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Ven 20 Giu 2025
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Prato, Bugetti si dimette da Sindaca. Lunedì l’interrogatorio

Ad una settimana dalla richiesta da parte della Procura di Firenze degli arresti domiciliari per la sindaca di Prato, Ilaria Bugetti (Pd), con l’accusa di corruzione, la prima cittadina si dimette. Notizia dell’ultim’ora all’indomani del consiglio comunale, dopo un incontro con i vertici del Partito democratico e alla vigilia dell’interrogatorio in programma per lunedì.

L’inchiesta è scaturita da una precedente indagine della Direzione distrettuale antimafia sulla criminalitĂ  cinese ed ipotizza un presunto scambio di favori tra Bugetti e l’imprenditore tessile Riccardo Matteini Bresci. Una vicenda che ha innescato una valanga dal punto di vista politico culminata con le dimissioni della prima cittadina.

Nel pomeriggio di ieri in un consiglio comunale durato poco meno di un’ora con l’opposizione uscita dall’aula, Ilaria Bugetti, è intervenuta brevemente dicendosi “pronta a chiarire tutto con i magistrati nell’interrogatorio previsto per lunedì”, dopo il quale il gip di Firenze dovrĂ  decidere sulla richiesta di arresti domiciliari avanzata dai sostituti procuratori. L’opposizione ha protestato proprio perchĂ© le domande di attualitĂ  presentate che riguardavano il caso dell’indagine per corruzione non sono state ammesse.

 

Mondeggi Bene Comune: 11esimo compleanno con lettera a Funaro

In occasione dell’11° compleanno di Mondeggi, che comincerĂ  domani, 21 giugno, è stata diffusa una lettera aperta della comunitĂ  mondeggina alla CittĂ  Metropolitana di Firenze e al Comune di Bagno a Ripoli. Di seguito il testo integrale.

In questo mese di Giugno 2025, Mondeggi Bene Comune festeggia il suo 11mo compleanno. Undici anni passati a proteggere, custodire, curare e aprire al territorio una tenuta abbandonata e a rischio di essere venduta e privatizzata. Il collettivo di centinaia di persone e di molte realtà associative e cooperative del territorio si è formato intorno all’idea che l’accesso alla terra, la sua rigenerazione agroecologica, l’autogestione come pratica collettiva e realmente democratica e un forte radicamento sul territorio, mutualistico e solidale, sono una ricchezza (naturale e sociale) a cui tutte possono contribuire e che può essere equamente fruita.

La Carta dei principi e degli intenti di Mondeggi Bene Comune lo afferma chiaramente:
“La Comunità diffusa di Mondeggi ripudia la guerra e ogni discriminazione (fascismo, razzismo, sessismo, omotransfobia), e si identifica nelle pratiche politiche di giustizia sociale ed ecologica, mirando a: Promuovere la gestione di Mondeggi come bene comune aperto e attraversabile dalla comunità circostante, accessibile a chiunque voglia prendersene cura, sia evitando il sorgere di pratiche di gestione privatistica all’interno della comunità, sia opponendosi ad eventuali futuri tentativi di privatizzazione della tenuta”.

Negli ultimi 3 anni, da quando Città Metropolitana ha deciso di non alienare la tenuta e di fare un progetto finanziato dal PNRR, è iniziato un percorso di ideazione collettiva della Mondeggi futura, “Mondeggi 2026”, che è stato presentato più volte sul territorio. Da mesi si attende dunque che Città Metropolitana pubblichi l’avviso di co-progettazione finalizzato a costruire il futuro della fattoria nel segno della condivisione e della partecipazione, come previsto dal codice degli appalti pubblici e dal codice del terzo settore. La modalità con cui sarà strutturato l’avviso e gestita la co-progettazione determinerà quanto sarà realmente inclusiva e partecipativa: se seguisse logiche burocratiche di parcellizzazione, limiterebbe le possibilità di continuare e ampliare l’esperienza di bene comune. Abbiamo per questo richiesto che il percorso sia svolto facendo riferimento alla legge regionale toscana sulla gestione dei beni comuni. Allo stesso tempo, proprio per la vocazione comunitaria e agricola, è importante che sia previsto un tempo esteso, che permetta di investire e costruire in maniera condivisa le attività produttive e riproduttive sul territorio.

Siamo a conoscenza e condividiamo le funzioni sociali e di inclusione individuate da Città Metropolitana per il futuro di Mondeggi. Il progetto costruito dal basso da Mondeggi Bene Comune e l’ecosistema di associazioni e cooperative sociali del territorio le prevede tutte, integrandole tra loro e con la gestione agroecologica dei terreni. Come già comunicato pubblicamente, rigettiamo con forza la possibilità di vincolare ogni casolare a una specifica funzione sociale e quindi a uno specifico soggetto gestore: questa modalità da “condominio di associazioni” o lottizzazione della tenuta non solo porterebbe alla perdita dell’essenza del bene comune e della sua gestione comunitaria, ma metterebbe a rischio la sostenibilità anche economica dell’intero progetto.

Al contrario, è per noi assolutamente necessario che siano le realtà che parteciperanno alla co-progettazione (quelle attuali ed altre che si potranno aggiungere) a decidere collettivamente quali spazi usare e come – in maniera integrata e condividendo responsabilità, sostenibilità economica e cura. Questo aspetto è fondamentale ed è il salto di qualità e di partecipazione democratica che difendiamo fermamente e che ci aspettiamo dalle istituzioni, per il bene del territorio e della grande esperienza collettiva di Mondeggi.

Comitato Mondeggi Bene Comune

 

Cure palliative, ‘Toscana ai vertici nazionali’

Nel 2024 la Regione Toscana si conferma tra le regioni più attrezzate e attente nella pianificazione delle cure palliative, con un piano regionale completo ed esaustivo e che rispetta tutte le principali indicazioni previste dal Piano nazionale di ripresa e resilienza, con le cui risorse è stato finanziato il potenziamento dei servizi.

Lo certifica Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali nel suo report annuale, che di fatto, afferma la Regione in una nota, “evidenzia come la strada imboccata per il raggiungimento degli obiettivi da centrare entro il 2028 sia quella giusta. GiĂ  la Toscana ha centrato trentacinque parametri su trentasette, ponendosi ai vertici nazionali; da implementare solo l’istituzione e l’accredimento della rete locale delle cure palliative la presenza di un percorso integrato di cure uniforme a livello regionale”.
Per Agenas la Toscana è una delle realtĂ  dove sono piĂą capillari le attivitĂ  per chi soffre di malattie incurabili: dalle terapie per controllare il dolore agli hospice. In un anno, da 2023 al 2024, i pazienti assistiti a casa o in strutture dedicate sono cresciuti da 10.395 a 11.154: piĂą del 7 per cento. Nel rapporto si legge come la Toscana abbia definito obiettivi chiari per il raggiungimento del 90% della popolazione assistita entro il 2028, in linea con la normativa nazionale. Risulta giĂ  attiva anche la rete palliativa pediatrica, con un’offerta integrata per adulti e minori. Nei numeri la Regione contava giĂ  nel 2024 trenta unitĂ  di cure palliative domiciliari nel 2024, quattro in piĂą rispetto al 2023.
L’obiettivo è arrivare nel 2026 a trentasei unitĂ  complessive. Le persone seguite a domicilio sono state l’anno scorso 8.400, contro i 7.897 del 2023. Per quanto riguarda i posti letto negli hospice la Regione ha avviato il percorso per raggiungere, entro il prossimo anno, gli standard nazionali (ovvero 8-10 posti ogni centomila abitanti) e attivare un servizio domiciliare attivo ventiquattro ore su ventiquattro, sette giorni su sette a settimana. Nel 2024 i posti letti erano 206, cresciuti di ventuno unitĂ  rispetto all’anno prima. Questo ha permesso di offrire assistenza a 4.167 persone, quasi il 10 per cento in piĂą rispetto allìanno precedente. Altri ottantasette posti letto si dovranno aggiungere da qui al 2028.
“L’attenzione della Regione al benessere della persona e alla sua dignitĂ  di fronte a patologie in fase avanzata o non curabili è massima su tutti i fronti – commenta l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini -. Ci investiamo, nonostante la carenza di risorse, abbiamo fatto un lavoro importante e stiamo ottenendo risultati significativi, anche per merito dei professionisti che vi lavorano con competenza, impegno e passione e che dobbiamo ringraziare, così come fondamentale è il contributo del volontariato delle associazioni”.

A fuoco baracche alla periferia di Firenze, nessun ferito

Intervento dei vigili del fuoco dalle 11:45 di oggi in via della Torre, all’interno del parco del Mensola, alla periferia di Firenze, per un incendio di alcune baracche frequentate da persone senza fissa dimora. Da quanto spiegato non ci sono persone coinvolte.
Sul posto una squadra e un’autobotte in supporto hanno effettuato lo spegnimento delle fiamme e provveduto allo smassamento dei materiali coinvolti. Richiesto anche l’intervento delle forze dell’ordine.

“Non sappiamo cosa sia successo, eravamo giĂ  fuori poi da lontano abbiamo visto il fumo. Grazie a Dio nessuno si è fatto male”. A dirlo è uno dei ragazzi che vive nelle baracche all’interno del parco del Mensola, a Firenze, andate a fuoco questa mattina per ragioni che sono ancora da chiarire. Un gruppetto di cinque-sei persone si è radunato all’esterno dell’area messa in sicurezza da forze dell’ordine e polizia municipale, un paio di loro trascinano un materasso che sono riusciti a recuperare. A quanto si apprende sono tutti di nazionalitĂ  romena.”Da quanto abbiamo visto entrando anche adesso, ci sta che lì dentro viva una trentina di persone – dice il presidente del Q2 Michele Pierguidi, reduce da un sopralluogo nella zona colpita dalle fiamme -. E forse anche qualche minore, perchĂ© ci sono delle scarpe con dei numeri bassi”. Di certo, sottolinea, “non è una cosa che può andare avanti”. “Loro sono in un terreno privato, il proprietario ha fatto la denuncia e noi stiamo parlando per vedere se possiamo fare come in via del Mezzetta”, dove un accampamento di fortuna è stato smantellato a inizio giugno.

“Purtroppo però anche quando procederemo allo sgombero – prosegue il presidente del Quartiere 2 -. non è che risolviamo il problema, lo spostiamo un po’ in lĂ . Quindi finchĂ© non c’è una normativa chiara per noi è un grosso problema. Loro vivono malissimo, perchĂ© stanno in un posto in cui non è possibile stare, per le condizioni igieniche e tutto il resto. Ma c’è anche un senso di insicurezza degli abitanti, perchĂ© vivono con furti di biciclette, probabilmente piccolo spaccio, furti di rame. A volte bruciano la gomma per tirare fuori il rame, quindi alla fine magari viene fuori anche un incendio. E oggi si è incendiata anche una parte del parco del Mensola. Insomma – conclude – non è una cosa che può continuare in questo modo”

🎧 Teatro Toscana, 300 in piazza Signoria a presentazione programma

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🎧 Teatro Toscana, 300 in piazza Signoria a presentazione programma
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Circa 300 persone in piazza Signoria per la presentazione, sull’Arengario di Palazzo Vecchio, della nuova stagione del Teatro della Toscana da parte del direttore artistico Stefano Massini insieme alla sindaca Sara Funaro. Tra i presenti anche il leader di Si Nicola Fratoianni, il cantante Piero PelĂą, membri della ex Gkn di Cambi Bisenzio (Firenze), oltre a tutta la giunta comunale. Ieri tre componenti della commissione teatri del Mic si sono dimessi contro un declassamento del Teatro della Toscana, ipotesi che ha sollevato dure prese di posizione da parte del Pd e non solo, di Funaro e di Massini.

“Il governo e la destra hanno deciso di colpire la cittĂ  di Firenze. Se venisse confermata la scelta” del declassamento “andremo a ricorrere in tutte le sedi istituzionali. A me pare che quello che sta avvenendo ora sia bullismo istituzionale”. Lo ha dichiarato la sindaca di Firenze Sara Funaro, durante la presentazione della nuova stagione del Teatro della Toscana, in corso in piazza della Signoria. Ieri tre componenti della Commissione consultiva per il teatro del Mic hanno presentato le dimissioni per la “scelta della maggioranza della Commissione di voler declassare la Fondazione Teatro della Toscana” che vede Stefano Massini direttore artistico.

Quello che è accaduto ieri – ha aggiunto Funaro – è gravissimo. Non è mai successo nella storia dei teatri che un pezzo importante di commissione si dimetta e che si dimetta dicendo che la decisione del declassamento avverrebbe per motivazioni pretestuose. Io come sindaca di Firenze e presidente del Teatro della Toscana difenderò sempre e comunque il teatro. Queste sono azioni non condivisibili e totalmente inqualificabili”.
Domani arriverĂ  a Firenze il ministro della cultura Alessandro Giuli: “Giuli? Se viene a Firenze lo incontrerò”, ha concluso Funaro.

“La cultura è pesantemente sotto attacco”, “questa è una grandissima commedia. L’anno scorso la commissione valuta che la programmazione della Pergola debba avere come punteggio di qualitĂ  29. Per essere declassati quel punteggio deve andare sotto il 9. Vorrebbe dire che in un anno la stessa commissione decide che, improvvisamente, ci devono essere 20 punti in meno. Cosa è successo in questo anno? Sono arrivato io. Il pessimo, lo schifoso e quindi bisogna punirmi, darmi una lezione”. Lo dice Stefano Massini, direttore artistico del Teatro della Toscana.

“Stiamo parlando dell’Italia, siamo a Firenze. Non so cosa sia necessario” aggiungere “per consigliare al ministro Giuli di fare una rapida marcia indietro. Se non vuol farlo per ragioni di giustizia, lo faccia per la sua dignitĂ , perchĂ© si rende ridicolo di fronte al mondo: declassare il teatro della Pergola e colpire” Stefano Massini, “questa è un’operazione che è ridicola di fronte al mondo. Poi purtroppo però siccome è un’operazione concreta è anche pericolosa”. Lo ha dichiarato il segretario di Sì Nicola Fratoianni, oggi in piazza della Signoria per la presentazione della nuova stagione del Teatro della Toscana.

Secondo Fratoianni “il declassamento è un atto vergognoso, è una violenza immotivata. Questa maggioranza di governo è terribilmente allergica alla libertĂ  e dunque alla cultura: è abbastanza chiaro che non c’è cultura senza libertĂ . Tutto ciò che odora di libertĂ  per questa destra diventa pericoloso. Mi pareva giusto essere qui. D’altronde non è la prima volta: se la sono presa con Elio Germano perchĂ© ha osato parlare”.

 

‘Gravi criticitĂ  strutturali’, scatta chiusura ponte a Signa

Ordinanza di chiusura immediata per il ponte di via Nannucci a San Mauro a Signa, tra Campi Bisenzio e Signa, nel Fiorentino. Lo rende noto il Comune di Signa che in una nota parla di “gravi criticitĂ  strutturali”.

Il sindaco di Signa Giampiero Fossi e l’assessore ai lavori pubblici Andrea Di Natale in una nota congiunta spiegano che “nei mesi scorsi abbiamo avviato il monitoraggio dei ponti del comune di Signa”. “Non ci siamo, però, limitati al mero censimento ma, con lungimiranza abbiamo compiuto delle verifiche ulteriori e piĂą penetranti, di livello superiore. I professionisti incaricati hanno provveduto a individuare ogni segno di degrado dell’opera, da fessurazioni a rigonfiamenti, da distacchi di materiale a deformazioni a corrosioni e, all’esito del monitoraggio effettuato, che rimane ancora in corso per alcune opere stradali, è emerso come per il ponte di via Nannucci, conosciuto come ‘Ponte dei Tomberli’, vi sia la necessitĂ  di chiuderlo a tutti i veicoli e ai pedoni per la presenti importanti criticitĂ  strutturali”.

“Per questo, dopo l’incontro avuto in queste ore con il Comune di Campi Bisenzio è stata giĂ  predisposta l’ordinanza specifica per procedere alla chiusura dell’infrastruttura a partire da stamani”. “Insieme al sindaco Fossi e all’assessore Di Natale – ha aggiunto il primo cittadino di Campi Andrea Tagliaferri -, stiamo lavorando in stretta collaborazione per affrontare questa emergenza con tempestivitĂ . Comprendiamo i disagi che potranno derivare dalla chiusura, ma siamo certi che i cittadini sapranno comprendere che ogni misura adottata ha come unico obiettivo la sicurezza pubblica”. “Dal monitoraggio effettuato – hanno poi detto Fossi e Di Natale – Ă© emersa la necessitĂ  di porre un limite a 26 tonnellate anche per il ponte di via delle Molina senza che questo comporti perĂł particolari ripercussioni della viabilitĂ . Adesso, insieme all’Amministrazione comunale campigiana procederemo subito, presso gli Enti superiori, per reperire le necessarie risorse per procedere alla demolizione e alla ricostruzione dell’infrastruttura presente a San Mauro a Signa