Fiamme in capannone industriale nel Pistoiese, nessun ferito

Un incendio ha distrutto un capannone industriale di un’azienda di materiale tessile a Fognano, nel comune di Montale (Pistoia). Non risultano feriti.

L’allarme è scattato intorno alle 2.15 della scorsa notte. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco del comando di Pistoia, con il supporto dei colleghi di Montemurlo (Prato) e Firenze. Secondo quanto si apprende l’incendio, al momento, sarebbe sotto controllo ma l’intervento dei pompieri non è ancora terminato. Le cause del rogo sono in corso di accertamento.

Prato: chiude sede de Il Tirreno

Rammarico dei Comuni pratesi e di Femca Cisl. Si teme impoverimento dell’informazione locale.

“Ho appreso con molto dispiacere la notizia dell’imminente chiusura della redazione giornalistica pratese del Il Tirreno. Spiace per i giornalisti che, giorno dopo giorno, si sono occupati di raccontare la politica, la cronaca e l’attualità del territorio pratese in prima persona, spiace per l’intera comunità che dal 1 febbraio perderà una presenza importante dell’informazione locale che da sempre contribuisce al pluralismo dell’informazione”. Lo afferma il sindaco di Poggio a Caiano (Prato) Francesco Puggelli in merito al trasferimento della redazione pratese del quotidiano Il Tirreno a Pistoia.

“Ho fiducia e sono convinto che questa scelta organizzativa, che potrebbe portare alla riduzione degli spazi dedicati a Prato, non andrà a discapito del lavoro giornalistico sul nostro territorio – osserva Puggelli in una nota – conoscendo bene la professionalità e la passione dei redattori del Tirreno di Prato”.

Sulla vicenda è intervenuto, ieri, anche il sindaco di Montemurlo (Prato) Mauro Lorenzini, esprimendo rammarico per “la chiusura della redazione di Prato, tra l’altro negli anni sempre più depotenziata nel personale giornalistico. Una scelta editoriale che non condivido e che fa male a tutta la comunità, perché così Prato e provincia perdono una voce importante nel quadro del necessario pluralismo dell’informazione locale”.

Per il segretario Femca Cisl Firenze e Prato Mirko Zacchei, “siamo preoccupati per l’impoverimento dell’informazione locale determinato da questa decisione; ci auguriamo almeno che ciò possa far nascere una riflessione, alla quale non ci sottrarremo, più ampia e di tutti i soggetti coinvolti nelle politiche di indirizzo del territorio , che possa finalmente rilanciare un confronto condiviso e strutturale sui temi del lavoro e delle caratteristiche del nostro distretto”.

Infortunio in Alternanza Scuola Lavoro: ripensare percorsi per la sicurezza

Infortunio in Alternanza scuola lavoro nel pratese, Fuso (Cgil Toscana): “Inammissibile, si ripensino i percorsi, servono più prevenzione e formazione per la sicurezza sul lavoro, la Regione intervenga”.

Durante la mattinata del 13 giugno, uno studente di 17 anni in Alternanza Scuola Lavoro presso un’officina meccanica in via Prato a Montemurlo (Prato) è rimasto coinvolto in un incidente sul lavoro: il ragazzo, infatti, si è ferito alla mano sinistra mentre stava lavorando a un macchinario che gli ha amputato la falange dell’anulare.

Dopo quello avvenuto circa un mese fa presso un’azienda specializzata in provincia di Udine, quando è stato un giovane studente friulano a ferirsi alla mano durante l’utilizzo di un macchinario, quello di ieri è solo l’ultimo di una serie di infortuni sul lavoro avvenuti durante il percorso di alternanza. Quindi non un caso isolato. Questi gravi episodi testimoniano una mancanza di formazione e una scarsa cultura della prevenzione che caratterizzano non solo i percorsi di ASL, ma più in generale l’intero mondo del lavoro. La sicurezza e la tutela dei lavoratori, nei casi di ASL degli studenti, deve essere messa al primo posto.

In merito a quanto accaduto Mauro Fuso (Cgil Toscana) ha commentato: “Inammissibile e inconcepibile, un fatto gravissimo indipendentemente dall’entità dell’infortunio. Nella Toscana così attenta ai temi della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, le Istituzioni devono ripensare percorsi e formazione dell’alternanza scuola lavoro. Se non si interviene prontamente, e questo vale anche per le imprese e le loro associazioni, ci si arrende all’irresponsabilità e alla teoria degli incidenti. Non si tratta mai del caso – spiega – e soltanto formazione e prevenzione possono favorire una nuova cultura della sicurezza sul lavoro. L’alternativa è aspettare che ci sia il morto e piangere così l’ennesima vittima di un ‘incidente’. Agire subito è indispensabile e la Regione Toscana attraverso i suoi poteri deve farlo prontamente con un intervento diretto, preciso e inequivocabile” – conclude.

“Il progetto di Alternanza Scuola Lavoro – dichiara la Rete degli Studenti Medi di Prato – dovrebbe essere un percorso didattico alternativo, che dovrebbe educare al valore del lavoro. Mettere gli studenti in situazioni rischiose o in condizioni di sostituzione di mano d’opera non fa che accentuare una formazione basata sullo sfruttamento e sulla precarietà”.

Emilio Testa, Segretario generale della Fiom Cgil di Prato, commenta: “Serve maggiore accortezza, le regole vanno rispettate scrupolosamente e deve essere sempre presente un tutor che segua i ragazzi soprattutto quando si tratta di ambienti e lavori potenzialmente rischiosi. E’ importante sensibilizzare sia le scuole che le aziende: tutti dobbiamo provare a dare il nostro contributo perché ci siano controlli rigorosissimi”.

Lunedì 18 giugno si terrà presso la Cgil di Prato un incontro tra Fiom Cgil, Flc Cgil e la Rete degli studenti Medi per iniziare insieme un percorso che possa individuare orientamenti per la realizzazione di validi percorsi di Alternanza Scuola Lavoro.

Montemurlo (Prato): dorimivano in 40 in capannone, sequestrato

Il datore di lavoro formale della ditta e una seconda persona, ritenuta essere il gestore dell’azienda di confezioni, sono stati denunciati.

Un capannone di circa 400 metri quadrati che era stato adibito a dormitorio, con 21 loculi ricavati da pareti di separazione in cartongesso, del tutto privi dei requisiti minimi di abitabilità, oltre a diramazioni elettriche non sicure ed assenza generalizzata di tutele prevenzionistiche, è stato sequestrato nel Comune di Montemurlo (Prato) dagli ispettori del Dipartimento della Prevenzione della Ausl, nell’ambito dell’attività del Piano Regionale Lavoro Sicuro.
Il datore di lavoro formale della ditta e una seconda persona, ritenuta essere il gestore dell’azienda di confezioni, sono stati denunciati. L’ispezione è stata effettuata in una ditta confezione a conduzione cinese, situata al piano terra del fabbricato. Una serie di elementi e circostanze emerse durante il controllo hanno destato sospetti ed i tecnici intervenuti hanno esteso gli accertamenti anche ad altri locali del fabbricato non comunicanti con l’area produttiva. E’ qui che sono stati scoperti i loculi predisposti per ospitare più di quaranta persone.
Exit mobile version