L’iniziativa di legambiente il 14 giugno nell’ambito della mobilitazione ‘Stop Fossili, Start rinnovabili’. Il presidio davanti ai cancelli del deposito Eni di Calenzano (Firenze), dove lo scorso 9 dicembre cinque lavoratori sono morti in un’esplosione
Un presidio davanti ai cancelli del deposito Eni di Calenzano (Firenze), dove lo scorso 9 dicembre cinque lavoratori sono morti in un’esplosione, per chiedere lo stop delle infrastrutture fossili. E’ l’iniziativa organizzata da Legambiente per il 14 giugno, alle 10. Si tratta dell’appuntamento toscano della giornata di mobilitazione nazionale “Stop Fossili, Start rinnovabili”, organizzata dall’associazione ambientalista.
Gli attivisti e le attiviste, si spiega in una nota, manifestano con pale eoliche e pannelli fotovoltaici, per fermare carbone, gas e petrolio e velocizzare gli investimenti nelle fonti pulite. “Il governo modifichi subito il decreto aree idonee – aggiunge Legambiente -, che aveva lasciato eccessiva discrezionalità alle Regioni, e quello agricoltura, che vieta in modo assoluto il fotovoltaico a terra, come stabilito dalla recente sentenza del Tar Lazio”.
Il 14 giugno “Legambiente torna sul luogo della tragedia sul lavoro del 9 dicembre scorso, che ha causato 5morti e 26 feriti, come l’icona di quel passato insostenibile che è necessario mettersi definitivamente alle spalle. Le fonti fossili hanno segnato un’epoca di crescita ma anche di enormi contraddizioni, coi suoi carichi di iniquità, sia sul piano ambientale ed energetico che dei diritti del lavoro.
È necessario espellere dalla Piana le fonti fossili come elemento di rischio per la vita dei suoi abitanti e rivendicare con forza la necessità di riconvertire l’area ad hub delle rinnovabili, come ha proposto il sindaco di Calenzano, Giuseppe Carovani”.