Cade grosso ramo a Lucca, colpa del “Summer branch drop”

La caduta del grosso ramo, avvenuta ieri sulla passeggiata delle Mura a Lucca, sarebbe dovuta ad un raro caso di “Summer branch drop”, una rottura improvvisa che può avvenire in certe condizioni estive, e non a malattie, problemi strutturali dell’albero o al maltempo.

A rivelarlo è la relazione effettuata dall’agronomo a cui il Comune di Lucca si è rivolto che, spiega in una nota, ha dimostrato come l’albero, un Liriodendron tulipifera, non fosse colpito da patologie o da problemi strutturali e perciò il distaccamento del ramo è da associare all’inconsueto evento di “Summer branch drop”.

Scrive l’agronomo Massimiliano Demi: “La rottura del grosso ramo in questione non é da attribuire né alla categoria degli schianti dovuti a difetti morfofisiologici, né a quella correlata alla presenza e all’azione di agenti patogeni; tantomeno alla concomitanza con eventi meteorologici rilevanti”.

Continua l’agronomo, specificando che “le cause di quanto avvenuto sono da ricercare  tra quelle che concorrono al verificarsi di un fenomeno conosciuto come “Summer branch drop”. La manifestazione di questa sindrome è indissolubilmente legata al verificarsi di particolari condizioni ambientali (mix tra condizioni del terreno, dell’aria, esposizione, ecc.) con repentini gradienti che innescano situazioni di squilibrio nella distribuzione di acqua all’interno dei vari tessuti legnosi che costituiscono la parte epigea”.

“Il complesso fenomeno del crollo improvviso di grosse branche è ancora in fase di definizione e di studio, la statistica è ancora debole e si stanno cercando di raccogliere più dati possibili sui singoli eventi per migliorare e ottimizzare potenziali modelli previsionali, ma è doveroso sottolineare che la casistica è molto ridotta e, seppur le conseguenze possano essere importanti, si parla di fatti isolati” conclude Massimiliano Demi.

L’Amministrazione comunale, intanto, atttraverso una autogrù con cestello, sta proseguendo il giro delle mura, precedentemente programmato, per controllare da vicino le alberature ed eliminare i rami secchi.

Si registra un altro episodio analogo avvenuto a Castelfranco di Sotto, Pisa, dove due persone sono rimaste ferite, fortunatamente in modo lieve, dalla caduta accidentale di un ramo di un pino, intorno alle 18.30 della giornata di ieri. Il sindaco Gabriele Toti si sta interessando sull’accaduto ed ha annunciato ulteriori verifiche sullo stato delle piante.

Esemplare di delfino trovato deceduto a San Rossore

Nella giornata di ieri, è stato ritrovato un esemplare di delfino morto sulle spiagge di San Rossore, Pisa. A comunicarlo è l’agenzia ambientale Arpat, spiegando che si tratta di un tursiope.

Si tratta dell’ennesimo episodio che avviene nelle spiagge toscane: l’ultimo caso, in ordine di tempo, è stato quello dell’ esemplare di tursiope, probabilmente ancora in fase di allattamento, ritrovato senza vita a Viareggio due giorni fa, vegliato dalla madre e dalla sorella.

Secondo uno studio condotto da Arpat, uscito pochi giorni fa, il trend degli spiaggiamenti lungo le coste toscane è ancora da considerarsi ‘normale’, dato che la lunga serie storica di dati riguardanti la nostra regione (a partire dal 1986), precisa, ci indica che ogni anno in Toscana si spiaggiano mediamente 18 individui e che  bisogna comunque considerare che molte carcasse hanno galleggiato a lungo in mare aperto, per poi spiaggiarsi.

Pisa, la Polizia Municipale si dota di unità cinofile

Nell’ambito delle azioni per la sicurezza, la Polizia Municipale si doterà di due unità cinofile per il potenziamento dei servizi di controllo finalizzati alla prevenzione nella lotta allo spaccio di droga nella città di Pisa.

A deciderlo è stata la Giunta comunale con una delibera promossa dall’assessore Bonanno che ha dato mandato alla Polizia Municipale di attivare le azioni necessarie per la costituzione del reparto cinofilo con cani antidroga e almeno due agenti.

«Si tratta di un nuovo servizio, da me ideato e fortemente voluto, per contrastare l’uso e lo spaccio di sostanze stupefacenti e garantire maggiore sicurezza in città – dichiara l’assessore alla sicurezza Giovanna Bonanno -. Senza dubbio il servizio reso dai cani antidroga per tale obiettivo è ormai unanimemente riconosciuto, visto che è in uso da molte Forze di Polizia e, dunque, è sembrato importante anche per la Polizia Municipale  assicurare detta dotazione. In Toscana – prosegue l’assessore – siamo il secondo Comune, e di questo vado molto orgogliosa, ad aver istituito tale servizio per la lotta preventiva e repressiva allo spaccio di sostanze stupefacenti, fenomeno che è senz’altro alla base di molti altri fatti criminosi nella nostra città, in particolare nella zona della Stazione».

L’entrata in regime del progetto, il cui costo complessivo è 89mila euro, è prevista per l’inizio del 2020; in esso sono compresi l’acquisto e la formazione di due cani per la ricerca di sostanze stupefacenti in vari scenari operativi tra cui luoghi pubblici, locali interni su persone e veicoli, l’acquisto di un automezzo allestito, di attività per la esercitazione, la formazione specialistica presso la Scuola Interregionale di Polizia Locale di almeno due operatori di Polizia Municipale, disponibili e motivati al nuovo servizio, che saranno pertanto dedicati a questa attività in via esclusiva.

Pisa, sgombero ‘Galeone occupato’; Salvini esulta: “La pacchia è finita”

E’ stato portato a termine ieri pomeriggio lo sgombero del ‘Galeone’, edificio che un tempo era di proprietà dell’Eni, occupato da anni sei anni da un gruppo di anarchici, nel quartiere residenziale Porta a Lucca, Pisa, a seguito dell’ordine mandato dalla Procura pisana.

Le operazioni di sgombreo del ‘Galeone occupato’ si sono svolte in un clima a tratti teso ma senza disordini: un occupante è rimasto per ore sul tetto del palazzo per protesta, decidendo poi di uscire spontaneamente all’esterno dello stabile, inoltre, hanno sostato per ore decine di manifestanti dell’area antagonista e anarchica pisana mentre le forze di polizia hanno circondato l’immobile per impedire qualunque accesso dall’esterno. All’interno dell’edificio sono già in corso gli interventi per la messa in sicurezza dello stabile e per sigillare gli accessi per prevenire ulteriori intrusioni abusive.

A fine operazione sono arrivate le parole del ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Dopo l’ex Moi di Torino, un altro sgombero a Pisa: è una bella giornata. Avanti così, in tutta Italia, per riportare ordine e legalità. Grazie a Forze dell’Ordine, prefetto, magistratura e amministratori locali. La pacchia è finita, dalle parole ai fatti”.

Poco dopo la fine dello sgombero, però, un gruppo di una trentina di anarchici ha attraversato le principali vie del centro della città imbrattando i muri con scritte offensive nei confronti della polizia e sradicando alcuni cartelli stradali. Le scritte offensive sono state effettuate con una bomboletta spray anche sulle mura medievali che circondano il complesso monumentale di piazza dei Miracoli.

In merito a questi episodi è intervenuto il sindaco della città Michele Conti: “Pisa merita rispetto, qui non c’è spazio per gli incivili: i responsabili dei reati spero siano individuati dalle forze dell’ordine per le azioni dovute e mi auguro che tutte le forze politiche condannino con fermezza queste azioni inqualificabili. Ringrazio il prefetto e il questore per lo sgombero di stamani e per il lavoro che spetta loro nei prossimi giorni. Dopo aver minacciato giornalisti e cittadini, gli occupanti sgomberati si sono distinti nel corso della giornata per comportamenti indegni e azioni contro il patrimonio della città, imbrattando le mura medievali alla Porta di San Zeno, sradicando cartelli stradali e persino arrivando a imbrattare il palazzo comunale, rompendo la porta di accesso. Una provocazione inaccettabile, tanto più grave perché avvenuta durante il consiglio comunale, il consesso che rappresenta tutta la comunità cittadina.”

Pisa, ricostruita in 3D e messa online tomba egizia 2.300 a.C.

Il progetto è stato realizzato dall’Università di Pisa che ha ricostruito, con la grafica 3D, la tomba egizia di Khunes, un importante funzionario egiziano vissuto probabilmente al tempo del faraone Teti (2300 a.C. circa), e adesso è possibile effettuare una visita virtuale online.

A realizzare il modello immersivo e interattivo della tomba egizia è stato Emanuele Taccola, del laboratorio di disegno e restauro dell’Università di Pisa, grazie ai dati raccolti nell’ultima campagna di scavo a Zawyet Sultan, un sito nel Medio Egitto, sulla sponda orientale del Nilo, poco a sud della città di Minya.

A renderlo noto è l’Ateneo pisano, che in una nota spiega: “In quest’area, che deve aver avuto un ruolo chiave nell’unificazione dell’Egitto agli albori della sua civiltà gli archeologi sono impegnati in un’analisi spaziale delle strutture e del paesaggio per esplorare le interconnessioni tra resti che vanno dal 3200 a.C. al 1300 a.C. Si tratta in particolare di una piramide lasciata incompleta che sorgeva sopra un cimitero di epoca predinastica, di alcune tombe di dignitari scavati nella roccia fra cui appunto quella di Khunes, di un tempio remesside e di un villaggio del periodo greco-romano”.

Il laboratorio pisano, viene precisato, “ha svolto un lavoro fondamentale di mappatura del sito grazie all’uso di un ricevitore Gnss differenziale per la tomba di Khunes e il rilievo è stato eseguito con metodo fotogrammetrico: così abbiamo ottenuto accurate informazioni metriche utili alla ricerca archeologica e potuto realizzare un modello 3D nel quale è possibile muoversi virtualmente indossando un visore”.

Pisa: tre ‘minivespe’ contrastano insetto che distrugge gli olivi

In Toscana sono stati trovati tre dei quattro antagonisti naturali della cecidomia fogliare dell’olivo, insetto fitofago che sta proliferando in alcune aree di coltivazione: sono 4 micro imenotteri, simili a minivespe. E’ la prima segnalazione in tutta Italia.

A rivelarlo è uno studio della Scuola Sant’Anna di Pisa che indica come queste tre minivespe, aggredendo “larve e uova deposte dalla cecidomia” siano “fondamentali nella lotta all’insetto infestante”. La Cecidomia delle foglie dell’olivo (Dasineura oleae), prosegue la Sant’Anna, “in alcune aree olivicole della Toscana è in continua crescita e preoccupa gli olivicoltori anche per i riflessi negativi sulla produzione” e l’ateneo pisano dal 2016 è impegnato negli studi condotti dal gruppo di entomologi coordinati da Ruggero Petacchi, che hanno evidenziato l’importanza del controllo biologico conservativo.

“Le ricerche – sottolinea la ricercatrice Elena Tondini – ci hanno permesso di individuare quattro specie di parassitoidi, tre delle quali mai segnalate prima in Italia. Gli studi condotti nel 2018 e 2019 hanno dimostrato che l’attività di questi nemici naturali è molto efficace e determina una veloce regressione dell’infestazione del fitofago. Le due famiglie di imenotteri parassitoidi rinvenute dal laboratorio entomologico dell’istituto di Scienze della Vita sono ora sotto monitoraggio a diversa scala territoriale e sono ormai avanzati gli studi con sperimentazione in laboratorio e sul campo”.

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