Obiettivo, chiedere al brand di partecipare al tavolo aperto alla Provincia di Prato, a cui hanno aderito altri committenti, per assicurare il pagamento degli stipendi e la continuità occupazionale per i 18 operai. Lo Store di patrizia pepe si trova in p.zza Duomo a Firenze
Blitz degli operai della ditta L’Alba di Montemurlo (Prato) in piazza Duomo a Firenze, dove è stata occupata la boutique di Patrizia Pepe. “Oggi dalle vetrine non si vedono solo i costosi vestiti del brand, ma anche gli operai che li fabbricano e che sono stanchi di essere trattati come merce a basso costo usa e getta – dicono dal sindacato Sudd Cobas che li sta supportando nella vertenza -. La rabbia è tanta, dopo più di due mesi passati senza stipendio. Su quegli stipendi, Patrizia Pepe come gli altri committenti sono per legge responsabili in solido, ma il brand si rifiuta di mettere mani al portafoglio. Patrizia Pepe ci dica cosa ha in contrario al percorso avviato con altri brand per garantire un futuro di lavoro e di diritti a questi operai, garantendo quindi che le proprie commesse in futuro vengano lavorate in condizioni di regolarità. Appalti e subappalti non devono più essere l’escamotage per sfruttare senza freni il lavoro”.
I Sudd Cobas ricordano come prima già nel 2022 Patrizia Pepe fu coinvolta in una vertenza analoga. “Allora a venire davanti a queste vetrine erano stati gli operai della Iron&Logistics. Quanto ancora vuole andare avanti il brand con un modello di produzione che schiaccia gli operai ed i loro diritti?”.


