Firenze. Nascono gli “alloggi di transizione” per le famiglie che subiscono uno sfratto.

Un grande immobile delle Poste abbandonato diventerà un complesso di 78 “alloggi di transizione”, soluzione temporanea per tutte le famiglie che subiscono uno sfratto.

E’ quanto annunciato oggi dal sindaco di Firenze Dario Nardella,  nel corso di un’intervista a il Reporter. “Stiamo chiudendo la trattativa con Poste italiane per l’acquisizione dell’ex casa albergo di via Chiusi, nel quartiere 4”, ha annunciato Nardella. “Si tratta di un grande immobile in origine costruito per i dipendenti postali e rimasto abbandonato da anni, dove sarà realizzato un complesso di 78 alloggi di transizione per tutte quelle famiglie che subiscono uno sfratto” spiega il sindaco.
Nardella poi parlato anche del “Fondo casa protetta”, un contributo del Comune per rendere più sicura la propria casa con porte blindate e sistemi di allarme e videosorveglianza. “Si tratta di un finanziamento che il Comune darà alle famiglie fiorentine con priorità a chi risiede in periferia, agli anziani e alle giovani coppie – spiega Nardella –  Per il 2019 abbiamo stanziato 200mila euro”.

Tramvia sud, firmato l’atto che destina 80 milioni alla tratta per Bagno a Ripoli

E’ stato firmato questa mattina a Palazzo Strozzi un atto che destina 80 milioni di euro, all’estensione della tramvia.

I fondi, provenienti da finanziamenti europei POR FESR 2014-2020, andranno a supportare l’espansione del sistema tramviario in direzione sud. Erano presenti alla firma l’assessore regionale alle infrastrutture Vincenzo Ceccarelli, l’assessore fiorentino Stefano Giorgetti, il sindaco di Bagno a Ripoli Francesco Casini, il sindaco di Campi Bisenzio Emiliano Fossi, il sindaco di Scandicci Sandro Fallani e l’assessore ai lavori pubblici di Sesto Fiorentino Massimiliano Kalmeta.

Nello specifico, l’intero sistema tramviario dell’area metropolitana prevede:

-Linea 1 da Scandicci a Firenze-Careggi, operativa;

-Linea 2 da Aeroporto a Piazza Libertà, in attesa dell’avvio del servizio;

-Linea 3.2 da Piazza della Libertà a Bagno a Ripoli, progettazione preliminare approvata;

-Linea 4 da Leopolda a Le Piagge, progettazione preliminare in fase di conclusione;

-Estensione linea 2 Aeroporto-Sesto Fiorentino (Polo Scientifico), in corso di redazione la progettazione di fattibilità tecnico-economica;

-Estensione linea 4 Le Piagge-Campi Bisenzio, in corso di redazione la progettazione di fattibilità tecnico-economica.

La progettazione esecutiva della nuova linea Piazza Libertà-Bagno a Ripoli costerà 3,31 milioni di euro, dei quali 2,5 milioni finanziati dalla Regione Toscana, 690.000 euro dal Comune di Firenze e 120.000 euro dal Comune di Bagno a Ripoli.  Il Comune di Firenze farà da stazione appaltante e soggetto attuatore per l’intera opera (su delega del Comune di Bagno a Ripoli, che mantiene per sè soltanto le procedure urbanistiche, approvative e di acquisizione delle aree relative al proprio territorio). Il valore complessivo degli interventi necessari per la realizzazione della nuova linea è stato stimato in 220 milioni di euro. Per le estensioni Aeroporto-Polo Scientifico (Est. Linea 2) e Leopolda-Piaggie (Est. Linea 4) sono stati calcolati rispettivamente 154,2 e 166 milioni di euro ed è prevista la messa in esercizio a partire dal 2024.

Il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Casini intervistato da Chiara Brilli

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Entro giugno 138 postazioni per la ricarica delle auto elettriche nei parcheggi Unicoop Firenze

Una nuova spinta verso l’affermarsi di un modello di mobilità sostenibile arriva da Unicoop Firenze.

La cooperativa da dicembre 2018 a giugno 2019 installerà 138 postazioni per la ricarica delle auto elettriche nei parcheggi di oltre 40 punti vendita della cooperativa, ponendosi così come leva della diffusione delle auto elettriche, che non può svilupparsi se non si creano servizi e infrastrutture per la ricarica veloce, comoda e diffusa. Il piano è stato presentato questa mattina al Coop.Fi di via Carlo del Prete, che già ospita alcune fra le prime colonnine installate. La cooperativa ha infatti stretto un accordo con Enel X, la nuova divisione del gruppo elettrico dedicata a prodotti innovativi, mobilità elettrica e soluzioni digitali, per l’installazione delle colonnine in oltre 40 punti vendita, centri commerciali e non. Nel dettaglio si tratta di 120 colonnine di ricarica di tipo quick pole station, che caricano fino a 22 kW, e 18 colonnine Fast Charge fino a 50 kW. Queste apparecchiature consentono di ricaricare le auto ad oggi in circolazione con un tempo medio di 50 minuti per le pole station e di circa 20 minuti le fast.  Tutte le installazioni saranno completate entro giugno 2019. Attualmente le colonnine sono già presenti in 7 strutture commerciali della cooperativa e a Firenze al Coop.Fi di via Carlo del Prete. I punti di vendita che ospiteranno le colonnine sono dislocati su tutto il territorio coperto da Unicoop Firenze in Toscana e si trovano in negozi e centri commerciali posti lungo le principali direttrici viarie della regione: da Firenze ad Arezzo e Siena, lungo la Fi-Pi-Li e l’A11 (elenco in allegato). Ogni colonnina permette la ricarica di due mezzi contemporaneamente. Verranno installate nei parcheggi in superficie e interrati dei negozi Unicoop Firenze. La manutenzione e la gestione saranno a carico di Enel X. Le infrastrutture consentiranno ai veicoli elettrici di ricaricare in modo “intelligente” e “interoperabile”. Nel 2017 le auto elettriche in Italia erano lo 0,1% del totale, una percentuale destinata a crescere ad un ritmo molto veloce secondo le stime che danno una fetta del 7% di mezzi elettrici nel 2030. In termini assoluti, nel 2025 si stima che in Italia circoleranno 1,5 milioni di auto elettriche. Sulle postazioni di ricarica però il nostro Paese è piuttosto indietro rispetto ad altri Paesi europei. Ad esempio al 2017 le postazioni in Italia erano poco più di 2mila a fronte delle 20mila tedesche e 30mila francesi.

Bracconaggio dei conigli all’Isola del Giglio: prima condanna dopo la denuncia LAV

Prima importante condanna per l’uccisione illegale dei conigli selvatici sull’Isola del Giglio.

Il G.I.P. del Tribunale di Grosseto ha emesso un Decreto Penale di Condanna nei confronti di un residente locale riconosciuto responsabile dell’uso di un cappio di acciaio, uno dei casi denunciati dalla LAV (Lega Anti Vivisezione) in questi anni. L’Isola del Giglio, infatti, che rientra nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, è da sempre interessata da una diffusa attività di bracconaggio nei confronti dei conigli selvatici. Gli animali vengono catturati e uccisi con metodi illegali e cruenti, quali i lacci di acciaio, appunto, che uccidono per soffocamento e le “schiacce”, costituite da grandi pietre che uccidono i conigli per schiacciamento.

Grazie ad una collaborazione avviata tra LAV e Fondazione ValleVegan, dal 2015 sull’isola sono state installate numerose fototrappole che hanno consentito di individuare alcune persone responsabili di atti illegali di uccisione di animali. Tutto il materiale video fotografico raccolto è stato quindi allegato alle numerose denunce depositate presso i Carabinieri Forestali. Anche la trasmissione Striscia la Notizia, con Edoardo Stoppa, è intervenuta per denunciare il grave clima di illegalità diffusa in danno degli animali.

 

Nardella:”La manovra più imbarazzante della nostra repubblica”

Siamo di fronte “alla manovra più imbarazzante e altalenante della storia della Repubblica, con risvolti ancora del tutto da chiarire e con il risultato di aver scontentato tutti, sia coloro che avevano votato questo Governo sia coloro che non li hanno votati e ora sono convinti ancora di più” della propria scelta.

E’ quanto affermato dal sindaco di Firenze, Dario Nardella, oggi a margine del consiglio comunale, a PalazzoVecchio. “La riforma di quota 100 – ha proseguito il sindaco – è diventata una barzelletta, il reddito di cittadinanza è diventato estremamente marginale. Non avrei mai immaginato che, a distanza di sei mesi, ci saremmo trovati con un governo in queste difficoltà. Io non tifo per il fallimento di chi governa, da sindaco so bene quanto sia importante avere un governo che fa gli interesse delle città. Non perdo la speranza che prima o poi torni un minimo di lucidità e senso di responsabilità in chi è stato votato e oggi gestisce il potere in questo paese”.

Omelia choc, Libera esprime solidarietà a don Paolo Tofano

Il Coordinamento pistoiese di ‘Libera. Associazioni, nomi e numeri contro le mafie’ esprime piena solidarietà a don Paolo Tofani, per quanto espresso nell’omelia durante la celebrazione della scorsa domenica nella parrocchia di San Piero Agliana (Pistoia).

E’ quanto si legge nel comunicato emesso da Libera Pistoia, dopo che Don Tofani è stato oggetto di accuse e richieste di ‘mea culpa’ da parte del senatore della Lega Manuel Vescovi”.

 Don Tofani e “l’intera Comunità parrocchiale di Santomato aderiscono da anni a Libera – si legge – e si impegnano da sempre a testimoniare con la concretezza delle loro scelte la fedeltà al Vangelo con particolare attenzione a chi si trova in situazioni di fragilità ed emarginazione sociale. Con Libera condividono i valori della Costituzione che mette al centro la dignità della persona e l’impegno nella lotta contro ogni intimidazione, sopruso e violenza che la calpesti. Condividono inoltre la preoccupazione per il linguaggio rozzo con cui troppo spesso viene affrontato il tema dell’immigrazione e per il clima di odio e razzismo sempre più diffuso”.  Per il Coordinamento pistoiese di Libera “le parole di don Paolo hanno espresso le convinzioni di tutti coloro che ritengono che l’accoglienza e il soccorso siano alla base di una società che voglia restare umana e che il Decreto sicurezza di Salvini vada invece nella direzione opposta moltiplicando le sofferenze e l’emarginazione di chi già è in una situazione di grande difficoltà, aumentando la clandestinità e l’insicurezza di tutti, stranieri e italiani”. “Riteniamo che una società democratica in quanto tale implichi la libertà di pensiero e di espressione – conclude la nota -, che le leggi vadano rispettate ma che sia un diritto e un dovere di ogni cittadino criticarle se in coscienza le ritiene ingiuste”.

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