è scontato che torni al Museo del Novecento”. Sala ha risposto anche a chi gli chiedeva quale opera di Firenze facesse il percorso opposto, e dunque verso Milano: “Ne parleremo adesso col sindaco Nardella – ha detto -. Abbiamo la fortuna che l’assessore alla cultura di Milano Tommaso Sacchi era assessore a Firenze, conosce bene le opere e quindi credo che ci sarà un buono scambio. Noi ci lamentiamo del fatto che non si collabora mai, aldilà di tutto poi non si fanno le cose per ‘pareggiare’. Questo è un segnale importante, credo che le città dovrebbero farlo”.

“Mi ricordo una polemica quando dicevo che sarebbe stato bello avere i Bronzi di Riace a Milano, si era sollevato il mondo – ha detto ancora -. Invece è naturale, abbiamo un patrimonio artistico che se si fa girare un po’ male non fa, naturalmente con prudenza, attenzione e coinvolgendo le soprintendenze”.

🎧Teatro: Rifredi entra in Fondazione Teatro della Toscana

Il teatro di Rifredi (Firenze) entra a far parte della Fondazione Teatro della Toscana, l’ente che comprende il teatro della Pergola, il teatro Era e l’Oltrarno (scuola di formazione del mestiere dell’attore diretta da Pierfrancesco Favino).

All’interno della Fondazione il Teatro di Rifredi continuerà a essere un centro di cultura contemporanea e uno spazio per artisti e spettatori, con un costante impegno nello sviluppo della creatività contemporanea e nella conservazione del repertorio e dei progetti ad esso connessi. Tra questi, il progetto ‘Neolatini’ per la promozione della drammaturgia contemporanea internazionale dedicato ad autori francesi, belgi, spagnoli, catalani, portoghesi e latino-americani; il progetto ‘Scritture di scena’ basato su spettacoli con testi di autori italiani viventi, capaci di rispecchiare in maniera originale e stimolante temi, problematiche, conflitti e aspirazioni della nostra contemporaneità e il progetto ‘Drammaturgie per le giovani generazioni’ che punta alla creazione di spettacoli specificatamente pensati per affiancare i percorsi didattici delle scuole elementari, medie e superiori.

Per il sindaco di Firenze Dario Nardella “con l’ingresso di Rifredi si aggiunge un altro prezioso tassello che fa di questa istituzione una delle più grandi e importanti della prosa a livello nazionale”.

Secondo il presidente della Toscana, Eugenio Giani si tratta di “un’ottima notizia” perché “arricchisce l’offerta teatrale della Toscana in un momento particolare, che ci vede impegnati nella ripartenza dopo i difficilissimi anni della pandemia”. “Sono lieto che il Teatro di Rifredi – Pupi e Fresedde di Giancarlo Mordini e Angelo Savelli entri a pieno titolo nella nostra Fondazione – ha detto il presidente del Teatro della Toscana Tommaso Sacchi – con il suo portato di lavoro sulla drammaturgia, sui giovani, sulla ricerca”.

Il presidente di Fondazione Cr Firenze Luigi Salvadori ha osservato che “questa operazione è una garanzia di continuità per l’esperienza del Teatro di Rifredi ed è un nuovo passo per una diversa fruizione dello spettacolo soprattutto da parte dei giovani”.

Nardella: “Pronti a candidare Firenze Capitale del Libro 2023”

Il sindaco di Firenze, Dario Nardella, lo ha detto a margine della presentazione della manifestazione TESTO, alla Lepolda dal 25 al 27 febbraio 2022.

La volontà è quella di candidare la città di Firenze a Capitale del Libro per il 2023, queste le parole del sindaco di Firenze, Dario Nardella, questa mattina al Teatro de La Pergola. L’occasione era quella della presentazione della prima edizione di TESTO, salone dedicato all’editoria, organizzato da Stazione Leopolda e Pitti Immagine a Firenze, dal 25 al 27 febbraio.

Un primo evento, quello di TESTO che però vuole diventare a cadenza annuale. Firenze ‘Capitale del Libro 2023’, “sarebbe Un riconoscimento che ci permetterebbe di investire ancora di più in cultura – ha spiegato sempre Nardella -, un settore fondamentale per la nostra città. Lettura è cultura, cultura è Firenze. In ogni sua espressione.”

L’annuncio di candidare il capoluogo toscano c’era già stato lo scorso luglio dall’ex assessore alla Cultura Tommaso Sacchi. In quell’occasione, Sacchi affermò di essere al lavoro per presentare il bando ministeriale. Adesso le parole del primo cittadino rafforzano questa candidatura.

Per il 2022, a breve, sarà svelata la città che ospiterà la manifestazione: tra le otto finaliste anche Pistoia. Il titolo di ‘Capitale italiana del libro’ è stato istituito dalla legge n. 15 del 13 febbraio 2020. Nelle precedenti edizioni sono state Capitali italiane del libro le città di Chiari nel 2020, titolo attribuito per legge dal Consiglio dei Ministri nella prima edizione e Vibo Valentia nel 2021, all’esito di un’apposita selezione.

🎧 Teatro della Pergola, Firenze e Teatro Era d Pontedera, nuova stagione

Firenze, lanciata la campagna abbonamenti della nuova stagione Pergola-Era, che vede in cartellone un totale di 23 appuntamenti, di cui 15 al Teatro della Pergola a Firenze e 8 al Teatro Era di Pontedera, e altri eventi collaterali per il saloncino ‘Paolo Poli’ della Pergola.

Si inizia il 28 dicembre con il primo spettacolo in abbonamento alla Pergola con Maria Amelia Monti e Marina Massironi nella commedia ‘Il marito invisibile’. Il teatro Era, invece, parte il 4-5 dicembre con ‘Io Sarah, io Tosca’ in cui Laura Morante è Sarah Bernhardt, l’attrice cui Victorien Sardou dedicò La Tosca.

In podcast l’intervista al presidente della Fondazione Teatro della Toscana, Tommaso sacchi e il presidente del Teatro Era Antonio Chelli, a cura di Gimmy Tranquillo.

Il teatro civile sarà portato in scena da Stefano Accorsi con il debutto di ‘Storia di 1’; da Fabrizio Gifuni in ‘Con il vostro irridente silenzio’, uno studio sulle lettere dalla prigionia e sul Memoriale di Aldo Moro.

Ferzan Özpetek poi porta a teatro la sua ‘Ferzaneide’, un viaggio sentimentale attraverso il racconto dei suoi ricordi, e la trasposizione del film Mine vaganti. Il teatro classico, invece, è rappresentato da Glauco Mauri e Roberto Sturno con ‘Il canto dell’usignolo’, poesie e monologhi di Shakespeare; da Monica Guerritore con ‘L’anima buona’ di Sezuan di Brecht, da Gabriele Lavia con ‘Il berretto a sonagli’ di Pirandello.

A Elio Germano si deve la sperimentazione di ‘Così è (o mi pare)’, una riscrittura per realtà virtuale dell’opera di di Pirandello, programmato nel saloncino ‘Paolo Poli’.

Tra gli artisti internazionali presenti in cartellone Bob Wilson e CocoRosie che presentano Jungle Book; Emmanuel Demarcy-Mota che dirige Six Personnages En Quête D’Auteur di Pirandello.

 

🎧 ‘Tommy goes to Milan’, l’ultimo giorno a Firenze dell’assessore Sacchi

Firenze, con una conferenza stampa nella sala d’Arme di Palazzo Vecchio, mentre sui muri scorrevano le grandi slides che ritraevano gli eventi culturali più importanti organizzati durante il suo servizio di assessore, Tommaso Sacchi ha salutato Firenze, e da domani sarà ufficialmente assessore alla cultura al Comune di Milano.

Il primo intervento dell’evento è stato quello del sindaco di Firenze Dario Nardella che non senza emozione ha parlato per più di mezz’ora ricordando tutti gli eventi organizzati con la collaborazione di Tommaso Sacchi, prima a capo della sua segreteria cultura, poi dell’Estate Fiorentina ed infine vero e proprio assessore alla cultura del Comune di Firenze.

In podcast l’intervista al sindaco di Firenze Dario Nardella e all’assessore alla cultura uscente Tommaso Sacchi, a cura di Gimmy Tranquillo.

“Con l’assessore Sacchi abbiamo lavorato insieme sulle grandi istituzioni, penso al Teatro della Pergola. Mi sono sentito con i soci del teatro, con il presidente della Regione e di Fondazione Cr Firenze e ho avuto una conversazione col sindaco Sala: Sacchi per il momento rimarrà presidente della Fondazione Teatro della Toscana – ha annunciato Dario Nardella – Per me Sacchi è stata una scommessa, credo anche per la città. Direi che l’abbiamo vinta. Non credo sia mai successo che una grande capitale europea come Milano abbia attinto alla classe dirigente fiorentina. È un riconoscimento della qualità delle politiche culturali della nostra città”.

Il sindaco ha spiegato di aver “deciso di tenere la delega alla cultura perché ritengo che sia fondamentale avere una transizione senza strappi, le cose non devono essere fatte con fretta. Voglio rassicurare: non lavorerò sulla cultura nei ritagli di tempo”.

Al momento Nardella ha scelto di tenersi la delega della cultura in modo da avere “una transizione senza strappi”, poi ci sarà da capire se si tratta di una decisione definitiva o meno (tanto che il sindaco ha detto “vedremo” alla possibilità di tenere la delega per tutto il mandato). Di certo, ha aggiunto il sindaco, l’obiettivo è dare priorità alla cultura cercando anche “nuovi partner privati” a sostegno del settore.

“Quando e se sarà il momento annuncerò l’eventuale nomina di un nuovo assessore e il riassetto delle deleghe della giunta”.

“Questo trasferimento a Milano – ha chiarito Nardella – è avvenuto in modo condiviso, sereno, senza alcun tipo di strappo e anche nei prossimi mesi non ci saranno strappi. C’è un dispiacere umano ma è anche un momento di grande crescita, ho sempre improntato il mio lavoro di sindaco sulla base di un obiettivo, far crescere un gruppo dirigente. Dunque, ora ho un misto di sentimenti, una parte di me è triste, l’altra è felice. Questa di sicuro non è una giornata di commiato, ma di felicità”.

Per i prossimi mesi Nardella ha annunciato che “Firenze ospiterà il 50mo anniversario della convenzione di Parigi del 1972”.

Poi è stata la volta dell’assessore uscente Tommaso sacchi che ha ringraziato i suoi collaboratori, i giornalisti ma anche tutti i fiorentini ed ha parlato dei risultati raggiunti ricordando in particolar modo l’Estate fiorentina “cresciuta del 200% in cinque anni” ricordando inoltre che Firenze “è la città che ha il coefficiente più alto per quanto riguarda il rapporto tra imprese presenti in città e imprese culturali attive”.

“Abbiamo progettato – ha spiegato – il rilancio del settore contemporaneo, fatte tante attività nella musica, nel teatro e nella rigenerazione urbana con 3,5 spazi all’anno rinati grazie all’iniziativa culturale. La macchina” della cultura “oggi è molto solida, abbiamo due nuovi dirigenti e un rapporto con associazioni e istituzioni che prevede dei contributi triennali, quindi c’è una progettazione a medio-lungo termine”.

Sul ruolo come presidente della Fondazione Teatro della Toscana “è una responsabilità che mi onora moltissimo, dimostreremo che anche dopo il Covid potremo rilanciare il nostro teatro”.

Intanto, tra le prime tappe della nuova avventura milanese, “andrò nei teatri per festeggiare le aperture totali e cercare di progettare un nuovo rapporto col pubblico. A Milano mi aspetta una sfida importantissima, sono pronto”.

 

 

Sacchi nuovo assessore alla Cultura di Milano, Nardella tiene sue deleghe

Tommaso Sacchi è il nuovo assessore alla Cultura del Comune di Milano. Lascia così Firenze dove ricopriva il ruolo di assessore a Cultura, moda, design e relazioni internazionali: sarà il sindaco Dario Nardella a mantenere queste deleghe, dunque non ci sarà un nuovo assessore in giunta.

“Sono felicissimo per la nomina di Tommaso ad assessore alla Cultura del Comune di Milano – ha commentato Nardella -. Una scelta che considero frutto della solida amicizia e collaborazione tra le due città e tra me e il sindaco Beppe Sala, e che sarà senza dubbio destinata a rafforzare il nostro asse politico e istituzionale nei prossimi anni”.

“Il fatto che un sindaco così autorevole come Sala e di una città così importante come Milano abbia scelto un giovane amministratore di Firenze – ha continuato Nardella – in un incarico complesso e rilevante è per me motivo di orgoglio e di riconoscimento per i risultati culturali raggiunti dalla mia giunta e dalla città in questi anni”.

Nardella ha voluto poi precisare che il rapporto con Sacchi “personale e politico non solo non diminuirà ma crescerà nei prossimi anni nell’interesse delle nostre due città. Questa nomina non cambierà infatti di una virgola la politica culturale fiorentina di cui mi farò personalmente e direttamente carico mantenendo le deleghe della cultura, della moda e delle relazioni internazionali e rafforzando la struttura tecnica dell’assessorato che già da ora si potrà avvalere di due nuove dirigenti, dottoressa Maria Teresa Timpano e dottoressa Marina Gardini, che lavoreranno sotto la guida della dottoressa Gabriella Farsi”.

“Sul piano personale – ha aggiunto – non posso che gioire per la crescita professionale e politica che l’assessore Sacchi sta facendo, dopo aver dimostrato di essere una figura di punta della classe dirigente di Firenze, portatore di idee, metodi e relazioni innovativi e vincenti. Rivolgo infine al mio amico e collega Sala e alla sua nuova giunta un grande in bocca al lupo”.

Nel pomeriggio sacchi ha poi postato un messaggio sui social di ringraziamento a Beppe Sala per la fiducia “Ce la metterò tutta e spero davvero di essere all’altezza di questo incarico. Voglio contribuire da subito alla tua idea di città”, ha sottolineato Sacchi ringraziando al contempo anche il sindaco di Firenze, Dario Nardella “per avermi permesso di lavorare per sette anni al tuo fianco. E’ stato un pezzo di vita unico e che porterò per sempre con me. Continueremo a costruire molto insieme”, conclude.

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