Ven 19 Apr 2024

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Stadio, Albini (Punto e a Capo): già perso troppo tempo, Comune valuti’adeguamento Franchi

Ciò che non si potè fare in occasione dei mondiali del ’90, per il vincolo come monumento nazionale, può essere realizzato oggi con nuove e più efficaci tecnologie”.

La prossima amministrazione comunale dovrà affrontare senza ulteriori lungaggini e senza ripercorrere vie che già si sono dimostrate fallimentari, la questione della Stadio di Firenze. Lo ha detto – in un incontro con gli elettori – Tea Albini che in veste di assessore allo sport portò a termine i lavori di adeguamento del Franchi per potere ospitare i mondiali di Italia 90. “Il rammarico più grande allora – ha detto Albini – fu quello di non riuscire a dare una copertura a tutto l’impianto: fu solo prolungata quella esistente sul lato tribuna. Da allora, sono trascorsi 30 anni ma il tema è sempre attuale e può essere risolto con un nuovo adeguamento della Stadio esistente, compresa la totale copertura delle tribune. Ciò che non si potè fare allora per non deturpare il Franchi, vincolato come monumento nazionale, può essere realizzato oggi con nuove e più efficaci tecnologie”. Secondo la candidata di Punto e a Capo è stato ed è un bluff lasciare intendere che il “privato” possa realizzare la nuova struttura e, dunque, meglio farebbe il Comune ad occuparsene direttamente, perché la soluzione privata è resa impossibile dai troppi tasselli che si dovrebbero ricomporre: “Dallo spostamento della Mercafir, al ritorno economico e finanziario del soggetto privato e quindi alla pressione di cemento su un territorio che deve essere lasciato in pace”. Dunque, secondo Tea Albini, la nuova amministrazione dovrà farsi carico di valutare la concreta fattibilità di questa ipotesi, prima di percorrere altre strade e aggiungere altre perdite di tempo ai ritardi che già ci sono stati. “ Punto e a Capo – Ha concluso l’ex assessore allo sport – la sosterrà anche per evitare il non trascurabile problema dell’abbandono all’incuria di una bella opera architettonica del nostro ‘900 e di Firenze in un’area cruciale della città.

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