“Proponi e vinci”: a Prato la Lega sceglie candidato con ‘lotteria’

A Prato, Lega ha scelto il candidato per concorso idee: 55enne ha vinto con la ‘carta del residente’ e entra in lista

Il Carroccio aveva messo in palio un posto in lista a chi avesse presentato “l’idea più innovativa” per la città di Prato. La scadenza era stata fissata per il 30 aprile. Alla fine è risultato vincitore  Carlo Andrea Pozzi, 55 anni, residente del centro storico e professionista nel campo della formazione.

Pozzi ha proposto l’introduzione di una “carta del residente”, a un costo all’anno da valutare nel dettaglio, che permetterebbe a Prato  di accedere gratis ai musei, di visitare le mostre temporanee con una riduzione del 50%, uno sconto sempre del 50% delle tariffe dei parcheggi comunali, la gratuità di tutti i parcheggi nelle giornate di domenica e il permesso gratuito nell’area di residenza.

In merito alla sua partecipazione, il candidato ha dichiarato: “La verità è che ero tranquillamente seduto sul divano quando ho visto il post della Lega su Facebook e ho risposto. Non immaginavo che questa decisione spontanea avrebbe portato a tanto”. Pozzi ha accettato la candidatura al consiglio comunale di prato  nella lista della Lega, dove correrà da indipendente. Ha deciso inoltre di iscriversi alla Lega.

Tramvia, Nardella:’35 milioni di passeggeri nel 2023′

E sulla linea  Franchi-Rovezzano “decide Salvini” ha detto Nardella.  E’ atteso un parere del ministero “su due opzioni con impatto ambientale diverso”

Più di 35 milioni di passeggeri: la tramvia ha registrato un record a fine 2023. Numeri mai visti prima perché prima del Covid eravamo arrivati a 34,5″. A dirlo il sindaco Dario Nardella, durante il punto stampa con la commissaria europea alla Coesione e le riforme Elisa Ferreira, ricordando come siano stati recuperati “15 milioni nel giro di tre anni”, dopo i 20 milioni del 2020. “Una grande crescita iniziata con l’entrata in esercizio della linea verso l’aeroporto e di quella verso Careggi, che si era interrotta con la pandemia”. “Siamo molto contenti, così come lo siamo del fatto che cominciamo anche i lavori della linea 4 e corriamo per finire quelli della linea Libertà-San Marco, proprio oggi pomeriggio abbiamo una riunione con le ditte della tramvia”

“Sulla linea stadio Franchi-Rovezzano attendiamo il parere più importante, quello del ministro dei Trasporti Matteo Salvini. Abbiamo presentato due opzioni sul tratto viale Don Minzoni-viale dei Mille che hanno un impatto ambientale differente” fa sapere Nardella.

“Con lei abbiamo anche parlato di questa linea, molto importante perché a Rovezzano ci sarà un parcheggio scambiatore con più di 300 posti che servirà per chi viene dall’autostrada per arrivare allo stadio o in centro”.

Ieri è stato presentato il progetto definitivo alla conferenza dei servizi, adesso la parola passa al ministero delle Infrastrutture e trasporti che dovrà scegliere quale progetto privilegiare: “Abbiamo un’opzione che richiede il taglio di un numero maggiore di alberi tutti da ripiantare ovviamente, e un’opzione ad un solo binario che è meno impattante dal punto di vista delle alberature ed è quella che preferiremmo. In ogni caso i tempi sono garantiti, l’inizio dei lavori dipenderà da quando si chiuderà la conferenza dei servizi. Auguriamoci che il ministero dei Trasporti ci dia subito il suo parere” ha concluso Nardella.

Sollicciano: Salvini fa visita a Verdini

Da quanto appreso Salvini, che come ministro può accedere al carcere, ha visitato il penitenziario e poi ha incontrato, nella sala colloqui, Verdini, dopo essere stato autorizzato dalla direttrice del carcere fiorentino Antonella Tuoni

Matteo Salvini si è recato stamani nel carcere di Sollicciano dove da ieri è recluso Denis Verdini, l’ex senatore di Ala, padre di Francesca, compagna del leader della Lega.. Da quanto appreso al momento l’ex senatore di Ala, a cui sono stati revocati i domiciliari per averli evasi, si trova in quello che è chiamato il percorso di accoglienza per chi entra in carcere. Dovrà essere poi deciso come e dove collocarlo.

Per Denis Verdini, 73 anni l’8 maggio prossimo, il fine pena è fissato per il 2036: risulta dover scontare 15 anni e 10 mesi di reclusione per cumulo di tre condanne per bancarotta. Si era costituito nel carcere di Rebibbia il 3 novembre 2020 per espiare la condanna definitiva a 6 anni e 6 mesi per il crac del Credito Cooperativo Fiorentino ma ha avuto anche una condanna definitiva a 5 anni e 6 mesi per la bancarotta della Ste a cui si aggiunge una a 3 anni e 10 mesi per il fallimento dell’impresa edile Arnone di Campi Bisenzio. Nel gennaio 2021 l’ex parlamentare aveva ottenuto la detenzione domiciliare per motivi di salute, a causa della diffusione del Covid in un carcere capitolino. Decisione confermata poi dal tribunale di sorveglianza di Firenze nel luglio 2021 per motivi di età, visto che Verdini aveva compiuto 70 anni.

Era stato poi autorizzato a recarsi a Roma dal dentista di fiducia che lo aveva già avuto in cura e a pernottare a casa del figlio Tommaso. Ma l’ex parlamentare sarebbe andato a cena con imprenditori, politici e dirigenti pubblici e avrebbe avuto una vita di relazione molto intensa, violando le prescrizioni imposte dal Tribunale di sorveglianza di Firenze. Da qui, due giorni fa la decisione dello stesso Tribunale di sorveglianza di Firenze di revocare la misura della detenzione domiciliare.

“Come sindacato di polizia penitenziaria abbiamo da sempre considerato positivamente ed incoraggiato le visite di parlamentari nelle carceri auspicando che servano sia per verificare le condizioni dei detenuti che quelle di lavoro del personale penitenziario. Ci auguriamo che la visita del ministro Matteo Salvini al padre della sua compagna Denis Verdini abbia avuto questo scopo e non si sia limitata a constatare le condizioni del quasi congiunto”. Così Aldo Di Giacomo, segretario generale del Sindacato polizia penitenziario per il quale “in proposito la legge penitenziaria individua all’articolo 67 specificatamente le finalità delle visite che, ripetiamo, sono una prerogativa dei parlamentari, in particolare quale “partecipazione” della società alle funzioni rieducative della detenzione.

“Riteniamo che vada rispettata la ratio del legislatore che è quella di favorire visite alla popolazione carceraria complessiva e non già ad un singolo detenuto. Non tocca a noi verificare se la norma sia stata rispettata che altrimenti andrebbe cambiata e comunque specificata in ogni suo aspetto. Fermo restando che se autorizzato dal direttore dell’istituto, se le condanne sono definitive, si accede a titolo diverso da quello di parlamentare ed il problema sarebbe un falso problema”, aggiunge Di Giacomo.

🎧 Le cariche contro gli studenti e la distanza tra il Colle e il Governo

Dopo le cariche contro gli studenti che a Pisa e Firenze manifestavano per la Palestina e dopo la grande manifestazione di protesta contro le manganellate come gestione del dissenso in piazza dei Cavalieri, oggi è il giorno in cui la politica si interroga su quanto accaduto.

Il servizio di Raffaele Palumbo.

Un Presidente della Repubblica che interviene sostanzialmente contro il Ministro degli Interni. Una reazione profondamente sdegnata e unitaria da parte del Presidente della Regione Eugenio Giani, dei Sindaci delle città coinvolte, dei rettori e di numerose figure dell’Accademia e della politica, oggi ci si interroga su certi silenzi che pesano più di mille parole. A parte ovviamente il ministro Salvini che dimostra di avere una cultura giuridica legata al Ventennio – “chiunque tocchi un poliziotto o un carabiniere è un delinquente” – il resto del Centrodestra è rimasto gelato. Sia a livello locale che nazionale. “L’autorevolezza delle forze dell’ordine non si misura con i manganelli”, ha detto Mattarella, marcando di fondo una distanza tra il Colle e questa maggioranza di Governo. Possibile che bisogna invocare a gran voce un risposta della Presidente del Consiglio in Parlamento? Possibile che l’unica cosa che sia riuscito a dire questo governo, Forza Italia compresa, è che la sinistra strumentalizza questi fatti per aizzare le persone contro polizia e carabinieri? Possibile che nessuno al governo si sia reso conto che una distanza tra una maggioranza e la Presidenza della Repubblica così marcata non si era mai vista? Ora sia il Ministro degli Interni Piantedosi sia il capo della Polizia Pisani hanno negato di aver dato direttive politiche capaci di generare la violenza delle forze dell’ordine contro gli studenti. Allora delle due, l’una. Perché se non sono arrivate dall’alto delle direttive sbagliate, allora è evidente che il clima che viene percepito in certi ambienti è un clima in cui può picchiare, avere la mano pesante, gettando così alle ortiche il diritto costituzionale al dissenso.

Salvini al Viola Park: “Meglio stadio nuovo invece di iniziare lavori al Franchi”

Salvini – “Io mi auguro che la società e le istituzioni, Comune di Firenze, Regione Toscana, e sovrintendenza, trovino un accordo. In linea generale qual è la soluzione migliore a Torino, a Roma, a Milano, a Firenze? Una nuova area con un nuovo impianto e moderno e sicuro, perché lo abbiamo visto in altri stadi, l’adeguamento di impianti vecchi con una urbanistica vecchia, non lo mettono a disposizione per ospitare eventi internazionali come le finali internazionali”. Lo ha detto il vicepremier Matteo Salvini, parlando a Firenze dello stadio della Fiorentina dopo aver visitato il Viola park a Bagno a Ripoli.

“Mi sembra – ha aggiunto Salvini – che ad oggi i soldi a bilancio non bastino per fare sul Franchi tutto quello che sul Franchi si dovrebbe fare, mi sembra evidente che una buona parte di città chieda risposte certe e rapide, ribadisco che mi metto a disposizione della società e dell’amministrazione comunale per trovare una via di uscita”.

I soldi per fare i lavori sullo stadio Franchi, ha continuato, “mi sembrano assolutamente incompleti. Se devi spendere del denaro pubblico non lo spendi per fare le cose a metà. Non puoi coprire una parte di stadio e lasciar piovere sull’altra. Quindi meglio non iniziare” a fare i lavori. “Avere tifosi di serie A e tifosi di serie B nello stesso stadio mi sembrerebbe spendere denaro pubblico in maniera curiosa”. L’unica cosa che non si può fare, ha concluso, “è perdere altri sei mesi di tempo su dove va a giocare la Fiorentina. Non reputo ipotizzabile che la Fiorentina per alcuni anni vada a giocare in altre Regioni o in altre città”.

“Il ministro Salvini fa confusione e non conosce gli atti. I fondi attualmente a disposizione per il nuovo stadio Franchi sono legati a finanziamenti del Pnc. La proroga dei lavori è quindi di stretta competenza del governo del quale è vicepremier. Per il rinvio, dunque, è sufficiente un atto del governo stesso”. Così l’assessore allo sport di Palazzo Vecchio Cosimo Guccione replica alla dichiarazioni del ministro dei trasporti e delle infrastrutture Matteo Salvini.

“Quanto al definanziamento di 55 milioni di euro del Pnrr – ha aggiunto – aspettiamo la decisione del Consiglio di Stato: erano fondi assegnati a Firenze sotto il governo Draghi e poi tolti dal governo nel quale lui svolge un ruolo di primo piano”. “Come dimostrano gli atti ufficiali – ha concluso l’assessore Guccione – in tutti questi anni il Comune di Firenze non ha mai fatto mancare la propria disponibilità a collaborare con Acf Fiorentina. Il nuovo stadio Franchi è un progetto che interessa non solo la città ma tutto il Paese, visto che Firenze è ufficialmente candidata a ospitare gli Europei 2032”.

Schmidt: Salvini agli Uffizi? Non siamo in dittatura

Così il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ai cronisti che gli hanno chiesto delle polemiche sulla visita del vicepremier Salvini.

“Qui tutti possono entrare, siamo felici che tutti entrino. Fa bene vedere l’arte e questo mi rende molto felice. Tutti hanno la possibilità di entrare nei musei. Solo nelle dittature non è così e noi non siamo una dittatura. In questi giorni abbiamo avuto un numero considerevole di visitatori in cui siamo già in bassa stagione, ma i nostri numeri sono quasi più da alta stagione che da bassa stagione. Se oltre alle famiglie e ai visitatori stranieri vengono anche i politici mi fa solo piacere”. Lo ha detto il direttore degli Uffizi, Eike Schmidt, ai cronisti che gli hanno chiesto delle polemiche sulla visita del vicepremier Salvini.

Schmidt ha precisato di aver parlato con Salvini “esclusivamente di arte, abbiamo parlato e ammirato poche opere insieme perché poi lui aveva i suoi ospiti e io avevo un altro appuntamento a Palazzo Pitti”.

“Così come in passato abbiamo accolto capi di Stato sia di destra che di sinistra”, ha aggiunto Schmidt, stavolta “abbiamo accolto politici del Senato e della Camera sia di destra che di sinistra ho trovato molto ben scelto da parte di Salvini l’idea di iniziare la convention con qualcosa che non è politica, ma con l’arte e la cultura. E’ un bel segnale”.

“Ho personalmente salutato e accolto il vicepremier e Ministero delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini – ha poi  spiegato Schmidt – che è venuto al museo e poi ha portato i saluti alle varie delegazioni che avevano prenotato una visita serale secondo le nostre normalissime regole. Sono molto contento dell’interesse della politica per questi capolavori perché questa è la nostra cultura”.

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