XXXV Mostra primaverile delle Antiche Camelie della Lucchesia

Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia, più di 150 eventi in 8 giorni. La manifestazione compie 35 anni e si svolgerà per quattro fine settimana (dal 2 al 24 marzo 2024). A Pieve e Sant’Andrea di Compito (Capannori) il camelieto e i giardini del borgo apriranno al pubblico con migliaia di piante in fiore. In programma visite guidate, offerta enogastronomica, spettacoli, animazione per bambini e rievocazioni storiche.

Il Borgo delle Camelie torna a fiorire. A Pieve e Sant’Andrea di Compito è tutto pronto per la 35esima edizione della ‘Mostra Antiche Camelie della Lucchesia’, che si svolgerà eccezionalmente nei primi quattro fine settimana di marzo 2024 (nei giorni 2-3, 9-10, 16-17 e 23-24). In otto giorni di Mostra ci saranno più di 150 eventi. Non sono in programma solo visite al camelieto – che con le sue 1.500 piante su 4 ettari, con più di mille cultivar differenti, è il più esteso d’Europa – ma anche cibo della tradizione, eventi culturali, spettacoli, concerti, rievocazioni storiche e animazione per i bambini.

Tra le principali novità, oltre ad aver aggiunto un week-end, la Mostra offrirà una proposta d’intrattenimento più ampia e variegata e maggiori servizi ai visitatori, a cominciare dal potenziamento delle navette per raggiungere il borgo, che sarà chiuso al traffico, e una maggiore offerta enogastronomica: oltre all’area ristoro del Centro Culturale Compitese, che organizza l’evento in collaborazione col Comune di Capannori e che aumenterà la superficie per l’accoglienza con l’installazione di nuove strutture, ci sarà anche un bar all’interno del camelieto, attrezzato per la vendita di panini realizzati con prodotti del territorio.

Ci saranno appuntamenti dedicati ai bambini (in giro per il borgo in sella all’asino, spettacoli del gruppo Verdifole, l’animazione di Gigetto il folletto, il concorso di pittura e la caccia al tesoro dedicata al maestro Giacomo Puccini), laboratori (carta giapponese, cucito, ritratti fotografici, serigrafia), percorsi esperienziali (cerimonia del tè giapponese e visite guidate al camelieto, all’Antica Chiusa Borrini e al Borgo delle camelie), concerti (quelli jazz con la Scuola di Musica “MusicZone” di Capannori, la banda con la Filarmonica “Giacomo Puccini”, “My God is Blues” e la canzone popolare con Gildo dei Fantardi). Ma anche spettacoli (le bolle di sapone con Fabio Saccomani, la danza contemporanea con la scuola “Giuliett Dance Project” e uno spettacolo in vernacolo lucchese a cura di Marco Nicolosi), mostre (“Il Giardino delle Farfalle”, “La musica illustrata” a cura di Cristiano Soldatich, “Nepal, una scuola ai piedi dell’Himalaya” a cura del fotografo Matteo Marsalli, “Oltre il lago, la bellezza. Scorci e meraviglie dell’Oasi Naturale della Gherardesca” a cura del Gruppo Fotografico Compitese, “Capannori, la bellezza ovunque” a cura dell’amministrazione comunale) e rievocazioni storiche (accampamento medievale e sfilata con il Gruppo storico “Casteldurante” di San Ginese di Compito, gli sbandieratori della “Contrada Santa Colomba” di Bientina e le danze medievali con l’associazione “Lo Studiorum” di Lucca). E poi la presentazione del libro “Sinfonia di un bosco in rivolta”, con l’autrice e compositrice Paola Massoni, e, tra le curiosità, anche un’esposizione di auto d’epoca – e non solo – dell’associazione “Amici delle Rosse”. PROGRAMMA NEL DETTAGLIO

La manifestazione, che per la prima volta avrà come media partner l’emittente radiofonica Controradio, si apre al sociale con il coinvolgimento dei ragazzi e delle ragazze dell’Associazione Down Lucca (che garantiranno assistenza nell’accoglienza e nell’area ristorazione), con la Commissione pari opportunità del Comune di Capannori (camelie in dono, sconto sui biglietti e promozione della corsa “Ego Women Run”) e con l’associazione “Hands of Love” che aiuta i bambini e le donne dell’Uganda.

Si rinnova infine la collaborazione con Villa Reale di Marlia, che per il mese di marzo garantisce il biglietto ridotto a coloro che nei giorni infrasettimanali si presenteranno con il tagliando della Mostra delle Antiche Camelie della Lucchesia.

Nei giorni di mostra (2-3, 9-10, 16-17 e 23-24 marzo 2024) il costo del biglietto è di 8 euro (ingresso gratuito per disabili, giovani fino a 13 anni, giornalisti) e offre il diritto al viaggio in navetta. Il centro del paese sarà infatti chiuso a l traffico, ma è possibile parcheggiare presso il “Frantoio sociale del Compitese” (via di Tiglio 609A, Pieve di Compito, Capannori) dov’è presente anche la biglietteria. Nei giorni infrasettimanali il costo del biglietto è di 5 euro e nel borgo non ci saranno limitazioni per le auto. Informazioni e programma sono consultabili sul sito camelielucchesia.it. L‘inaugurazione è in programma sabato 2 marzo 2024 al Camellietum Compitese (ore 11).

Capannori: due persone coinvolte in esplosione in appartamento

I due sarebbero marito e moglie, lei è  invalida, nessun ferito. In corso accertamenti sulla  causa  dell’esplosione

I carabinieri, che stanno conducendo le indagini, non escludono nessuna ipotesi sulle cause dell’esplosione, neanche la possibilità che si tratti di un evento doloso provocato dall’esterno.

L’esplosione  è avvenuta ieri sera in una casa a Capannori (Lucca). Due le persone coinvolte e rimaste rimaste illese, si tratta di una coppia di coniugi. La moglie è invalida e nessuno dei due ha riportato ferite. L’intervento si è concluso verso mezzanotte in via di Paganico dove ha operato una squadra di vigili del fuoco. Sul posto è intervenuta anche l’Arma che ha avviato gli accertamenti.

L’esplosione ha divelto porte, infissi, frantumato vetri al piano terreno della casa, che risulta essere un alloggio popolare. All’interno lo spostamento d’aria ha fatto volare via arredi e suppellettili.

L’esplosione si è verificata  lunedì dopo le 22 ed ha devastato il piano terra di una casa popolare a Capannori (Lucca). Al momento dello scoppio nell’alloggio c’erano due persone, marito e moglie, l’uomo è invalido (e non la moglie come scritto in precedenza) costretto su una sedia a rotelle.

La coppia è di nazionalità marocchina e si trovava al primo piano al momento dello scoppio, motivo per cui nessuno di loro ha riportato ferite. Stamani c’è stato anche un sopralluogo del vicesindaco di Capannori, Matteo Francesconi. La coppia ha un figlio ed ha bisogno di una nuova sistemazione dato che l’edificio resta inagibile in attesa dell’esito delle verifiche tecniche.

Scontro frontale tra due auto, un morto in provincia di Lucca

Lucca, un uomo di 43 anni è morto a causa di un incidente stradale avvenuto ieri sera intorno alle 23.30 in via della Madonnina a Lunata, nel comune di Capannori.

Secondo quanto appreso la vittima viaggiava su un’auto che si è scontrata frontalmente con un’altra vettura. Su quest’ultima macchina viaggiava una giovane, 25 anni: estratta dell’abitacolo dai vigili del fuoco è stata poi trasportata in codice rosso all’ospedale San Luca di Lucca per un politrauma. Sul posto intervenute con i sanitari inviati dal 118 intervenuti i carabinieri.

L’uomo si chiama Giovanni Valenti ed era residente nel territorio, l’uomo si trovava alla guida di un’utilitaria, nello schianto la 25enne alla guida dell’altra vettura era rimasta incastrata nelle lamiere dell’abitacolo e per liberarla si è reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco. Trasferita in codice rosso all’ospedale di Lucca la donna è stata ricoverata in prognosi riservata.

Elicottero con sette persone a bordo disperso in Appennino

Bologna, un elicottero con sette persone a bordo, il pilota italiano, quattro cittadini turchi e due libanesi, è disperso in Appennino, al confine tra l’Emilia e la Toscana.

L’elicottero era partito alle 9.30 dall’aeroporto di Capannori Tassignano (Lucca) ed era diretto nel Trevigiano. L’ultima rilevazione dei sistemi radar lo colloca nel territorio modenese, nel comune di Pievepelago, dove si concentrano le ricerche, attivate nel pomeriggio: solo diverse ore dopo, sottolinea la prefettura di Modena che sta coordinando le operazioni insieme a quella di Lucca, dall’azienda che aveva noleggiato il mezzo per il trasporto di propri clienti.

L’elicottero era atteso a Castelminio di Resana (Treviso), come confermato da fonti della Roto Cart, azienda specializzata nella produzione di carta per usi domestici, perché il velivolo da tre giorni faceva la spola tra Lucca e il Trevigiano per portare alcuni buyer in azienda. La zona interessata dalle ricognizioni è quella del crinale tra San Pellegrino in Alpe, Pievepelago, Piandelagotti, dove peraltro questa mattina, riferiscono dal luogo, in orari compatibili con il volo, si è abbattuta una tempesta di vento, pioggia, grandine e un temporale con tuoni e fulmini.

Alle ricerche nel pomeriggio hanno preso parte elicotteri del soccorso alpino, che hanno fatto base all’aeroporto Aeroporto civile statale ‘Giulio Paolucci’ di Pavullo (Modena), per i rifornimenti e la logistica, e un altro mezzo di soccorso e ricerca dell’Aeronautica militare, oltre che della Guardia di Finanza.

Sono partite anche squadre di terra e 24 volontari della protezione civile regionale dell’Emilia-Romagna. Stanno perlustrando zone impervie, boschi e scarpate, vaste e in buona parte disabitate. Le ricerche con il buio si interromperanno per riprendere domattina. I sei stranieri erano dunque attesi alla Roto Cart di Giuliano Gelain: il velivolo faceva infatti la spola due volte al giorno, al mattino e al pomeriggio, per portare i compratori in azienda a Castelminio di Resana, dove sarebbe dovuto arrivare alle 10.30. “Sono convinto che non si sia schiantato – dice Gelain all’ANSA – altrimenti, secondo i tecnici, sarebbe partito un segnale di allarme, che noi non abbiamo mai ricevuto”. L’elicottero era stato ingaggiato da Elettric80, produttore di Viano (Reggio Emilia). Solo due giorni fa il nuovo impianto che automatizza tutte le fasi della lavorazione, dalla movimentazione delle bobine madri di carta allo stoccaggio dei prodotti in magazzino, era stato presentato alla stampa. La linea, realizzata dalla emiliana E80, consente all’azienda veneta, in cui operano 110 addetti, 40 dei quali in una cartiera di proprietà a Lucca, di realizzare 30mila tonnellate di articoli l’anno.

Latte, San Ginese: stop ai licenziamenti e via a percorso reindustrializzazione

Stop ai licenziamenti, con cassa integrazione per un anno per i 24 lavoratori attualmente in carico alla San Ginese e un percorso per la reindustrializzazione del sito.

A prevederlo è un accordo per la San Ginese, azienda di lavorazione del latte nel comune di Capannori (Lucca), sottoscritto ieri dai appresentanti di Arborea, la proprietà, i sindacati e le rsu, al tavolo convocato da Valerio Fabiani, consigliere del presidente della Regione Eugenio Giani per lavoro e crisi aziendali.

L’accordo, spiegano i sindacati in una nota, prevede l’individuazione da parte dell’azienda di un advisor a cui verrà conferito il mandato per trovare nuovi acquirenti, mettendo a disposizione le attrezzature, i fondi ed il marchio San Ginese. Nello stesso accordo è prevista l’apertura della Cigs oltre ad un piano di incentivazione all’esodo finanziato da Arborea per tutti i lavoratori, l’impegno della Regione ad aprire un percorso di politiche attive per le maestranze volto anche al loro reinserimento nel mercato del lavoro con nuove mansioni.

“Nel dettaglio l’accordo prevede lo stop ai licenziamenti con il ricorso ad un ammortizzatore sociale – spiega in una nota Fabiani -. Allo stesso tempo sono stati definiti gli impegni finalizzati alla reindustrailizzazione del sito: Arborea si impegna, fra le altre cose, a incaricare un advisor specializzato con la missione di fare scouting e favorire e supportare il possibile processo di reindustrializzazione; per chi acquisisse l’azienda verrà inoltre messa a disposizione una dote economica, insieme ai vari asset aziendali, compreso il marchio. Abbiamo compiuto un passo decisivo ma il nostro impegno continua”.

La procedura di licenziamento collettivo era iniziato a febbraio scorso, per cessazione attività. Secondo l’Arborea la motivazione di questo drastico provvedimento era da imputare all’insufficiente conferimento di latte toscano, essendo la produzione degli allevamenti regionali passata da 872 mila litri del 2017 a 572 mila litri nel 2019 con una riduzione, in due anni, del 34% in particolare nell’area della Garfagnana, che caratterizzava il principale prodotto del latte fresco San Ginese.

‘Latte San Ginese’ di Capannori chiude, tutti licenziati

Lucca, l’azienda sarda Arborea, che nel 2018 aveva acquistato la ‘Latte San Ginese’, storica azienda del settore latte e derivati di Capannori, nella Piana di Lucca, ha iniziato una procedura di licenziamento collettivo per cessazione attività.

“La decisione di chiudere il sito di Capannori – si legge nella lettera della Arborea inviata dipendenti e resa pubblica dalla Fai Cisl – conseguenza di una situazione di mercato complessa e in costante evoluzione negativa che si protrae da oltre due anni, nonostante gli sforzi e gli investimenti che il Team Arborea ha realizzato dopo l’acquisizione nel 2018”.

Secondo l’Arborea la motivazione di questo drastico provvedimento sarebbe da imputare all’insufficiente conferimento di latte toscano, essendo la produzione degli allevamenti regionali passata da 872 mila litri del 2017 a 572 mila litri nel 2019 con una riduzione, in due anni, del 34% in particolare nell’area della Garfagnana, che caratterizzava il principale prodotto del latte fresco San Ginese.

In più, sempre secondo i dati resi noti da Arborea: “Il calo dei consumi e, per ultimo in ordine di tempo, la crisi pandemica. I nostri volumi di vendita sono passati da 2.607.067 litri nel 2018 a 1.466.697 litri nel 2021, a nulla hanno giovato le riduzioni dei prezzi proposti”.

“È strano – commenta il segretario di Fai Cisl Toscana Nord Amedeo Sabato, che annuncia azioni mirate a disinnescare la mina dei licenziamenti – come questa comunicazione avvenga senza avere attivato il tavolo di crisi regionale. È inaccettabile la durezza e la fermezza dei contenuti, che lasciano chiuse le porte del dialogo. I lavoratori compatti proclamano lo stato di agitazione e se non si trovano soluzioni che prevedano l’utilizzo di tutti gli ammortizzatori sociali possibili. I lavoratori non si fermeranno qui, ma faranno tutto quanto in loro potere per cambiare lo stato dei fatti. Chiediamo l’appoggio della politica locale e regionale che come sempre ha dimostrato attenzione al lavoro e ai lavoratori e vogliamo un incontro urgente e in presenza: queste cose non è possibile farle a distanza perché i lavoratori prima di tutto sono persone e come tali vanno trattate”.

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