Maltempo: sindaco Montemurlo evacua abitanti, torrente a rischio

Maltempo: Il Comune di Montemurlo (Prato) ha disposto l’evacuazione – stasera – di tutti i cittadini dimoranti ai piani interrati, seminterrati, ai piani terra e rialzati in cinque strade di Montemurlo Centro con l’avviso meteo di codice giallo in corso da stasera a domani mattina.

Il sindaco Simone Calamai è sul posto con la polizia municipale e i volontari della protezione civile comunale, per informare i cittadini della nuova ordinanza. Sono circa 150 le persone che, nella zona interessata, abitano ai piani più bassi, mentre in tutto sono 300 le famiglie residenti nelle cinque strade a rischio.

“L’evacuazione è necessaria per le conseguenze dell’alluvione del 2 novembre che hanno creato criticità su un tratto del torrente Stregale – spiega Calamai – In questo momento non ci sono condizioni di sicurezza preesistenti all’alluvione del 2 novembre”.

La raccomandazione del Comune di Montemurlo “per chi può, è di recarsi ai piani più alti dell’edificio di residenza o a lasciare l’abitazione e passare la notte da parenti o amici in altre zone”. Per chi fosse impossibilitato a spostarsi, il consiglio è contattare la protezione civile comunale telefono – 0574-558446 cellulare 335-1846512 – e chiedere supporto per trascorrere la notte nel punto di accoglienza, predisposto nella palestra di Fornacelle, in via Deledda a Montemurlo. Le persone con fragilità e problemi di salute residenti nella zona sono state contattate telefonicamente, una ad una, dalla protezione civile comunale per informarle dell’evacuazione e per offrire l’assistenza necessaria per provvedere ad eventuali spostamenti in altre sedi.

Calci e pugni tra giovani a scuola, la nuova ‘challenge’ arriva in una scuola del pratese

Una nuova ‘moda’ è in voga tra le generazioni più giovani. Si tratta di una sfida tra adolescenti, una ‘challenge’ come viene definita sui social: non appena viene urlata un’espressione concordata, i ragazzi cominciano a picchiare con pugni e schiaffi i coetanei ovunque si trovino. Un fenomeno registrato sugli autobus, alle fermate e talvolta a scuola. Conseguenza di questo insensato gioco sono ragazzi con braccia piene di lividi ma anche con crisi d’ansia per paura che qualcuno all’improvviso possa dare inizio alla sfida.

Questo è proprio quello che si è verificato tra gli studenti dell’istituto comprensivo Margherita Hack del comune pratese di Montemurlo: calci e pugni tra giovanissimi all’improvviso. A denunciare i numerosi episodi di violenza gratuita fra gli allievi delle scuole medie la direttrice dell’istituto, Maddalena Albano, che ha annunciato “severi provvedimenti” riguardo alla challange scellerata tra adolescenti.

“Gli episodi – racconta – erano quasi giornalieri e andavano avanti da una ventina di giorni. Ci hanno anche fatto recapitare dei video di ciò che accadeva. La scuola non può rimanere in silenzio assieme alla comunità educante. Ho quindi fatto un avviso alle famiglie per spiegare cosa stava succedendo”. La fascia di età che coinvolgeva nella challange gli alunni era tra gli 11 e i 14 anni, “sia allieve che allievi”. Quando qualcuno dei ragazzi gridava “Panda gialla”, come spiega la direttrice, “cominciava una sorta di rissa in cui tutti dovevano colpire chi avevano vicino”.

Ad essere preoccupato anche il sindaco Simone Calamai che ha disposto un rafforzamento dei controlli da parte della polizia municipale all’entrata della scuola e alle fermate dell’autobus.  “Non è un gioco e non può essere considerato tale – dice il primo cittadino -. Il Comune è a fianco della scuola per fermare questa sfida assurda. La violenza e la sopraffazione non possono mai essere accettate”. Da Calamai un “appello a tutti i genitori affinché condannino questi comportamenti e facciano riflettere i ragazzi sulla gravità di quanto sta succedendo. I controlli della polizia municipale serviranno per scoraggiare quanti vogliano continuare questa assurdità”.

Il sindaco insieme alla polizia municipale sta valutando anche se il danneggiamento di un defibrillatore presente nel giardino “Erasmo Meoni” di via Micca a Bagnolo, sia da mettere in relazione a questa assurda ‘challange’. “Mi auguro che i ragazzi della sfida non abbiano nulla a che vedere con questo fatto altrettanto grave – conclude il sindaco -. Si tratta di uno strumento salvavita del valore di diverse migliaia di euro e quanto commesso è tanto grave quanto assurdo e senza alcun senso. Un gesto che danneggia tutta la comunità“.

Carabinieri speronati e feriti in inseguimento e arresto ladri a Prato

Carabinieri feriti in inseguimento e arresto ladri a Prato – Ben quattro carabinieri sono stati feriti al termine di un inseguimento nella campagna di Montemurlo (Prato) per arrestare due ladri, pedinati da tempo come sospetti autori di furti nelle abitazioni.

I due,  di 26 e 34 anni, entrambi senza permesso di soggiorno, disoccupati, sono stati raggiunti dopo uno speronamento di un’auto dell’Arma e una loro fuga a piedi, e quando c’è stato il contatto coi militari hanno reagito colpendoli.

Un carabiniere ha avuto 20 giorni di prognosi per una sospetta frattura toracica, un altro 10 giorni per un pugno al volto con tumefazione di un occhio, gli altri due cinque giorni per lesioni varie. L’arresto c’è stato per il furto in una casa e il tentato furto in un’altra mentre venivano osservati da carabinieri che li sospettavano da tempo. Ma dopo la convalida, il gip di Prato ha rimesso in libertà il più giovane, in quanto incensurato. L’altro è andato in carcere ma non per questi fatti bensì perché deve scontare 11 mesi per una condanna per furti nella Piana di Firneze nel 2014, pena che aveva commutato nell’espulsione per 10 anni dall’Italia e rimpatrio in Albania.

Il ‘baratto’ è stato ottenuto col placet del tribunale disorveglianza di Firenze ma non rispettato col rientro nella Penisola da clandestino. Inoltre al 34enne il gip ha dato la misura del divieto di ritorno in Toscana. I carabinieri di Prato da tempo sorvegliavano un’auto sospetta, una Toyota Yaris, vista circolare nella zona di Oste.
Dalla targa era pure emerso che l’intestatario è un moldavo a cui sono intestate ben 124 autovetture, anomalia che ha suscitato l’interesse investigativo dei carabinieri pratesi.
Verso le 23.30 di giovedì sera i due hanno tentato di entrare nella casa di un’operaia a Oste, in via Battisti, ma è scattato l’allarme e hanno rinunciato al furto. Poi, sono invece riusciti a entrare nell’abitazione nei pressi di un artigiano portandogli via 100 euro in contanti e anelli in oro e pietre del valore di 1.500 euro. Rintracciati e inseguiti, hanno reagito speronando un’auto dell’Arma, incidente che ha provocato pure il ferimento di uno dei due albanesi che ha sbattuto la testa contro il parabrezza lato passeggero.

Con la vettura inservibile, sono scappati a piedi nei campi e quando li hanno presi hanno tentato ancora di scappare colpendo i carabinieri, ferendone in modo serio quattro.

🎧 Albero di Natale addobbato con simboli nazisti

Montemurlo, lunedì scorso sull’albero di Natale davanti il Municipio sono apparse delle decorazioni inneggianti il nazismo.

“Un grave episodio ha macchiato questi giorni di festa a Montemurlo. Ignoti hanno appeso all’albero di Natale, che si trova davanti al municipio, l’albero di tutti i montemurlesi, una decina di palline con effigi naziste e l’immagine di Adolf Hitler con un cuore rosso – si legge sul profilo Facebook del Comune di Montemurlo – Si tratta di un episodio gravissimo che offende i valori su cui è nata la nostra Repubblica e la nostra democrazia”.

“Si tratta – ha detto il sindaco Simone Calamai, che ha subito allertato la polizia municipale, intervenuta per rimuovere le decorazioni offensive – di un gesto che oltraggia tutti coloro che sono morti per i valori di libertà e pace e che si sono battuti per regalarci la Costituzione e la libertà. Non si tratta di una bravata, sono profondamente indignato. Utilizzare le immagini di Hitler come decorazioni per l’albero di Natale è un’offesa per tutta la nostra comunità, riunita in questo simbolo di gioia e fratellanza per le festività. Sono già scattate le indagini della polizia municipale e a breve arriveremo a individuare i responsabili”.

Il palazzo comunale e tutta la zona sono sorvegliati da numerose telecamere. Montemurlo è stata terra di partigiani e uno dei centri della Resistenza del pratese contro l’occupazione tedesca e il nazifascismo.

Unanime la condanna del mono politico per l’accaduto: ” Un gesto ignobile e offensivo verso la comunità di Montemurlo e tutta la Toscana – commenta sul suo profilo Facebook il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo-

Ieri sull’albero di Natale davanti il Municipio sono apparse delle decorazioni inneggianti il nazismo. La Toscana è stata una delle regioni che più di tutte ha subito l’orrore delle stragi nazifasciste, gesti come quello avvenuto a Montemurlo sono oltraggiosi verso la nostra storia, verso la memoria delle vittime dell’oppressione e verso la nostra Costituzione”.

“La mia solidarietà al sindaco Simone Calamai e a tutta la comunità montemurlese, nella speranza che presto i responsabili di questo vile gesto possano essere individuati e puniti”.

Condanna arriva anche dalla Lega: “L’episodio non può essere considerato una bravata: appendere foto di Hitler all’albero di Natale, che è un simbolo di festa, è un gesto esecrabile – scrive il segretario della Lega di Prato, Marco Curcio -. Dal momento che le telecamere in quella zona pare ci siano, è indispensabile risalire all’identità dei responsabili, non solo alle loro sagome incappucciate. Una volta che queste persone saranno trovate, gli consiglio di studiarsi un po’ la storia di quegli anni”.

Interviene anche il coordinatore regionale della Lega, onorevole Mario Lolini: “Sono certo che polizia e carabinieri sapranno utilizzare al meglio i filmati dei vigili urbani per dare un nome e un cognome al responsabile di questo grave gesto, poi sarà utile capire i motivi di questa esasperazione”.

Per il responsabile provinciale Filippo La Grassa “certi episodi sono gravi e vanno condannati senza se e senza ma. Ho la massima fiducia nelle forze dell’ordine e sono sicuro che i responsabili saranno presto consegnati alla giustizia per essere puniti così come prevede la legge”.

Incendio in capannoni industriali a Montemurlo (Po)

Incendio in capannoni industriali nel Pratese:  intervento dei pompieri ieri sera a Montemurlo. Le fiamme hanno colpito più capannoni industriali e  come riferiscono gli stessi vigili del fuoco, si sono sviluppate in un’area produttiva nei pressi di via Venezia.

Rinforzi sono stati inviati dai comandi di Firenze e Pistoia con altre squadre mandate a dare supporto ai vigili del fuoco di Prato.

Secondo le prime informazioni, l’allarme sull’incendio di stasera nella zona industriale di Montemurlo (Prato) sarebbe stato dato un passante che ha notato le fiamme provenire da immobili a uso produttivo.

In particolare, secondo i vigili del fuoco, l’incendio sta attaccando uno o più magazzini con materiali tessili all’interno. Il tetto di uno dei capannoni andati a fuoco è crollato.

Al momento non risultano coinvolte persone ferite o ustionate, né ci sono intossicati. Comunque proseguono le operazioni dei vigili del fuoco dirette sia allo spegnimento delle fiamme sia ad escludere che vi siano appunto persone coinvolte. Nove le squadre già impegnate sul posto: tra gli obiettivi hanno anche quello di mettersi a difesa di alcune abitazioni nelle vicinanze, evitando che le fiamme si propaghino fino a lì. Sul posto sono andati il sindaco di Montemurlo Simone Calamai e il vicesindaco Giuseppe Forastiero.

Luana D’Orazio: attesa perizia consulente pm entro 11/7

Dagli ambienti investigativi si apprende che la relazione sulla morte di Luana D’Orazio è in fase di redazione e che non sarà probabilmente consegnata sino alla data ultima

È attesa entro l’11 luglio la perizia che il consulente della procura di Prato sta eseguendo sul macchinario nel quale è rimasta schiacciata, il 3 maggio scorso, Luana D’Orazio, la giovane morta per un incidente sul lavoro in una ditta tessile a Montemurlo (Prato).

Non è escluso che entro quel giorno si svolga un ultimo sopralluogo nell’azienda, ‘Orditura Luana’. Dagli ambienti investigativi si apprende che la relazione è in fase di redazione e che non sarà probabilmente consegnata sino alla data ultima.

Nel registro degli indagati sono state iscritte ad oggi tre persone per omicidio colposo e rimozione dolosa delle cautele anti-infortunistiche: il manutentore dei macchinari della ditta, Mario Cusumano, la titolare dell’azienda Luana Coppini e suo marito Daniele Faggi, ritenuto dagli inquirenti gestore di fatto dell’azienda.

Le indagini avevano portato alla luce che sarebbe stato manomesso il quadro elettrico dell’orditoio al quale stava lavorando Luana D’Orazio, ciò avrebbe avrebbe consentito il funzionamento del macchinario anche senza la saracinesca di protezione abbassata.

Proprio oggi cade il compleanno di Luana: avrebbe compiuto 23 anni. Per questo il fidanzato della giovane, Alberto Orlandi, ha organizzato per stasera una festa commemorativa nel pub – a Quarrata – dove i due erano soliti uscire con gli amici e una campagna social. “La giornata – spiega Orlandi – è difficile, ma voglio dare il massimo per onorarla. Per questo abbiamo pensato anche a una campagna social nel ricordo di Luana”. L’idea è quella di rendere virale il sorriso della giovane, per celebrarla e per sensibilizzare le persone al tema della sicurezza sui luoghi di lavoro. Il fidanzato chiede agli utenti Instagram di “fare una semplice storia con l’hashtag #tusorridisorridisempre e la foto di Luana”.

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