Anticipazione dedicata all’agricultura del Festival della robotica all’Agrifiera di Pontasserchio

Appuntamento per il 28 e 29 allo stand del Festival della robotica allestito ad Agrifiera di Pontasserchio in provincia di Pisa, a cura dei docenti del dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa.

La robotica agricola sarà la protagonista dell’Agrifiera di Pontasserchio in provincia di Pisa. La manifestazione è in programma dal 22 aprile al primo maggio ed ospiterà un’anticipazione dedicata all’agricoltura del Festival della robotica che, invece, si terrà a Pisa dal 19 al 21 maggio. L’appuntamento è per il 28 e 29 aprile, allo stand del Festival della robotica allestito ad Agrifiera, a cura dei docenti del dipartimento di scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali dell’Università di Pisa.

Durante le due giornate, al mattino oltre sessanta studenti dell’Istituto Santoni di Pisa saranno affiancati da una decina di docenti per partecipare ad una serie di laboratori tematici ed interattivi per vedere come funzionano e come vengono utilizzati i robot agricoli. Tra i temi trattati anche l’agricoltura digitale e di precisione. Il pomeriggio, come spiega Marco Fontanelli, professore associato di meccanica agraria e meccanizzazione agricola dello stesso dipartimento dell’Università di Pisa, invece sarà dedicato all’orientamento per la scelta degli studi universitari e alla dimostrazione dal vivo del funzionamento delle ‘macchine’ robotiche, rivolta a tutte le persone che faranno visita all’Agrifiera e allo stand del Festival.

Diversi i robot che saranno all’opera, tra cui quelli dedicati al taglio dell’erba e in modo speciale alla cura di tessuti erbosi particolari come quelli dei cambi da golf. “Siamo molto felici di portare il Festival della Robotica all’interno dell’Agrifiera di Pontasserchio – commenta Mauro Ferrari, presidente della Fondazione Tech Care che organizza il Festival della Robotica -, una delle manifestazioni più importanti del territorio, da sempre attenta all’innovazione. E’ quindi la cornice giusta per parlare di robotica agricola e delle sue molteplici applicazioni pratiche”.

Paracadutista della Folgore muore durante l’esercitazione

Siena, un parà della Folgore di 40 anni è morto durante le esercitazioni, aveva origini del sud ma era residente nel Senese.

Il paracadutista era del 186/o reggimento della Folgore, di stanza a Siena ed è morto dopo essere precipitato nel giardino di un’abitazione privata a Orentano, nel comune di Pisa, durante un’esercitazione militare.

Sarebbe stato un malore a causare il decesso di Gianluca Spina, sottufficiale paracadutista della Folgore 49enne morto oggi precipitando nel giardino di un’abitazione privata a Orentano, al confine tra le province di Pisa e Lucca, durante un lancio di addestramento nel territorio del comune di Altopascio (Lucca).

E’ quanto si apprende in ambienti investigativi. Sarà l’autopsia, che verrà effettuata nei prossimi giorni e che è stata disposta dalla procura di Pisa ad accertare con certezza le cause. Spina, originario di Cosenza e residente in provincia di Siena, sergente, era in servizio presso il 186/o reggimento Folgore di stanza a Siena, erede del contingente schierato a El Alamein e di cui custodisce la bandiera di guerra decorata dalla Medaglia d’Oro al Valor Militare.

Il lancio di addestramento era organizzato nella zona adibita alle esercitazioni vicino ad Altopascio (Lucca). Stando a ricostruzioni il paracadute si sarebbe aperto regolarmente. Fra le ipotesi del decesso quella del malore durante la discesa che avrebbe impedito di manovrare regolarmente il paracadute.

A Siena Gianluca Spina viene ricordato come militare di esperienza e dal comportamento esemplare. Aveva anche partecipato a missioni all’estero oltre a condurre la regolare attività operativa e addestrativa in patria. Da anni si era stabilito nel Senese dove, a parte gli impegni della professione militare, era conosciuto anche per i suoi interessi nella vita civile e dove praticava attività sportive nel tempo libero.

Palazzo Vitelli di Pisa, concluso consolidamento e restauro

Pisa, concluso l’intervento di consolidamento e adeguamento della copertura e di restauro delle facciate di Palazzo Vitelli, centro nevralgico e sede amministrativa dell’università di Pisa.

I lavori a Palazzo Vitelli, diretti dall’architetto Carla Caldani, si sono svolti sotto la supervisione della soprintendenza di Pisa, spiega l’ateneo pisano, “nel pieno rispetto del bene architettonico, privilegiando il recupero e riutilizzo degli elementi originali e, laddove non possibile, con la sostituzione e integrazione con materiali di nuova fattura, compatibili comunque con il manufatto storico”.

Eretto tra il XVI e XVII secolo per volere di Vitellozzo Vitelli, l’edificio fu proprietà della Casa Reale e, prima ancora, dei Granduchi di Toscana. In questo periodo, essendo l’edificio posto nelle immediate vicinanze del Palazzo Reale, fu destinato ad accogliere gli illustri ospiti del Granduca, come la principessa Maria di Francia, figlia del re Luigi Filippo, ospitata qui appunto da Leopoldo II.

Il restauro, prosegue l’università, è stato “realizzato grazie al contributo della Fondazione Pisa e l’intervento ha permesso il completo rinnovamento sia degli elementi esteriori (facciate, elementi lapidei e copertura), sia di quelli funzionali, come infissi, serramenti e linee vita che, a distanza di cinquant’anni dal precedente restauro, realizzato nel 1973, presentavano evidenti segni di invecchiamento e deterioramento”.

National Geographic inaugura la mostra “Explore: Pianeta Terra” a Palazzo Blu di Pisa

Pisa, inaugurata il 7 aprile la terza mostra di National Geographic per il ciclo Explore a Palazzo Blu di Pisa. Aperta al pubblico fino al 25 giugno, l’esposizione fotografica segue il successo delle precedenti edizioni “Sulla Luna e oltre” e “Oceani, ultima frontiera” che hanno superato i 28.000 visitatori.

Promossa e organizzata dalla National Geographic Society, “Explore: Pianeta Terra” rappresenta la storia del pianeta e le sue trasformazioni.

Tra le opere in mostra anche le immagini del progetto “Day to Night” di Stephen Wilkes, fotografo ed esploratore di National Geographic. E’, spiegano da Palazzo Blu, “una combinazione di migliaia di scatti realizzati da una posizione stazionaria in un arco di tempo che può arrivare persino a 36 ore e, diversamente da un timelapse, cucite insieme digitalmente dallo stesso Wilkes per creare un unico panorama sorprendente.

Le opere di ‘Day to Night’ mostrano un’immagine del pianeta nella quale si coglie la vitalità, l’incessante trasformazione e la testimonianza emozionante della sua bellezza, imponenza e al tempo stesso fragilità”.

“La mostra – osserva Marco Cattaneo, direttore di National Geographic Italia – è una celebrazione della bellezza e un invito per il futuro, affinché mettiamo in gioco tutti gli strumenti di cui disponiamo per preservare l’inestimabile patrimonio ambientale che abbiamo ereditato. Per ricordare un motto della National Geographic Society, è uno spunto per ispirare le persone a prendersi cura del pianeta”.

“Le straordinarie immagini di National Geographic – aggiunge Cosimo Bracci Torsi, presidente di Palazzo Blu – ci mostrano la storia del pianeta e quella della nostra specie, l’infinita ricchezza e la bellezza delle forme vitali e degli ambienti che l’evoluzione ha creato, ma ci ammoniscono anche sulla delicatezza degli equilibri naturali e sui rischi di degrado e distruzione derivanti dall’attività umana”.

La sosta selvaggia di un furgone impedisce la corsa dei bus a Pisa, a denunciarlo è At.

Autolinee toscane ha denunciato quanto accaduto dopo che ci sono stati gravi problemi nel normale svolgimento delle corse dei bus a causa di un furgone in centro a Pisa.

Proprio in una zona a ridosso del centro di Pisa, un furgone parcheggiato in sosta selvaggia, ha avuto gravi e pesanti ripercussioni sulle corse dei bus proprio in corrispondenza dell’uscita degli studenti dalle scuole. Per questo Autolinee Toscana ha deciso di procedere con una denuncia per interruzione di pubblico servizio a carico del proprietario del mezzo in sosta. Così ha annunciato la società che gestisce il trasporto pubblico locale toscano, fornendo anche la foto del furgone parcheggiato che impediva al bus di continuare la marcia.

L’episodio è avvenuto poco dopo le 13 di questa mattina e, sempre spiegato dalle Autolinee Toscane, “il furgone ha impedito il passaggio dei bus per oltre 40 minuti: dalle 13,10 fino alle 13,50 il mezzo parcheggiato in via Flamini, a Pisa, ha reso impossibile la svolta dell’autobus e data l’ora coincidente con l’uscita dalle lezioni di molti studenti, questo ostacolo ha prodotto pesanti ritardi in numerose corse scolastiche, tanto che per il forte ritardo accumulato è stata necessario anche sopprimere la corsa della linea Pontasserchio – Pisa delle ore 14.10”.

Solo dopo aver richiesto l’intervento della polizia municipale è stato rimosso il mezzo ed il servizio di trasporto pubblico della zona è potuto riprendere regolarmente. Complessivamente, ha concluso At, “sono state 7 le corse che hanno subito pesanti ritardi”.

Approvato il progetto definitivo per rimuovere il Keu dalle strade di Pisa

Arriva l’ok dal Comune di Pisa per la bonifica e lo smaltimento del Keu dall’area Ex Vacis a Pisa.

La giunta del Comune di Pisa ha approvato il progetto definitivo in linea tecnica per la rimozione e lo smaltimento del Keu, un materiale impiegato come terra da riporto nell’area Ex Vacis, nella periferia sud della città dove è stato costruito un centro commerciale. Nell’area diversi accertamenti effettuati dall’Arpat avevano rilevato la presenza di Keu nei riciclati utilizzati. Il Comune spiega in una nota che la spesa prevista dalla giunta comunale per il completo ripristino della zona “è di 580 mila euro e sarà sostenuta dall’amministrazione comunale per l’esecuzione in danno delle opere nelle more del recupero delle spese sostenute”.

Il cronoprogramma prevede una durata complessiva dei lavori di 17 settimane. L’intervento si svilupperà in due fasi su un tratto stradale di circa 290 metri. La prima fase, propedeutica, prevede il rilievo dei sottoservizi tramite georadar, oltre che il confinamento per aree di intervenuto e l’apposizione di idonea cartellonistica. La seconda fase, che invece è operativa, prevede la rimozione dei vari strati stradali fino all’individuazione del Keu, avverrà una rimozione di quest’ultimo utilizzando un escavatore a risucchio che consente il contenimento del materiale e del corretto stoccaggio.

Una volta che il processo di asportazione e il riempimento dello scavo saranno effettuati, si procederà con il rifacimento stradale. Il Keu rimosso, conclude il Comune, “sarà conferito in discarica autorizzata mentre i materiali di risulta potenzialmente recuperabili saranno divisi in base alla tipologia e conferiti in centri di recupero o smaltimento autorizzati”.

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