Minaccia e ferisce moglie, arrestato 61enne a Pistoia

Ubriaco, un 61enne minaccia di morte la moglie e poi la ferisce colpendola con dei cocci di bottiglia. Per la donna una prognosi di dieci giorni

Avrebbe minacciato di morte e colpito la coniuge 36enne con dei cocci di bottiglia al culmine di un litigio maturato per motivi che non sono stati chiariti. Per questo un 61enne è stato arrestato dai carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali.

Il fatto è avvenuto stamani in un’abitazione nel centro di Pistoia. La donna è rimasta lievemente ferita a un braccio: accompagnata al pronto soccorso dell’ospedale San Jacopo ha avuto una prognosi di una decina di giorni. Attivato anche il protocollo rosa.

A chiamare i militari, si spiega dall’Arma, la stessa vittima che ha poi riferito di essere percossa e ferita dal marito. Quest’ultimo, all’arrivo dei carabinieri, è stato trovato in stato di evidente ubriachezza. L’uomo, già conosciuto alle forze dell’ordine, ha anche danneggiato mobilia e suppellettili dell’appartamento. Il 61enne si trova ora nelle camere di sicurezza del comando provinciale dell’Arma in attesa della direttissima prevista per domani.

Rifiuti elettronici illegalmente dalla Toscana alla Nigeria

Firenze, per un traffico illecito di rifiuti elettronici dalla Toscana alla Nigeria i carabinieri del Noe di Firenze hanno sequestrato un container e denunciato tre persone, due imprenditori italiani che agivano senza autorizzazioni e un venditore ambulante nigeriano.

Secondo quanto riferisce il Noe, il container era pronto per essere spedito illegalmente in Nigeria, all’interno vi era stato stivato un ingente quantitativo di rifiuti proveniente da apparecchi elettriche ed elettronici, illecitamente raccolti in Toscana e nel resto del territorio nazionale, per un valore stimato di circa 300.000 euro.

In base alle indagini i due italiani, titolari di imprese individuali, sprovvisti di qualsiasi autorizzazione, reperivano e raccoglievano apparecchiature elettriche ed elettroniche fuori uso e completamente inservibili.

Il carico era composto principalmente da strumentazioni elettromedicali, lavatrici, frigoriferi, stampanti e computer, cioè materiali dismessi, dichiarati fuori uso da Aziende sanitarie locali (Asl).

Il terzo denunciato è un venditore ambulante di origini nigeriane, stabilmente residente in Italia, che sarebbe stato incaricato di curare, con l’aiuto di connazionali tuttora in corso di identificazione, l’illecito smaltimento del carico da cui venivano estratti, con gravi danni all’ambiente e alla salute umana, metalli preziosi mediante fusione ad alte temperature.

Inoltre, sono state recuperate, in occasione del sequestro, anche le false dichiarazioni degli esportatori che affermavano di trasportare semplici masserizie per eludere i controlli doganali.

Rubavano energia elettrica da 8 anni

Grosseto, da quasi 8 anni rubavano energia elettrica. Per questo tre persone, componenti dello stesso nucleo familiare, sono state denunciate dai Carabinieri di Pitigliano.

I tre, un 42enne, sua sorella 50enne e il compagno di quest’ultima, 45 anni, tutti già conosciuti alle forze dell’ordine, si erano allacciati alla rete elettrica bypassando il contatore della corrente.

I militari della stazione di Roccalbegna, al termine dell’indagine, li hanno denunciati come responsabili del reato continuato di furto aggravato in concorso tra loro.

I carabinieri hanno scoperto che i tre sottraevano energia alla rete, mediante un rudimentale ma ingegnoso allaccio alla cabina elettrica gestita dalla società, attraverso il quale convogliavano la corrente all’interno di una loro abitazione utilizzata come seconda casa.

L’illecita sottrazione di energia era iniziata nel 2010, ovvero da quando l’utenza regolamentare, intestata a uno di loro, era stata staccata per morosità.

Per permettere il definitivo distacco e la messa in sicurezza della rete si è poi reso necessario l’intervento dei tecnici specializzati della società elettrica.

Sequestrati 610 Kg di granchi in furgone a targa olandese

Firenze, i carabinieri della Stazione Carabinieri Forestale di Ceppeto, unitamente ai militari dei NAS CC di Firenze, hanno sequestrato granchi vivi della specie Eriocheir Sinensis (Granchio cinese), trasportati all’interno di confezioni di polistirolo per un quantitativo complessivo di 250 Kg ed un valore commerciale di circa 12.500,00 Euro.

Quella dei ‘Granchi cinesi’ è una specie inclusa nell’elenco delle specie invasive animali e vegetali di rilevanza unionale del Ministero dell’Ambiente, in applicazione del Regolamento UE 1143/2014, ovvero specie esotiche considerate invasive di rilevanza unionale, la cui introduzione sul territorio italiano è vietata ai sensi dell’art. 6 del D.Lgs 230/2017, attuativo del Regolamento.

Inoltre, nello stesso furgone con targa olandese, condotto da un cittadino Cinese residente in Olanda, venivano trovati e sequestrati 360 Kg di Granchi della specie Gancer Pagurus (granciporro dell’atlantico) per un valore complessivo di circa 2.200,00 Euro non in regola con le leggi sulla tracciabilità dell’alimento.

Per di più veniva accertato dai militari il cattivo stato di conservazione di 24 Kg di Gamberetti posti all’interno di due scatole, i crostacei che erano stati precedentemente congelati venivano rinvenuti in fase avanzata di scongelamento all’interno del vano frigo, a temperatura refrigerata non conforme.

Considerato il potenziale pericolo per l’ambiente e l’ecosistema oltre che per la salute, visto che i prodotti ittici erano destinati al commercio per il consumo umano, i militari dell’Arma, procedevano al sequestro penale e due cittadini stranieri venivano deferiti all’Autorità Giudiziaria.

Interrogato autista camion che ha ucciso 17enne

Siena, è stato interrogato a lungo la notte di sabato, l’uomo che sarebbe stato alla guida del camion bianco, che venerdì sera ha investito e ucciso Arturo Pratelli, il ragazzo travolto ed ucciso a poche decine di metri dalla sua abitazione a Sovicille.

Secondo quanto appreso l’uomo, italiano ma non residente nel Senese, sarebbe stato individuato, prelevato ed interrogato dai carabinieri, che sarebbero risaliti a lui attraverso i video delle telecamere di sorveglianza presenti nella zona.

L’autista del mezzo era fuggito senza fermarsi a prestare soccorso al ragazzo 17enne dopo l’incidente.

Arturo Pratelli, è morto venerdì sera dopo essere stato investito dal Camion pirata a Sovicille nei pressi dell’aeroporto di Ampugnano dove il giovane stava camminando sul ciglio della strada provinciale 73, che in quel punto è scarsamente illuminata.

I soccorsi erano stati chiamati da alcuni passanti, che avevano notato la borsa del ragazzo finita in terra a bordo della carreggiata, e sul posto erano accorsi i vigili del fuoco ed il personale del 118 che aveva provato a rianimarlo, il 17enne era quindi stato portato all’ospedale Le Scotte di Siena, dove purtroppo era deceduto.

Auto pirata travolge ed uccide 17enne a bordo strada

Siena, un ragazzo di 17 anni è morto venerdì sera dopo essere stato investito da un’auto pirata a Sovicille nei pressi dell’aeroporto di Ampugnano dove il giovane, che camminava sul ciglio della strada provinciale 73, in quel punto scarsamente illuminata, è rimasto travolto e ucciso.

L’auto pirata, secondo una prima ricostruzione dei carabinieri, avrebbe urtato il pedone, sbalzandolo di alcuni metri fuori dalla strada, per poi proseguire la sua corsa senza che il conducente si fermasse a prestare soccorso.

I soccorsi sono stati chiamati da alcuni passanti, che avevano notato la borsa del ragazzo finita in terra a bordo della carreggiata.

Sul posto sono accorsi i vigili del fuoco ed il personale del 118 che ha provato a rianimarlo, il 17enne è stato quindi portato all’ospedale Le Scotte di Siena, dove è purtroppo deceduto.

I carabinieri hanno ascoltato i testimoni per capire la dinamica dell’incidente ed intanto è partita la caccia all’auto pirata ed al suo conducente.

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