Gio 25 Apr 2024

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🎧 Razzismo: la Commissione Segre finalmente al lavoro

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🎧 Razzismo: la Commissione Segre finalmente al lavoro
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Si è finalmente insediata, a più di un anno dalla sua istituzione, la commissione voluta da Liliana Segre contro l’odio e il razzismo. Caterina Biti, senatrice fiorentina, fa parte della Commissione.

Era il 30 ottobre del 2019 quando venne istituita la Commissione straordinaria per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio, fortemente voluta dalla senatrice a vita Liliana Segre.

Il presidente del Consiglio dei ministri era Conte e Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia si astennero. I voti favorevoli furono 151, contro le 98 astensioni e nessuno contrario. Dopo la votazione, i senatori e le senatrici si alzarono tutti in piedi per applaudire Liliana Segre, il suo straordinario impegno civile, la sua forza. Tutti, tra i senatori e le senatrici di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Il 15 aprile del 2021, quasi 18 mesi dopo, la Commissione straordinaria, nota come “Commissione Segre”, si è finalmente insediata a può iniziare a lavorare contro i fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio.

Dal 13 febbraio 2021 il Presidente del Consiglio dei ministri si chiama Draghi e l’insediamento è stato sostenuto dall’unanimità. Sul tipo di lavoro che svolgerà la Commissione abbiamo intervistato la senatrice fiorentina Caterina Biti. Fortissima l’emozione della Segre, che in questo anno di pandemia, ha potuto frequentare pochissimo l’aula del Senato: “devo dire che sono molto emozionata. Mi faccio da sola un grande coraggio per iniziare questo percorso, visto che ho 90 anni. Il linguaggio dell’odio è una cosa che mi ha ferito tutta la vita. Ho cominciato molto presto a sentire le parole dell’odio, se posso concludere la mia vita mettendo una di quelle piccole pietre che nei cimiteri ebraici si metto sulle tombe per dire ‘io sono venuto a trovarti’, bene. Anche questo inizio di commissione è una piccola pietra”.

Liliana Segre venne deportata dal binario 21 della stazione di Milano Centrale il 30 gennaio dell 1944 al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. Venne subito separata dal padre, che non rivide mai più. Poi anche i suoi nonni paterni furono arrestati, deportati ad Auschwitz e uccisi nelle camere a gas il giorno dell’arrivo Alla selezione, Liliana ricevette il numero di matricola 75190, che le venne tatuato sull’avambraccio. Fu messa per circa un anno ai lavori forzati. Durante la sua prigionia subì altre tre selezioni, in una delle quali perse un’amica che aveva incontrato nel campo.

Alla fine di gennaio del 1945, dopo l’evacuazione del campo, affrontò la marcia della morte verso la Germania. Venne liberata il 1º maggio 1945 dal campo di Malchow, un sottocampo del campo di concentramento di Ravensbrück che fu liberato dall’Armata rossa. Dei 776 bambini italiani di età inferiore ai 14 anni che furono deportati ad Auschwitz, Liliana fu tra i 25 sopravvissuti. Al momento della sua liberazione, Liliana Segre aveva 15 anni.

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