Sab 27 Apr 2024

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Una Giraffa visse nell’Orto botanico dell’Università di Pisa

Pisa, per alcuni anni, a metà Ottocento una giraffa visse nell’Orto botanico dell’Università di Pisa, insieme a una mucca e a un vitello. La curiosa vicenda è stata ricostruita in un articolo pubblicato sul ‘Journal of Zoological and Botanical Gardens’ da due ricercatori dell’Ateneo pisano, Gianni Bedini e Simone Farina.

Il primo indizio dell’animale è stato scovato a partire da un disegno del 1849 di Alfred Guesdon, intitolato ‘Pise. Vue prise au dessus du Campo Santo’. Si tratta di una minuziosa mappa aerea della città tracciata da una mongolfiera: la vista comprende l’Orto botanico dove, in un recinto circolare, si trova appunto una giraffa in compagnia dei due bovidi.

Viene poi ricostruito, anche in base a lettere di Paolo Savi, direttore del Museo di Storia Naturale, che la giraffa, di proprietà del Granduca Leopoldo II, era giunta a Livorno da Alessandria d’Egitto nel 1847 per poi proseguire, non si sa bene con che mezzi, sino a Pisa. Qui il Granduca l’aveva affidata alle cure di Savi che aveva collocato la giraffa nell’Orto botanico e così ne scriveva ad un amico: “E’ un maschio, adesso vispo e allegro, talchè sembra sanissimo, ha in sua compagnia una Vacca con vitello..”.

“Abbastanza sorprendentemente, a parte la lettera di Savi – racconta Bedini – non abbiamo trovato alcuna menzione della giraffa nei resoconti dei visitatori” dell’Orto botanico nè altre notizie su come vivesse. Un paio di anni più tardi la giraffa fu poi spostata a San Rossore dove il Granduca fece appositamente costruire una stalla che su indicazione di Savi fu esposta a sud per ridurre i disagi dell’inverno. Alcuni anni dopo l’animale si ammalò di un’infiammazione alla bocca e morì nel 1853. Appreso il decesso il Granduca ordinò di inviare la pelle e lo scheletro al Museo di Storia Naturale di Firenze e i visceri al Museo di Storia Naturale dell’Università di Pisa e ancora oggi il cuore della giraffa è in mostra nel Museo di Storia Naturale dell’Ateneo pisano.

“La giraffa fu l’ultimo animale custodito nell’Orto botanico, un precedente erano state tre antilopi sempre del Granduca la cui presenza nel 1828 era stata molto ben documentata da Paolo Savi”.

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