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Mer 31 Dic 2025
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Rinnovabili: Consiglio di Stato dà via libera a nuovo parco fotovoltaico da 10 MWp nel pisano

Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di San Giuliano Terme (Pisa), contro la realizzazione di un maxi impianto fotovoltaico a terra, proposto dalla società Trina Solar Iulia su un’area agricola compresa tra Pisa e il comune termale.

“Prendiamo atto con rammarico della sentenza del Consiglio di Stato – perché è decisione che, pur nel rispetto del percorso tecnico-giuridico, conferma le criticità che abbiamo evidenziato fin dall’inizio: oggi i Comuni dispongono di strumenti sempre più ridotti per tutelare il proprio territorio e il suolo agricolo”. il sindaco di San Giuliano Terme, Matteo Cecchelli (Pd) commenta così il via libera del Consiglio di Stato al nuovo parco fotovoltaico da 10 MWp nel Pisano.

La sentenza dei supremi giudici amministrativi “conferma l’orientamento già espresso dal Tar Toscana e si fonda sull’attuale normativa nazionale che considera tali aree ‘idonee’ all’installazione di impianti fotovoltaici in virtù della prossimità a zone produttive, limitando di fatto i poteri di pianificazione e governo del territorio da parte dei Comuni”.

Per il primo cittadino “la transizione ecologica, di cui il fotovoltaico fa parte è una sfida fondamentale, ma va governata: non può essere affidata a meccanismi normativi automatici che prescindono dalla storia, dalle caratteristiche e dall’economia dei territori”.

Cecchelli ha assicurato “che la battaglia non si esaurisce con questa sentenza: l’idoneità individuata dalla normativa non equivale all’autorizzazione automatica dell’opera e non si entra oggi nella fase realizzativa dell’impianto, ma ora si apre l’iter di analisi del progetto, all’interno del quale potranno essere effettuati ulteriori rilievi e valutazioni da parte degli enti pubblici e associazioni interessate”.

“Siamo favorevoli alle energie rinnovabili ma devono esser collocate prioritariamente su tetti, aree industriali dismesse o superfici già compromesse, non su terreni agricoli che rappresentano un patrimonio identitario, produttivo e ambientale”, ha concluso facendo un appello al Governo e alla Regione Toscana per restituire ai Comuni “la possibilità di individuare con chiarezza le aree idonee e non idonee”