Parà trovato morto in caserma a Pisa, indagano carabinieri

Il giovane sarebbe deceduto in seguito a problema cardiocircolatorio.

Un paracadutista volontario aggregato a Pisa da Bracciano è morto oggi nella caserma ‘Gamerra’ di Pisa, sede del centro di addestramento dei parà della Folgore.

Il giovane, 27 anni, sarebbe deceduto in seguito a un problema cardiocircolatorio, colto da un malore, secondo quanto si legge in un comunicato dell’Esercito, in cui si esprime cordoglio per la morte. Sull’episodio indagano i carabinieri.

Secondo quanto si è appreso, il militare sarebbe morto nella camerata e sarebbe stato un compagno di stanza a trovare il corpo già privo di vita.

Una prima ricognizione esterna sul corpo della vittima non avrebbe rilevato apparenti segni di violenza. Sul posto è intervenuto il pubblico ministero Sisto Restuccia, lo stesso che sta indagando nell’inchiesta bis sulla morte di Emanuele Scieri, il parà morto 18 anni fa in circostanze nella stessa caserma pisana.

L’indagine è stata avviata su richiesta della commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte del parà siracusano. Insieme al magistrato alla ‘Gamerra’ è giunto anche il medico
legale. Il ritrovamento del giovane paracadutista morto nel letto della sua camerata è avvenuto poco dopo le 13.

Il capo di Stato maggiore, il generale Danilo Errico, ‘appresa la triste notizia – si legge nella nota – del decesso a Pisa, di un volontario dell’Esercito, effettivo al 185/o Reggimento Artiglieria Paracadutisti di Bracciano, colto oggi da un malore mentre era all’interno della sua cameretta in abiti civili, esprime sentimenti di solidale cordoglio ai familiari, a nome della Forza armata e suo personale”.

L’Esercito, conclude il comunicato, ‘ha immediatamente attivato le procedure per fornire tutto il supporto e il sostegno necessario alla famiglia del militare, nella consapevolezza del momento di sconforto che stanno attraversando i parenti’.

Ricerca: da Pisa proposta emendamento salva-precari

Necessario un Piano Marshall che stanzi le risorse necessarie per rinvigorire settore.

Il consiglio comunale di Pisa, riunitosi straordinariamente oggi nell’auditorium del Cnr, ha
approvato all’unanimità un ordine del giorno con il quale trasmettere a Governo, gruppi parlamentari e presidente della repubblica una proposta di emendamento alla legge di Bilancio per stabilizzare i 4500 precari degli enti pubblici di ricerca. Il testo è stato redatto dai precari pisani e individua anche le coperture finanziarie necessarie per incrementare il fondo ordinario e assicurare la continuità lavoratori di migliaia di precari storici.

“Queste persone – ha detto il presidente dell’area della ricerca del Cnr di Pisa, Domenico Laforenza – non sono solo dei ricercatori di altissima qualità, ma sono anche trovatori delle risorse necessarie per pagarsi lo stipendio. La loro battaglia, legittima e di straordinaria dignità, merita attenzione ai livelli più alti della politica perchè dimostra quanto sia necessario invertire la rotta in questo Paese per continuare a restare al passo con il resto d’Europa. Per uscire da questo imbuto è necessario un autentico Piano Marshall della ricerca che stanzi le risorse necessarie non solo a tamponare un’emergenza ma a rinvigorire un settore che meglio e più degli altri permette all’Italia di essere ancora oggi un grande Paese”.

D’accordo il sindaco, Marco Filippeschi, che nel suo intervento ha definito la protesta pisana “simbolica e strategica per la città: Pisa è culla delle eccellenze e ha saputo rispondere meglio di altre, nel periodo nero della crisi, proprio grazie alle straordinarie professionalità che arrivano dal mondo della ricerca e dell’innovazione ed è importante che da Pisa si alzi questo grido di allarme”.

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