Ven 26 Apr 2024

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Disco della settimana: Andy Shauf, “The Neon Skyline”

Uscito alla fine del gennaio 2020 su ANTI-, The Neon Skyline è il sesto album del songwriter canadese Andy Shauf (già con Foxwarren), uscito a 4 anni da “The Party” del 2016. Interamente scritto partendo dalla chitarra anziché dall’abituale pianoforte, l’album è stato preceduto dal singolo Things I Do. Tutti gli 11 brani in scaletta sono collegati da una traccia comune: un uomo scopre che la sua ex compagna è tornata in città.

“The Neon Skyline” è il lavoro più diretto ed emotivamente ricco della carriera di Andy Shauf che ha scritto, composto, arrangiato e prodotto tutti i brani che vi appaiono. I pezzi dell’album sono tutti interconnessi tra loro e seguono una trama semplice: il narratore va nel suo quartiere e scopre che la sua ex è tornata in città e alla fine si incontrano. L’ambientazione è un bar di Toronto di cui Andy è frequentatore abituale, lo ‘Skyline‘ per l’appunto. All’improvviso, tra avventori e compagni di bevute scorge la sua ex, ritrovandosi ben presto a ricordare con lei i bei momenti passati insieme. Una rappresentazione in cui i personaggi si scambiano molte battute ma anche riflessioni sulla vita e sulla morte.

Già dalle prime note si è proiettati in un clima musicale caldo e confidenziale, un mix di sonorità pop, più o meno alternative, con folk, soul e tracce di psichedelia weast coast. Ciò che l’orecchio percepisce di primo acchito è la semplicità della scrittura. Le tracce sono state composte alla chitarra, pensate per essere presentate anche senza i complessi arrangiamenti che Shauf è in grado di disegnare. È, però, solo apparenza perché la semplicità del suono nasconde, comunque, accorgimenti sopraffini, con un orientamento verso il jazz e la sperimentazione, che denotano un artista di evidente spessore.
Le carezzevoli “Where are you Judy” e “The moon”, la vivace “Try again” e la ciondolante “”Thirteen hours” sanno prenderci perché sono dotate di una bella melodia e di testi accattivanti, tutto quello che è necessario ad un cantautore affinchè i suoi brani vengano ricordati. Se nei lavori precedenti si sono sprecati paragoni con Randy Newman qui non fanno che rafforzarsi benchè il nostro abbia scritto i pezzi con la chitarra piuttosto che con il piano.

Si tratta di una raccolta sull’amore che non è mai per sempre, sull’incapacità di portare a termine qualcosa d’importante, una raccolta di canzoni invernali perfette per ambienti con luci ovattate, riscaldata da un camino, per trovare quiete e serenità che si pensavano perse.

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