Disco della settimana: Thievery Corporation “Simphonik”

Il duo elettronico statunitense Thievery Corporation ha dato alle stampe Symphonik, il suo undicesimo album, su Esl Music. Il disco è stato registrato con il contributo dell’orchestra filarmonica di Praga ed è la versione in studio della storica performance tenuta dal gruppo al John F. Kennedy Center for the Performing Arts di Washington DC, nel maggio 2017.

In quella occasione, la band collaborò con giovani musicisti e compositori di musica classica, portando davanti al pubblico 22 tracce arrangiate con archi e fiati. La formazione ha quindi deciso di avvalersi della capacità della rinomata Orchestra Filarmonica di Praga per dare nuova forma a undici delle più famose canzoni della band.

Una operazione sicuramente celebrativa e che poco aggiunge alla storia della storica formazione di Chicago dedita alle contaminazioni tra Dub, Jazz e Lounge Music, ma che riporta i brani in una nuova veste davvero gradevole e fruibile con gli arrangiamenti orchestrali che non appesantiscono i brani ma li arricchiscono di nuove, inedite, sfumature.

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Disco della settimana: Monophonics “It’s Only Us”

Da San Francisco, i Monophonics danno alle stampe un nuovo episodio di quello che chiamano “Psychedelic Soul”. Una sorta di risposta westcoastiana alle produzioni della Daptone Records.

 

Nati come band strumentale, si cimentano già nel precedente “Sound of Sinning” del 2015 con brani vocali, e così nel nuovo album “It’s Only Us” appena uscito per Colemine Records.  Sui palchi da 15 anni, Al Bell (produttore, songwriter, executive, e comproprietario della leggendaria Stax Records) li ha definiti “una delle migliori band soul che io abbia mai visto”. Nel nuovo disco trasformano suggestioni tipicamente 60’s in un accattivante soul bianco, soft, cinematico e vagamente psichedelico. Il frontman dellla band, Kelly Finnigan, raffinato cantante e virtuoso dell’organo, è figlio d’arte: sup padre Mike è stato session man con artisti del calibro di Jimi Hendrix, Leonard Cohen, Taj Mahal o Rod Stewart.

I Monophonics “storici” sono Austin Bohlman (Drums), Myles O’Mahony (Bass/Background Vocals), Ian McDonald (Guitar/Background Vocals), Ryan Scott (Trumpet/Back- ground Vocals/Percussion) & Kelly Finnigan (Keys/Lead Vocals) attorno ai quali ruotano altri elementi alla sezione fiati.

Disco della settimana: The Strokes, “The New Abnormal”

“The New Abnormal” è l’atteso nuovo disco di inediti di The Strokes. L’album, sesto in carriera per la band simbolo degli anni 2000, è stato registrato agli Shangri-La Studios di Malibu, ed è stato prodotto da Rick Rubin. La copertina del disco, il primo dopo sette anni di silenzio è “Bird on Money”, è un frammento da un dipinto di Jean-Michel Basquiat.

L’efficace songwriting, marchio di fabbrica di casa The Strokes, anche in questo caso è accompagnato dalle consuete chitarre “garage”, ma anche da strati di suoni sintetici con rimandi diretti agli anni ’80 che rendono in tutto stranamente “preciso” e patinato, cosa che portà non piacere ai fan della prima ora.

Il lavoro discografico, della durata di appena 45 minuti e 10 secondi per un totale di nove tracce incalzanti, è stato anticipato dai singoli  “Brooklyn Bridge To Chorus”,  “Bad Decisions” e “At The Door”, quest’ultimo presentato dalla band durante una manifestazione organizzata dall’Università del New Hampshire del senatore Bernie Sanders, ed è stato accompagnato da un videoclip ufficiale diretto da Mike Burakoff.

 

Disco della settimana: Enemy Radio “Loud Is Not Enough”

Dopo le polemiche seguite al presunto ma non effettivo licenziamento di Flavor Flav dai Public Enemy, Chuck D pubblica un nuovo disco a firma Enemy Radio, crew ausiliaria dei Public Enemy che comprende Dj Lord, il rapper Jahi e i componenti della SW1’s. “Loud Is Not Enough” è composto da dieci brani, uno dei quali ospita appunto Flavor Flav.

Sulla chiacchierata querelle con Flavor Flav, Chuck D ha dichiarato: «Flavor non conosce la differenza tra Bernie Sanders, Barry Sanders e il colonnello Sanders. Ne abbiamo già parlato in precedenza. I Public Enemy Radio si sono mossi. L’avvocato di Chuck ha inviato una lettera di diffida, e io gli ho detto: “Bella mossa”. Poi, pubblicamente, gli ho detto: “Amico, non farmi causa di nuovo”. Non mi fa causa. Ora posso dirlo!” . Non sto dicendo che sia stata tutta una bufala. Sto dicendo che l’intenzione originale era quella di attirare l’attenzione»

Il nuovo disco «Ha tutte le caratteristiche per diventare il disco hip-hop più significativo dei nostri tempi», ha affermato Chuck.

Disco della settimana: Nadia Reid “Out Of My Province”

Ventinovenne cantautrice neozelandese, con “Out Of My Province” arriva al terzo album, pubblicato da Spacebomb, l’etichetta di Matthew E. White con la co-produzione di Trey Pollard (già all’opera con i Waterboys). Per la stampa specializzata già uno dei migliori lavori del 2020 in ambito cantautorale.

Le registrazioni sono avvenute in America, in seguito a un periodo di frequenti viaggi e spostamenti, tanto che la diretta interessa ha definito le nuove canzoni delle vere e proprie “road songs”.

Disco della settimana: Green Day “Father of all motherfucker!”

I Green Day, la band californiana già vincitrice di 5 Grammy Award e inclusa nella celebre Rock and Roll Hall of Fame esce con il nuovo album “Father Of All…”, 13° album della band, dove i puntini di sospensione stanno per “Motherfucker”.

Registrato nell’estate 2019, è l’album più corto della band e fa notare alcuni cambiamenti rispetto al tipico sound del gruppo californiano. La band ha annunciato anche un tour mondiale che sta però già risentendo degli effetti del panico globale causato dalla diffusione del Coronavirus. Il 10 giugno in Italia con una data a Milano e l’11 a Firenze.

L’album, anticipato da Father of All…, Fire, Ready, Aim, Oh Yeah! e Meet Me On The Roof, si dipana fra alti e bassi ma contiene comunque una manciata di ottimi brani di semplicissimo quanto efficace punk’n’roll fatto “alla vecchia”. Tanto basta per farci divertire per questa settimana.

Formati nel 1986 a Berkeley, CA, i Green Day sono una della band che ha venduto di più di tutti i tempi, con oltre 70 milioni di copie in tutto il mondo e 10 miliardi di stream totali (audio/video). Il loro album di debutto del 1994, Dookie, ha venduto oltre 10 milioni di copie e ha contribuito a rendere popolare e a far rivivere in modo massiccio l’interesse per il punk rock, dando inizio ad una lunga carriera fatta di numerosissimi #1. Per Rolling Stone “i Green Day hanno ispirato le giovani band più di chiunque altro dopo i Kiss, e continuano a farlo!”. Nel 2004 i Green Day hanno pubblicato l’opera rock American Idiot, vendendo oltre 7 milioni di copie nei soli Stati Uniti (certificato platino in Italia) e portando a casa il Grammy Award come miglior Album Rock. Mojo dichiarò: “si tratta di un lavoro impressionante, il tipo di disco che instaura nuovi parametri per una band punk/rock’n’roll nel 21° secolo”. Nel 2010 è stata realizzata una versione teatrale di American Idiot che ha debuttato a Broadway e ha ricevuto grandi consensi di critica e pubblico.

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