Vaccino Johnson & Johnson approvato in USA. Perché è diverso?

La Food and Drug Administration statunitense ha dato l’autorizzazione per l’uso d’emergenza del vaccino Johnson & Johnson e la distribuzione dovrebbe iniziare negli USA la prossima settimana.

Ma quali sono le differenze che passano tra il vaccino di Johnson & Johnson e gli altri due già a disposizione?

La prima grossa differenza è quella che questo vaccino è progettato per essere iniettato in dose singola, fatto che semplifica notevolmente la sua somministrazione, non è necessario infatti assicurarsi che le persone tornino per fare la seconda dose e non bisogna preoccuparsi di conservare le dosi per assicurarsi che siano disponibili al momento giusto per chi ha già fatto la prima dose.

Un aspetto invece apparentemente negativo del vaccino Johnson & Johnson è come si confronta con Pfizer e Moderna in termini di efficacia. Questi ultimi hanno infatti hanno un sorprendente tasso di efficacia negli studi clinici, che va  dal 94% al 95%. Studi che nel mondo reale, almeno per quanto riguarda il vaccino della Pfizer in Israele, vengono confermati, il numero delle persone che li hanno contratto il Coronavirus e si sono ammalate, è diminuito del 94% tra le persone alle quali sono state somministrate due dosi del vaccino.

L’efficacia globale complessiva del vaccino di vaccino Johnson & Johnson è stata riscontrata essere del 66% contro le malattie da moderate a gravi. Ma attenzione perché l’efficacia sale all’85% contro la possibilità di ammalarsi gravemente, ed anzi finora, al 100% nel prevenire la mortalità del paziente. In altre parole, con il J&J ci sono più possibilità di contrarre la malattia che con gli altri vaccini, ma la possibilità di sviluppare in conseguenza al contagio sintomi gravi è molto bassa.

Differenza anche nella tecnologia usata, mentre i vaccini Moderna e Pfizer utilizzano una nuova tecnologia chiamata ‘messaggero RNA’ o mRNA, e forniscono materiale genetico direttamente nelle cellule tramite particelle di grasso che portano il  codice genetico del virus stimolando una risposta immunitaria, generando anticorpi e cellule immunitarie che “ricordano” il loro aspetto e che saranno pronte a rispondere rapidamente in caso di un vero attacco, Johnson & Johnson utilizza la tecnologia vettoriale virale.

E cioè nel vaccino è presente un comune virus del raffreddore chiamato adenovirus 26, geneticamente modificato in modo che possa infettare le cellule senza però potersi replicare, ma fornendo al sistema immunitario le stesse istruzioni genetiche che danno gli altri due vaccini.

Questo rende il vaccino Johnson & Johnson molto più facile da gestire, in quanto le delicate palline di grasso utilizzate per trasportare i vaccini Moderna e Pfizer richiedono un’attenta manipolazione: il vaccino Pfizer deve essere conservato e spedito a una temperatura compresa tra -80 °C e -60 °C ed il vaccino Moderna deve essere conservato a circa -20 °C, mentre il vaccino Johnson & Johnson può essere conservato alle temperature di un frigorifero normale, cosa che lo rende molto più facile da conservare e spedire.

Fortunatamente quindi, secondo quello che si sa al momento, tutti e tre i vaccini sembrerebbero stimolare una risposta immunitaria importante, che viene addirittura stimata molto più forte di quella che le persone ottengono dopo un’infezione causata dal vero Coronavirus.

A via campagna di vaccini per ultraottantenni al Centro Pegaso

Una squadra di 97 medici di famiglia appartenenti a medicine di gruppo di diverse aggregazioni territoriali (Aft) è già a disposizione per dare avvio ai vaccini per ultraottantenni

Da oggi, all’edificio 2 del Centro Pegaso, ex Creaf, inizieranno le vaccinazioni per chi ha più di 80 anni con l’utilizzo di Pfizer. Sempre presso questa struttura, al primo piano, stanno proseguendo anche le somministrazioni dei vaccini Astra Zeneca per il personale delle scuole e per le forze dell’ordine con cinque postazioni a disposizione. Sono inoltre in programma le vaccinazioni presso le sedi distrettuali e gli ambulatori dei medici di medicina generale, spiega in una nota l’Azienda Usl Toscana Centro.

A Vernio saranno effettuate presso la Casa della Salute il lunedì pomeriggio, a Vaiano presso il presidio territoriale il venerdì pomeriggio, a Poggio a Caiano, Carmignano e Montemurlo negli ambulatori dei medici. Per i cittadini che sono impossibilitati a muoversi la vaccinazione sarà effettuata a domicilio. “Esprimo grande soddisfazione per l’accordo sottoscritto con la medicina generale – ha detto Luigi Biancalani, presidente della Società della Salute dell’area pratese – sono convinto che la distribuzione dei medici di famiglia su tutto il territorio regionale, dove si contano circa 35 mila medici darà un contributo alle vaccinazioni e si potrà così recuperare i tempi in termini di attesa”. Al piano terra dell’edificio 2 del Centro Pegaso (ex Creaf) di Prato, sono a disposizione 12 postazioni per la somministrazione del vaccino e giornalmente saranno effettuate circa 120 vaccinazioni. “Siamo pronti ad affrontare anche questo step della campagna di vaccinazione – ha aggiunto Paolo Morello, direttore generale dell’Azienda sanitaria – la macchina organizzativa è già in movimento per sostenere questa fase ma lo è stata sempre, fin dal primo momento dell’avvio della vaccinazione. Grazie all’impegno e alla grande collaborazione dei medici di medicina generale e del personale sanitario stiamo proseguendo questa seconda fase”. (ANSA).

Covid: Giani, da maggio gli anticorpi monoclonali di Tls

Intanto, mentre prosegue, in Toscana, la campagna vaccinale di operatori sanitari e sociosanitari, personale e ospiti delle rsa, la Regione è al lavoro per avviare anche le fasi successive, che dovrebbero partire a metà febbraio con over 80 e operatori Polizia

Gli anticorpi monoclonali “saranno l’elemento che ‘chiude’ le forme di contrasto contro il coronavirus”. Lo ha detto Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana, commentando il via libera dell’Aifa ai nuovi prodotti anti-Covid, e riferendosi al lavoro di Fondazione
Toscana Life Sciences sugli anticorpi monoclonali che “da maggio saranno disponibili”, ha aggiunto.
“Da un lato – ha proseguito Giani- abbiamo i vaccini, e quindi la prevenzione per poter creare il sistema immunitario, la barriera all’arrivo del Covid-19; dall’altro, gli anticorpi monoclonali che invece intervengono quando una persona è già contagiata, quantomeno nei primi stadi di contagio, e che, soprattutto quelli che vengono dalla sperimentazione che questa realtà toscana ha fatto, sembrano molto efficaci”.

Sui vaccini, ha sottolineato il governatore, “come Toscana abbiamo somministrato 150.000 vaccini, quindi la nostra è una macchina da guerra: nel momento in cui ci arrivano, noi li
somministriamo e siamo in grado di farlo con rapidità, efficienza e tempestività. Proprio per questo, in questi giorni, seguiamo con grande desiderio proprio le indicazioni più
confortanti che ci arrivano sul fatto che i vaccini riprendono il loro abituale percorso verso le regioni”.

Intanto, mentre prosegue, in Toscana, la campagna vaccinale di operatori sanitari e sociosanitari, personale e ospiti delle rsa, la Regione è al lavoro per avviare anche le fasi successive, che dovrebbero partire a metà febbraio.

La vaccinazione degli over 80, con Pfizer-Biontech, dovrebbe essere fatta, secondo quanto si apprende da fonti regionali, negli studi dei medici di medicina generale. Le modalità
dipenderanno dalla firma dell’accordo nazionale con la categoria. Sempre a metà febbraio partirà anche la campagna vaccinale con Astrazeneca: i destinatari, tra i 18 e i 55 anni,
sono i lavoratori della scuola, docenti e non docenti, delle forze armate e di polizia, il personale carcerario, i detenuti e i lavoratori di altri servizi essenziali. In questo caso la
somministrazione dovrebbe avvenire nei 42 punti vaccinali già individuati sul territorio regionale tra cui, il più grande, sarà il Mandela forum di Firenze. Le prenotazioni avverranno sul portale regionale di vaccinazione. Tutto il piano per la campagna vaccinale in Toscana sarà presentato dalla Regione nei prossimi giorni, probabilmente sabato 6 febbraio.

Vaccino anti Covid, arrivate le nuove 31.590 dosi Pfizer-BioNTech

Ieri, intanto, sono arrivate in Toscana anche le 4.510 nuove dosi di vaccino anti Covid dall’azienda farmaceutica statunitense Moderna. Di queste, 1.540 dosi sono state consegnate alla Asl Nord Ovest, 1.980 alla Centro e 990 alla Sud Est.

Consegnate oggi, 2 febbraio, tutte le nuove 31.590 dosi di vaccino di produzione Pfizer-BioNTech. Contestualmente all’arrivo di questa nuova fornitura sono state riaperte le agende della fase 1 per la prenotazione delle prime somministrazioni del vaccino Pfizer da parte delle 6.900 persone, che si erano già prenotate e alle quali erano stati annullati gli appuntamenti per improvvisa riduzione delle forniture.

Coloro che avevano già prenotato avranno una priorità di 48 ore, passate le quali le prenotazioni saranno aperte anche agli altri operatori sanitari e sociosanitari degli ospedali e delle rsa, della struttura territoriale pubblica, del privato accreditato, dei medici di medicina generale e dei pediatri, sempre che abbiano già effettuato la pre-adesione. Una parte delle nuove forniture verrà comunque conservata ai fini della somministrazione dei richiami.

Ieri, intanto, sono arrivate in Toscana anche le 4.510 nuove dosi di vaccino anti Covid dall’azienda farmaceutica statunitense Moderna. Di queste, 1.540 dosi sono state consegnate alla Asl Nord Ovest, 1.980 alla Centro e 990 alla Sud Est.

A oggi, le forniture Moderna arrivate in Toscana sono 2 per un totale di 9.810 dosi di vaccino, di cui 5.300 consegnate lo scorso 13 gennaio, con le quali si sta procedendo alla vaccinazione degli operatori dei servizi di emergenza-urgenza e dei volontari, impegnati nei trasporti sanitari.

Dall’inizio della campagna alle ore 16.30 di oggi, martedì 2 febbraio, sono state utilizzate in tutto 129.865 dosi di vaccino, di cui 20.228 in rsa, come riportato sul portale web https://vaccinazioni.sanita.toscana.it.

Vaccinazioni Pfizer e Moderna, ripartono prenotazioni

Firenze, lunedì sono arrivate altre 4.510 dosi di vaccino anti Covid dall’azienda farmaceutica statunitense Moderna. Domani invece sono attese le nuove 31.590 dosi di vaccino di produzione Pfizer-BioNTech.

“Stiamo andando bene sul fronte dei richiami, della somministrazione delle seconde dosi – ha detto l’assessore alla sanità della Toscana Simone Bezzini – e martedì alle ore 15 apriamo nuovamente le agende per le prime vaccinazioni”.

“Recupereremo i 6.900 a cui era arrivato il messaggio di disdetta dell’appuntamento quando Pfizer aveva rallentato le forniture – ha aggiunto Simone Bezzini – poi dopo 48 ore dopo apriremo alle vaccinazioni per altri 8.000 operatori sanitari”.

Dall’inizio della campagna alle ore 16 di lunedì, spiega la la Regione Toscana, sono state utilizzate in tutto 125.532 dosi di vaccino, di cui 19.685 in rsa.

Intanto sull’andamento dell’epidemia il report diffuso oggi parla di 373 nuovi casi (134.829 il totale dei contagi da inizio epidemia) e altri 15 decessi (4.217 i pazienti Covid morti in totale).

Rispetto alla precedente rilevazione sono stati eseguiti 5.606 tamponi molecolari e 1.801 tamponi antigenici rapidi: di questi il 5% è risultato positivo (ieri il tasso di positività era pari al 3,7% su 10.229 tamponi molecolari e 3.657 tamponi antigenici rapidi). In crescita anche i ricoveri: sono 757, 13 in più rispetto a ieri, di cui 101 in terapia intensiva (5 in più).

Infine, il governatore Eugenio Giani, rispondendo ai giornalisti che gli chiedevano se fosse preoccupato degli assembramenti visti nel weekend sul territorio regionale, ha invitato a cercare di essere “più responsabili possibili”: “Sappiamo che il destino è nelle nostre mani”.

Intanto a livello nazionale, è stata superata la soglia dei due milioni di vaccinazioni effettuate in Italia. Secondo i dati del Commissario per l’emergenza Domenico Arcuri, ad oggi pomeriggio sono 2.003.543 gli italiani vaccinati con la prima dose, mentre sono 659.565 quelli che hanno avuto la doppia dose”.

Nella settimana che si è appena conclusa, sottolineano gli uffici del Commissario, sono stati effettuate in media 78mila vaccinazioni al giorno, “nonostante i ritardi delle consegne da parte delle aziende produttrici”.

Si è trattato, prevalentemente, della somministrazione della seconda dose. Attualmente, stando sempre ai dati del Commissario per l’emergenza, l’Italia “è il Paese europeo che ha il maggior numero di ‘vaccinati’, cioè di cittadini che hanno già effettuato sia la prima sia la seconda dose: 659.565 contro i 532mila della Germania e i 251mila della Spagna, mentre in Francia i cittadini già vaccinati non superano le 45mila unità.

Siamo al terzo posto, inoltre, per vaccini somministrati in rapporto alla popolazione (1,07%), dopo la Danimarca e la Slovenia ma prima della Germania (0,64%), della Spagna (0,54%) e della Francia (0,07%)”.

La prima dose di vaccino, inoltre, è stata somministrata “alla totalità della platea di cittadini che rientrava nella cosiddetta fase 1: medici, infermieri, operatori sociosanitari e ospiti delle Rsa).

“Il piano vaccinale in Italia prosegue con efficacia – ha commentato Arcuri – Ora siamo concentrati sulla somministrazione della seconda dose e aspettiamo l’annunciata ripresa della consegna dei vaccini da parte dei produttori per proseguire in maniera ancora più accelerata”.

Vaccino Covid-19, appello delle confessioni religiose

Le Confessioni religiose e le Tradizioni spirituali della Toscana lanciano un appello alla popolazione a favore della vaccinazione contro il Covid

L’invito al vaccino Covid-19 è questo il messaggio emerso con unità di intenti nel corso di una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte i vertici istituzionali della Giunta regionale della Toscana, gli assessori Alessandra Nardini (Promozione della cultura della pace ed Educazione alla cittadinanza globale) e Simone Bezzini (Sanità), e i firmatari dell’appello: Don Roberto Pacini incaricato della Conferenza Episcopale Toscana, Sara Cividalli per la Comunità Ebraica di Firenze e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, Elzir Izzeddin per la Comunità Islamica di Firenze e l’Unione delle Comunità Islamiche in Italia, Joachim Langeneck per il X Circuito delle Chiese Valdesi e Metodiste, Anna Maria Shinnyo Marradi per il Centro Zen Firenze Shinnyoji, Mauro Bombieri per la Congregazione ltaliana pla Federazione Regionale Islamica della Toscana.

“E’ un appello profondamente sentito, di cui ringrazio per il suo messaggio di fiducia, speranza e solidarietà – fa sapere il presidente Eugenio Giani parlando del vaccino Covid-19.

“E’ una delle prime iniziative del Tavolo per il dialogo con le Confessioni religiose e le Tradizioni spirituali, organismo di recente costituzione presso la Giunta regionale, istituito a fine luglio e reinsediatosi poche settimane fa – commenta l’assessora Nardini, che lo presiede -. Ringrazio le firmatarie e i firmatari per la sensibilità e la collaborazione di cui hanno dato prova con la sottoscrizione di questo importantissimo appello. Mi auguro che le adesioni possano ulteriormente crescere e che questo serva a sensibilizzare la popolazione toscana tutta. Solo se rimarremo uniti e agiremo con senso di responsabilità e prudenza, adottando i corretti comportamenti e decidendo, quando sarà il nostro turno, di vaccinarci, riusciremo a sconfiggere il virus”.

“L’appello sottoscritto è un documento davvero molto importante, che testimonia capacità di dialogo e attenzione profonda e condivisa per il bene della propria comunità. Ringrazio tutti per lo spirito di solidarietà e l’impegno concreto – aggiunge l’assessore Bezzini -. La vaccinazione contro il Covid è uno strumento decisivo per difenderci dal virus, per questo auspichiamo che si superino quanto prima i problemi di fornitura a livello nazionale ed europeo per poter contare su quantità e tempi certi nelle prossime consegne. Questa è una battaglia che possiamo vincere solo se saremo uniti e ognuno farà la sua parte. L’intero sistema sanitario regionale sta lavorando senza sosta e riapriremo le agende delle nuove vaccinazioni in relazione alla disponibilità di dosi. Il nostro obiettivo è vaccinare più persone possibili, per raggiungere l’immunità di gregge e per uscire, insieme e quanto prima, dall’emergenza sanitaria. L’incontro di oggi ci trasmette ancor più fiducia, motivazione e speranza”.

“Dopo questi durissimi mesi di pandemia, la notizia dell’avvio delle vaccinazioni accende finalmente una luce di speranza sul futuro – concordano all’unisono i rappresentanti delle Confessioni religiose e delle Tradizioni spirituali toscane nel loro appello -. In questi giorni, anche in Toscana, è partita la prima fase, indirizzata a specifiche categorie, mentre, nei prossimi mesi e progressivamente, sarà chiamata a vaccinarsi tutta la popolazione. Il vaccino, è bene ricordarlo, non è obbligatorio – proseguono -, ma farlo significa proteggere se stessi e gli altri, in particolare le persone con maggiori fragilità di salute e i più anziani. L’obiettivo è raggiungere l’immunità di gregge, per far sì che i contagi si fermino e ci si possa lasciare alle spalle questo lungo periodo così complicato”.

“Il personale sanitario, così come le ricercatrici e i ricercatori hanno compiuto un lavoro immenso per proteggerci, curarci e per arrivare al vaccino – si legge nel loro appello -. Adesso tocca a noi, alle cittadine e ai cittadini, aiutare a sconfiggere il virus, continuando ad adottare i comportamenti anti-contagio (mascherina, igienizzazione frequente delle mani, distanziamento fisico) e vaccinandoci quando sarà il nostro turno. In questi mesi, la liberazione dell’umanità da questa sofferenza è stata protagonista delle nostre preghiere, Fede e Spiritualità hanno rappresentato un sostegno fondamentale per molti e un conforto prezioso per chi ha affrontato la malattia o un lutto. È fondamentale coltivare con medesima intensità un sentimento di fiducia nella capacità della scienza di debellare questo male”.

Confidiamo pertanto che tutte e tutti ricorrano al vaccino – concludono – non solo per salvaguardare la propria salute, ma anche per dare il proprio piccolo, ma essenziale contributo, alla soluzione di questa crisi sanitaria, sociale ed economica. Mai come adesso uniti possiamo vincere”.

 

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