A Rocco Commisso: “Mencucci farebbe bene alla Fiorentina”

An Open Letter to Mister Rocco Commiso, ACF Fiorentina new Owner.

Dear Mr. Rocco,
I’m a Florentine journalist that like you is from Calabria, but also like you I’m an American Citizen that lived and worked in The United States, because of that, I share with you a calabrese heart but also I understand the way of doing business of a well-established American entrepreneur as you are.

Controradio, the FM radio station for which I work, is one of the best, well respected and historic independent radio stations in Florence. We were not big, until now, in covering soccer news, but I was at your first press conference at the Franchi Stadium few weeks ago, and I can assure that because of your presence and from now on, we will not miss any actions that you will do to bring the Viola to the top of the European Soccer Apex.

Even though I know, that as an American businessman, you will follow only your heart and intuition to run the Fiorentina, I would respectfully like to steal a second from you to mention about one of the executives of the previous management of the company.

His name is Sandro Mencucci and he was the ACF Fiorentina CEO from 2002 to 2015 bringing the team from the C2 series to the A series, implementing the “fair play culture” that made Fiorentina a model club for the Italian League and for the world.

I’m positive that you already know about Sandro Mencucci, what I would like to talk about is what I witnessed since I’ve been back in Italy. In 2015, Mencucci got removed from his CEO position, unfairly according to some of my local sport colleagues, and got nominated President of the Fiorentina Women’s, because of the poor importance that the female soccer had in Italy at the time, that would have been a big blow for anyone, but not for Mencucci.

With humility and hard work Sandro Mecucci put his soul in the team and got great results getting the national championship in 2016-17, but not only that, the success and the press attention that the Fiorentina  Women’s got, influenced other famous soccer teams like Juventus, Milan and Lazio to create their own female soccer teams, projecting the Italian women’s sport internationally.

But most importantly, Sandro Mencucci was the only born and raised Florentine in the ACF Fiorentina executive team, beloved by the players, male and female and by the people of the city of Florence.

Reinstalling him will raise your popularity among the Florentines and it will be consistent with that beautiful phrase that you said in your first press conference “In vita mia non ho mai licenziato nessuno. Io sono qua per imparare, non per comandare”.

That phrase, Mr. Rocco, made me believe that something very special was about to happened in the Fiorentina team.

With all the respect that a Calabrese can have for another Calabrese, I send you my best wishes and look forward to seeing you at your next press conference.

Forza Viola!

Gimmy Tranquillo of Controradio Firenze

 

Fiorentina: 4 amichevoli a Moena e torneo negli Usa

La Fiorentina ha ufficializzato date e amichevoli del ritiro estivo in vista della stagione 2019. La partenza per Moena sarà il 6 luglio e si concluderà il 21. Per l’impegno nell’International Champions Cup dal 14 luglio la squadra viola verrà divisa in due gruppi, con una parte che continuerà a lavorare in Val di Fassa mentre l’altra volerà negli Usa.

Durante il periodo di permanenza in Trentino i viola disputeranno quattro test: il primo mercoledì 10 luglio con la formazione locale del Val di Fassa Team. Nelle successive tre amichevoli la Fiorentina affronterà sempre alle 17 il Real Vicenza domenica 14 luglio, il Bari mercoledì 17, infine il Benevento sabato 20.

Commisso mantiene la parola data alla prima intervista da propietario dei Viola portando una frangia del gruppo negli States. Qui il team selezionato affronterà la prima sfida contro il Chivas di Guadalajara il 16 luglio al Seatgeek Stadium di Bridgeview, il 20 contro l’Arsenal al Bank of America Stadium di Charlotte e il 24 contro il Benfica alla Red Bull Arena di Harrison, a ‘casa’ del neo proprietario della Fiorentina Rocco Commisso.

Architetti, Biancalani: “Sì restyling Franchi con ripensamento quartiere”

“Il fermento di questi giorni attorno al tema del nuovo stadio ha registrato molte voci, dal nuovo proprietario della Fiorentina al neo rieletto sindaco Dario Nardella fino al soprintendente Andrea Pessina. Da parte nostra accogliamo con favore l’ipotesi che il progetto del nuovo stadio di Firenze si possa concretizzare in un restyling dell’Artemio Franchi, monumento nazionale opera dell’ingegno di Pier Luigi Nervi e Gioacchino Luigi Mellucci.”

Con queste parole Serena Biancalani, presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze, si esprime in merito al tema del nuovo stadio. “In tempi non sospetti – ha aggiunto – l’Ordine degli Architetti si era già espresso in favore di questa scelta che si muove nella virtuosa direzione del recupero di un bene nel segno della riqualificazione che ne attualizzi l’uso alle esigenze contemporanee.

Nel tempo, già nel 2006 come nel 2013, erano state fatte delle proposte in tal senso ma la scelta si era diretta verso la realizzazione di una struttura nuova, con un progetto certamente ambizioso dal percorso rivelatosi poi complesso.

Ripensare oggi allo stadio dove è già collocato, rinnovato con un intervento di restyling che di fatto si deve identificare come un moderno progetto di restauro, richiede un ripensamento del quartiere alla luce delle nuove previsioni sulla viabilità cittadina che coinvolga, oltre alla linea tranviaria, un potenziamento o l’ottimizzazione di quella ferroviaria.

In ogni caso si ritiene che la qualità e il livello dell’impresa per valorizzare le caratteristiche del monumento e restituirlo alla contemporaneità richiedano l’impegno delle migliori competenze progettuali e che l’unica opportunità per metterle in campo sia indire un concorso pubblico internazionale che consenta alla città di acquisire una struttura sportiva che soddisfi le aspettative della tifoseria, rappresentando al tempo stesso un’occasione per rianimare la progettualità e la spinta innovativa a regia pubblica.

Con le premesse e l’entusiasmo dei soggetti coinvolti oggi si può forse dare maggiore concretezza all’effettiva realizzazione dell’opera, che manterrebbe un valore fortemente identitario nel proporre una soluzione di segno contemporaneo rafforzando l’immagine della città che si rinnova.

Nuova amministrazione, nuova conduzione della società di calcio, si presenta come una buona congiuntura di rinnovamento che per una città come Firenze non può prescindere dalla sua storia e si esprime quindi nel linguaggio che più gli appartiene, recuperando uno dei suoi monumenti, opera moderna e per questo maggiormente interessante per le ipotesi di progetto che partono dal restauro del cemento armato fino all’attualizzazione delle sue funzioni. Scelte che consentono di tramandare la memoria e la materia dei beni monumentali, preservandone l’integrità e rinnovandone la funzione.

È fondamentale comunque ragionare a scala urbana e cogliere l’opportunità di mettere a sistema le nuove previsioni di quartiere e il vantaggio dei residenti oltre che dei visitatori: è una scommessa che si può e si deve vincere con un concorso pubblico perché la soluzione possa essere scelta tra le migliori idee, su un bando ben costruito che fornisca le indicazioni e le scelte necessarie per formulare la proposta. L’Ordine degli Architetti si rende disponibile per dare un supporto al perfezionamento di questa scelta, nella forma che l’amministrazione riterrà necessaria”.

Fiorentina: Commisso, “Chiesa via neanche per 100 mln”

In un’intervista a “Il Corriere dello Sport”, il nuovo proprietario della Fiorentina Rocco Commisso blinda cosi’ Federico Chiesa, inseguito da molti grandi club e protagonista assoluto con due reti nell’esordio dell’Italia under 21 agli Europei.

“Se l’ho visto giocare? Certo, ha fatto cose straordinarie. Il primo gol e’ stato fantastico. E poi il secondo: e’ il nostro orgoglio – ha aggiunto Commisso – Se penso che, con la nazionale maggiore (nel match contro la Bosnia, ndr), quando lui e’ entrato nella ripresa l’Italia ha ribaltato il risultato”. Il patron della Fiorentina ha negato di aver ancora parlato con il ragazzo: “Non ancora, lo faro’ nei prossimi giorni, adesso dobbiamo lasciarlo concentrato ma lo faro’ presto, ho voglia di conoscerlo. Ho detto il giorno della mia presentazione che Chiesa rappresenta la Fiorentina in Nazionale, per me il massimo: non lo vendo. Neanche per cento milioni. Non abbiamo bisogno di soldi. Mi hanno detto che nel contratto non ci sono clausole che lo liberano: voglio tenere Chiesa almeno un anno e quando dico almeno intendo che vorrei tenerlo di piu’, ma vediamo. Quando faccio una promessa io la mantengo. Come potrei cominciare la mia avventura a Firenze vendendo il giocatore che ci rappresenta in Nazionale?”, ha concluso Commisso.

Calcio storico: Commisso sarà Magnifico Messere per finale

Lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella appena avuta la conferma. “Sono davvero molto felice che il patron viola abbia accettato la nostra proposta di fare il Magnifico Messere il giorno della finale del torneo più amato della città” ha detto il sindaco.

Sarà il nuovo proprietario della Fiorentina Rocco Commisso il Magnifico Messere della finale del Calcio Storico fiorentino del prossimo 24 giugno, ovvero colui che dà il via alla sfida. Lo ha annunciato il sindaco di Firenze Dario Nardella appena avuta la conferma. “Sono davvero molto felice che il patron viola abbia accettato la nostra proposta di fare il Magnifico Messere il giorno della finale del torneo più amato della città” ha detto il sindaco.
“Per noi – ha continuato Nardella – sarà un grande onore vedere il nuovo presidente della Fiorentina, e quindi del calcio attuale, in un ruolo importante come quello del Magnifico Messere della finale 2019 del torneo di San Giovanni, il torneo storico più amato non solo dai tifosi ma anche da tutti i fiorentini. Ringraziamo Commisso che ha dimostrato una grande attenzione alla nostra città e alle nostre tradizioni”.

Zeffirelli: Sgarbi; “E’ stato uno straordinario artista”

Un flusso continuo di persone venute a rendere omaggio a Franco Zeffirelli: la camera ardente allestita nel Salone dei Cinquecento per il feretro del regista, scomparso sabato scorso all’età di 96 anni, continua ad accogliere personalità del mondo dello spettacolo e gente comune.

In tarda mattinata ha reso omaggio al feretro anche Leonard Whiting, l’attore scelto da Zeffirelli per interpretare il ruolo di Romeo nel film ‘Romeo e Giulietta’ del 1968, all’età di 17 anni.
Molte le dediche scritte sul libro delle presenze: “Grande maestro, vai dove Giulietta e Romeo ti aspettano”, ha scritto Barbara, mentre Max ha scritto “Grazie, grandissimo fiorentino”, e Carla ha scritto “Ad un’anima eletta da pochi compresa”.

Anche il deputato e critico d’arte Vittorio Sgarbi ha portato il suo saluto a Franco Zeffirelli. “E’ stato uno straordinario artista, bastian contrario, contro i tempi” ha affermato Sgarbi.  “Non si è mai allineato con la proposta di intellettuali organici al potere politico”.
“Visconti – ha ricordato il critico – aveva garantito il rispetto della cultura e della critica dall’essere di sinistra. Lo svantaggio di Zeffirelli era che la cultura non aveva coperture al centro o a destra: si è trovato nelle stesse condizioni di un grandissimo pittore come Annigoni, completamente ignorato dalla critica nello stesso momento in cui si esaltava la ‘Merda d’artista’”. I suoi film, ha osservato, “sono stati fatti in anni un cui era obbligatorio essere impegnati, fare film critici”, mentre “in lui c’era la gloria dell’uomo, la gloria dell’essere italiano, della nostra civiltà, del Rinascimento e la gloria di Firenze”.
Zeffirelli, ha aggiunto Sgarbi, “non manca perché degli artisti l’opera rimane. Non manca Leonardo, perché abbiamo la Gioconda, non manca Zeffirelli quando abbiamo i suoi film, tra qualche giorno ci sarà la Traviata all’Arena di Verona, quindi le opere restano, sono creazione e progetto di immortalità. In realtà – ha concluso Vittorio Sgarbi – gli artisti non muoiono”

Eugenio Giani, presidente del Consiglio regionale della Toscana, durante la visita al feretro dell’artista scomparso ha spiegato: “La Regione Toscana ha fatto molto ma deve fare ancora di più, e quindi è necessario pensare alla Fondazione Zeffirelli con un supporto che la inserisca nel contributo permanente che ogni anno la Regione offre”. “C’è la possibilità da parte di questa istituzione -ha proseguito Giani – di essere centro di formazione, centro di trasmissione dei valori e dell’apprendimento, e naturalmente quindi un laboratorio aperto”. “Una cosa che mi ha sempre colpito quando ho parlato con lui – ha osservato il presdente del Consiglio Regionale – è che se gli davi uno spunto, aveva voglia di dichiarare la sua fiorentinità, ma lo ricordo invece molto restio a parlare dell’esperienza nel luogo dove si formò dopo le tragedie familiari che lo coinvolsero, ovvero l’Istituto degli Innocenti. Quello non era un bel ricordo per lui: evidentemente deve avere avuto un’infanzia molto tormentata e difficile. Pensare alla grande personalità che è diventata – afferma in coclusione ai giornalisti Giani – una figura che aveva avuto questa infanzia tormentata e difficile, dà la misura della grandezza del personaggio”.

Anche l’Accademia Musicale Chigiana si unisce al cordoglio di tutto il mondo della cultura e dello spettacolo, “insigne autore e regista, indiscusso maestro di stile”. “Il rapporto tra il grande artista e l’Accademia Chigiana risale addirittura a metà degli anni Quaranta, quando il maestro, allora giovanissimo, firmava le sue prime realizzazioni come scenografo e costumista per i saggi finali del corso di Scena lirica allora tenuto da Ines Alfani Tellini”, ricorda una nota dell’istituzione senese.
“In quella straordinaria palestra Zeffirelli realizzò i bozzetti per Livietta e Tracollo di Pergolesi nel 1946 e, un anno più tardi, del Medico per forza di Eva Riccioli Orecchia.
Nel 1949 sarà la volta di due operine: La contadina astuta di Pergolesi e Betly di Donizetti. Risale al 1947 anche l’esordio di Zeffirelli nella Settimana Musicale Senese, con una storica prima realizzazione scenica della Serenata a tre di Antonio Vivaldi”, ricorda la nota dove si sottolinea come, nel 1959, fu sua la regia “per la suggestiva combinazione delle due opere La favola di Orfeo di Casella e Il giovedì grasso di Donizetti”.
La presenza di Zeffirelli all’Accademia si completa con il documentario ‘L’Accademia Musicale Chigiana’ del 1950, recentemente riscoperto e restaurato dalla Fondazione Cineteca Italiana. “Il film è un raro cortometraggio finora sfuggito alle filmografie del maestro fiorentino, che vi giocava un ruolo di primo piano in quanto autore di scene e costumi, nonché protagonista di alcune brevi apparizioni”, prosegue la nota ricordando che dietro la macchina da presa Zeffirelli esordirà solo sette anni più tardi e anche il “rapporto di filiale affetto tra il maestro e il conte Guido Chigi Saracini, al quale Zeffirelli dedicò una foto giovanile con queste parole: “Al grande esempio ‘morale’ del Conte Chigi con gratitudine e affetto”.

Laura Lozzi, dirigente scolastico del Liceo artistico di Porta Romana a Firenze omaggia così il regista: “noi tutti partecipiamo al dolore la scomparsa del Maestro Zeffirelli. Se ne va un interprete virtuoso della ricerca artistica italiana, e anche una pagina di storia”.
Da studente, spiega l’istituto in una nota, “Zeffirelli visitava spesso l’Istituto d’Arte, scuola dove si sono formati alcuni dei suoi più grandi amici, Piero Tosi, Anna Anni e Danilo Donati, tutti costumisti, che successivamente, hanno lavorato a più riprese con il Maestro. Zeffirelli, Anni, Donati e Tosi hanno mosso i primi passi nel mondo artistico romano, facendo parte, insieme al regista Bolognini del gruppo storico dei toscani”. Il liceo artistico ricorda anche “il grande amore che legava Zeffirelli alla Gipsoteca dell’istituto”.

Prima di morire Franco Zeffirelli ha espresso “un sogno finale: che noi suoi figli portassimo avanti la Fondazione che porta il suo nome, e noi ci stiano organizzando per adempiere a questo obbligo morale”. Lo ha detto Pippo Corsi Zeffirelli, figlio adottivo del regista, parlando con i giornalisti alla camera ardente allestita nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio. “Per questo – ha osservato – speriamo di trovare anche degli sponsor internazionali che possano apprezzare l’opera della Fondazione”.
Pippo Zeffirelli ha ricordato che il regista si stava preparando al “distacco da questa Terra, e per questo diversi anni fa aveva scelto di essere seppellito a Firenze: così abbiamo portato nel cimitero delle Porte Sante di Firenze i resti della madre che era seppellita a Milano, dove è morta quando Franco aveva 6 anni, la sua zia, che lo aveva cresciuto, la sua tata morta a 102 anni di recente, l’amica e costumista Anna Anni e la sorella Fanny che era la figlia di suo padre”.

Giancarlo Antognoni, storico capitano e oggi dirigente della Fiorentina, a Palazzo Vecchio ha afferrmato: “Ho avuto il privilegio di andare alla festa dei suoi 90 anni, l’ultima volta che l’ho visto è stata in quell’occasione: il mio è un ricordo piacevole, di una persona che ha dato molto a Firenze, ai fiorentini e alla Fiorentina”. Antognoni è arrivato nel Salone dei Cinquecento insieme a Joe Barone, braccio destro del neoproprietario viola Rocco Commisso.
L’ex calciatore viola ha ricordato coi giornalisti lo scudetto perso nel 1982 all’ultima giornata contro la Juventus, e la rabbia di Zeffirelli, condannato poi per diffamazione nei confronti del presidente bianconero Giampiero Boniperti: “Era un tifoso – ha detto – che in quel momento ha visto sfuggire uno scudetto che era alla portata, un po’ come tutti noi: anche noi eravamo arrabbiati per questo”. La Fiorentina, ha spiegato Antognoni, deciderà più avanti come ricordare Zeffirelli: “In questo momento non ci sono eventi, non ci sono partite, se no sarebbe stato bello ricordarlo con il lutto al braccio”

Domani, in occasione delle esequie del Maestro Franco Zeffirelli, che saranno celebrate alle 11 nella cattedrale di Santa Maria del Fiore a Firenze, sarà proclamato il lutto cittadino per l’intera giornata. L’ordinanza firmata dal sindaco Dario Nardella prevede l’esposizione sugli edifici pubblici della bandiera della città di Firenze abbrunata o a mezz’asta e segni di lutto sui mezzi di trasporto pubblico e sui veicoli di servizio pubblico.
Il sindaco, si legge in una nota di Palazzo Vecchio, invita gli esercizi commerciali ad abbassare le saracinesche per 10 minuti dalle 11 alle 11.10 e a osservare nei luoghi dove si terranno eventi pubblici di spettacolo o intrattenimento un minuto di silenzio e di raccoglimento o comunque un’appropriata forma di ricordo del grande regista fiorentino, che ha perso la vita sabato a Roma all’età di 96 anni.
L’amministrazione comunale ha inoltre deciso di sospendere le attività istituzionali previste per domani. La camera ardente, allestita nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio, sarà aperta‪anche domattina dalle 9 alle 10.

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