A Firenze ‘Welfare Culturale’ per malati Parkinson

Cinque iniziative gratuite destinate agli over 65 per promuovere il benessere della comunità attraverso l’avvicinamento alla cultura: questo il progetto ‘Welfare Culturale’ coordinato e promosso da Fondazione Cr Firenze con Fresco Parkinson Institute e L’Immaginario Associazione Culturale, e il supporto di Comune di Firenze, Ausl Toscana Centro, Musei del Bargello.

Per migliorare la qualità della vita delle persone affette da Parkinson verranno svolti laboratori artistici, lezioni di danza e allenamenti di boxe, mentre per le persone neurodiverse saranno disponibili delle visite guidate slow in sale espositive di alcuni musei fiorentini.  “Oltre a promuovere ‘Welfare Culturale’, – ha affermato Gabriele Gori, direttore della Fondazione Cr Firenze – contribuiremo presto al funzionamento di ‘Casa Parkinson’, che sarà prossimamente inaugurata, mettendo a disposizione le risorse necessarie per coprire il personale della struttura”. Il progetto ‘Casa Parkinson’, promosso dal Fresco Parkinson Institute, propone un modello di cura onnicomprensivo e integrato per rispondere nel modo più esaustivo ai molteplici bisogni delle persone affette dalla malattia.

“Siamo impegnati a 360 gradi per una città a misura di anziano che senza dubbio passa anche da azioni come queste”, ha evidenziato l’assessora comunale al Welfare, Sara Funaro, secondo cui quello della Fondazione è “un progetto che si compone di tante iniziative mirate al benessere dei nostri anziani, occasioni di socialità e arricchimento culturale che possono davvero fare la differenza nella qualità della vita delle persone più fragili”.

Dal 09/09 all’11/09 a Firenze arriva l’Alzheimer fest

A Firenze, in piazza della Santissima Annunziata e negli spazi dell’Istituto degli Innocenti, il 9-10 e 11 settembre arriva la sesta edizione dell’Alzheimer Fest dal tema “Rinascimenti: l’arte della cura”. Tre giorni di incontri, oltre 150 eventi a “cui parteciperanno familiari e operatori, musei e istituzioni, medici e clown”.

“L’Alzheimer, come le altre demenze, chiudono e ritirano le famiglie: questa è la spinta che ci ha portato a voler fare questo evento in piazza, nel centro della città. La piazza è l’opposto di quello stigma spaventoso che è la vergogna, mentre l’Istituto degli Innocenti rappresenta la protezione. Quindi “Non abbiamo vergogna, ma proteggiamo le persone fragili”. Nelle parole di Michele Farina, l’organizzatore dell’Alzheimer Fest, c’è tutto il necessario per comprendere come mai l’Alzheimer fest sia  un’importante occasione di incontro e di festa sia per coloro che fanno qualcosa per ogni forma di fragilità, ma anche per chi vorrebbe fare ma non sa dove cominciare.  L’Alzheimer fest, che per la sua sesta edizione arriva a Firenze, in piazza della Santissima Annunziata e negli spazi dell’Istituto degli Innocenti, porterà con sé ben 150 eventi distribuiti in tre giorni, dal 9 all’11 settembre.

“Rinascimenti: l’arte della cura” è il titolo scelto per l’edizione fiorentina che è stata presentata oggi nel corso di una conferenza stampa svoltasi presso l’Istituto degli Innocenti e cui hanno partecipato Maria Grazia Giuffrida, presidente dell’Istituto degli Innocenti, l’assessora regionale alle politiche sociali, l’assessora al welfare del Comune di Firenze, e ancora Michele Farina, il presidente di Aima Firenze (Associazione italiana Malattia di Alzheimer)  Manlio Matera, la direttrice generale Solidarietà Caritas Onlus Ginevra Chieffi, e un “infiltrato” d’eccezione: Paolo Hendel, veterano dell’Alzheimer Fest.

Per l’assessora regionale alle politiche sociali questa manifestazione è un modo originale e creativo di mettere al centro della ribalta un tema complesso che riguarda non solo i malati ma  anche le loro famiglie. Con questa chiave di lettura artistica e culturale, ha evidenziato, si permette alla parola Alzheimer e demenza di trovare spazi sociali, di condivisione e comunione. In una regione come la Toscana, ha concluso, dove la percentuale di anziani è molto alta , l’Alzheimer è una vera e propria  malattia sociale rispetto alla quale è necessario lavorare  per migliorare la qualità della vita delle persone e  per  valorizzare e sostenere chi le assiste coinvolgendole nel processo di cura e garantendo un sistema di servizi globale, unitario, integrato e radicato nel territorio.

Michele Farina ha quindi illustrato il programma e spiegato la filosofia del festival. “Il menù – ha detto –  è presto detto: salute e cultura, l’arte del vivere insieme. i protagonisti saranno sani e meno sani, familiari e operatori, musei e istituzioni, medici e clown. E tantissime realtà del tessuto sociale, dei servizi, del panorama culturale non solo della Toscana. Ci troveremo tutti Insieme per scoprire l’altra faccia dell’Alzheimer: perché non è vero che contro la demenza non ci sia niente da fare. Se la comunità è amica, consapevole e solidale, se i servizi funzionano a dovere, allora l’Alzheimer non cancella la vita. Non basta un approccio sanitario: l’arte aiuta la cura, e l’arte della cura scaccia la solitudine, promuove la prevenzione. Ci può essere benessere nella malattia, nelle difficoltà. Vale per ogni età dell’innocenza, per giovani e vecchi, per ogni fascia di fragilità”.

Per l’assessore a Welfare del Comune di Firenze il festival offre importanti occasioni di confronto e dibattito, oltre a tante attività dedicate alle persone con Alzheimer e alle loro famiglie. La manifestazione permetterà di raccogliere buone pratiche su un tema complesso come l’Alzheimer, che coinvolge non solo i malati e i loro cari, ma anche le Istituzioni e i mondi dell’assistenza, della sanità e della ricerca. L’amministrazione comunale fiorentina è molto sensibile su questo tema ed è impegnata sul fronte del sociale: con l’apertura dello sportello di orientamento per le famiglie delle persone con questa patologia, la struttura di Montedomini è diventata un vero e proprio punto di riferimento per le persone con Alzheimer e i loro familiari. L’obiettivo del Comune è capire quali sono le cose più immediate da attivare a livello sociale e come andare incontro alle famiglie che hanno il problema dell’assistenza dei propri cari malati e che si imbattono in difficoltà burocratiche, troppo spesso difficili da superare da sole.

“L’Alzheimer Fest  – ha detto la presidente dell’Istituto degli Innocenti Maria Grazia Giuffrida –  ha il grande merito di accendere una luce e portare all’attenzione della riflessione pubblica su una patologia che ha un effetto dirompente non solo su chi ne soffre direttamente, ma anche sui congiunti e sulla famiglia tutta, a cominciare dai bambini. L’Istituto degli Innocenti mette sempre di più al centro dei suoi interventi la famiglia – nel senso più ampio del termine – quale soggetto plurale portatore di bisogni ma anche risorsa fondamentale per lo sviluppo delle bambine e dei bambini. Alla luce di questo siamo lieti di ospitare negli spazi della nostra sede l’Alzheimer Fest, perchè il benessere dei più piccoli passa anche attraverso il benessere di genitori e nonni”
“AIMA Firenze ha accolto con grande favore la proposta di realizzare l’Alzheimer Fest 2022 a Firenze ed esprime la propria soddisfazione per l’interesse e la partecipazione dimostrate dalle Istituzioni” – ha spiegato Manlio Matera presidente AIMA Firenze. “L’Alzheimer Fest – ha aggiunto – si inserisce perfettamente nel quadro dell’attività dell’associazione volta alla sensibilizzazione della comunità sul tema della Demenza”.

“L’Alzheimer è una malattia che fa cadere i punti di riferimento, destabilizza e fa sentire perduti, sia il malato sia i familiari che se ne devono prendere cura – afferma Ginevra Chieffi, direttrice generale di Fondazione Solidarietà Caritas Onlus -. Qui invece la portiamo in piazza, tra la gente: questa iniziativa è un’occasione per chi ha a che fare con questa patologia per sentirsi meno solo e incontrare persone pronte ad ascoltare, a condividere le proprie competenze o il proprio cuore per alleviare la sofferenza. La Fondazione metterà a disposizione i locali della mensa di San Francesco, un luogo dove tradizionalmente chi ha bisogno trova un piatto caldo ma anche ascolto e una mano tesa, per offrire un pasto sano a tutti i partecipanti”.

Tra i partecipanti all’edizione fiorentina molti protagonisti del panorama artistico e culturale toscano e italiano:  Paolo Hendel, Daniela Morozzi, David Riondino, Virgilio Sieni, la Scuola di Musica di Fiesole, le Musiquorum, Clet Abraham, Franco Cardini, TerraProject.

L’Alzheimer Fest è un festival itinerante promosso dall’omonima associazione di volontariato che è nata nel 2017 a Firenze e che nel 2021 ha ottenuto un riconoscimento da parte della Presidenza della Repubblica. In passato il festival si è svolto in Lombardia, Trentino, Veneto, Emilia-Romagna, Umbria.  L’edizione 2022 in Toscana nasce dalla collaborazione e patrocinio di Regione Toscana, Comune di Firenze, Istituto degli Innocenti, con il partenariato di Aima Firenze, Fondazione Caritas, Anci Toscana,  Misericordia di Firenze.

Nell’edizione di Firenze, l’Alzheimer Fest vedrà il coinvolgimento di realtà provenienti da tutta la regione, anche grazie all’attività svolta da AIMA Firenze – Associazione Italiana Malattia di Alzheimer – che, dal 1994, opera in Toscana a sostegno delle famiglie dei malati.

Aima ha realizzato un Tour Toscano di avvicinamento al festival,  in sette tappe.
Il Tour ha avuto la finalità di informare i cittadini toscani, gli operatori del settore, i volontari, gli amministratori pubblici e i dirigenti delle istituzioni del settore sociosanitario, sull’Alzheimer Fest e il suo svolgimento, ma è stata anche un’occasione di confronto, comunicazione e sensibilizzazione sul tema della demenza, con un’attenzione particolare alle esperienze e alle risorse del territorio.  Gli incontri si sono svolti a Grosseto, Empoli, Quarrata (Pistoia) Rosignano Solvay (Livorno), Montevarchi (Arezzo), Capannori (Lucca) e Massa.

Si stima che gli italiani anziani con varie forme di demenza siano ormai 1,3 milioni, quasi il 10% circa dei 14 milioni di ultrasessantacinquenni. In Toscana, con una popolazione tra le più longeve (950mila anziani) vi sono oltre 85mila soggetti affetti da demenza, pari all’8%. A Firenze i casi sono 20mila.

Simona Gentili ha intervistato Manlio Matera, Presidente della sezione Aima di Firenze e Vice Presidente di Aima Nazionale, e Serena Spinelli, assessora alle politiche sociali della regione toscana.

Cori razzisti da tifosi Juve a Firenze, “viola massa di ebrei”

“I viola non sono italiani, ma una massa di ebrei” e ancora “il viola è il colore che odio, il colore che odio di più, sterilizziamo le donne, così non ne nascono più”: questo il coro scandito ieri dal settore del Franchi che ospitava oltre un migliaio di sostenitori della Juventus arrivati a Firenze per la gara contro la Fiorentina conclusasi 1-1. Il caso è emerso oggi dopo che è stato diffuso sui social un video, nel quale si sente il coro.

Oltre ai cori offensivi lanciati dal settore del Franchi di Firenze che ospitava i tifosi bianconeri, ieri allo stadio per Fiorentina-Juve c’erano anche un uomo ed un ragazzino, immortalati nel parterre di curva Ferrovia con una maglia e una sciarpa del Liverpool. Nell’ambiente juventino il ricordo è andato alla tragedia dell’Heysel e così gli steward, come da regolamento, hanno fatto togliere i simboli del club inglese.

Intanto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, ha annunciato attraverso Facebook che, con il Comune di Firenze, ha già avviato un’azione legale “per difendere il nome e l’immagine di Firenze e dei fiorentini dalle ripetute diffamazioni da parte del signor Sergio Vessicchio: faremo una nuova azione risarcitoria di fronte a questi ennesimi insulti e con i soldi che dovrà darci – ha aggiunto Nardella – pagheremo la retta delle scuole calcio ai bambini della nostra città che non se la possono permettere. Il tifo e il giornalismo sono un cosa, le
offese gratuite e la violenza verbale sono ben altro e noi non le lasciamo passare”.

Anche Sara Funaro, assessora al welfare, sanità e pari opportunità del Comune di Firenze, si è espressa in merito all’accaduto: ”Lo dico da donna e da ebrea, quelli non sono tifosi, chi ha intonato quei cori deve essere individuato e punito”. ”Sono frasi vergognose e inaccettabili – ha continuato Funaro su Twitter – Lo sport è disciplina e rispetto, la nostra memoria e le donne devono essere rispettate”.

🎧 Firenze: ad ottobre i lavori per il Villaggio Montedomini , il cohousing che reinventa l’abitare per ‘diversamente giovani’

Il ‘Villaggio Montedomini’ è il primo villaggio pubblico per anziani in città. 36 mini appartamenti a canone calmierato per anziani fragili autosufficienti in cui coesisterà una visione integrata della salute e della vita e che contribuirà a riportare la residenza nel centro di Firenze.

Un modello innovativo nella rete dei servizi assistenziali per anziani, a supporto della domiciliarità, della prevenzione e dell’assistenza: si presenta così “Villaggio Montedomini” i cui lavori cominceranno ad ottobre. Nascerà nella parte di complesso attualmente vuota situata nell’ala più vicina ai viali e orientata su via Pietro Thouar, accoglierà le persone fragili autosufficienti, creando non una residenza per anziani, ma un ‘condominio sociale’ (un co-housing), dove gli ospiti avranno agevolazioni economiche e di gestione delle attività condominiali, con l’obiettivo di incrementare l’ampiezza della rete di ‘protezione’ e supporto e migliorare la qualità della vita, ritardando il momento dell’ingresso in RSA

Il ‘Villaggio Montedomini­’, uno dei progetti del programma di mandato amministrativo del sindaco Nardella, sarà realizzato grazie ai contributi e alla collaborazione di vari Enti: il Comune ci investirà 2milioni 460mila euro arrivati con il Pnrr per il Lotto 2, la Fondazione CR Firenze 1milione di euro, la Regione Toscana 1milione 360mila euro destinati ai lavori del Lotto 1. ASP Firenze Montedomini finanzierà complessivamente 948.695 euro.

Progettato dallo studio di Architettura Rossi Prodi Associati srl, il villaggio avrà un’ampiezza di 3173 metri quadrati di aree interne e 687 metri quadrati di aree esterne (terrazze e portico fronte corte) con la capacità di ospitare fino a 65 residenti distribuiti in 14 monolocali, 7 monolocali soppalcati e 15 bilocali. Tutti gli appartamenti saranno attenti alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico: saranno realizzati con materiali ecosostenibili e di riciclo e avranno grandi finestre che li renderanno molto luminosi.

I miniappartamenti saranno gestiti dall’ASP Firenze Montedomini e avranno come target singoli o coppie, a partire dai 65 anni di età. Negli appartamenti, per i quali il canone di locazione sarà calmierato per andare incontro alle fasce più fragili della popolazione, gli anziani non saranno soli: vivranno in autonomia, ma se necessario potranno usufruire dei servizi sociosanitari resi da Montedomini, di quelli offerti nel quartiere e di quelli che verranno erogati nella Casa di Comunità che nascerà a Montedomini nell’area di proprietà dell’Azienda sanitaria in via de’ Malcontenti.

Il condominio in co-housing, che farà parte del complesso di Montedomini, avrà l’ingresso da via dei Malcontenti, mentre l’ingresso agli alloggi sarà dal portico che si affaccia sulla corte interna. Gli appartamenti avranno spazi comuni dove gli ospiti potranno combattere la solitudine e socializzare: ci sarà una mensa con la possibilità di consegnare il cibo direttamente negli appartamenti, un teatro che sarà ristrutturato per spettacoli e incontri, un giardino davanti aperto ai cittadini, e in particolare alle famiglie con bambini. I corridoi saranno concepiti in maniera innovativa, come strade e spazi in cui le persone potranno socializzare.

“Quello del ‘Villaggio Montedomini’ – ha detto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani – è un progetto in cui la Regione crede con grande convinzione e che quindi abbiamo deciso di sostenere con un significativo finanziamento perché permetterà di migliorare la qualità di vita di anziani non autosufficienti o parzialmente non autosufficienti consentendo loro di vivere autonomamente ma in un contesto comunitario. E’ una iniziativa di grande respiro, molto importante per le indicazioni che potrà dare ad affrontare nel modo migliore la grande sfida dell’assistenza agli anziani”.

“Il desiderio più grande di ogni persona anziana – ha sottolineato l’assessora regionale alle Politiche sociali Serena Spinelli – è di mantenere il più a lungo possibile la sua autonomia. Il Villaggio Montedomini offrirà una opportunità preziosa per garantire alla persona anziana di avere una risposta adeguata ai suoi bisogni: di poter quindi mantenere i suoi spazi e la sua libertà in contesto di vicinanza ai servizi e ben inserito nell’ambito urbano e sociale della città. Questa realtà che si andrà ad unire ad altre già esistenti in Toscana, come ad esempio quella ormai consolidata del Centro civico di Lastra a Signa, sarà importante anche per orientare le nostre risposte future verso la popolazione anziana”.

“Questo è un progetto bello e innovativo a livello nazionale – ha detto il sindaco Dario Nardella -, che nasce dal mio programma di governo della città. L’idea rivoluzionaria di integrare i nostri anziani in una rete di assistenza, valorizzando la loro autonomia e la loro libertà, è un modo nuovo per far vivere gli anziani nella comunità senza lasciarli isolati e ai margini. Il ‘Villaggio Montedomini’ è un modo per metterli al centro del tessuto sociale, civile e culturale”. “Questo progetto conta sull’alleanza tra Regione, Comune, Fondazione CR Firenze e ASP Firenze Montedomini – ha continuato il sindaco-. Spero che il modello del ‘Villaggio Montedomini’ possa essere di riferimento per un nuovo concetto di comunità, dove gli anziani non sono un peso, ma sono il cuore, dove sono una realtà dinamica viva e ben integrata”.

“Questo progetto contribuisce a riportare i residenti in centro – ha detto l’assessore a Welfare Sara Funaro -. Come Comune abbiamo stanziato 2milioni e 460mila euro che ci sono arrivati dal Pnrr: è stata una scelta convinta perché questo progetto, che ci auguriamo venga preso ad esempio, dà importanti risposte a livello abitativo, di prevenzione sanitaria e di socializzazione per gli anziani fragili autosufficienti. Da parte degli anziani c’è una tendenza sempre maggiore a cercare luoghi dove si può vivere e si possono avere servizi e occasioni per stare insieme e il ‘Villaggio Montedomini’ va proprio in questa direzione”.

“Salutiamo con soddisfazione – ha dichiarato il presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – l’avvio di un progetto fortemente innovativo nell’assistenza agli anziani che è anche il risultato di una efficace sinergia tra il Comune di Firenze, Asp Firenze Montedomini, Fondazione CR Firenze, Regione Toscana. Il progetto va ben oltre la realizzazione di mini appartamenti ma dialogherà con la città e sarà anche un hub di formazione per le professioni sanitarie. La nostra istituzione ha sempre guardato con grande attenzione questa fascia di età e ogni anno stanziamo mediamente tre milioni di euro per progetti, bandi e interventi verso le RSA, i centri diurni, i centri riabilitativi, l’assistenza domiciliare. Abbiamo anche approvato la seconda edizione del bando C.A.D. (Condivisione Assistenza Domiciliare) che prevede la realizzazione di progetti di rete in grado di fornire un’assistenza strutturata presso il domicilio”.

“Il ‘Villaggio Montedomini’ è un progetto ambizioso quanto fondamentale – ha detto il presidente dell’ASP Firenze Montedomini Luigi Paccosi -: partendo dalle nostre radici, dalla continua vicinanza agli anziani e alle persone fragili, andremo incontro ai bisogni emergenti della cittadinanza attraverso la rigenerazione degli spazi al momento inutilizzati di Montedomini. Il ‘Villaggio Montedomini’ racchiuderà dei servizi abitativi integrati e moderni, nei quali la condivisone e la qualità risponderanno alle molteplici esigenze degli anziani over 65 autosufficienti di Firenze”.

NELL’AUDIO il presidente dell’ASP Firenze Montedomini Luigi Paccosi

Codice rosso per il caldo domenica 17 luglio a Firenze, appello per anziani

Firenze, con il codice rosso per il caldo previsto domenica 17 luglio, il Comune rinnova l’appello ai medici di famiglia per l’attenzione ad anziani e soggetti fragili, da segnalare per l’inserimento nel servizio di sorveglianza attiva.

Il servizio è rivolto alle persone over 75 sole che non dispongono di una rete familiare idonea a garantirne la sorveglianza delle condizioni di salute e di bisogno e consiste essenzialmente in contatti telefonici con gli anziani a rischio, durante l’allerta codice rosso per il caldo.

“Per aiutare anziani e soggetti fragili ad affrontare al meglio il caldo torrido e le temperature elevate – spiega l’assessore comunale al Welfare, Sara Funaro – la collaborazione dei medici di famiglia è fondamentale. Grazie al loro aiuto saremo infatti in grado di intercettare più facilmente le situazioni maggiormente critiche e intervenire con azioni mirate. Abbiamo a cuore i nostri anziani e teniamo molto alla loro salute. Il loro benessere è al centro delle nostre azioni amministrative, che puntano a offrire loro servizi sanitari e sociali di qualità”.

In aggiunta ai ricoveri e al servizio di sorveglianza attiva, sono in funzione, quando previsti, i ricoveri di sollievo (260 da maggio a oggi), e sono attivi i servizi offerti ordinariamente come l’assistenza a casa, i pasti a domicilio e la teleassistenza. L’assessore Funaro invita tutti “ad assumere comportamenti di prudenza: dal non uscire nelle ore più calde al bere più spesso e mangiare alimenti leggeri”.

Ucraina, a Firenze le foto di guerra in mostra, diventano Nft per beneficenza

Il conflitto fra Russia e Ucraina viene raccontato attraverso 90 istantanee del fotografo Niccolò Celesti, di cui tre diventeranno non-fungible token (Nft) a scopo di beneficenza, e un video documentario di cinque minuti. Dal 24 giugno al 30 a Palazzo Vecchio.

Ha aperto la mostra ‘La primavera di Kiev: NFT per l’Ucraina’, ieri 24 giugno 2022, a Palazzo Vecchio, in Sala d’Arme, e sarà visitabile gratuitamente fino al 30 giugno (in orario 10-18). L’evento nasce dall’iniziativa di Innov Art di Trefoloni Associati, agenzia di comunicazione integrata attiva da oltre quindici anni, con la copromozione del Comune di Firenze. Il ricavato della vendita delle opere NFT sarà devoluto alla raccolta fondi “Firenze per Kiev” (https://dona.cri.it/firenzeemergenzaucraina/~mia-donazione).

Le fotografie di Celesti raccontano persone civili e militari, squarci di vita e scenari attraverso un punto di vista unico, alternativo e vicino alla realtà quotidiana intorno alla battaglia di Kiev, tra marzo e aprile 2022. “All’inizio l’intento voleva essere quello di non seguire i fatti principali della guerra, ma di provare a viverla nei panni degli ucraini – spiega Celesti -. Cercando soprattutto di avere notizie dai civili e dai volontari, alla ricerca di angolature diverse rispetto ai titoli, alle immagini, ai video che i bastioni dell’informazione propongono globalmente”.

Il risultato è un viaggio senza respiro attraverso le difficoltà e la durezza della guerra, alla ricerca di un bagliore di umanità tra le macerie e le ostilità nei dintorni della capitale, dove l’autore ha persino rischiato la vita, preso di mira da un cecchino nel sobborgo di Irpin. Le immagini raccontano in cinque capitoli con circa 20 istantanee ciascuno la Fuga, la Guerra, i Soldati, i Bunker e i Ritratti raccolti da Celesti. In aggiunta, altri tre scatti saranno venduti sotto forma di token non fungibili (Nft) realizzati da Innov Art, avvalendosi della blockchain.

Per acquistarli, basterà collegarsi alla pagina e-commerce dedicata su Innovart.it ed effettuare la transazione con un sistema di gestione pagamenti convenzionale (es. carta di credito, PayPal), oppure con il proprio cripto wallet. La consegna dell’Nft potrà avvenire specificando l’indirizzo di un wallet destinatario, dopodiché una mail confermerà l’avvenuto pagamento, indicando le tempistiche per concludere l’operazione.

“Siamo lieti di ospitare in Sala d’Arme una iniziativa innovativa che coniuga la crudezza dei combattimenti, magistralmente documentata negli scatti di Celesti, alla nuova forma d’arte degli Nft. – dichiara il sindaco Dario Nardella -. Questa mostra ci aiuta a tenere alta l’attenzione su una guerra che non è più in prima pagina ma che non è meno sanguinosa e devastante”.

“Non si ferma la solidarietà di Firenze in favore dell’Ucraina, colpita ormai da diversi mesi da una guerra di cui non intravediamo la fine – sottolinea l’assessore al welfare Sara Funaro -. Ci auguriamo che anche con questa esposizione sia possibile raccogliere fondi attraverso l’iniziativa che abbiamo lanciato con la Croce Rossa Italiana – Comitato di Firenze per dare un aiuto concreto alla popolazione”.

“Da tempo volevamo tornare a occuparci di Arte e Cultura, riprendere un cammino che in passato avevamo già percorso”, spiegano Dante Trefoloni fondatore e direttore di Trefoloni Associati e Ginevra Agnitti, coordinatrice di Innov Art. “L’incontro con il lavoro di Celesti è avvenuto quasi per caso, curiosando sui social. È stata la scintilla per ripartire, ispirati dall’impegno sociale trasmesso da questi scatti che raccontano l’orrore della guerra. Abbiamo scelto di mettere in pratica l’esperienza sviluppata dall’agenzia sui temi della blockchain negli ultimi anni, impiegando le nostre competenze per un progetto utile alla popolazione colpita dal conflitto, una scelta che ci è sembrata obbligata per la prima mostra targata Innov Art.”.

Maggiori informazioni su innovart.it.

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