Ven 19 Apr 2024

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Toscana: da inizio anno 28 delfini spiaggiati, 11 in un mese

Dal 1 gennaio 2019 ad al 26 luglio si sono registrati 28 cetacei spiaggiati lungo le coste toscane, l’Arpat (Agenzia Regionale per la protezione ambientale della Toscana) precisa che il trend è ancora da considerarsi “normale”.

Il mare toscano fa parte del Santuario Pelagos per la protezione dei mammiferi marini e grazie all’Osservatorio Toscano per la Biodiversità, alla rete coordinata da Regione Toscana con Arpat,la direzione marittima, l’Università di Siena, e gli oltre 60 partner ogni spiaggiamento viene individuato, per quanto riguarda gli esemplari spiaggiati, la specie più colpita è la stenella striata, seguita dal tursiope: i dati del 2019, specifica l’Arpat, mostrano un totale di 13 tursiopi, 12 stenelle, un capodoglio e due non identificabili, a causa dell’avanzato stato di decomposizione, ritrovati senza vita sulle spiagge toscane; bisogna comunque considerare che molte carcasse hanno galleggiato a lungo in mare aperto, per poi spiaggiarsi.

La lunga serie storica di dati riguardanti la nostra regione (a partire dal 1986), precisa ancora l’Arpat, ci indica che ogni anno in Toscana si spiaggiano mediamente 18 individui, di cui circa il 20% in buone condizioni, ed utili quindi al fine di essere esaminati nel dettaglio grazie al lavoro dei veterinari dell’Istituto Zooprofilattico di Lazio e Toscana (Izslt), sezione di Pisa, che forniscono una relazione sanitaria annuale sulle probabili cause di morte pubblicata sul sito regionale e su quello di Arpat. In questo ultimo mese (26 giugno-26 luglio) gli spiaggiamenti in Toscana sono stati 11, rappresentati quasi esclusivamente dal tursiope (9). Essendo l’unica specie rappresentata ed il fatto che il numero è piuttosto elevato (anche se non in senso assoluto ma perché concentrati in relativamente pochi giorni), fa notizia e desta un po’ di preoccupazione.

Un’altra particolarità è rappresentata dal fatto che i delfini recuperati erano piuttosto freschi, morti da poche ore ed in alcuni casi (3 su 8) sono stati avvistati in grandi difficoltà, ma ancora vivi, subito prima del decesso, in acque molto basse o addirittura già fermi sulla battigia. L’intervento degli uomini della capitaneria, o di alcune persone presenti sulla spiaggia, aveva allontanato i delfini temporaneamente portandoli in acque un po’ più profonde ma senza successo.

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