In occasione dell’11° compleanno di Mondeggi, che comincerĂ domani, 21 giugno, è stata diffusa una lettera aperta della comunitĂ mondeggina alla CittĂ Metropolitana di Firenze e al Comune di Bagno a Ripoli. Di seguito il testo integrale.
In questo mese di Giugno 2025, Mondeggi Bene Comune festeggia il suo 11mo compleanno. Undici anni passati a proteggere, custodire, curare e aprire al territorio una tenuta abbandonata e a rischio di essere venduta e privatizzata. Il collettivo di centinaia di persone e di molte realtà associative e cooperative del territorio si è formato intorno all’idea che l’accesso alla terra, la sua rigenerazione agroecologica, l’autogestione come pratica collettiva e realmente democratica e un forte radicamento sul territorio, mutualistico e solidale, sono una ricchezza (naturale e sociale) a cui tutte possono contribuire e che può essere equamente fruita.
La Carta dei principi e degli intenti di Mondeggi Bene Comune lo afferma chiaramente:
“La Comunità diffusa di Mondeggi ripudia la guerra e ogni discriminazione (fascismo, razzismo, sessismo, omotransfobia), e si identifica nelle pratiche politiche di giustizia sociale ed ecologica, mirando a: Promuovere la gestione di Mondeggi come bene comune aperto e attraversabile dalla comunità circostante, accessibile a chiunque voglia prendersene cura, sia evitando il sorgere di pratiche di gestione privatistica all’interno della comunità , sia opponendosi ad eventuali futuri tentativi di privatizzazione della tenuta”.
Negli ultimi 3 anni, da quando Città Metropolitana ha deciso di non alienare la tenuta e di fare un progetto finanziato dal PNRR, è iniziato un percorso di ideazione collettiva della Mondeggi futura, “Mondeggi 2026”, che è stato presentato più volte sul territorio. Da mesi si attende dunque che Città Metropolitana pubblichi l’avviso di co-progettazione finalizzato a costruire il futuro della fattoria nel segno della condivisione e della partecipazione, come previsto dal codice degli appalti pubblici e dal codice del terzo settore. La modalità con cui sarà strutturato l’avviso e gestita la co-progettazione determinerà quanto sarà realmente inclusiva e partecipativa: se seguisse logiche burocratiche di parcellizzazione, limiterebbe le possibilità di continuare e ampliare l’esperienza di bene comune. Abbiamo per questo richiesto che il percorso sia svolto facendo riferimento alla legge regionale toscana sulla gestione dei beni comuni. Allo stesso tempo, proprio per la vocazione comunitaria e agricola, è importante che sia previsto un tempo esteso, che permetta di investire e costruire in maniera condivisa le attività produttive e riproduttive sul territorio.
Siamo a conoscenza e condividiamo le funzioni sociali e di inclusione individuate da Città Metropolitana per il futuro di Mondeggi. Il progetto costruito dal basso da Mondeggi Bene Comune e l’ecosistema di associazioni e cooperative sociali del territorio le prevede tutte, integrandole tra loro e con la gestione agroecologica dei terreni. Come già comunicato pubblicamente, rigettiamo con forza la possibilità di vincolare ogni casolare a una specifica funzione sociale e quindi a uno specifico soggetto gestore: questa modalità da “condominio di associazioni” o lottizzazione della tenuta non solo porterebbe alla perdita dell’essenza del bene comune e della sua gestione comunitaria, ma metterebbe a rischio la sostenibilità anche economica dell’intero progetto.
Al contrario, è per noi assolutamente necessario che siano le realtà che parteciperanno alla co-progettazione (quelle attuali ed altre che si potranno aggiungere) a decidere collettivamente quali spazi usare e come – in maniera integrata e condividendo responsabilità , sostenibilità economica e cura. Questo aspetto è fondamentale ed è il salto di qualità e di partecipazione democratica che difendiamo fermamente e che ci aspettiamo dalle istituzioni, per il bene del territorio e della grande esperienza collettiva di Mondeggi.
Comitato Mondeggi Bene Comune