Firenze, morte rider: procura indaga per ‘omicidio stradale’

Il pm Fedele La Terza ha iscritto sul registro degli indagati il conducente della Land Rover, un giovane, anche lui di 26 anni di Scandicci, che ha travolto il rider che viaggiava a bordo della propria moto.

Vanno avanti le indagini  per ricostruire l’esatta dinamica dell’incidente in cui sabato sera, all’incrocio tra via De Nicola e via Gobetti, a Rovezzano,  ha perso la vita il rider 26enne Sebastian Galassi. Gli inquirenti hanno i ascoltato numerosi testimoni, alcuni dei quali hanno raccontato che la vettura sarebbe passata con il semaforo sul giallo. Al vaglio degli investigatori ci sono i video delle telecamere di sorveglianza della zona.

Intanto per la morte del giovane rider la procura di Firenze ha aperto un fascicolo per omicidio stradale sulla morte del rider di 26 anni impegnato in una consegna. Il pm Fedele La Terza ha iscritto sul registro degli indagati il conducente della Land Rover, un giovane, anche lui di 26 anni di Scandicci, che ha travolto il rider che viaggiava a bordo di una moto Il ragazzo è risultato negativo all’alcoltest e a quello antidroga. Con lui viaggiavano tre coetanei. Domani sarà conferito l’incarico per l’autopsia, che sarà eseguito all’istituto di medicina legale di Firenze.

“Oltre al dolore e allo sconcerto di assistere da membri di una comunità alla morte di un giovane uomo, come parti sociali ci interroghiamo su quanto occorra fare per tutelare i nostri lavoratori, perché se anche in tutto il Paese si arrivasse a contare una sola morte sul lavoro, sarebbe comunque troppo”. Così in merito alla morte del giovane rider fiorentino il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.

“Tutti i lavori comportano dei rischi ed è per questo che bisogna investire nella prevenzione, spendendo per la sicurezza dei lavoratori le migliori competenze e risorse, lavorando seriamente e con continuità – aggiunge in una nota -. Il protocollo d’intesa promosso dall’assessorato al lavoro del Comune di Firenze e sottoscritto lo scorso aprile anche da Confcommercio è stato un primo passo per mettere ordine nel settore dei rider a livello locale, in attesa di normative nazionali e comunitarie che riescano ad inquadrarlo”.

Per Aldo Cursano, presidente della Confcommercio e della Fipe toscana, ristoratore, per “i cosiddetti ‘riders’ da tempo invochiamo una regolamentazione della loro attività che non può che essere disciplinata da un contratto collettivo nazionale di lavoro, al di là del quale c’è solo improvvisazione, scarsa tutela e, come purtroppo abbiamo dovuto constatare, rischi per la salute di chi lavora. Per questo ogni componente del sistema deve farsi carico del problema e assumersi il suo pezzetto di responsabilità. Noi come operatori della somministrazione per primi, ma anche e soprattutto le strutture che gestiscono il delivery, che si prendono una bella fetta del business trattenendosi fino al 35% di quanto corrisposto per ogni singola consegna. Ma anche il consumatore deve farsi carico in parte di questo servizio. Bisogna accettare di sopportare un piccolo costo in più da destinare totalmente a chi effettua la consegna, in modo da rendere più remunerativa e meno frenetica quell’attività. È un’esigenza etica ed economica al tempo stesso”.

In Toscana negozi e ristoranti a luci spente per caro-bollette

E’ prevista per domani, mercoledì 31 agosto 2022, l’iniziativa di protesta che porterà i negozi e i pubblici esercizi di tutta la Toscana a spegnere le luci delle proprie attività per un quarto d’ora, a partire da mezzogiorno, per denunciare l’insostenibilità degli aumenti dei costi energetici.

A coordinare sul territorio la protesta, lanciata a livello nazionale da Confcommercio in collaborazione con Federdistribuzione, ANCD-Conad e ANCC-Coop, è Confcommercio Toscana.  “Lo spegnimento delle luci è fissato in concomitanza con la conferenza stampa nazionale in cui la nostra confederazione, ancora una volta, ribadirà l’emergenza che stanno vivendo tutte le imprese italiane e con loro le famiglie”, spiega il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni.

“Si tratta ovviamente di un gesto simbolico, come quello di esporre le bollette in vetrina che abbiamo fatto partire da Firenze e subito diffuso in tutta Italia”, aggiunge il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano. “L’obiettivo è sempre portare all’attenzione della politica e delle istituzioni il tema del caro-energia, un’emergenza che rischia di travolgere il nostro sistema economico”.

Dall’analisi previsionale di Confcommercio Toscana, nella regione sarebbero a rischio chiusura entro sei mesi almeno 11 mila imprese del terziario, per un totale di oltre 27mila occupati che resterebbero senza lavoro.

“Non c’è più tempo da perdere. C’è bisogno di risposte immediate e concrete per arginare la crescita inarrestabile del costo dell’energia e per aiutare gli imprenditori ad affrontare questa nuova terribile sfida”, ribadisce il direttore di Confcommercio Toscana Marinoni. “Le imprese non riescono più a pagare bollette dagli importi triplicati o addirittura quadruplicati. Non possono riuscirci, se al contempo vogliono continuare a pagare tutti gli altri oneri, dall’affitto ai fornitori e ai lavoratori”.

“La conferenza stampa di domani a Roma – conclude il presidente Cursano – sarà l’occasione per sottoporre alla politica e alle istituzioni richieste e proposte fattive per uscire da questa situazione, che minaccia di spazzare via tantissime imprese del terziario di mercato, dei servizi e della distribuzione moderna, arrivando ad esiti tragici a cui neppure una pandemia mondiale era riuscita ad arrivare…”.

🎧A Firenze il 10 agosto torna la Festa di San Lorenzo

La festa di San Lorenzo è da sempre una delle più amate dai fiorentini: a Firenze il 10 agosto la festa torna nella sua location tradizionale, in piazza San Lorenzo, dopo due anni di restrizioni anti-Covid, con pasta al ragù e cocomero per tutti dalle 21.

La festa di San Lorenzo è organizzata dal Centro commerciale naturale (Ccn) di San Lorenzo in collaborazione con Confesercenti e Confcommercio fiorentine, e
il consorzio del Mercato Centrale. Quella del 10 agosto sarà una serata in cui la musica e la voglia di stare insieme sarà combinata con la notte dei
desideri, con la notte delle stelle cadenti.

“E’ l’unica festa tradizionale che viene portata avanti da un quartiere
cittadino”, ha detto il presidente del Ccn, Riccardo Bartoloni.
“Sono contento che quest’anno si possa tornare al format tradizionale, perché così si rappresenta la voglia di tutta la città di vivere appieno la ripartenza post pandemia”, ha affermato l’assessore comunale al commercio e alle attività produttive, Federico Gianassi, secondo cui “abbiamo voglia di tornare a vivere le relazioni così come eravamo abituati a viverle”.

Simona Gentili ne ha parlato con Aldo Cursano, presidente Confcommercio Firenze.

“55% ditte toscane non trova personale”: l’allarme di Confcommercio

E’ quanto emerge da un’indagine condotta da Format Research per Confcommercio Toscana nel mese di luglio, su un campione rappresentativo di aziende toscane di commercio, turismo e servizi con 200 interviste

Negli ultimi 18 mesi circa la metà (48%) delle imprese toscane di commercio, turismo e servizi ha cercato nuovi addetti, ma oltre il 55% ha avuto difficoltà nel reperirlo. E oltre sei su dieci lamentano per questo una riduzione dei ricavi fino al 31% (18% in media) e l’impossibilità di procedere sulla via dell’innovazione. E’ quanto emerge da un’indagine condotta da Format Research per Confcommercio Toscana nel mese di luglio, su un campione rappresentativo di aziende toscane di commercio, turismo e servizi con 200 interviste.

Dall’indagine ci Confcommercio emerge che nel 55% dei casi è stato riscontrato difficoltà nel reclutamento, in genere a causa della scarsità di candidati con le competenze richieste. Ma tra i danni collaterali delle mancate nuove assunzioni, le imprese del terziario toscano segnalano anche la riduzione dei servizi al cliente (come la consegna a domicilio o orari più ampi di apertura), la riduzione dell’attività di e-commerce, campagne di marketing o politiche di sostenibilità. Per risolvere la situazione, alcuni imprenditori chiedono provvedimenti utili ed efficaci, come la riduzione del costo del lavoro (75,1%) e maggiori agevolazioni per l’assunzione di giovani (31,4%).

Il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni sottolinea che “dobbiamo correre subito ai ripari per evitare che la mancanza di personale preparato diventi una zavorra per lo sviluppo. Le soluzioni per uscire dall’impasse? Ripartiamo dalla formazione, per aggiornare le competenze di chi lavora alle esigenze di imprese e mercato”. Per il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano “senza persone formate e senza innovazione non si va lontano, ma non possiamo rischiare di perdere la competitività del nostro sistema di servizi, commercio e accoglienza, e quindi di tutta la Toscana. L’invito che facciamo a tutti, istituzioni, sindacati dei lavoratori, categorie economiche, è di capire nella loro complessità, e fuori da ogni pregiudizio, le cause che rendono così difficile trovare persone adeguate ai ruoli aziendali”.

🎧 Locali storici: “serve norma nazionale ad hoc che li tuteli”

In Italia i locali storici sono poco più di 200. Alessandro Cavo, Presidente de “Gli Storici” – Associazione Caffè e Ristoranti Storici d’Italia : “questi locali sono veri e propri monumenti fruibili servono norme ad hoc che tutelino la categoria”

In tutta Italia ci sono più di 200 pubblici esercizi che possono  vantare il blasone FIPE di “Storico”. Si tratta  di luoghi delle città dal valore culturale, economico e sociale preziosissimo, attraverso le cui sale è letteralmente passtta la storia dell’Italia più o meno recente. enza contare che molti di loro, la quasi totalità, offrono una dimensione  architettonica paragonabile a quella di un  museo.

il problema è che spesso i locali storici devono avere a che fare con la buroicrazia aasfissiante e con una fiscalità che non li premia, in un momento di grande trasformazione del commercio e della ristorazione in particolare, con l’arrivo dei colossi dell’on line e del take away, oltre all’aumento delle rendita immobilaire.

Per questo l’obiettivo, dicono le associazioni diccategioria, a partire dalla Confesercenti e dalla Confcommercio, è quello di “valorizzare e tutelare i locali storici del Paese, salvaguardandone, ma soprattutto rilanciandone, il valore sociale, culturale ed economico”. Questo il tema centrale del I Forum “Gli Storici” di Fipe – il futuro dei locali storici, organizzato presso il Caffè Paszkowsky (1903) di Firenze con istituzioni locali e nazionali dalla Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi.

“Gli Storici – ha commentato Lino Enrico Stoppani, Presidente di Fipe-Confcommercio – non sono come gli altri Pubblici Esercizi. Eppure, hanno un valore fondamentale proprio per gli altri PE, e non solo. Questi locali infatti hanno una funzione culturale evidente e, soprattutto dopo anni difficilissimi di forzatura della socialità, hanno assunto un vero e proprio ruolo-pivot nel rilancio di qualità delle città e dei borghi. Così, se sono sempre stati luoghi emblematici nella vita delle comunità, ora diventano asset strategici del turismo nazionale di locali intorno ai quali è possibile costruire delle vere e proprie politiche di attrattività del territorio.”

“L’appuntamento di oggi ci ha dato l’occasione per discutere, insieme alle istituzioni, del futuro di locali che sono un vero e proprio fiore all’occhiello della ristorazione italiana – continua Alessandro Cavo, Presidente de “Gli Storici” – Associazione Caffè e Ristoranti Storici d’Italia e titolare della Pasticceria Liquoreria Marescotti (1780) di Genova – Per tutelarli in maniera efficace bisogna però capire che quelli di cui stiamo parlando non sono Pubblici Esercizi come gli altri, ma hanno delle peculiarità ben precise che molto spesso complicano la loro gestione. Mi riferisco ad aspetti molto pratici. Per esempio, qualunque tipo di intervento di manutenzione implica tempi e costi estremamente superiori. Basti pensare che anche solo per imbiancare una parete bisogna chiedere il nulla osta alla Soprintendenza ed effettuare stratigrafie a nostre spese prima di poter procedere. C’è poi il grande tema degli affitti che nei centri storici, nostro habitat naturale, rappresentano una voce di costo insostenibile e in continua crescita. Insomma, i problemi sono tanti e complessi e c’è bisogno di affrontarli in maniera coordinata. Per questo motivo, insieme a Mise, unione consumatori, Confcommercio e UNI, abbiamo costituito un gruppo di lavoro volto alla redazione di una norma UNI che consenta di certificare e distinguere formalmente i locali storici dagli altri Pubblici Esercizi. Si tratta certamente di un primo passo necessario a definire in maniera più netta la categoria che, di conseguenza, potrà essere tutelata nei modi opportuni”.

NELL’AUDIO IL PRESIDENTE DI CONFCOMMERCIO TOSCANA ALDO CURSANO

Firenze, Silb-Confocommercio: “Contro mala movida serve polizia”

Firenze – Per Riccardo Tarantoli di Silb-Confcommercio, “sulla questione alcol vanno coinvolte le scuole e le famiglie, con progetti formativi e incontri che noi molto volentieri siamo disposti ad ospitare nel pomeriggio”.

Il presidente di Silb-Confcommercio Firenze Riccardo Tarantoli, in occasione dell’incontro dei gestori dei locali da ballo fiorentini con il questore Maurizio Auriemma, ha chiesto un coordinamento più forte con le forze di polizia per scongiurare episodi di ‘mala movida’. Per Aldo Cursano e Franco Marinoni i locali notturni rappresentano un argine al disordine sociale e agli episodi di violenza.

“Su noi e sui nostri addetti alla sicurezza a volte ricade l’onere di gestire situazioni spiacevoli frutto dell’ebbrezza da alcol – ha spiegato Riccardo Tarantoli -: ma non vogliamo né possiamo assumerci responsabilità che non ci competono, soprattutto all’esterno dei locali. I giovani sono tornati a frequentare i nostri locali con grande entusiasmo ma per tutelare la loro voglia sana di divertirsi dobbiamo risolvere con l’aiuto delle forze dell’ordine alcune criticità che possono presentarsi”.

“Per questo chiediamo alle autorità competenti modi e strategie per arginare ogni problema e, anzi, prevenirlo – ha aggiunto -. Sulla questione alcol vanno coinvolte le scuole e le famiglie, con progetti formativi e incontri che noi molto volentieri siamo disposti ad ospitare nel pomeriggio”.

“I nostri locali – hanno detto il presidente di Confcommercio Toscana Aldo Cursano e il direttore generale Franco Marinoni – sono lo strumento per prevenire e scongiurare il disordine sociale e gli episodi di violenza e criminalità: sono un presidio di sicurezza, il luogo più controllato e controllabile, al di là del quale c’è illegalità, improvvisazione e disordine”.

Exit mobile version