Lite tra una coppia, finisce a coltellate

San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, una lite familiare finisce con due persone in ospedale. Dramma in un’abitazione prossima al centro storico di San Giovanni Valdarno mercoledì sera.

Secondo quanto ricostruito dai Carabinieri, una coppia di conviventi, lui 40enne, lei 35enne, avrebbe iniziato una discussione per futili motivi, ma ad un cero punto il diverbio sarebbe sfociato in vera e propria lite, durante la quale ad un certo punto lui avrebbe colpito lei con un coltello, la donna in primo tempo si sarebbe coperta il volto, ma poi, impugnato a sua volta un coltello avrebbe colpito a sua volta il compagno all’addome.

Sul posto sono arrivati i Carabinieri e le ambulanze del 118 che hanno trasportato l’uomo in codice rosso all’ospedale le Scotte di Siena e la donna in codice giallo all’ospedale valdarnese della Gruccia.

I carabinieri stanno ricostruendo con precisione l’accaduto non senza difficoltà dal momento che la coppia prima dello scoppiare della lite avrebbe anche abusato di sostanze alcoliche.

Secondo quanto raccolto dai Carabinieri, da tempo la coppia discuteva con frequenza fino all’aggressione domestica consumatasi ieri. I militari stanno procedendo sull’ipotesi investigativa di maltrattamenti contro conviventi e lesioni aggravate dall’uso dell’arma da taglio dal momento che le prognosi in mattinata si sono fatte meno pesanti. Ulteriori sviluppi saranno poi valutati dalla procura.

Evitare spostamenti, arrivano le prime denunce in Toscana

Per effetto del dpcm del 9 marzo le regole restrittive per cercare di limitare il contagio da Coronavirus, sono uguali su tutto il territorio nazionale e sono efficaci dalla data del 10 marzo e sino al 3 aprile, tra le limitazioni del decreto quella che si sta dimostrando più difficile da rispettare è quella di “evitare gli spostamenti delle persone fisiche”.

“Si devono limitare gli spostamenti, si deve evitare di uscire di casa. Si può uscire per andare al lavoro o per ragioni di salute o per altre necessità, quali, per esempio, l’acquisto di beni essenziali. Si deve comunque essere in grado di provarlo, anche mediante autodichiarazione che potrà essere resa su moduli prestampati già in dotazione alle forze di polizia statali e locali. La veridicità delle autodichiarazioni sarà oggetto di controlli successivi e la non veridicità costituisce reato. È comunque consigliato lavorare a distanza, ove possibile, o prendere ferie o congedi. Senza una valida ragione, è richiesto e necessario restare a casa, per il bene di tutti”, così si legge nelle indicazioni del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che risponde agli interrogativi più frequenti dopo il varo del provvedimento del Governo.

Ma non tutti hanno preso sul serio queste norme, ed ecco che in Toscana arrivano le prime denunce:

Oltre 500 persone controllate da ieri nell’area metropolitana di Firenze dalle forze dell’ordine: di queste 8 sono state poi deferite per violazione dell’articolo 650 del codice penale, ovvero per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità. Questo è quanto ha reso noto il prefetto di Firenze Laura Lega, che ha poi ringraziato le forze di polizia per il lavoro di squadra che stanno facendo. In totale sono 187 gli automezzi sottoposti a controlli e più di 218 le autocertificazioni redatte.
Il prefetto ha rinnovato l’invito alla totale osservanza alle prescrizioni dal decreto, richiamando tutti ad essere responsabili, senza per questo voler creare allarmismi o tensione. Ha poi sottolineato l’importanza di far comprendere ai giovani la lezione “che bisogna imparare a divertirsi e a stare insieme nel rispetto degli altri.

Trovato ancora aperto alle 23.30 ieri sera, il gestore di un locale  a Firenze è stato denunciato dalla polizia municipale durante la verifica del rispetto delle disposizioni del Dpcm che tra l’altro impone la chiusura alle 18 di bar e ristoranti.
Per il gestore è scattata la denuncia per l’inosservanza ai provvedimenti dell’autorità e la segnalazione alla direzione sviluppo economico del Comune per l’adozione di provvedimenti di sospensione dell’attività fino al termine delle disposizioni impartite dal decreto.

I carabinieri di San Giovanni Valdarno hanno denunciato un operaio 40enne trovato a girare di notte senza motivo a Terranuova Bracciolini. L’uomo, di Levane, è stato fermato a un posto di controllo intorno alle tre: non aveva l’autocertificazione, pertanto i militari lo hanno invitato a compilarne una copia sul posto. Il 40enne ha così dichiarato di spostarsi tra Terranuova e Levane per comprovate esigenze lavorative in quanto lavora in una ditta collegata alla moda. Tenuto conto che l’azienda è aperta durante il giorno, i militari hanno denunciato l’uomo per inosservanza dei provvedimenti dell’autorità nonché per falsità ideologica.

Tre persone sono state denunciate ieri a Pistoia dalla polizia ferroviaria per mancata osservanza delle misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus previste dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. La prefettura di Pistoia spiega che le forze di polizia hanno immediatamente attivato le misure di controllo sul rispetto delle limitazioni degli spostamenti lungo le linee di comunicazione e le grandi infrastrutture del sistema dei trasporti nel territorio provinciale. Nel complesso sono state sottoposte a controllo 138 persone.

Ad Arezzo, Sono dieci le persone denunciate dalla polizia per mancata osservanza delle misure per il contenimento della diffusione del Coronavirus previste dal Decreto del presidente del Consiglio dei Ministri.
I 10 denunciati, spiegano, erano in giro senza comprovate esigenze lavorative né di salute. La prefettura fa sapere anche che a Cortona (Arezzo) i due titolari di un esercizio commerciale sono stati denunciati per inosservanza delle prescrizioni, varate per contrastare la diffusione dell’epidemia, poiché il locale è stato trovato ancora aperto dopo l’orario stabilito per la cessazione dell’attività, ovvero le 18. Nell’immediatezza l’esercizio è stato chiuso ed è stata avanzata al Comune la proposta per l’applicazione della sospensione dell’attività.

A Prato sono 10 persone – 3 commercianti e 7 soggetti che camminavano in strada – denunciate dalla polizia a Prato nelle ultime ore per inosservanza dei provvedimenti. Per quanto riguarda i sette sorpresi a camminare nelle vie, la questura spiega che “si tratta di persone che sentite in merito alla loro presenza in loco, non sono state in grado di fornire alcuna spiegazione compatibile, per ora, luogo e plausibile motivazione, con il decreto governativo”.  Invece i tre esercenti denunciati sono titolari di un bar in via Santa Trinita, un bar e un kebab nel quartiere Soccorso: i poliziotti hanno verificato che i loro esercizi erano attivi oltre le 18 di ieri sera. Due persone, che si trovavano fuori casa senza un valido motivo, sono state infine denunciate dalla polizia municipale a Pietrasanta (Lucca).

Prosegue la mostra di Andrea Santarlasci “In segreto”

Prosegue fino al 15 marzo a San Giovanni Valdarno (Ar), la mostra di Andrea Santarlasci dal titolo “In segreto”, curata da Saretto Cincinelli ed esposta nelle due sedi espositive di Palazzo Corboli – Biblioteca Comunale e Casa Masaccio Centro per l’Arte Contemporanea.

Il percorso espositivo inizia da un’installazione dal titolo “Le nostre invisibili memorie”, realizzata dall’artista Andrea Santarlasci nello spazio seminterrato di Palazzo Corboli, in Via Alberti 17. Un posto, solitamente inaccessibile e interdetto al pubblico, una stanza segreta che custodisce i reperti dello scavo archeologico (macerie, ceramiche e resti umani) che ha coinvolto l’edificio di Palazzo d’Arnolfo e le sue adiacenze, viene parzialmente disvelato, attraverso l’intervento site-specific, incentrato sul tema della morte e del dolore, capace di attivare riflessioni e meditazioni sui motivi antropologici e sociali della storia della città.

“E’ il luogo che suggerisce, che in qualche modo genera l’opera…” ha scritto Andrea Santarlasci: una riflessione che introduce in maniera adeguata ad una esposizione complessa, dove si esplorano valenze introspettive e relazionali. Temi che proseguono a Casa Masaccio, dove si trovano le altre opere della mostra, attraverso un percorso articolato che include l’inedita installazione “L’altra luce del giorno,” in cui Santarlasci descrive una presenza- assenza, una simultaneità di tempi in un’unica visione. Un grande frammento di tronco eroso con le radici, un albero reciso, posto sorprendentemente in bilico ed in equilibrio, dal tronco si proietta una sorta di ombra, l’immagine completa dell’albero, con le sue ramificazioni e le sue foglie.

“L’altra luce del giorno”, installazione dell’artista Andrea Santarlasci

Il contrasto tra l’assenza materiale della parte superiore dell’albero e la completa presenza nell’immagine virtuale attiva un cortocircuito temporale, come dichiara Santarlasci: “qui si fonde un prima e un dopo: una simultaneità di tempi, una compresenza tra ciò che è stato e ciò che diverrà. L’installazione potrebbe evocare anche tutta la fragilità della vita, con i suoi eventi tragici e umani. La mostra a Casa Masaccio comprende anche oggetti-scultura, fotografie ed acquarelli nei quali appaiono scritte che si sdoppiano, si rovesciano, si rompono o svaniscono, poste in sospensione sui vetri contenuti all’interno delle cornici.”

Citazioni filosofiche, oltre a parole tratte dalla letteratura classica, come Lacrimae, fino ad alcune frasi riprese da scritti dell’artista stesso, in un continuo richiamo tra la scrittura e la sua ombra, tra immagine visuale e presenza testuale, rimandano alla poliedricità della pratica di Santarlasci e al suo doppio scavo nella lettura del flusso di diversi paradossi temporali.

“Fragile visione”, 2014, acquerello su carta

Inoltre, all’ultimo piano è proposta un’istallazione/performance: “Le immagini invisibili dei luoghi”,  creata per l’occasione. L’opera si conforma come una porzione di labirinto costituita da lamiere metalliche traforate, che al suo centro creano uno spazio chiuso e invalicabile fisicamente, ma non dallo sguardo. Qui una lettrice-performer, con una fioca fiamma in mano, recita alcuni frammenti di testi scritti dall’artista, che evocano e inducono un percorso ed una meditazione sulle immagini invisibili, ma concrete dei luoghi.

“Le immagini invisibili dei luoghi”

Informazioni:

Casa Masaccio, tel. 0559126283, email:  casamasaccio@comunesgv.it.  Ingresso libero.

Evasione fiscale, sequestro e confisca in Valdarno

San Giovanni Valdarno, in provincia di Arezzo, la guardia di finanza, ha effettuato disposizioni di sequestro e confisca su beni immobili e conti correnti, riconducibili a due amministratori operanti in evasione d’imposta, a seguito di due distinte attività ispettive.

Una prima misura cautelare, ovvero un sequestro, è stata disposta con decreto del Gup di Arezzo, nei confronti di una ditta di imballaggi industriali il cui amministratore avrebbe omesso di presentare le previste dichiarazioni fiscali per occultare al fisco, oltre due milioni di euro.

Sono stati così colpiti dal provvedimento alcuni immobili e delle polizze assicurative del titolare della ditta, fino alla concorrenza di oltre 700.000 euro.

La seconda misura cautelare, ovvero una confisca, che è stata disposta con sentenza del Gup di Arezzo, segue un’attività di sequestro preventivo cosiddetto “per equivalente” a carico di una cooperativa delle pulizie e del suo rappresentante legale; questi, tra l’altro, ha utilizzato oltre due milioni di euro di fatture false, per abbattere i ricavi e rideterminare così falsamente la propria base imponibile, generando indebiti crediti d’imposta.

Sono stati così incisi dalla misura ablativa reale alcune unità immobiliari, dei terreni e le giacenze nei conti correnti dell’amministratore, fino alla concorrenza di un milione e mezzo di euro.

“Percorsi cosimiani”, itinerari in Toscana alla scoperta de’ Medici

Ripartono da fine agosto i “Percorsi cosimiani” a Firenze e in Toscana. Dalle architetture tuttora presenti a Pisa, Arezzo, Siena e Livorno ai luoghi più intimi come Cerreto Guidi o La Verna: dalla fine di agosto ripartono i “Percorsi cosimiani”, un ciclo di itinerari gratuiti alla scoperta delle “testimonianze” del governo di Cosimo I de’ Medici organizzati dal Comune di Firenze e MUS.E, con il supporto di Unicoop Firenze in occasione del cinquecentenario della nascita di Cosimo e Caterina de’ Medici.

Con un’importante novità: il ciclo di appuntamenti non interesserà soltanto Firenze ma si estenderà ad altre parti della regione. Durante il suo percorso politico Cosimo I – straordinariamente acuto e carismatico, ma anche “principe tremendo e spaventevole”, come scrive l’ambasciatore veneto Vincenzo Fedeli – disegnò in forma indelebile un nuovo assetto architettonico e urbanistico della città di Firenze e dell’intera Toscana: eletto appena diciassettenne “capo e primario del governo della città di Firenze e suo dominio” si trovò a governare un ampio e fragile territorio che includeva vaste aree di campagna, piccoli borghi, grandi centri urbani: fra questi i vicariati di San Giovanni Valdarno, Certaldo e Scarperia; le enclaves della Lunigiana e della Garfagnana; le città di Arezzo, Pisa, Pistoia, Volterra, Cortona, a cui si aggiungerà dal 1555, dopo una guerra tanto breve quanto intensa, anche Siena.

L’itinerario dei “Percorsi in Firenze” prenderà il via dalla sua casa di famiglia, Palazzo Medici su via Larga, per ampliarsi al “quartiere mediceo” circostante, alle residenze di dignitari e consiglieri e proseguire con l’Accademia delle Arti del Disegno, la piazza e al palazzo ducale (poi divenuto il palazzo vecchio di piazza), le eleganti architetture delle magistrature e degli “uffizi”, palazzo Pitti, nuova e monumentale reggia medicea.

Fra gli emblemi di Cosimo I figurano due áncore con la scritta latina «duabus», a significare i due fondamenti del suo potere: l’alleanza con l’Impero e la fortificazione dello Stato di Toscana. Se l’alleanza con l’imperatore Carlo V marca le sorti del governo fiorentino e del giovane duca posto al suo vertice, le fortezze e i presidi costruiti per volere di Cosimo I in ogni angolo della regione si offrono come evidenti capisaldi della sua politica territoriale: i “Percorsi in Toscana” permetteranno di coglierne le evidenze più significative, da Pisa, Arezzo, Siena e Livorno a Cerreto Guidi e La Verna, testimoniando tanto la politica di riordino, controllo e difesa del Duca quanto la sua assidua frequentazione del territorio.

Per coloro che vorranno proseguire in autonomia l’applicazione multimediale sui luoghi cosimiani a cura dell’Accademia delle Arti del Disegno, sviluppata da Centrica con il supporto di Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, è scaricabile su Android https://play.google.com/store/apps/details?id=it.centrica.ubilia
e iOS https://itunes.apple.com/it/app/ubilia/id805448028.

A cura di Ufficio UNESCO – Area di Coordinamento Amministrativa del Comune di Firenze e MUS.E
Grazie a Unicoop Firenze
Per chi: giovani e adulti.
Costi: gratuito.
La prenotazione è obbligatoria. Per informazioni e prenotazioni 055-276224 info@muse.comune.fi.it, www.musefirenze.it, www.500cosimocaterina.it
Percorsi in Firenze
Quando: 29 settembre – 27 ottobre – 24 novembre h 10 e h 11.30
Dove: centro storico (partenza da Palazzo Medici Riccardi, via Cavour 1)
Durata: 1h15’ per ciascuna visita

Percorsi in Toscana
Quando e dove
– 25 agosto: Arezzo h 10 e h 11.30 e La Verna h 15.30 e h 17
– 15 settembre: Siena h 10 e h 11.30
– 20 ottobre: Villa di Cerreto Guidi h 10 e h 11.30
– 17 novembre: Pisa h 10 e h 11.30 e Livorno h 14.30 e h 16
Durata: 1h15’ per ciascuna visita
Il primo appuntamento di ogni visita è riservato ai soci Unicoop Firenze. L’eventuale viaggio per raggiungere i luoghi di visita è a cura dei singoli partecipanti. Le visite prevedono tratti da percorrere a piedi. Per lo specifico punto di inizio di ogni visita: 055-2768224 info@muse.comune.fi.it

Arezzo: fornivano permessi di soggiorno irregolari, oltre 100 indagati

La Guardia di finanza di Arezzo ha scoperto 126 irregolarità in altrettante richieste di permessi di soggiorno e oltre 200mila euro di erogazioni statali illecitamente richiesti e/o concessi. Oltre 100 le persone indagate, a vario titolo, per falsità ideologica, errore determinato da altri, truffa ai danni dello Stato. Era stato architettato un sistema illecito messo in piedi da cittadini comunitari ed extracomunitari, residenti, o a volte fittiziamente domiciliati nella provincia di Arezzo, che consentiva ad altri cittadini stranieri di rinnovare il permesso di soggiorno grazie a falsi contratti di lavoro come ‘collaboratore domestico’, nonché di maturare i diritti per percepire indennità economiche da parte dello Stato.

L’operazione, denoinata ‘Ariel’, è stata condotta dalla compagnia della Gdf di San Giovanni Valdarno (Arezzo) in collaborazione con Inps, Ispettorato nazionale del lavoro e questura di Arezzo. Le fiamme gialle hanno così scoperchiato una fitta rete di persone che, avvalendosi anche della consulenza dell’impiegato di un patronato, era riuscita ad ottenere il rinnovo dei permessi e prestazioni sociali agevolate, per circa 150mila euro già erogati. Altri hanno richiesto oltre 50mila euro di Aspi, ovvero l’indennità di disoccupazione. Le indagini hanno permesso inoltre di riscontrare e segnalare l’irreperibilità di 44 stranieri residenti o domiciliati nella provincia di Arezzo.

Nel corso dei controlli e delle perquisizioni, è stato inoltre scoperto l’impiego di una dipendente in piena attività lavorativa sebbene avesse raggiunto il settimo mese di gravidanza, e quello di sei cittadini extracomunitari impiegati ‘in nero’ in altrettante ditte. In questo modo sono stati recuperati altri 50mila euro. Scoperte, infine, varie irregolarità con affitti a nero a cittadini extracomunitari ‘di passaggio’, domiciliati al solo fine di poter rinnovare il documento.

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