Caporalato, arresti in Toscana per reato sfruttamento verso migranti del Cas di Piombino

Caporalato – Operazione dei carabinieri del comando di Livorno. I militari stanno eseguendo una misura di custodia cautelare in carcere nei confronti di 10 persone gravemente indiziate, a vario titolo e in concorso tra loro, del reato di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro di 67 migranti ospitati nel Cas di Piombino, impiegati per la raccolta di ortaggi e olive e per la pulizia di vigneti nelle province di Livorno e Grosseto.

 

Sono tre i gruppi, distinti tra loro, che avrebbero reclutato 67 migranti ospiti del Cas di Piombino per lavorare in aziende agricole delle province di Livorno e Grosseto, finiti al centro dell’inchiesta contro il caporalato condotta dai carabinieri di Piombino e Livorno. In tutto 10 i destinatari di una misura di custodia cautelare in carcere: si tratta di pakistani di età tra i 30 e i 56 anni, residenti nelle province di Siena e Grosseto. Sei di loro sono titolari di ditte individuali, altri quattro sarebbero coinvolti nel reclutamento dei lavoratori. Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro l’accusa contestata a vario titolo e in concorso. L’ordinanza è stata eseguita per tutti tranne che per un indagato che si troverebbe all’estero e per il quale è stata avviata la procedura per eseguire fuori dall’Italia l’arresto.

L’indagine, coordinata dalla procura livornese e condotta dal nucleo operativo e radiomobile della compagnia dei carabinieri di Piombino con il supporto del nucleo carabinieri Ispettorato del lavoro di Livorno, avrebbe consentito di ricostruire, si spiega dagli inquirenti, “l’illecito utilizzo di manodopera posto in essere da 6 titolari di ditte individuali operanti nel settore agricolo, i quali, avvalendosi anche di altri soggetti per il reclutamento, il trasporto giornaliero e il controllo dei lavoratori” avrebbero impiegato, approfittando del loro stato di bisogno, 67 migranti ospitati nel “Cas Le Caravelle di Piombino”.

I lavoratori non avrebbero avuto un regolare contratto di assunzione, sarebbe stata accertata “una reiterata violazione della normativa relativa all’orario di lavoro”, con “picchi di 10 ore giornaliere, senza le pause previste”, con una retribuzione “ampiamente al di sotto degli 10,56 euro previsti dalla contrattazione. In un caso addirittura pari a euro 0,97 all’ora, spesso in ritardo di diversi mesi, e con sistematica violazione delle norme in materia di sicurezza e igiene”. Nel corso dell’operazione eseguito anche un decreto di sequestro preventivo di 45.000 euro “quale profitto accertato dall’Inps a seguito del mancato versamento dei contributi previdenziali ed assicurativi per i lavoratori illecitamente impiegati”.

 

Mimit: domani firma accordo con Jsw per rilancio sito siderurgico Piombino

Domani al Mimit sarà firmato il Memorandum of understanding tra ministero delle Imprese e del Made in Italy, Regione Toscana, Comune di Piombino e il gruppo Jsw, con l’obiettivo di rilanciare il sito siderurgico di Piombino. Lo si apprende da fonti del Mimit. La firma di domani segue quella del MoU con Metinvest-Danieli, dello scorso gennaio, volto a realizzare nello stesso sito un impianto sostenibile per la produzione di prodotti finiti di acciaio. Il polo di Piombino si inserisce nel quadro del piano siderurgico nazionale insieme ai poli di Taranto, Terni e alle acciaierie del Nord Itala.

Rigassificatore Piombino, Tar boccia il ricorso del Comune che dovrà pagare 90 mila euro

Rigassificatore Piombino – Il Tar Lazio ha emesso la sentenza sul ricorso avanzato dal Comune di Piombino contro la decisione di installare un rigassificatore nel porto cittadino. Il tribunale ha respinto le motivazioni del Comune condannandolo al pagamento delle spese processuali per un totale di 90mila euro. Lo rende noto il Comune di Piombino (Livorno).

“È una sentenza punitiva nei confronti di un Comune che ha avuto la sola colpa di difendere la propria città. La condanna al pagamento delle spese legali, inoltre, è assolutamente ingiustificata: il ricorso è stato considerato ammissibile in ogni sua parte e una sentenza simile non ha precedenti. Come non ha precedenti l’analoga condanna al pagamento delle spese anche a carico di Usb, Wwf e Greenpeace che avevano spontaneamente affiancato il nostro ricorso”. Così il sindaco di Piombino (Livorno) Francesco Ferrari per la decisione del Tar del Lazio sul rigassificatore: i giudici hanno respinto il ricorso del Comune contro l’impianto condannando l’amministrazione a pagare 90.000 euro di spese processuali come riferisce lo stessa amministrazione.

“Evidentemente il Tar – aggiunge Ferrari – ha voluto fare del Comune di Piombino un esempio per tutti gli enti che, in futuro, si troveranno in una circostanza simile alla nostra e chiarire che, per quanto le motivazioni di opposizione a una certa scelta siano fondate, le esigenze dei cittadini non sono una priorità. Abbiamo perseguito ciò che credevamo giusto, combattuto una battaglia doverosa da affrontare, raggiungendo, a prescindere da questa sentenza, risultati importanti in termini di garanzie sulla sicurezza e sull’impatto ambientale. Se non fosse stato per l’opposizione di questo Comune, di questa comunità, di certo quel rigassificatore sarebbe rimasto nel nostro porto molto più di tre anni e senza le tutele che siamo riusciti ad ottenere”.

“Il catastrofismo del sindaco di Piombino alla fine ha prodotto un danno solo alle casse del suo Comune. Il rigassificatore alla fine è servito alla politica energetica nazionale e non ha creato problemi al porto della città toscana. La sentenza del Tar archivia l’opposizione forsennata del primo cittadino ed il tentativo maldestro di Fratelli d’Italia di cavalcare contemporaneamente il via libera all’impianto e l’opposizione”. Lo afferma l’eurodeputato Nicola Danti, vicepresidente di Renew Europe e coordinatore toscano di Italia Viva, riguardo alla decisione del Tar.

“La bocciatura del Tar del Lazio sulla realizzazione del rigassificatore a Piombino certifica la completa disfatta del sindaco Francesco Ferrari. Il primo cittadino ha perso tempo e sperperato soldi dei cittadini per una causa controproducente, mentre avrebbe dovuto salvaguardare la popolazione convincendo il governo Meloni a concedere le compensazioni promesse da tempo e mai attivate per il territorio”. Lo dichiarano in una nota Marco Simiani, capogruppo Pd in Commissione Ambiente di Montecitorio, e Emiliano Fossi, deputato nonché segretario regionale del Pd della Toscana.

‘Autorizzazione integrata ambientale’ concessa per la nave rigassificatrice Golar Tundra, iniziate le operazioni di test

Piombino, è arrivata dal ministero dell’Ambiente, l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) per la nave rigassificatrice Golar Tundra ancorata nel porto della città toscana.

Contestualmente all’arrivo della ‘Autorizzazione integrata ambientale’, sono iniziate le operazioni di test per collaudare il rigassificatore, che sta ricevendo il primo carico di gas naturale liquefatto (gnl) dalla “Maran Gas Kalymnos”, nave metaniera greca proveniente dall’Egitto.

In occasione dell’avvio delle operazioni oggi a Piombino è intervenuto il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin, insieme, tra gli altri, al presidente della Regione Toscana, e commissario per l’opera, Eugenio Giani, e all’ad Snam Stefano Venier.

Assente alla cerimonia il sindaco di Piombino Francesco Ferrari, contrario all’opera, che nel pomeriggio ha invece partecipato a una iniziativa dal titolo ‘Piombino: da città fabbrica a paese dei Balocchi’. La nave greca, presa a noleggio da Eni e che trasporta un carico di 170mila metri cubi, è entrata ieri alle 23 nel porto cittadino e dopo le operazioni di attracco e di affiancamento alla Golar Tundra sono cominciate le operazioni di collegamento delle manichette e sono iniziati i test per lo scarico del gnl.

Gli addetti scaricheranno solo una parte di Gnl contenuto nella Lng carrier greca, poi la nave uscirà dal porto di Piombino e rientrerà nelle settimane successive per completare le prove e i test dell’impianto: dureranno 20 giorni.

“Ho firmato il decreto per l’Autorizzazione integrata ambientale (Aia), tutto è a posto”, ha sottolineato Pichetto Frati secondo cui “questa nave è un grande servizio per il paese e lo sarà la gemella che entrerà in funzione nel 2024 nell’Adriatico, con l’obiettivo di dare sicurezza sulle forniture ai cittadini e migliorare la nostra capacità di contrattare a livello mondiale”, “ora i fornitori non ci possono più prendere per il collo”.

Il ministro ha poi assicurato che per Piombino “il governo mantiene tutti gli impegni assunti e tra questi quello di ripartire con il riutilizzo e la reindustrializzazione, previa bonifica, di un’area enorme” quella Sin, “che deve avere un’attenzione nazionale. E questo indipendentemente dall’avere la nave rigassificatrice in porto. Questa è una grande area che deve avere un nuovo futuro e non può rimanere nella condizione in cui è”.

Sul futuro posizionamento della Golar Tundra dopo la permanenza nel porto di Piombino, l’ad Snam Venier ha sottolineato che “noi abbiamo come termine il 26 giugno, stiamo facendo gli studi” e la piattaforma offshore “sarà fuori della Toscana”.

“L’Aia il ministro l’ha firmata per quanto riguarda la sicurezza, una volta terminati i test” sulla Golar Tundra “il certificato verrà rilasciato”, ha aggiunto Venier rispondendo a chi chiedeva del ‘Rapporto definitivo sulla sicurezza’ per la nave rigassificatrice Golar Tundra, documento più volte invocato dal sindaco Francesco Ferrari e dai comitati contrari all’impianto.

Per Giani “oggi si chiude il cerchio”, “adesso, però, occorre portare a termine il percorso che deve assicurare al territorio di Piombino le giuste compensazioni e il necessario rilancio”.

Unicoop Tirreno cerca 650 lavoratori per la stagione estiva

Piombino, al via da Unicoop Tirreno la ricerca di personale, per un totale di circa 650 lavoratori.

La cooperativa Unicoop Tirreno, presente con 96 supermercati in Toscana, Lazio e Umbria, molti dei quali in località a grande afflusso turistico, ha la necessità, si spiega in una nota, di potenziare i punti vendita, per mantenere elevato e inalterato il livello dei servizi offerti alla clientela durante la stagione estiva.

La Cooperativa offrirà contratti di somministrazione fino a sei mesi, con retribuzione allineata a quella dei dipendenti Unicoop Tirreno e applicazione delle garanzie offerte dal Ccnl e dal contratto integrativo aziendale (tra cui la maggiorazione supplementare) e con possibilità di crescita interna.

La selezione, che avverrà attraverso società nazionali qualificate e specializzate (Adecco, Manpower e Openjob), è rivolta a tutti, dai giovani agli adulti, indipendente dall’esperienza maturata; e riguarda tutti i profili, dagli addetti alle vendite, ai banconisti, ai cassieri. Per candidarsi nelle posizioni richieste o inviare una candidatura libera www.coop.it sezione ‘Lavora con noi’ – Cooperativa Unicoop Tirreno.

Un pino è caduto a Baratti, danneggiando delle strutture a ridosso delle spiagge

Baratti, un pino è caduto su alcune strutture dei bagni pubblici, al momento sono in corso le indagini che potranno essere approfondite dopo che il fusto del grosso albero verrà rimosso.

Il Comune di Piombino ha annunciato delle verifiche sulla sicurezza delle piante dopo che la scorsa notte il grosso pino è caduto, danneggiando gravemente delle strutture di bagno pubblici che si trovavano a ridosso delle spiagge. Il Comune lo ha annunciato in una nota dove si dice che nei prossimi giorni delle verifiche di sicurezza sulle altre piante saranno avviate in modo da appurarne la sicurezza e la stabilità.

Come spiegato dal Comune, “prove di trazione e verifiche di stabilità analoghe erano state effettuate nel 2019 da una ditta esterna specializzata anche sull’albero interessato senza rilevare criticità, anzi, la pianta aveva rivelato un coefficiente di sicurezza elevato: tuttavia i pini di Baratti, autentico patrimonio paesaggistico della località, sono antichi, spesso centenari, particolarmente fragili e quindi costantemente controllati anche a vista. Risale solo ad un mese fa l’abbattimento di tre esemplari potenzialmente non sicuri, oltre ad altri alleggerimenti di chioma”.

In corso contemporaneamente anche la valutazione da parte di tecnici comunali dei danni subiti dai bagni pubblici. Un’indagine più profonda sarà possibile una volta che il fusto dell’albero potrà essere rimosso, un’operazione non semplice che richiederà comunque qualche giorno. “Qualunque sia l’intervento necessario per il ripristino – si spiega -, sarà cura del Comune individuare la soluzione più adeguata per garantire il servizio in vista della stagione balneare”.

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