Ceccardi chiamata a Roma nello staff di Salvini

La sindaca leghista di Cascina (PI) entra nella squadra di Matteo Salvini a Palazzo Chigi come responsabile del programma di governo e dell’attività parlamentare.

Susanna Ceccardi entra nello staff del vice presidente del Consiglio, Matteo Salvini. Lo si apprende da un documento di palazzo Chigi sui collaboratori e sui consiglieri degli esponenti del governo aggiornato al 18 settembre. Il sindaco di Cascina (Pisa) ha ricevuto nell’incarico la delega a consigliera per il programma di governo. Ancora da definire con un successivo decreto il trattamento economico.

“È una cosa che mi onora molto. Con questo incarico sviluppero’ alcuni temi legati all’attuazione del programma di governo, ad esempio, sulla sicurezza. Ovviamente, tutto sara’ rimesso alla diretta competenza del ministro”. Lo spiega alla ‘Dire’  Ceccardi. Lei stessa confida di non sapere quanto prendera’. Un nodo che dovra’ essere sciolto, come precisato in un documento di palazzo Chigi, da un apposito decreto. Il nuovo impegno dovrebbe essere compatibile col carico di lavoro derivante dalla guida dell’amministrazione comunale: “Gia’ in passato partecipavo a delle riunioni a Roma. Pertanto assicura- e’ un ruolo assolutamente conciliabile con il mio mandato da sindaco”. E proprio nel pomeriggio il ministro Salvini la elogia: “C’e’ una bella differenza fra gli amministratori leghisti e tutti gli altri- scrive su Facebook-. A Cascina con la nostra Susanna Ceccardi i contributi per gli affitti premiano (finalmente) gli italiani”. Aggiungendo: “Sono orgoglioso dei nostri sindaci”.

 

Voto del Parlamento europeo su Orban: vittoria democratica

Sul voto del Parlamento europeo su Orban è una “vittoria dell’Europa che difende i suoi principi democratici” afferma Enrico Rossi, ma “il progetto dell’internazionale nera populista e nazionalista, xenofoba, illiberale e euroscettica è tutt’altro che tramontato”.

Il voto del Parlamento europeo su Orban è una “vittoria dell’Europa che difende i suoi principi democratici”. Ma “il progetto dell’internazionale nera populista e nazionalista, xenofoba, illiberale e euroscettica è tutt’altro che tramontato”, tenendo anche conto che il Partito popolare si è diviso. “E’ evidente che l’Europa liberale da sola non basta. Alla sinistra spetta il compito di difendere l’Europa liberale e democratica e insieme di lottare per un’Europa sociale e socialista. A meno che, come stanno facendo alcuni amici e compagni, come Fassina e D’Attore, non si diventi rossobruni e nazionalisti, con il rischio di finire come il Partito comunista Portoghese che, a quanto mi risulta, ha votato per Orban”. Così il governatore toscano Enrico Rossi su Fb.

Commentando ancora il voto del Parlamento europeo, Rossi parla di “uno schiaffo europeo alla protervia di Orban, l’amico di Salvini” e definisce “una vergogna il voto di Forza Italia insieme a quello della Lega, segno di un accordo più ampio che si sta delineando. Si comporta meglio l’opportunista M5Stelle che siede insieme al nazionalista e antieuropeista Nigel Farage, ma vota con moderazione per la condanna dicendo di cercare una ‘terza via’. Non dimentichiamo infatti che il ‘garante’ Grillo ha espresso più volte simpatia e interesse per Orban”.

Toccafondi con Nardella: a Firenze servono più forze dell’ordine

Toccafondi si inserisce nella scia della richiesta di Nardella, “In pratica ogni agente dovrebbe poter garantire la sicurezza a circa 7mila persone ogni giorno” quindi a Firenze servono più forze dell’ordine.

Il deputato Gabriele Toccafondi spiega il senso della sua interrogazione al ministro dell’Interno Matteo Salvini: “A Firenze per tutta la provincia possiamo contare su circa 1.800 – 2.000 agenti per controllare una città che arriva a ospitare oltre 14 milioni di turisti l’anno che si aggiungono ai 400mila residenti in città e al milione dell’area metropolitana. In pratica ogni agente (che appartenga a Polizia o Carabinieri o Guardia di Finanza) dovrebbe poter garantire la sicurezza a circa 7mila persone ogni giorno. Un rapporto che non mi pare tanto equilibrato e che rischia di esser pagato a caro prezzo dai fiorentini che chiedono gli sia garantito il diritto alla sicurezza”.

“Spero che il ministro risponda presto perché Firenze merita attenzione e rispetto. Di certo non ci accontenteremo di una risposta burocratica o di un suo selfie perché il problema va affrontato e risolto. Tanto più che ovviamente non tutti quegli agenti stanno in strada. Molti non svolgono un lavoro di controllo sul territorio ma sono impegnati in mansioni di ufficio altrettanto importanti spesso su scala regionale”

Nardella: lettera a Salvini su aumento agenti a Firenze, nessuna risposta

Per avere a Firenze un contingente aggiuntivo di 100 agenti delle forze dell’ordine, al ministro dell’Interno Matteo Salvini “ho scritto una lettera due mesi fa e non ho ricevuto alcuna risposta. Bisogna smettere di scaricare sui sindaci i problemi della sicurezza pubblica, che spetta allo Stato, e le nostre città hanno diritto di avere più agenti di polizia carabinieri e un presidio efficace dei territori.”

”Bisogna che Salvini faccia quello che deve fare da ministro”- ha detto oggi a Firenze, a margine di una inaugurazione, il sindaco di Firenze Dario Nardella. “La cosa più insopportabile – ha aggiunto il sindaco – è assistere agli arresti e ai fermi di spacciatori e criminali, e poi rivederli per la strada il giorno dopo. Ci vuole una legge chiara sulla certezza dell’esecuzione della pena. Lo dico da quando sono sindaco, in tempi non sospetti, ma ora il governo fa propaganda sulla sicurezza senza niente di concreto”.

Nardella ha poi sottolineato che il Comune di Firenze si sta “attrezzando, ormai è questione di giorni, per avere le guardie ambientali volontarie, grazie ad una legge regionale, entro il mese di settembre; e, ad ottobre, anche il primo gruppo di agenti di polizia municipale ‘sponsorizzati'”.

“Grazie ad una norma del governo Renzi – ha spiegato -, abbiamo chiesto ad alcuni privati di finanziare assunzioni di agenti di polizia a tempo determinato con compiti specifici, ovvero quello di contrastare degrado e abusivismo commerciale, e favorire cura della città e rispetto delle regole attraverso il presidio del territorio”.

Scritte contro Ministero dell’interno, Matteo Salvini

Firenze, in via Lungo l’Affrico, angolo con via del Pino è apparsa una scritta contro l’attuale Ministro dell’interno, Matteo Salvini.

Sugli insulti sul muro a Matteo Salvini, vergati con una bomboletta spray nera e firmati semplicemente da una falce e martello, ci arriva un comunicato dell’ufficio stampa provinciale della Lega che riportiamo nella sua versione integrale: “Quando non ci sono argomenti validi, quando la storia ha sconfitto il comunismo, quando non si ha una visione sulle problematiche dei cittadini, non rimane altro che offendere. E per di più si usa a suggello di questa pochezza un simbolo inquietante, che ovunque è sinonimo di dittatura, povertà e morte.
La Lega dalle più piccole amministrazioni alla gestione del paese, basa il suo operato su una idea di società, affronta i problemi concreti, raddrizza le storture ereditate dagli altri. La Lega non offende l’avversario politico, chiunque esso sia. Idee non ingiurie. Ma non siamo sorpresi, corollario di questo modo di intendere l’agone politico è l’aggressione verbale e fisica dei nostri gazebo. Noi siamo tranquilli la gente inizia a capire chi è veramente democratico e a chi sta veramente a cuore la democrazia, quella vera”.

Migranti: Vicofaro; don Biancalani vuol denunciare Salvini

Don Massimo Biancalani, parroco che ospita i migranti a Vicofaro, è sul piede di guerra “Ci sono gli estremi per denunciare Salvini”, dice don Biancalani “in quanto nel post utilizza un linguaggio allusivo, anche alla sfera sessuale”.

Don Massimo Biancalani, il parroco che ospita i migranti a Vicofaro (Pistoia), potrebbe denunciare il ministro dell’Interno Matteo Salvini, per un suo post sui social nei giorni scorsi dove avrebbe diffamato il sacerdote. Lo riportano La Nazione e Il Tirreno.

“Ci sono gli estremi per denunciare Salvini”, dice don Biancalani “in quanto nel post utilizza un linguaggio allusivo, anche alla sfera sessuale. Io non amo circondarmi di ragazzi e gli ospiti del centro non sono presunti profughi. Dichiarazioni oltretutto più gravi per il fatto che, siccome si fa riferimento a dei ragazzi, si tratterebbe di pedofilia”.

Al lavoro sulla possibile causa, ci sono alcuni legali contattati da don Biancalani. Due giorni fa il ministro Salvini aveva pubblicato un tweet dedicato alla chiusura, per motivi di sicurezza, del centro di Vicofaro: “Tempi duri per il prete che ama circondarsi di clandestini africani, ancora un po’ e la canonica scoppiava”. Ora da Vicofaro potrebbe partire la querela per diffamazione.

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