Gio 18 Apr 2024

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Via libera a parrucchieri ed estetisti da lunedì 18, soddisfatta CNA Firenze

Vallarano e Batacchi: riapertura in sicurezza per clienti, dipendenti e noi stessi. Il settore però è allo stremo: attuare subito le misure del decreto Rilancio

“Dopo tre mesi di sacrifici, denunce e lotta, siamo soddisfatti. Felici che Governo centrale e Regione Toscana abbiano riconosciuto che siamo in grado di poter tornare in attività garantendo sicurezza per la clientela, i nostri dipendenti e noi stessi”.

Così Daniela Vallarano e Antonella Batacchi, presidenti rispettivamente di CNA Estetica e CNA Acconciatura Firenzeall’annuncio Facebook da parte del Governatore Rossi che le 2.282 imprese del settore presenti nella Città Metropolitana di Firenze (1680 parrucchieri e 602 estetisti per l’86% artigiani) potranno aprire le loro saracinesche già da lunedì 18 e non, come paventato nelle settimane scorse, in giugno.

CNA resta in attesa della pubblicazione da parte della Regione delle linee guida sulla sicurezza che il comparto dovrà seguire.

“Abbiamo partecipato attivamente, in più sedute con la Regione, alla loro definizione e se non ci saranno cambiamenti in zona Cesarini si tratta di misure che il comparto può seguire con facilità. Del resto i protocolli di igiene e sicurezza verso gli operatori e verso i clienti sono applicati da tempo nei nostri centri e quello adottato sia a livello Nazionale che quanto concordato con la Regione Toscana in questa settimana non rappresenta un limite alla nostra riapertura” informa Elena Bardi, coordinatore di CNA Benessere Firenze.

In Toscana, infatti, i protocolli di sterilizzazione delle attrezzature, di sanificazione delle postazioni di lavoro tra un cliente e l’altro e di sanificazione giornaliera e settimanale degli ambienti di lavoro sono obbligatori per legge da oltre dieci anni.

“Il primo traguardo è stato raggiunto. Adesso dobbiamo andare avanti e per farlo abbiamo necessità che le misure adottate dal Decreto Rilancio siano realizzate con rapidità, a partire dalla liquidità promessa. Il settore, composto anche da aziende a conduzione familiare, è oggi oltremodo provato e senza risposte pronte rischia, in molti casi, il default” concludono Vallarano e Batacchi.

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